venerdì 30 agosto 2013

“Bomba” Fereggiano, sì allo scolmatore

Genova - L’opera di “disinnesco” della “bomba” Fereggiano incassa il sì del Municipio Bassa Valbisagno, uno dei due che saranno interessati dai lavori dello scolmatore del Fereggiano per i prossimi quattro-cinque anni. Con il solo voto contrario di Rifondazione e del Movimento 5 stelle ieri nel salone del Municipio il progetto presentato per l’occasione dal sindaco in persona (insieme al progettista, l’ingegner Stefano Pinasco, e all’assessore ai Lavori pubblici Gianni Crivello) ha ricevuto un voto favorevole. Sarà un po’ più difficile far digerire i lavori all’altro pezzo di città coinvolto, il Medio levante, dal momento che, come ha spiegato ieri il progettista, «il cantiere principale sarà allestito allo sbocco», cioè in corso Italia, visto che il tratto esistente di galleria che si vuole recuperare (costruita nel ’90) sbocca all’altezza dei bagni Benvenuto e non potrà non interessare la passeggiata a mare cittadina, anche solo per il transito di camion e mezzi.
Il grosso del lavoro però sarà tutto sotterraneo, per ricongiungere proprio quel tratto di 900 metri, mai utilizzato per una brutta storia di tangenti, sino a via Pietro Pinetti per intercettare l’acqua del rio Fereggiano, diventato tristemente famoso il 4 novembre del 2011. Nelle intenzioni del progetto, questo scolmatore sarà in grado di intercettare e convogliare lontano dal Bisagno le piene di tre rii pericolosi come il Fereggiano, ma anche il Noce e il Rovare. I 45 milioni totali con i quali si prevede di finanziare l’opera arriveranno per più della metà dal Piano città del governo Monti, 10 saranno stanziati da Tursi (con l’accensione di un mutuo) e altri 5 dalla Regione. Sulla carta bastano per adeguare la vecchia galleria anni ’90, compreso il suo sbocco a mare, costruire i 2808 metri mancanti e realizzare i collegamenti - le cosiddette opere di presa - tra scolmatore e Fereggiano.

fonte: Il Secolo XIX

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