venerdì 9 agosto 2013

Individuata dai satelliti la faglia del terremoto in Lunigiana

La deformazione è stata di 2,5 centimetri

Con l’aiuto dei satelliti italiani Cosmo-SkyMed è stata ottenuta la mappa della faglia all'origine del terremoto in Lunigiana del 21 giugno ed è stata inoltre ricavata la mappa degli spostamenti del terreno causati dal sisma. I ricercatori dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) hanno rilevato che la zona di massima deformazione corrisponde ad un allontanamento del suolo dal satellite di circa 2.5 centimetri, localizzato poco ad Ovest della cittadina di Casola.

Lo spostamento del suolo misurato dal satellite è la normale risposta della superficie terrestre allo scorrimento avvenuto sulla faglia sismica e viene indicato come spostamento o deformazione, del suolo cosismico. Il risultato finale di questa analisi è il modello della sorgente sismica, ovvero una faglia 'virtuale' che riproduce lo spostamento del suolo cosismico, e pertanto molto simile a quella reale che lo ha generato.

Subito dopo il terremoto il Dipartimento della Protezione Civile ha attivato i centri di competenza dell'Ingv, dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e dell'Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Irea-Cnr). L'obiettivo comune era misurare e individuare e descrivere la sorgente sismica utilizzando dati e immagini forniti dai satelliti Cosmo-SkyMed. Utilizzando questi ultimi, quindi, l'Ingv ha verificato l’esistenza di immagini radar della zona dell’epicentro riprese prima del sisma, indispensabili per eseguire le misure dei movimenti del suolo generati dal terremoto. E’ stata quindi richiesta l’acquisizione di immagini post-evento, che l’Asi ha pianificato, acquisito e consegnato. Sono state così generate, a cura dell’Ingv, le mappe di deformazione del suolo con la tecnica chiamata “Interferometria SAR Differenziale”.

fonte Ansa

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