Bagni in mare proibiti a Loano. Ieri il sindaco Luigi Pignocca ha emesso un’ordinanza con la quale viene imposto il divieto temporaneo di balneazione nel tratto di mare compreso tra il tunnel di via Genova e il tombolo dei bagni Medusa e Virginia.
La decisione è stata presa in seguito a quanto emerso dalle analisi effettuate dall’Arpal su un campione d’acqua prelevato mercoledì scorso: secondo quanto stabilito dall’Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente, in quella parte di litorale loanese, il livello di “escherichia coli” (uno dei batteri più diffusi in natura) supera i limiti di legge.
Da ponente a levante, le spiagge che rientrano nell’area oggetto dell’analisi sfavorevole sono parte della spiaggia libera dell’ex circolo nautico (nei pressi del tunnel di via Genova), i bagni Marisa, i Moana, i Souvenir, i Saitta, i Nadia, i Continental, i Torino, i Murena, i Marilena, i Doria, i Gipsy, gli Europa, i Sole mare e i Medusa. I gestori di questi stabilimenti (nel caso della spiaggia libera verrà affisso un cartello informativo) dovranno informare i loro clienti in merito alla situazione di non balneabilità.
L’ordinanza firmata dal primo cittadino loanese resterà in vigore fino all’emanazione di un provvedimento di revoca, ma prima c’è bisogno che l’Arpal effettui nuove analisi e che queste diano esito negativo. Ieri mattina i tecnici della Regione hanno prelevato un altro campione d’acqua nella stessa zona in cui è stato effettuato il primo prelievo mercoledì. Salvo sorprese, questo dovrebbe presentare una quantità di batteri “a norma”.
Ma molto probabilmente l’analisi e la notifica dei risultati all’amministrazione comunale non si avranno prima di lunedì, quindi il divieto di balneazione resterà in vigore ancora per tutto il fine-settimana. Un bel problema per tutti i gestori, soprattutto in questo momento della stagione balneare. Così come già avvenuto in passato, anche in questo caso alcuni concessionari hanno sollevato perplessità circa i criteri con i quali vengono effettuati i controlli.
Il litorale loanese è suddiviso in “celle” dai confini ben precisi: è sufficiente che in un solo punto della “cella” vengano riscontrati livelli di batteri irregolari perché il divieto di balneazione venga esteso anche a tutto il resto del tratto. In alcuni casi è accaduto che i livelli fuori scala siano stati individuati all’estremità di una “cella” e che le spiagge adiacenti (ma che non rientrano nei limiti della “cella”) non siano state interessate dal divieto nonostante si trovino a poche decine di metri.
Altro elemento assai discusso viene sottolineato dall’assessore all’ambiente di Loano, Ino Tassara: «In Francia i limiti massimi di legge per i livelli di escherichia coli sono tre volte superiori ai nostri. Sia qui che in Francia sono stati stabiliti dall’Unione Europea». Non è la prima volta che in questa stagione il sindaco Pignocca si vede costretto ad emettere un’ordinanza che proibisce la balneazione: il 25 luglio un divieto simile aveva interessato la zona della foce del Nimbalto.
Anche in quel caso erano stati evidenziati livelli di escherichia coli superiori ai limiti di legge. Il divieto era durato circa una settimana ed era stato revocato il 2 agosto. In quel caso l’inquinamento era stato prodotto da un versamento irregolare nel sistema della acque bianche avvenuto a monte, lungo il corso del torrente.
fonte "Il Secolo XIX" web
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