Una forte scossa di terremoto di magnitudo 5.8 è stata registrata alle 8:04 ora locale (le 2:04 in Italia) nella provincia meridionale cinese dello Yunnan. Stando a quanto emerso, il bilancio provvisorio delle vittime è per ora di un morto e tre feriti gravi. I soccorritori non hanno ancora raggiunto la cittadina di Benzilan, epicentro del sisma, nella quale sono assenti le comunicazioni telefoniche.
Secondo i rilevamenti dello United States Geological Survey (Usgs), il sisma ha avuto ipocentro a 9,8 km di profondità. Il terremoto è stato seguito da due repliche di magnitudo 4.9 e 5.1, mentre un'altra scossa di magnitudo 5 era già stata registrata nella zona tre giorni fa.
Diciassette persone che si trovavano in tre diversi bus turistici sono rimasti intrappolati a causa di una frana, venuta giù dopo la scossa di magnitudo 5.8 che ha colpito l'area ai confini tra le contee di Shangri-La e Deqen nello Yunnan e di Derong nel Sichuan.
sabato 31 agosto 2013
Scossa di terremoto di magnitudo 7.0 in Alaska
Una scossa di terremoto di magnitudo 7.0 si è verificata alle 18:25 di ieri in Alaska. L’evento, registrato dagli strumenti dell’Istituto Geologico degli Stati Uniti (USGS), ha avuto epicentro a 91 chilometri a Est/Sud-est di Adak, un piccolo comune di 269 abitanti situato nelle Isole Aleutine. Ipocentro a 34.5 chilometri di profondità.
venerdì 30 agosto 2013
“Bomba” Fereggiano, sì allo scolmatore
Genova - L’opera di “disinnesco” della “bomba” Fereggiano incassa il sì del Municipio Bassa Valbisagno, uno dei due che saranno interessati dai lavori dello scolmatore del Fereggiano per i prossimi quattro-cinque anni. Con il solo voto contrario di Rifondazione e del Movimento 5 stelle ieri nel salone del Municipio il progetto presentato per l’occasione dal sindaco in persona (insieme al progettista, l’ingegner Stefano Pinasco, e all’assessore ai Lavori pubblici Gianni Crivello) ha ricevuto un voto favorevole. Sarà un po’ più difficile far digerire i lavori all’altro pezzo di città coinvolto, il Medio levante, dal momento che, come ha spiegato ieri il progettista, «il cantiere principale sarà allestito allo sbocco», cioè in corso Italia, visto che il tratto esistente di galleria che si vuole recuperare (costruita nel ’90) sbocca all’altezza dei bagni Benvenuto e non potrà non interessare la passeggiata a mare cittadina, anche solo per il transito di camion e mezzi.
Il grosso del lavoro però sarà tutto sotterraneo, per ricongiungere proprio quel tratto di 900 metri, mai utilizzato per una brutta storia di tangenti, sino a via Pietro Pinetti per intercettare l’acqua del rio Fereggiano, diventato tristemente famoso il 4 novembre del 2011. Nelle intenzioni del progetto, questo scolmatore sarà in grado di intercettare e convogliare lontano dal Bisagno le piene di tre rii pericolosi come il Fereggiano, ma anche il Noce e il Rovare. I 45 milioni totali con i quali si prevede di finanziare l’opera arriveranno per più della metà dal Piano città del governo Monti, 10 saranno stanziati da Tursi (con l’accensione di un mutuo) e altri 5 dalla Regione. Sulla carta bastano per adeguare la vecchia galleria anni ’90, compreso il suo sbocco a mare, costruire i 2808 metri mancanti e realizzare i collegamenti - le cosiddette opere di presa - tra scolmatore e Fereggiano.
fonte: Il Secolo XIX
Il grosso del lavoro però sarà tutto sotterraneo, per ricongiungere proprio quel tratto di 900 metri, mai utilizzato per una brutta storia di tangenti, sino a via Pietro Pinetti per intercettare l’acqua del rio Fereggiano, diventato tristemente famoso il 4 novembre del 2011. Nelle intenzioni del progetto, questo scolmatore sarà in grado di intercettare e convogliare lontano dal Bisagno le piene di tre rii pericolosi come il Fereggiano, ma anche il Noce e il Rovare. I 45 milioni totali con i quali si prevede di finanziare l’opera arriveranno per più della metà dal Piano città del governo Monti, 10 saranno stanziati da Tursi (con l’accensione di un mutuo) e altri 5 dalla Regione. Sulla carta bastano per adeguare la vecchia galleria anni ’90, compreso il suo sbocco a mare, costruire i 2808 metri mancanti e realizzare i collegamenti - le cosiddette opere di presa - tra scolmatore e Fereggiano.
fonte: Il Secolo XIX
Arpal: “Acque non balneabili”
| Rapallo |
Rapallo e Santa Margherita Ligure. Mare vietato a Rapallo, non così poco più in là, a Santa Margherita Ligure. E’ questa la novità delle ultime ore nelle due note località del Tigullio, dopo l’arrivo della “sentenza” dell’Arpal. L’agenzia è infatti stata inequivocabile: i valori rilevati in mare sono “non conformi alla balneabilità”.
Diversa la reazione nei due comuni. Rapallo ha immediatamente vietato i bagni, con il sindaco Costa che ha firmato un’ordinanza per interdire la balneazione tra il Castello e il Boate.
Santa Margherita, invece, non ha fatto altrettanto, andando anzi all’attacco di Arpal. “E’ impensabile – ha detto il sindaco De Marchi – fare i prelievi il giorno dopo il temporale che si è abbattuto sul Tigullio. Immaginate quello che i rivi hanno portato giù dai monti. Qui non si tratta d’inquinamento del mare, ma della terra”.
Si tratta allora di attendere, con le prossime rilevazioni attese tra poco meno di 72 ore. “Voglio aspettare il prossimo prelievo che darà dati oggettivamente più affidabili”
fonte: Genova24.it
giovedì 29 agosto 2013
Kirghizistan: è rischio contagio peste
BISHKEK (KIRGHIZISTAN) - Più di 160 persone sono state ricoverate in Kirghizistan per il rischio di contagio da peste bubbonica, dopo la morte la settimana scorsa di un ragazzo per questa malattia, estremamente contagiosa. Lo ha reso noto stamani il ministero della Sanità.
"In totale - si legge in una nota del ministero - 160 persone sono state in contatto" con il ragazzo morto di peste bubbonica, il pastore 15enne Timerbek Issakounov, che viveva in un villaggio di montagna al confine con la Cina, vicino alla località turistica del lago di Issyk-Koul. "Tutte queste persone sono sotto sorveglianza medica", spiega il comunicato, e assumono antibiotici. Le condizioni di tutti i pazienti sono definite nella nota "soddisfacenti". Secondo il ministero altre quattro persone, che non erano state in contatto con il pastore, sono state ricoverate per forti febbri, uno dei sintomi della peste bubbonica. Ieri una donna e due bambini si sono presentati in ospedale con la febbre e le ghiandole del collo e delle ascelle ingrossate, altro sintomo della malattia. Il ministero rende noto che le prime analisi su questi tre pazienti sono "negative". Il ragazzo morto secondo i sanitari è stato probabilmente infettato da una pulce che aveva punto un topo infetto. L'ultimo caso di peste bubbonica era stato registrato in Kirghizistan 30 anni fa. Un'epidemia di questa malattia fra il 1347 e il 1353 uccise un terzo della popolazione europea, facendo fra i 20 e i 25 milioni di morti (la cosiddetta Peste nera, ricordata dal Boccaccio nel Decameron).
fonte: Ansa
"In totale - si legge in una nota del ministero - 160 persone sono state in contatto" con il ragazzo morto di peste bubbonica, il pastore 15enne Timerbek Issakounov, che viveva in un villaggio di montagna al confine con la Cina, vicino alla località turistica del lago di Issyk-Koul. "Tutte queste persone sono sotto sorveglianza medica", spiega il comunicato, e assumono antibiotici. Le condizioni di tutti i pazienti sono definite nella nota "soddisfacenti". Secondo il ministero altre quattro persone, che non erano state in contatto con il pastore, sono state ricoverate per forti febbri, uno dei sintomi della peste bubbonica. Ieri una donna e due bambini si sono presentati in ospedale con la febbre e le ghiandole del collo e delle ascelle ingrossate, altro sintomo della malattia. Il ministero rende noto che le prime analisi su questi tre pazienti sono "negative". Il ragazzo morto secondo i sanitari è stato probabilmente infettato da una pulce che aveva punto un topo infetto. L'ultimo caso di peste bubbonica era stato registrato in Kirghizistan 30 anni fa. Un'epidemia di questa malattia fra il 1347 e il 1353 uccise un terzo della popolazione europea, facendo fra i 20 e i 25 milioni di morti (la cosiddetta Peste nera, ricordata dal Boccaccio nel Decameron).
fonte: Ansa
Fukushima: perdita acqua radioattiva, rischio serio incidente
'Rischio serio incidente'. Authority alza gravità dopo perdita avvenuta la scorsa settimana
TOKYO - La Nuclear Regulation Authority (Nra), l'agenzia sulla sicurezza nucleare nipponica, ha alzato ufficialmente a 3 ('serio incidente') il livello di gravità della abbondante perdita d'acqua radioattiva avvenuta la scorsa settimana alla centrale di Fukushima. L'aggiornamento, dal precedente livello 1 ('anomalia') è il passo più serio finora preso sul complesso danneggiato dal sisma/tsunami di marzo 2011 e causa della crisi di livello 7, il più alto possibile.
fonte: Ansa
TOKYO - La Nuclear Regulation Authority (Nra), l'agenzia sulla sicurezza nucleare nipponica, ha alzato ufficialmente a 3 ('serio incidente') il livello di gravità della abbondante perdita d'acqua radioattiva avvenuta la scorsa settimana alla centrale di Fukushima. L'aggiornamento, dal precedente livello 1 ('anomalia') è il passo più serio finora preso sul complesso danneggiato dal sisma/tsunami di marzo 2011 e causa della crisi di livello 7, il più alto possibile.
fonte: Ansa
mercoledì 28 agosto 2013
Un milione e mezzo di fulmini l'anno
Tempesta elettrica su Genova, allagamenti a Roma, voli dirottati da Fiumicino e Orio
Il centro che li misura: «I temporali sono più potenti e fanno più danni». Tante ipotesi e poche certezze sulle cause
Tuoni e fulmini in abbondanza in questi giorni di maltempo. Ieri ad essere colpite da allagamenti e disagi sono state soprattutto Roma e il Lazio. In tutte le Regioni i temporali, oltre alle abbondanti piogge, hanno lanciato verso terra scariche di energia che hanno fatto notizia sia per il numero che per i danni causati. Già tra sabato e domenica vicino a Firenze i fulmini avevano incendiato un appartamento e dato fuoco ai mezzi di una società di trasporto. L'Enel, in una nota, informava che i suoi impianti in Toscana era stati colpiti da diecimila fulmini. E oltre duemila erano caduti tra le province di Genova e La Spezia, una «tempesta elettrica». Disagi anche per gli aerei, con voli dirottati da Fiumicino e Orio al Serio.
«Negli ultimi anni ogni temporale produce un maggior numero di fulmini rispetto al passato e la loro manifestazione è diventata anche più pericolosa» spiega Marina Bernardi che a Milano dirige il Sistema italiano di rilevamento fulmini (Sirf) presso il Centro elettrotecnico sperimentale italiano (Cesi).
Le rilevazioni sono iniziate vent'anni fa e l'ultimo decennio, apparentemente, sembra mostrare nelle statistiche una lenta riduzione: cioè facendo un confronto con gli anni precedenti si noterebbe un minor numero di fulmini. «In realtà - nota Bernardi - abbiamo constatato che il fenomeno ha una sua ciclicità e quindi ora mi aspetto un aumento nelle cifre».
Le cause sono legate a tante ipotesi e a poche certezze. Si fa riferimento all'aumento delle macchie solari (ora tra l'altro siamo nella fase di massima attività dell'astro) oppure alle correnti provenienti dal Nord Atlantico. Alla fine, purtroppo, per il momento ci si limita a constatare quanto accade e a compilare diligenti registrazioni.
Sono passati quasi tre secoli da quando Benjamin Frank- lin, studiando le saette, inventava il parafulmine. Ma pur avendo maturato nel frattempo una certa conoscenza dei meccanismi atmosferici i fulmini conservano ancora molti aspetti misteriosi che gli scienziati indagano. «In realtà, ciò che si nota - continua Marina Bernardi - è un cambiamento significativo nei temporali. Anche questi sono diminuiti di numero, ma portano piogge più abbondanti, venti più violenti e fulmini più rilevanti sia nella quantità che nella potenza».
Per affrontare le ricerche su questo fronte e trarre indicazioni utili a mitigare i danni il Cesi creava la rete di rilevamento del Sirf con 25 stazioni distribuite nelle regioni. Ciascuna, collocata secondo una adeguata geometria, ha la sensibilità di raccolta nell'arco di alcune centinaia di chilometri, arrivando così a coprire l'intera Penisola. Ogni sensore misura il campo elettromagnetico emesso dalla corrente del fulmine quando percorre la crosta terrestre. Attraverso la rete si ricostruisce il punto di impatto e i parametri elettrici che caratterizzano la scarica.
Negli ultimi anni l'Italia è bersagliata in media da un milione e mezzo di fulmini da gennaio a dicembre e nelle statistiche rimangono le annate record del 2002 oppure del 2004 quando si arrivò a contarne addirittura centomila in un solo giorno. «Grazie alla rete - precisa la sua responsabile - che ora è collegata su scala europea avendo così una visione più ampia dei fenomeni, riusciamo a diffondere un'allerta avvisando dell'arrivo dei temporali potenzialmente pericolosi con un preavviso sino a tre ore». Ciò consente ai gestori di reti elettriche o per telecomunicazioni di approntare eventuali interventi d'emergenza.
Gli studi in corso, inoltre, stanno indagando anche un particolare tipo di fenomeno chiamato «temporale positivo» perché si carica di cariche elettriche positive. Rispetto agli altri è molto più energetico ed è caratteristico delle terre circondate dai mari come appunto l'Italia o il Giappone.
Ma come mai i temporali sono mutati e con essi i fulmini? «Una risposta precisa ancora non esiste - conclude Marina Bernardi -. Potremmo citare la tropicalizzazione dell'ambiente, la mutazione nella circolazioni dei venti e altri aspetti. Di certo il clima sta subendo dei cambiamenti e anche i fulmini sono un segnale da considerare».
fonte: Corriere della Sera
Il centro che li misura: «I temporali sono più potenti e fanno più danni». Tante ipotesi e poche certezze sulle cause
Tuoni e fulmini in abbondanza in questi giorni di maltempo. Ieri ad essere colpite da allagamenti e disagi sono state soprattutto Roma e il Lazio. In tutte le Regioni i temporali, oltre alle abbondanti piogge, hanno lanciato verso terra scariche di energia che hanno fatto notizia sia per il numero che per i danni causati. Già tra sabato e domenica vicino a Firenze i fulmini avevano incendiato un appartamento e dato fuoco ai mezzi di una società di trasporto. L'Enel, in una nota, informava che i suoi impianti in Toscana era stati colpiti da diecimila fulmini. E oltre duemila erano caduti tra le province di Genova e La Spezia, una «tempesta elettrica». Disagi anche per gli aerei, con voli dirottati da Fiumicino e Orio al Serio.
«Negli ultimi anni ogni temporale produce un maggior numero di fulmini rispetto al passato e la loro manifestazione è diventata anche più pericolosa» spiega Marina Bernardi che a Milano dirige il Sistema italiano di rilevamento fulmini (Sirf) presso il Centro elettrotecnico sperimentale italiano (Cesi).
Le rilevazioni sono iniziate vent'anni fa e l'ultimo decennio, apparentemente, sembra mostrare nelle statistiche una lenta riduzione: cioè facendo un confronto con gli anni precedenti si noterebbe un minor numero di fulmini. «In realtà - nota Bernardi - abbiamo constatato che il fenomeno ha una sua ciclicità e quindi ora mi aspetto un aumento nelle cifre».
Le cause sono legate a tante ipotesi e a poche certezze. Si fa riferimento all'aumento delle macchie solari (ora tra l'altro siamo nella fase di massima attività dell'astro) oppure alle correnti provenienti dal Nord Atlantico. Alla fine, purtroppo, per il momento ci si limita a constatare quanto accade e a compilare diligenti registrazioni.
Sono passati quasi tre secoli da quando Benjamin Frank- lin, studiando le saette, inventava il parafulmine. Ma pur avendo maturato nel frattempo una certa conoscenza dei meccanismi atmosferici i fulmini conservano ancora molti aspetti misteriosi che gli scienziati indagano. «In realtà, ciò che si nota - continua Marina Bernardi - è un cambiamento significativo nei temporali. Anche questi sono diminuiti di numero, ma portano piogge più abbondanti, venti più violenti e fulmini più rilevanti sia nella quantità che nella potenza».
Per affrontare le ricerche su questo fronte e trarre indicazioni utili a mitigare i danni il Cesi creava la rete di rilevamento del Sirf con 25 stazioni distribuite nelle regioni. Ciascuna, collocata secondo una adeguata geometria, ha la sensibilità di raccolta nell'arco di alcune centinaia di chilometri, arrivando così a coprire l'intera Penisola. Ogni sensore misura il campo elettromagnetico emesso dalla corrente del fulmine quando percorre la crosta terrestre. Attraverso la rete si ricostruisce il punto di impatto e i parametri elettrici che caratterizzano la scarica.
Negli ultimi anni l'Italia è bersagliata in media da un milione e mezzo di fulmini da gennaio a dicembre e nelle statistiche rimangono le annate record del 2002 oppure del 2004 quando si arrivò a contarne addirittura centomila in un solo giorno. «Grazie alla rete - precisa la sua responsabile - che ora è collegata su scala europea avendo così una visione più ampia dei fenomeni, riusciamo a diffondere un'allerta avvisando dell'arrivo dei temporali potenzialmente pericolosi con un preavviso sino a tre ore». Ciò consente ai gestori di reti elettriche o per telecomunicazioni di approntare eventuali interventi d'emergenza.
Gli studi in corso, inoltre, stanno indagando anche un particolare tipo di fenomeno chiamato «temporale positivo» perché si carica di cariche elettriche positive. Rispetto agli altri è molto più energetico ed è caratteristico delle terre circondate dai mari come appunto l'Italia o il Giappone.
Ma come mai i temporali sono mutati e con essi i fulmini? «Una risposta precisa ancora non esiste - conclude Marina Bernardi -. Potremmo citare la tropicalizzazione dell'ambiente, la mutazione nella circolazioni dei venti e altri aspetti. Di certo il clima sta subendo dei cambiamenti e anche i fulmini sono un segnale da considerare».
fonte: Corriere della Sera
martedì 27 agosto 2013
Terremoto in Umbria: epicentro vicino Gubbio, Scheggia e Pascelupo
Perugia – Un terremoto di magnitudo 3.7 e profondità 9 km si è verificato alle 00:09 di martedì 27 agosto 2013 nell’Italia Centrale. La scossa secondo quanto si apprende da un bollettino pubblicato sul sito dell’European Mediterranean Seismological Centre – ha avuto epicentro a 10 km a ovest di Scheggia e Pascelupo, piccolo comune di circa 1500 abitanti in provincia di Perugia e a 31 km a nord-est di Perugia. Il sito dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia individua il sisma nel distretto sismico denominato “bacino di Gubbio” e fra i comuni entro i 10 km dall’epicentro il Comune di Gubbio.
fonte: Soverato News
fonte: Soverato News
lunedì 26 agosto 2013
Nubifragio su Genova
Un temporale seguito da un violento nubifragio misto a grandine con forte vento di Mestrale si è scatenato su Genova attorno alle 22. Arpal indica una precipitazione prossima ai 50 mm/h. Allagamenti sono stati segnalati nella zona di Castelletto con i tombini saltati a causa del violento aumento di portata. Il fenomeno è tutt'ora in corso.
Continuano le scosse nell'anconetano
Sciame sismico nella zona del Monte Conero, con epicentro in mare, poco al largo di Osimo (AN). La prima scossa della giornata alle 09:33 italiane di magnitudo 2.4, la seconda alle 11:12 di MI 2.8, la terza alle 11:42 di MI 2.5 e la quarta alle 17:25 di MI 2.6. Altre scosse si sono registrate alle 3:43 di MI 3.2 nella zona di Montefeltro (FC), di MI 2.2 a Cesena alle 3:21. Una situazione che continua, mantenendo allertata la Protezione Civile che attraverso l'INGV (istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) tiene attentamente monitorata la situazione. Quattro giorni fa, una scossa di MI 4.4 ha fatto staccare un pezzo di cornice calcarea dal Monte Conero che, precipitato sulla spiaggia, ha messo in allarme i bagnanti fatti subito sgomberare dalle forze dell'ordine.
Pronto Soccorso di La Spezia allagato
La Spezia - Il pronto soccorso dell’ospedale Sant’Andrea semi evacuato per allagamento, nove scooter abbrustoliti da un fulmine, un muraglione crollato sopra due automobili in sosta e una cantina in fiamme. Per Giove pluvio! Verrebbe da esclamare. E tutto sommato poteva andare ancor peggio se la pioggia di ieri notte avesse proseguito con la stessa intensità con cui è caduta dalle 2 alle 5. Si dice che sulla provincia spezzina si siano abbattuti quasi duemila fulmini e siano caduti dai cinquanta ai cento millilitri d’acqua, specie in alta Val di Vara, in appena tre ore. «Meno male che siamo in estate e quindi la perturbazione è rimasta circoscritta in poche ore - commentava ieri un esperto - altrimenti ci sarebbero stati guai ben più seri». E invece il territorio spezzino tutto sommato ha tenuto, facendo registrare solo lievissime frane.
Il fatto più grave si è verificato appunto al pronto soccorso dove per la terza volta un tombino, posto davanti a un’uscita posteriore, è saltato provocando l’allagamento dei locali con una ventina di centimetri d’acqua. Fortuna ha voluto che non erano in corso urgenze e quindi i vigili del fuoco hanno potuto azionare liberamente le pompe elettriche per prosciugare gli ambienti e il pronto soccorso è potuto ritornare pienamente operativo poco prima dell’alba.
Paura invece in via Sarzana 81, a Largo Marcantone. Un fulmine ha colpito un area di sosta riservata agli scooter e ne ha bruciati nove in un colpo solo. Non solo, la saetta ha perfino carbonizzato una delle vetrate blindate dell’adiacente agenzia Carispezia, che ha costretto i responsabili dell’istituto di credito a sostituirla in mattinata per evitare che qualcuno potesse approfittare della situazione per introdursi nell’agenzia.
fonte: Il Secolo XIX
Il fatto più grave si è verificato appunto al pronto soccorso dove per la terza volta un tombino, posto davanti a un’uscita posteriore, è saltato provocando l’allagamento dei locali con una ventina di centimetri d’acqua. Fortuna ha voluto che non erano in corso urgenze e quindi i vigili del fuoco hanno potuto azionare liberamente le pompe elettriche per prosciugare gli ambienti e il pronto soccorso è potuto ritornare pienamente operativo poco prima dell’alba.
Paura invece in via Sarzana 81, a Largo Marcantone. Un fulmine ha colpito un area di sosta riservata agli scooter e ne ha bruciati nove in un colpo solo. Non solo, la saetta ha perfino carbonizzato una delle vetrate blindate dell’adiacente agenzia Carispezia, che ha costretto i responsabili dell’istituto di credito a sostituirla in mattinata per evitare che qualcuno potesse approfittare della situazione per introdursi nell’agenzia.
fonte: Il Secolo XIX
Allagata Sestri Levante
La Liguria è stata flagellata dal maltempo, da mareggiate sulle coste del Tigullio. La città ruentina più colpita e allagata è quella di Sestri Levante, dove l’acqua ha invaso i caruggi e i dintorni, più colpiti i commercianti del centro, che hanno visto invadere i propri negozi da infiltrazioni nel pavimento. Purtroppo a Sestri Levante non c’è un depuratore e mancano le fognature e quindi quando piove si allaga Via Nazionale dove ci sono stati 30 cm di acqua, che hanno fatto parecchi danni, anche in Via XXV Aprile la situazione è la stessa purtroppo i tombini otturati hanno causato degli allagamenti.
fonte: Rapallo Today
fonte: Rapallo Today
Terremoto nel Montefeltro, 3.2 alle 3:43 italiane
Un terremoto di magnitudo 3.2° della scala Richter è stato registrato dalla rete sismica nazionale (INGV) alle 03:43:06 (ora italiana) nel distretto sismico di Montefeltro (provincia di Forlì-Cesena). Epicentro 44.025°N, 12.195°E; l'ipocentro è stato stimato ad una profondità di 45.9 km. Non si hanno al momento notizie su danni a persone o a cose. Il centro abitato più vicino al punto di rilevamento è Mercato Saraceno (FC).
domenica 25 agosto 2013
Tromba d'aria su Genova in serata
Genova - Una tromba d’aria si è abbattuta, questo pomeriggio intorno alle 18, su Genova. Lo spettacolare cono di vento e acqua è stato avvistato chiaramente dalla costa di Nervi, Quinto e Sturla.
Nonostante la grandezza dell’evento atmosferico, il vortice non si è avvicinato troppo alla città ed è rimasto a largo, evitando danni e paura a chi dalla costa osservava incuriosito il fenomeno.
Proprio sui binari della stazione levantina, da cui la tromba d’aria sembrava davvero a pochi passi, sono stati in molti a imbracciare macchina fotografica e cellulari per immortalare il tutto.
«Si è sentito un vento freddo e qualche tuono - racconta Silvio Cartino, studente di 26 anni - all’inizio mi sono spaventato perché ho visto formarsi il cono mentre pioveva con il sole. Suggestivo, davvero suggestivo».
(...)
Paura poca, dunque, più che altro stupore per uno spettacolo del cielo. A fenomeno finito, la natura ha donato un altro regalo ai genovesi: un lungo arcobaleno che ha emozionato grandi e piccini affacciati alle ringhiere della passeggiate e dei balconi di tutta la città.
fonte: Il Secolo XIX
Nonostante la grandezza dell’evento atmosferico, il vortice non si è avvicinato troppo alla città ed è rimasto a largo, evitando danni e paura a chi dalla costa osservava incuriosito il fenomeno.
Proprio sui binari della stazione levantina, da cui la tromba d’aria sembrava davvero a pochi passi, sono stati in molti a imbracciare macchina fotografica e cellulari per immortalare il tutto.
«Si è sentito un vento freddo e qualche tuono - racconta Silvio Cartino, studente di 26 anni - all’inizio mi sono spaventato perché ho visto formarsi il cono mentre pioveva con il sole. Suggestivo, davvero suggestivo».
(...)
Paura poca, dunque, più che altro stupore per uno spettacolo del cielo. A fenomeno finito, la natura ha donato un altro regalo ai genovesi: un lungo arcobaleno che ha emozionato grandi e piccini affacciati alle ringhiere della passeggiate e dei balconi di tutta la città.
fonte: Il Secolo XIX
Maltempo sull'Italia, tromba d'aria a Roma
A Santa Severa, sradicati alberi. Allagamenti a Roma, voli dirottati su Napoli
ROMA - Una violenta tromba d'aria si è abbattuta alle 6.50 su Santa Severa (sul litorale romano) trascinando barche nei giardini delle case e canoe sui tetti tra il Lungomare Pirgy e via dei Balivi. Non risultano al momento feriti. La tromba d'aria, arrivata dal mare, si è incuneata tra gli stabilimenti 'Lido' e 'La Velica', ha devastato barche, sradicato alberi e scardinato pali della luce, trasportando lettini da mare e pezzi delle imbarcazioni nelle strade circostanti. Sono al lavoro le forze dell'ordine. "I tetti dei due stabilimenti sono divelti, ci vorrà un mese per mettere tutto a posto - racconta al telefono con l'ANSA Fabio Angeloni, portavoce del sindaco di Civitavecchia, che si trova a Santa Severa -. C'é un elicottero dei vigili del fuoco che sorvola la zona, stanno facendo anche controlli in mare per assicurarsi che non ci siano imbarcazioni disperse o danneggiate. Per il momento pare di no". A causa della tromba d'aria sono caduti alberi sulla statale Aurelia nella zona di Santa Severa, a nord di Roma. Istituito dall'Anas il senso unico alternato per regolare il traffico.
Il forte acquazzone caduto su Roma ha provocato allagamenti in diverse zone della città, secondo la centrale operativa della polizia municipale. La situazione più grave sulla via Ardeatina, tra il Grande Raccordo Anulare (Gra) e il santuario del Divino Amore (zona in cui dovrebbe sorgere la nuova discarica della città): l'acqua per le strade sta causando forti rallentamenti al traffico. Per allagamento é stato temporaneamente interrotto anche il tratto Cinecittà-Anagnina della linea A della metropolitana.
Sette voli che, fra le 7:50 e le 8:30, dovevano atterrare all'aeroporto di Roma Fiumicino sono stati dirottati a quello di Napoli Capodichino a causa della tromba d'aria che ha investito il litorale laziale. Sempre a causa del maltempo, il volo delle 7:25 Napoli-Roma è partito da Capodichino alle 9:05.
Successivamente, sei voli previsti in arrivo all'aeroporto di Napoli Capodichino - dalle 11:30 alle 12:20 - sono stati dirottati negli scali di Bari, Fiumicino e Brindisi a causa delle cattive condizioni meteo. Gli aerei giungeranno comunque nel pomeriggio scalo napoletano per riprendere il viaggio verso le destinazioni previste.
Il maltempo sta causando disagi sulla Roma-Napoli per il rientro dalle località di vacanza. Tra Valmontone e Colleferro la pioggia ha causato smottamenti sull'A1 tra il Km 586,5 e Km 592,5. Lo rende noto il servizio 'Luce Verde' della Regione Lazio. Si sta lavorando per pulire la strada. Sulla Roma-Napoli il traffico è sempre più intenso e ci sono rallentamenti.
Una tromba d'aria ha causato danni e disagi anche nel Frusinate. Il maltempo ha interessato la zona tra Anagni e Ferentino. Numerosi gli alberi abbattuti sulle strade. Danneggiati anche alcuni tetti, tra cui quello di un capannone. I vigili del fuoco del comando provinciale di Frosinone sono impegnati in diversi interventi.
A Certaldo, in provincia di Firenze, un fulmine è caduto su uno stabile provocando un incendio che ha interessato due appartamenti. Una delle abitazioni, situate in via Matteotti, era occupata da una coppia di anziani, rimasti illesi, l'altra era disabitata. Uno degli appartamenti è stato poi dichiarato inagibile secondo quanto riferito dai carabinieri intervenuti insieme ai vigili del fuoco. Sempre a causa di un fulmine, per i militari, sono andati a fuoco sei mezzi, bilici, di proprietà di due ditte di trasporto di inerti, a Lastra a Signa.
La scarica di fulmini, si spiega dai vigili del fuoco, ha provocato anche l'incendio di un trattore tra Dicomano e Londa in Mugello e di 3-4 tra alberi e pali della luce nel Fiorentino. Il forte temporale abbattutosi ha provocato, sempre in provincia di Firenze, anche cadute di rami e alberi: una pianta finita su una strada provinciale a Cerreto Guidi è stata spostato da alcuni giovani che dovevano tornare a casa. Varie poi le chiamate arrivate ai centralini delle forze dell'ordine per i sistemi di allarme 'saltati'. In città i vigili urbani hanno segnalato il cedimento di alcuni intonaci a causa della pioggia. Vari interventi dei vigili del fuoco - con rinforzi arrivati anche da Firenze e Pistoia - poi in Versilia dove a causa del forte vento sono caduti alberi. Un pino è caduto nella pineta di Ponente a Viareggio, all'incrocio di via Udine e via Fratti, chiusa poi dalla polizia municipale anche perchè ci sarebbero altre piante pericolanti. Altri alberi caduti, a Lido di Camaiore, lungo la provinciale per Camaiore e a Piano di Conca, nel comune di Camaiore.
fonte: Ansa
ROMA - Una violenta tromba d'aria si è abbattuta alle 6.50 su Santa Severa (sul litorale romano) trascinando barche nei giardini delle case e canoe sui tetti tra il Lungomare Pirgy e via dei Balivi. Non risultano al momento feriti. La tromba d'aria, arrivata dal mare, si è incuneata tra gli stabilimenti 'Lido' e 'La Velica', ha devastato barche, sradicato alberi e scardinato pali della luce, trasportando lettini da mare e pezzi delle imbarcazioni nelle strade circostanti. Sono al lavoro le forze dell'ordine. "I tetti dei due stabilimenti sono divelti, ci vorrà un mese per mettere tutto a posto - racconta al telefono con l'ANSA Fabio Angeloni, portavoce del sindaco di Civitavecchia, che si trova a Santa Severa -. C'é un elicottero dei vigili del fuoco che sorvola la zona, stanno facendo anche controlli in mare per assicurarsi che non ci siano imbarcazioni disperse o danneggiate. Per il momento pare di no". A causa della tromba d'aria sono caduti alberi sulla statale Aurelia nella zona di Santa Severa, a nord di Roma. Istituito dall'Anas il senso unico alternato per regolare il traffico.
Il forte acquazzone caduto su Roma ha provocato allagamenti in diverse zone della città, secondo la centrale operativa della polizia municipale. La situazione più grave sulla via Ardeatina, tra il Grande Raccordo Anulare (Gra) e il santuario del Divino Amore (zona in cui dovrebbe sorgere la nuova discarica della città): l'acqua per le strade sta causando forti rallentamenti al traffico. Per allagamento é stato temporaneamente interrotto anche il tratto Cinecittà-Anagnina della linea A della metropolitana.
Sette voli che, fra le 7:50 e le 8:30, dovevano atterrare all'aeroporto di Roma Fiumicino sono stati dirottati a quello di Napoli Capodichino a causa della tromba d'aria che ha investito il litorale laziale. Sempre a causa del maltempo, il volo delle 7:25 Napoli-Roma è partito da Capodichino alle 9:05.
Successivamente, sei voli previsti in arrivo all'aeroporto di Napoli Capodichino - dalle 11:30 alle 12:20 - sono stati dirottati negli scali di Bari, Fiumicino e Brindisi a causa delle cattive condizioni meteo. Gli aerei giungeranno comunque nel pomeriggio scalo napoletano per riprendere il viaggio verso le destinazioni previste.
Il maltempo sta causando disagi sulla Roma-Napoli per il rientro dalle località di vacanza. Tra Valmontone e Colleferro la pioggia ha causato smottamenti sull'A1 tra il Km 586,5 e Km 592,5. Lo rende noto il servizio 'Luce Verde' della Regione Lazio. Si sta lavorando per pulire la strada. Sulla Roma-Napoli il traffico è sempre più intenso e ci sono rallentamenti.
Una tromba d'aria ha causato danni e disagi anche nel Frusinate. Il maltempo ha interessato la zona tra Anagni e Ferentino. Numerosi gli alberi abbattuti sulle strade. Danneggiati anche alcuni tetti, tra cui quello di un capannone. I vigili del fuoco del comando provinciale di Frosinone sono impegnati in diversi interventi.
A Certaldo, in provincia di Firenze, un fulmine è caduto su uno stabile provocando un incendio che ha interessato due appartamenti. Una delle abitazioni, situate in via Matteotti, era occupata da una coppia di anziani, rimasti illesi, l'altra era disabitata. Uno degli appartamenti è stato poi dichiarato inagibile secondo quanto riferito dai carabinieri intervenuti insieme ai vigili del fuoco. Sempre a causa di un fulmine, per i militari, sono andati a fuoco sei mezzi, bilici, di proprietà di due ditte di trasporto di inerti, a Lastra a Signa.
La scarica di fulmini, si spiega dai vigili del fuoco, ha provocato anche l'incendio di un trattore tra Dicomano e Londa in Mugello e di 3-4 tra alberi e pali della luce nel Fiorentino. Il forte temporale abbattutosi ha provocato, sempre in provincia di Firenze, anche cadute di rami e alberi: una pianta finita su una strada provinciale a Cerreto Guidi è stata spostato da alcuni giovani che dovevano tornare a casa. Varie poi le chiamate arrivate ai centralini delle forze dell'ordine per i sistemi di allarme 'saltati'. In città i vigili urbani hanno segnalato il cedimento di alcuni intonaci a causa della pioggia. Vari interventi dei vigili del fuoco - con rinforzi arrivati anche da Firenze e Pistoia - poi in Versilia dove a causa del forte vento sono caduti alberi. Un pino è caduto nella pineta di Ponente a Viareggio, all'incrocio di via Udine e via Fratti, chiusa poi dalla polizia municipale anche perchè ci sarebbero altre piante pericolanti. Altri alberi caduti, a Lido di Camaiore, lungo la provinciale per Camaiore e a Piano di Conca, nel comune di Camaiore.
fonte: Ansa
Pioggia record in Liguria
Pioggia e temporali su tutto il nord-ovest dove la depressione ha ritardato solo di qualche ora rispetto alla previsioni per scaricare il suo cattivo umore. L'apice della piovosità spetta all'entroterra ligure nel comprensorio genovese. Tra Masone e Campomorone e in Valle Scrivia sono caduti 110 mm di pioggia. 90 mm nell'entroterra spezzino. Anche l'alta Toscana è stata interessata a cumulate importanti, attorno ai 50-60 mm.
Piogge: sul Polcevera sorpresi dalla piena, a La Spezia allagato il Pronto Soccorso
Genova - Arrivata in lieve ritardo sulle previsioni (nella serata di sabato invece che nel pomeriggio), l’ondata di maltempo ha causato qualche disagio e anche un po’ di apprensione in varie zone della Liguria.
Nel capoluogo, per esempio, due persone sono rimaste a lungo “intrappolate” nella notte nel greto del Polcevera a causa dell’improvvisa “piena” del torrente: i due si sono rifugiati sopra un pilone della ferrovia all’altezza di Rivarolo sino a quando vigili del Fuoco e sommozzatori sono intervenuti per salvarli.
Alla Spezia, invece, le forti piogge hanno provocato allagamenti e cadute di alberi: in particolare, il pronto soccorso dell’ospedale Sant’Andrea è stato temporaneamente evacuato perché invaso dall’acqua per qualche ora.
Nel capoluogo, per esempio, due persone sono rimaste a lungo “intrappolate” nella notte nel greto del Polcevera a causa dell’improvvisa “piena” del torrente: i due si sono rifugiati sopra un pilone della ferrovia all’altezza di Rivarolo sino a quando vigili del Fuoco e sommozzatori sono intervenuti per salvarli.
Alla Spezia, invece, le forti piogge hanno provocato allagamenti e cadute di alberi: in particolare, il pronto soccorso dell’ospedale Sant’Andrea è stato temporaneamente evacuato perché invaso dall’acqua per qualche ora.
Crollo delle temperature
Crollano le temperature. Le minime più significative, alle 05:23, sono segnalate a Bardineto (SV) con 12.9°C e, uscendo dalla Liguria ma rimanendo comunque vicini al confine regionale, ad Ormea (CN) con 11.3°C. La località più fredda nella linea costiera è invece La Spezia con 16.7°C .
Il maltempo si abbatte su Imperia decine di allagamenti molte telefonate ai vigili del fuoco
Decine di allagamenti a Imperia per l’ondata di maltempo che si è abbattuta in serata. Per fortuna, nessun danno, ma tanti disagi, con i centralini del fuoco roventi di chiamate. Interessati soprattutto: negozi, strade e abitazioni private. In seguito alla pioggia, sono stati chiusi perché allagati i sottopassi della ferrovia a Oneglia e quello della bretella sul Ponte Vecchio. I pompieri sono dovuti intervenire anche per ascensori bloccati, a causa del temporale. Nessun disagio, invece, sulla zona di Sanremo e Ventimiglia.
fonte: Riviera24.it
fonte: Riviera24.it
sabato 24 agosto 2013
Terremoto Sicilia (Siracusa/Ragusa)
Epicentro vicino Portopalo di Capo Passero
Una scossa di terremoto di magnitudo 4.0 e profondità 10 km si è verificata sulle coste della Sicilia. L’epicentro del sisma è stato localizzato – secondo quanto si apprende da un bollettino pubblicato sl sito dell’European Mediterranean Seismological Centre – a 12 km a sud-ovest di Portopalo di Capo Passero e 34 km a sud-est di Ragusa. I sismografi hanno registrato il movimento tellurico alle 19:18 di sabato 24 agosto 2013.
fonte: Soverato News
Una scossa di terremoto di magnitudo 4.0 e profondità 10 km si è verificata sulle coste della Sicilia. L’epicentro del sisma è stato localizzato – secondo quanto si apprende da un bollettino pubblicato sl sito dell’European Mediterranean Seismological Centre – a 12 km a sud-ovest di Portopalo di Capo Passero e 34 km a sud-est di Ragusa. I sismografi hanno registrato il movimento tellurico alle 19:18 di sabato 24 agosto 2013.
fonte: Soverato News
Forte terremoto a Barcis avvertito anche nel Bellunese
Magnitudo 3,7 della Scala Richter. Telefonate ai vigili del fuoco, al momento non sono segnalati danni alle cose o alle persone
BELLUNO. Forte scossa di terremoto avvertita anche a Belluno alle ore 16. Il sisma ha avuto come epicentro Barcis, in provincia di Pordenone, ma al confine con la provincia di Belluno. Magnitudo 3,6 della Scala Richter, 3,7 secondo il Centro sismologico di Udine. Profondità 9,2 km. Il sisma è stato avvertito distintamente anche a Belluno città, a Longarone e in Alpago. Al momento non sono segnalati danni elle persone o alle cose ma ai vigili del fuoco sono arrivate diverse telefonate di persone spaventate che chiedevano informazioni e rassicurazioni.
fonte: Corriere delle Alpi
BELLUNO. Forte scossa di terremoto avvertita anche a Belluno alle ore 16. Il sisma ha avuto come epicentro Barcis, in provincia di Pordenone, ma al confine con la provincia di Belluno. Magnitudo 3,6 della Scala Richter, 3,7 secondo il Centro sismologico di Udine. Profondità 9,2 km. Il sisma è stato avvertito distintamente anche a Belluno città, a Longarone e in Alpago. Al momento non sono segnalati danni elle persone o alle cose ma ai vigili del fuoco sono arrivate diverse telefonate di persone spaventate che chiedevano informazioni e rassicurazioni.
fonte: Corriere delle Alpi
venerdì 23 agosto 2013
Maltempo, tregua fino a venerdi' Previsti temporali nel week end
Auto travolta da torrente, morta donna. Allagamenti in Sicilia
'Tregua' per il maltempo che ha interessato tutta l'Italia, da Nord a Sud. Ma la pausa, che peraltro non riguarderà tutta l'Italia, durerà poco: una forte perturbazione investirà il Nord sabato sera, diretta verso le regioni centrali domenica. Queste le previsioni degli esperti per i prossimi giorni. ''GIovedi' e venerdi' - spiega Antonio Sanò, direttore del portale 'iLMeteo.it'- saranno due giornate estive, con punte di 27-30 gradi da Nord a Sud''. Non mancheranno pero' ancora temporali al Sud, specie sulla Calabria e Sicilia.
Venerdì pomeriggio, aggiunge Sanò, ''altri temporali si formeranno sulle Alpi diretti verso il Piemonte, la Lombardia e il resto del nord entro la notte con veloci acquazzoni violenti anche sul Veneto, Emilia, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia''. Ma sarà solo un assaggio, aggiunge Sanò, ''del peggioramento vero e proprio che si concretizzerà nel fine settimana. Tra sabato e domenica una violenta perturbazione atlantica, la prima ben organizzata da oltre 2 mesi a questa parte, transiterà al Centro-nord anche con temporali e grandinate''. Secondo il Centro Epson Meteo, l'arrivo di un vortice di bassa pressione ricolmo di fresca aria atlantica porterà un peggioramento nel pomeriggio di sabato al Nordovest che durante la notte e fino a domenica mattina, coinvolgerà anche il Nordest e il versante tirrenico del Centro. ''Questa evoluzione - precisa - darà luogo a un moderato calo delle temperature al Centronord nella giornata di domenica''.
Ieri una doona di 54 anni è morta mentre si trovava su un'automobile travolta da un torrente in piena, fra Pisticci e Craco, in provincia di Matera. Il cadavere è stato individuato circa un chilometro a valle rispetto al punto dove l'auto - con a bordo due donne, una delle quali è riuscita a mettersi in salvo - stava attraversando il torrente. Una squadra di Vigili del fuoco specializzata è partita da Matera per raggiungere la zona dell'incidente, che è sorvolata anche da un elicottero dei Carabinieri che la illumina con un faro. Il cadavere dovrebbe essere recuperato nelle prossime ore.
fonte: Ansa
'Tregua' per il maltempo che ha interessato tutta l'Italia, da Nord a Sud. Ma la pausa, che peraltro non riguarderà tutta l'Italia, durerà poco: una forte perturbazione investirà il Nord sabato sera, diretta verso le regioni centrali domenica. Queste le previsioni degli esperti per i prossimi giorni. ''GIovedi' e venerdi' - spiega Antonio Sanò, direttore del portale 'iLMeteo.it'- saranno due giornate estive, con punte di 27-30 gradi da Nord a Sud''. Non mancheranno pero' ancora temporali al Sud, specie sulla Calabria e Sicilia.
Venerdì pomeriggio, aggiunge Sanò, ''altri temporali si formeranno sulle Alpi diretti verso il Piemonte, la Lombardia e il resto del nord entro la notte con veloci acquazzoni violenti anche sul Veneto, Emilia, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia''. Ma sarà solo un assaggio, aggiunge Sanò, ''del peggioramento vero e proprio che si concretizzerà nel fine settimana. Tra sabato e domenica una violenta perturbazione atlantica, la prima ben organizzata da oltre 2 mesi a questa parte, transiterà al Centro-nord anche con temporali e grandinate''. Secondo il Centro Epson Meteo, l'arrivo di un vortice di bassa pressione ricolmo di fresca aria atlantica porterà un peggioramento nel pomeriggio di sabato al Nordovest che durante la notte e fino a domenica mattina, coinvolgerà anche il Nordest e il versante tirrenico del Centro. ''Questa evoluzione - precisa - darà luogo a un moderato calo delle temperature al Centronord nella giornata di domenica''.
Ieri una doona di 54 anni è morta mentre si trovava su un'automobile travolta da un torrente in piena, fra Pisticci e Craco, in provincia di Matera. Il cadavere è stato individuato circa un chilometro a valle rispetto al punto dove l'auto - con a bordo due donne, una delle quali è riuscita a mettersi in salvo - stava attraversando il torrente. Una squadra di Vigili del fuoco specializzata è partita da Matera per raggiungere la zona dell'incidente, che è sorvolata anche da un elicottero dei Carabinieri che la illumina con un faro. Il cadavere dovrebbe essere recuperato nelle prossime ore.
fonte: Ansa
giovedì 22 agosto 2013
Terremoto: scossa 4.4 al largo di Ancona
Nessun ferito ma tanta paura. Moltissime le chiamate a vigili del fuoco e Protezione Civile
Una scossa di 4.4 gradi abbastanza breve ma superficiale, con l'epicentro nel mare fra Ancona, Sirolo, Numana e Porto Recanati, a 7,9 km di profondità, e per questo avvertita anche a km di distanza, lungo tutta la costa marchigiana da Fano (Pesaro Urbino) a Porto Sant'Elpidio (Fermo), e anche in alcune località dell'entroterra: Macerata e Jesi.
E' rientrato l'allarme secondo il quale un uomo era disperso nella zona della Spiaggiola di Numana, dopo il terremoto di stamani che ha provocato un distacco di calcare dal Monte Conero. Lo ha confermato poco fa la Capitaneria di porto di Ancona, che ha in zona 30 uomini impegnati nei vari controlli.
Un replay di quanto era avvenuto il 21 luglio scorso, con la scossa di magnitudo 4.9 delle 3:32 di notte, che fino a questo momento rappresenta il 'picco' della crisi sismica del distretto del Conero, iniziata a giugno con scosse attorno al secondo-terzo grado della Scala Richter.
Molte le persone uscite in strada per la paura, e tante le chiamate ai vigili del fuoco e alla Protezione civile.
Un grosso blocco di calcare si è staccato dal Monte Conero, precipitando fra la Spiaggia Gigli e i Lavi di Sirolo, una zona già interdetta alla balneazione perché la falesia è a rischio di frane. ''Non ci sono stati feriti - spiega il sindaco Moreno Misiti - ma stiamo monitorando la situazione con verifiche in tutta l'area''. Il fumo sollevato dal crollo era visibile fino a Numana, e numerosi cittadini hanno telefonato allarmati ai vigili del fuoco.
Un pezzetto di cornicione si è staccato dalla sede della Prefettura in piazza del Plebiscito ad Ancona, qualche crepa in corso di valutazione è comparsa nelle pareti della sede del Distaccamento porto dei vigili del fuoco di Ancona e nell'immobile che ospita la Capitaneria di porto.
Verifiche dei vigili del fuoco sono in corso anche nel palazzo dell'Inps e in alcuni uffici ed edifici privati. Nessuna segnalazione di rilievo è giunta da Porto Recanati e Loreto, ricomprese nell'area dell'epicentro, anche se a Loreto il sindaco ha deciso di aprire il Centro operativo comunale per coordinare i sopralluoghi.
Un altro modesto movimento franoso all'altezza della falesia del Trave, sopra la spiaggia di Portonovo, una delle più frequentate della riviera del Conero. Anche questa, come l'area precedente, è da tempo interdetta alla navigazione, alla balneazione e alla sosta, proprio per il pericolo di frane e smottamenti che accompagna la storia geologica del Monte Conero.
I divieti della Capitaneria di porto di Ancona però non sempre vengono rispettati, e turisti e bagnanti si avventurano spesso anche in zone proibite, oltre le recinzioni, ''pur sapendo di non doverlo fare'', afferma il comandante della Guardia costiera di Ancona Giovanni Pettorino. In queste ore, due squadre di terra della Capitaneria di porto e due unità navali, la Motovedetta Cp861 e il gommone Alfa 83, stanno perlustrando via terra e via mare tutto il profilo di costa interessato dal sisma, fino a Porto Recanati. Verifiche sono state condotte anche ai pontili e alle piattaforme in mare della Raffineria Api di Falconara marittima, tutte con esito negativo.
fonte: Ansa
Una scossa di 4.4 gradi abbastanza breve ma superficiale, con l'epicentro nel mare fra Ancona, Sirolo, Numana e Porto Recanati, a 7,9 km di profondità, e per questo avvertita anche a km di distanza, lungo tutta la costa marchigiana da Fano (Pesaro Urbino) a Porto Sant'Elpidio (Fermo), e anche in alcune località dell'entroterra: Macerata e Jesi.
E' rientrato l'allarme secondo il quale un uomo era disperso nella zona della Spiaggiola di Numana, dopo il terremoto di stamani che ha provocato un distacco di calcare dal Monte Conero. Lo ha confermato poco fa la Capitaneria di porto di Ancona, che ha in zona 30 uomini impegnati nei vari controlli.
Un replay di quanto era avvenuto il 21 luglio scorso, con la scossa di magnitudo 4.9 delle 3:32 di notte, che fino a questo momento rappresenta il 'picco' della crisi sismica del distretto del Conero, iniziata a giugno con scosse attorno al secondo-terzo grado della Scala Richter.
Molte le persone uscite in strada per la paura, e tante le chiamate ai vigili del fuoco e alla Protezione civile.
Un grosso blocco di calcare si è staccato dal Monte Conero, precipitando fra la Spiaggia Gigli e i Lavi di Sirolo, una zona già interdetta alla balneazione perché la falesia è a rischio di frane. ''Non ci sono stati feriti - spiega il sindaco Moreno Misiti - ma stiamo monitorando la situazione con verifiche in tutta l'area''. Il fumo sollevato dal crollo era visibile fino a Numana, e numerosi cittadini hanno telefonato allarmati ai vigili del fuoco.
Un pezzetto di cornicione si è staccato dalla sede della Prefettura in piazza del Plebiscito ad Ancona, qualche crepa in corso di valutazione è comparsa nelle pareti della sede del Distaccamento porto dei vigili del fuoco di Ancona e nell'immobile che ospita la Capitaneria di porto.
Verifiche dei vigili del fuoco sono in corso anche nel palazzo dell'Inps e in alcuni uffici ed edifici privati. Nessuna segnalazione di rilievo è giunta da Porto Recanati e Loreto, ricomprese nell'area dell'epicentro, anche se a Loreto il sindaco ha deciso di aprire il Centro operativo comunale per coordinare i sopralluoghi.
Un altro modesto movimento franoso all'altezza della falesia del Trave, sopra la spiaggia di Portonovo, una delle più frequentate della riviera del Conero. Anche questa, come l'area precedente, è da tempo interdetta alla navigazione, alla balneazione e alla sosta, proprio per il pericolo di frane e smottamenti che accompagna la storia geologica del Monte Conero.
I divieti della Capitaneria di porto di Ancona però non sempre vengono rispettati, e turisti e bagnanti si avventurano spesso anche in zone proibite, oltre le recinzioni, ''pur sapendo di non doverlo fare'', afferma il comandante della Guardia costiera di Ancona Giovanni Pettorino. In queste ore, due squadre di terra della Capitaneria di porto e due unità navali, la Motovedetta Cp861 e il gommone Alfa 83, stanno perlustrando via terra e via mare tutto il profilo di costa interessato dal sisma, fino a Porto Recanati. Verifiche sono state condotte anche ai pontili e alle piattaforme in mare della Raffineria Api di Falconara marittima, tutte con esito negativo.
fonte: Ansa
mercoledì 21 agosto 2013
Forte scossa di terremoto in Messico (6.1 Richter)
Una forte scossa di terremoto è stata registrata alle 14:38 (ora italiana) in Messico, nel distretto sismico di Guerrero, vicino ad Acapulco. L'epicentro è stato localizzato ad Ayutla de los Libres, alle coordinate 17.07° N, 99.33° W; l'ipocentro a 34,8 km di profondità. La scossa è stata avvertita anche a Città del Messico distante 268 chilometri dall'epicentro, il sindaco della città: Miguel Angel Mancera ha scritto attraverso Twitter che nella capitale non vi sono stati vittime o danneggiamenti.
La terra trema ancora in Lunigiana: 3.1 Richter alle 03:11
Nuovo sisma del 3.1 grado della scala Richter in provincia di Lucca a pocopiù di 24 ore dal precedente. Si è verificato alle 03:11 (ora italiana) di oggi 21 agosto con epicentro 44.196° N, 10.223° E; ipocentro a 8,8 km di profondità. I comuni maggiormente interessati sono: Casola in Lunigiana (MS), Giuncugnano (LU), Minucciano (LU), Piazza al Serchio (LU), Sillano (LU).
martedì 20 agosto 2013
Maltempo: allerta per temporali al sud
In arrivo rovesci e venti forti in Sicilia e Calabria. Nubifragio a Roma
Il sistema perturbato che sta determinando maltempo al centro-nord sarà responsabile, da domani, del peggioramento delle condizioni meteorologiche anche sull'Italia meridionale. Il Dipartimento della Protezione Civile ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse, che prevede da domani precipitazioni a prevalente carattere di rovescio o temporale, con rovesci di forte intensità, possibili grandinate, frequente attività elettrica e forti raffiche di vento su Sicilia e Calabria.
Nubifragio su Roma,strade allagate e alberi caduti - Disagi in zona Nord della capitale, ritardi per bus zona Disagi nella zona Nord di Roma, dopo il nubifragio che si è abbattuto sulla Capitale. I vigili del fuoco sono al lavoro in via Salaria, all'altezza dell'Urbe, e nelle zone di via Boccea e Battistini, a causa dell'allagamento delle strade e per la caduta di alberi. Alcuni allagamenti si sono verificati anche in diversi seminterrati. A causa del maltempo alcune linee di bus della zona ad ovest della capitale sono rallentate.
fonte: Ansa
Il sistema perturbato che sta determinando maltempo al centro-nord sarà responsabile, da domani, del peggioramento delle condizioni meteorologiche anche sull'Italia meridionale. Il Dipartimento della Protezione Civile ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse, che prevede da domani precipitazioni a prevalente carattere di rovescio o temporale, con rovesci di forte intensità, possibili grandinate, frequente attività elettrica e forti raffiche di vento su Sicilia e Calabria.
Nubifragio su Roma,strade allagate e alberi caduti - Disagi in zona Nord della capitale, ritardi per bus zona Disagi nella zona Nord di Roma, dopo il nubifragio che si è abbattuto sulla Capitale. I vigili del fuoco sono al lavoro in via Salaria, all'altezza dell'Urbe, e nelle zone di via Boccea e Battistini, a causa dell'allagamento delle strade e per la caduta di alberi. Alcuni allagamenti si sono verificati anche in diversi seminterrati. A causa del maltempo alcune linee di bus della zona ad ovest della capitale sono rallentate.
fonte: Ansa
Terremoto 3.0 in Lunigiana
Una scossa di terremoto di magnitudo 3.0 ha interessato il
distretto sismico della Lunigiana alle 1.16. L’evento, registrato dall’Istituto
Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), ha avuto epicentro nei pressi dei
comuni di Casola in Lunigiana, Comano, Fivizzano e Minucciano, ed ipocentro ad
una profondità di 10.4 chilometri. Il sisma è stato avvertito dalla popolazione,
ma non risultano danni a persone e/o cose.
Tempesta Trami nel nord delle Filippine, Manila allagata
La combinazione tra la tempesta tropicale Trami ed il monsone stagionale ha scatenato piogge torrenziali su parte del nord delle Filippine a partire da Domenica. La pioggia ha raggiunto punte di 480mm a Sangley Point, mentre la capitale Manila ha ricevuto quasi 360mm di pioggia, causando allagamenti diffusi. Ciò ha addirittura provocato la chiusura dei mercati finanziari nel corso di Lunedì. Anche gli uffici governativi, le scuole e molte aziende sono state costrette a chiudere; al momento vengono segnalate 3 vittime, 11 feriti e diversi dispersi. Quasi 100mila persone sono state direttamente colpite dalle forti precipitazioni. Molte strade rimangono chiuse a causa delle inondazioni, mentre parecchi voli sono stati cancellati.
fonte 3Bmeteo.com
fonte 3Bmeteo.com
lunedì 19 agosto 2013
Vasto incendio a Marassi, nella zona sotto al "Biscione"
Un incendio di vaste proporzioni si è sviluppato, subito dopo le ore 13 di oggi, sulle colline della Val Bisagno, tra Via dei Platani, Via Monte Rosa, Via Fea e Via Giglioli. Al lavoro per lo spegnimento sono state impiegate diverse squadre dei Vigili del Fuoco, del Corpo Forestale, volontari e due elicotteri della Regione, uno di Genova e uno proveniente da Albenga.
La vegetazione vicino alle case ha reso difficile l'intervento che, comunque, è stato messo sotto controllo verso le 16.
La vegetazione vicino alle case ha reso difficile l'intervento che, comunque, è stato messo sotto controllo verso le 16.
Pakistan:oltre 100 morti per inondazioni
Più di 300.000 le persone colpite, quasi 2.500 case distrutte
ISLAMABAD, 18 AGO - Le forti piogge monsoniche e le inondazioni che si sono abbattute sul Pakistan nelle ultime due settimane hanno causato 108 vittime e colpito più di 300.000 persone. Lo riferiscono le autorità locali. Le piogge hanno inondato 770 villaggi e quasi 2.500 case sono andate completamente distrutte. I monsoni provocano regolarmente danni in Pakistan. Nel 2010 il paese ha subito le peggiori inondazioni della sua storia, che hanno causato la morte di 1.800 persone e coinvolto 21 milioni di persone.
fonte Ansa
ISLAMABAD, 18 AGO - Le forti piogge monsoniche e le inondazioni che si sono abbattute sul Pakistan nelle ultime due settimane hanno causato 108 vittime e colpito più di 300.000 persone. Lo riferiscono le autorità locali. Le piogge hanno inondato 770 villaggi e quasi 2.500 case sono andate completamente distrutte. I monsoni provocano regolarmente danni in Pakistan. Nel 2010 il paese ha subito le peggiori inondazioni della sua storia, che hanno causato la morte di 1.800 persone e coinvolto 21 milioni di persone.
fonte Ansa
sabato 17 agosto 2013
Bloccati i lavori anti alluvione
A promuovere il ricorso è Piaggio Aero Industries, che fronteggia una controparte molto nutrita: Comune, Provincia, Regione Liguria, Presidenza del consiglio dei ministri e dipartimento di Protezione civile. Il motivo? Dopo la demolizione del palazzo-tappo di via Giotto, l’intervento ancor più decisivo, per restituire spazio vitale al Chiaravagna, riguarda la sua foce. Quindi, un’area occupata, in virtù di una concessione pluriennale, dall’azienda. Precisamente, il nodo riguarda la cabina usata per la verniciatura, che non può, per questo motivo, continuare a stare dov’è. È su come gestire questa operazione - inteso dal punto di vista finanziario e logistico - che prima è stata intavolata una trattativa. Ma alcune settimane fa, la trattativa è arrivata a un punto morto e si è scatenata la guerra in punta di diritto.
Il parallelo con la storia recente del torrente Bisagno, e - aspettando il primo, piccolo pezzo di scolmatore voluto dal Comune - l’unica opera di messa in sicurezza in fase di realizzazione è d’obbligo. Non tanto per le caratteristiche del confronto giudiziario, quanto per le sue conseguenze. Dopo il ricorso promosso e stravinto dalle imprese escluse contro l’assegnazione dei lavori da parte del commissario (l’ex prefetto di Genova Giuseppe Romano - ndr) incaricato di coordinare i lavori per rifare la copertura, i lavori per il terzo segmento compreso tra la questura e via Santa Zita sono fermi da fine 2011. E non si ha alcuna idea - a fronte della disponibilità dei finanziamenti - di quando potranno riprendere. Il Chiaravagna, per i tecnici uno dei tre torrenti genovesi ancora “ad altissimo rischio idraulico”, rischia di scontare dei ritardi simili.
Il paragone si può fare anche sotto un altro profilo: le conseguenze di un’eventuale pronuncia favorevole a Piaggio Aero. Che rischiano di essere perfino più ampie, perché il ricorso presentato dal team di legali dell’azienda - Roberto Damonte, Giuseppe Giacobini e Stefano Capanna - punta a minare le fondamenta stesse di tutti gli atti prodotti sulla scorta dell’alluvione del 2010.
fonte: Il Secolo XIX - web
venerdì 16 agosto 2013
Terremoto di quasi 7 gradi in Nuova Zelanda
Un terremoto di magnitudo 6.8 è stato registrato alle ore 04:31:10 italiane del 16 agosto 2013 in Nuova Zelanda. Epicentro 41.75°S, 173.833°E, ipocentro 11 km. Non si hanno ancora notizie per quanto riguarda danni a persone o cose. Una scossa di magnitudo 6.0 era stata avvertita in N.Z. lo scorso 21 luglio.
Forti scosse in provincia di Messina, paura ma nessun danno
Magnitudo 4.1 e 4.2 verso l'1:05, avvertite anche alle Eolie
Due scosse di terremoto di magnitudo 4.1 e 4.2 sono state registrate rispettivamente all'1:04 e all'1:06 sulla costa nord della Sicilia, in provincia di Messina.
Secondo i rilevamenti dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), i terremoti hanno avuto ipocentro entrambi a 10,4 km di profondità ed epicentro in prossimità dei comuni di Brolo, Ficarra, Gioiosa Marea, Librizzi, Montagnareale, Patti, Piraino, Raccuja, Sant'Angelo di Brolo e Sinagra.
Gli eventi sismici sono stati chiaramente avvertiti anche sulle isole Eolie, dove popolazione e turisti sono usciti da case e alloggi spaventati dalle scosse.
La Sala operativa del Comando provinciale dei Vigili del fuoco di Messina afferma che nessun danno particolare viene al momento segnalato. Moltissime comunque le chiamate arrivate alla stessa Sala operativa da parte di cittadini preoccupati dall'intensità dei due eventi sismici, chiaramente avvertiti dalla popolazione.
fonte: Ansa
Due scosse di terremoto di magnitudo 4.1 e 4.2 sono state registrate rispettivamente all'1:04 e all'1:06 sulla costa nord della Sicilia, in provincia di Messina.
Secondo i rilevamenti dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), i terremoti hanno avuto ipocentro entrambi a 10,4 km di profondità ed epicentro in prossimità dei comuni di Brolo, Ficarra, Gioiosa Marea, Librizzi, Montagnareale, Patti, Piraino, Raccuja, Sant'Angelo di Brolo e Sinagra.
Gli eventi sismici sono stati chiaramente avvertiti anche sulle isole Eolie, dove popolazione e turisti sono usciti da case e alloggi spaventati dalle scosse.
La Sala operativa del Comando provinciale dei Vigili del fuoco di Messina afferma che nessun danno particolare viene al momento segnalato. Moltissime comunque le chiamate arrivate alla stessa Sala operativa da parte di cittadini preoccupati dall'intensità dei due eventi sismici, chiaramente avvertiti dalla popolazione.
fonte: Ansa
giovedì 15 agosto 2013
Ventimiglia: cessa l'allarme per l’alga Ostreopsis ovata
L’ultimo bollettino microalga Ostreopsis ovata diffuso dall’ARPAL il 14 agosto 2013, ha indicato che il tratto di costa dal confine di Stato sino a Capo Sant’Ampelio non è più in fascia gialla, per cui è cessato lo stato di attenzione in questa zona di litorale.
Facendo seguito alle notizie apparse in questi giorni, il Sindaco di Bordighera Giacomo Pallanca interviene con un chiarimento "doveroso per la cittadinanza e per i turisti".
"Dal mese di giugno Arpal effettua anche il monitoraggio dell’alga Ostreopsis ovata secondo quanto previsto dalle linee guida ministeriali. Correlando i dati del monitoraggio con le previsioni meteorologiche; Arpal emana un bollettino con una scala previsionale variabile dal bianco al rosso. Si ricorda che la previsione interessa soltanto i punti potenzialmente favorevoli (acqua poco profonda; basso ricambio idrico - ad esempio, in presenza di strutture antierosione; fondo roccioso-ciottoloso; presenza di macroalghe) alla fioritura di Ostreopsis presenti nel tratto di costa segnalato, e non la sua lunghezza complessiva. Le elementari misure di prevenzione previste per la fascia gialla, da adottare solo nei punti favorevoli, invitano a ‘Prestare attenzione a soggiornare e bagnarsi in tratti mare di acqua ferma, piccole insenature chiuse o con barriera a mare affiorante o soffolta’. Non sono previste misure di prevenzione per la fascia verde.
In relazione a quanto sopra detto e dopo aver preso contatto con gli uffici di riferimento si vuole rendere noto che l’ufficio competente del Comune di Bordighera riceve sempre i bollettini emessi dall'Arpal Regionale, la situazione è costantemente monitorata dalla stessa Agenzia in collaborazione della Guardia Costiera, e comunque se sorgessero problematiche a i fini della balneazione, L'ARPAL comunicherebbe immediatamente uno stato di pericolosità per la pubblica salute con invito al Sindaco di emettere ordinanza ai fini cautelativi nelle zone e punti di prelievo da loro elencati. L’Amministrazione ricorda alla popolazione che sia l'Asl n. 1 sia l’ Arpal - organi delegati al controllo - non si sono pronunciate in merito, per questo motivo si comunica che alla data odierna non sussistono i presupposti di pericolosità e conseguente divieto di balneazione. Infatti, l'ultimo bollettino diffuso dall’ARPAL in data 14 agosto 2013, ha indicato che il tratto di costa dal confine di Stato sino a Capo Sant’Ampelio non è più in fascia gialla, per cui è cessato lo stato di attenzione in questa zona di litorale".
Facendo seguito alle notizie apparse in questi giorni, il Sindaco di Bordighera Giacomo Pallanca interviene con un chiarimento "doveroso per la cittadinanza e per i turisti".
"Dal mese di giugno Arpal effettua anche il monitoraggio dell’alga Ostreopsis ovata secondo quanto previsto dalle linee guida ministeriali. Correlando i dati del monitoraggio con le previsioni meteorologiche; Arpal emana un bollettino con una scala previsionale variabile dal bianco al rosso. Si ricorda che la previsione interessa soltanto i punti potenzialmente favorevoli (acqua poco profonda; basso ricambio idrico - ad esempio, in presenza di strutture antierosione; fondo roccioso-ciottoloso; presenza di macroalghe) alla fioritura di Ostreopsis presenti nel tratto di costa segnalato, e non la sua lunghezza complessiva. Le elementari misure di prevenzione previste per la fascia gialla, da adottare solo nei punti favorevoli, invitano a ‘Prestare attenzione a soggiornare e bagnarsi in tratti mare di acqua ferma, piccole insenature chiuse o con barriera a mare affiorante o soffolta’. Non sono previste misure di prevenzione per la fascia verde.
In relazione a quanto sopra detto e dopo aver preso contatto con gli uffici di riferimento si vuole rendere noto che l’ufficio competente del Comune di Bordighera riceve sempre i bollettini emessi dall'Arpal Regionale, la situazione è costantemente monitorata dalla stessa Agenzia in collaborazione della Guardia Costiera, e comunque se sorgessero problematiche a i fini della balneazione, L'ARPAL comunicherebbe immediatamente uno stato di pericolosità per la pubblica salute con invito al Sindaco di emettere ordinanza ai fini cautelativi nelle zone e punti di prelievo da loro elencati. L’Amministrazione ricorda alla popolazione che sia l'Asl n. 1 sia l’ Arpal - organi delegati al controllo - non si sono pronunciate in merito, per questo motivo si comunica che alla data odierna non sussistono i presupposti di pericolosità e conseguente divieto di balneazione. Infatti, l'ultimo bollettino diffuso dall’ARPAL in data 14 agosto 2013, ha indicato che il tratto di costa dal confine di Stato sino a Capo Sant’Ampelio non è più in fascia gialla, per cui è cessato lo stato di attenzione in questa zona di litorale".
Scoperta la calamita più potente dell'universo
È una stella di neutroni a 6.500 anni luce da noi.
Un campo magnetico di un milione di miliardi di volte quello della Terra
È la calamita cosmica più potente mai scoperta nell’universo. Si tratta di una stella a neutroni (il nome in codice è SGR 0418+5729) scovata a 6.500 anni luce dalla Terra con il satellite Xmm-Newton dell’Agenzia spaziale europea (Esa) da un gruppo di dodici astronomi appartenenti a istituzioni italiane (Istituto universitario di studi superiori di Pavia-Iuss, Istituto nazionale di astrofisica-Inaf, Università di Padova, Istituto nazionale di fisica nucleare-Infn) ed europee (University College di Londra, Cea francese, Institut de Ciencies de l’Espai di Barcellona).
Il più grande magnete cosmico
MAGNETAR - Le stelle a neutroni caratterizzate da forti campi magnetici sono state battezzate magnetar dagli astrofisici Robert Duncan e Christopher Thompson che le hanno scoperte oltre vent’anni fa. Complessivamente se ne conoscono una ventina. «Negli ultimi decenni la teoria delle magnetar è stata confermata da diverse osservazioni, ma nessuno prima d’ora, era riuscito a misurare direttamente l’intensità del campo magnetico di questi oggetti celesti», commenta Andrea Tiengo, dello Iuss di Pavia e dell’Inaf, primo firmatario del risultato pubblicato dalla rivista britannica Nature. Tutte le stelle, quando finiscono di bruciare il loro combustibile nucleare si spengono, ma in un modo differente a seconda della loro taglia. Quelle che hanno una massa da 10 a 25 volte superiore al nostro Sole si trasformano in stelle a neutroni, cioè la loro materia collassa e la dimensione si rimpicciolisce arrivando ad appena una ventina di chilometri di diametro.
ESPLOSIONI - Sarebbero proprio le magnetar con forti campi magnetici a essere all’origine di alcune potenti esplosioni cosmiche registrate nel tempo e persino in grado di disturbare le comunicazioni terrestri pur avvenendo in luoghi molto lontani, a migliaia di anni luce. Con il satellite europeo gli astronomi sono riusciti a misurare la frequenza dei raggi X emessi. Questa è legata alla frequenza delle particelle che si muovono nel campo magnetico, la quale a sua volta rivela l’intensità del campo magnetico. Il valore registrato è enorme, un milione di miliardi di Gauss, quando il campo magnetico della Terra è inferiore a 1 Gauss. La comprensione di simili fenomeni estremi è importante per decifrare i meccanismi esplosivi degli strani astri. In scala minore ciò avviene anche sul nostro Sole, irradiando fiumi di particelle che investono la Terra provocando talvolta qualche guaio. Tra i firmatari della ricerca c’è anche Giovanni F. Bignami, professore allo Iuss e presidente dell’Inaf.
fonte: "Corriere della Sera" web
Terremoto 3.6 in Lunigiana
Tanta paura in questi ultimi minuti a causa di una scossa di terremoto superficiale ben avvertita dalla popolazione. Oggi, Ferragosto 2013, alle ore 00.19 i sismografi dell’istituto nazionale dell’INGV hanno registrato una scossa di terremo di magnitudo 3.6 sulla scala Richter con ipocentro a soli 6.5 km di profondità nel distretto sismico delle Alpi Apuane/ Lunigiana. L’epicentro è stato localizzato esattamente ad ovest di Minucciano (44.166°N, 10.195°E). L’ipocentro superficiale permesso una maggiore percezione del terremoto, avvertita con forti tremori e boati.
mercoledì 14 agosto 2013
Iniziata inversione poli magnetici Sole
E' un fenomeno fisiologico, che si concluderà entro pochi mesi
Estate di grandi manovre sul Sole: la nostra stella sta invertendo i poli del proprio campo magnetico.
Lo annunciano i ricercatori della Nasa presso l'università di Stanford. Il processo, assolutamente fisiologico, cade come sempre a metà del ciclo solare e dovrebbe completarsi entro i prossimi 3 o 4 mesi. Nel frattempo, questa fase di transizione comporterà un effetto domino che si avvertirà in tutto il Sistema Solare ma, rassicurano gli esperti, non ci sarà alcun stravolgimento per la Terra.
fonte: Ansa
Estate di grandi manovre sul Sole: la nostra stella sta invertendo i poli del proprio campo magnetico.
Lo annunciano i ricercatori della Nasa presso l'università di Stanford. Il processo, assolutamente fisiologico, cade come sempre a metà del ciclo solare e dovrebbe completarsi entro i prossimi 3 o 4 mesi. Nel frattempo, questa fase di transizione comporterà un effetto domino che si avvertirà in tutto il Sistema Solare ma, rassicurano gli esperti, non ci sarà alcun stravolgimento per la Terra.
fonte: Ansa
martedì 13 agosto 2013
Frana Varigotti, riaperta la strada
Genova - È stata riaperta al traffico alle 12.30 la strada Aurelia a Finale Ligure, chiusa sabato per una frana. Lo comunica l’Anas in una nota.
La strada era stata chiusa lo scorso 10 agosto dall’Anas a seguito della caduta di un masso che aveva colpito un veicolo in transito.
«Nella giornata di ieri, - continua l’Anas - i rocciatori della ditta incaricata hanno provveduto al ripristino delle condizioni di sicurezza e, quindi, consentito la riapertura odierna del tratto stradale. Il personale dell’Anas rimane presente sul posto per monitorare la circolazione e la situazione del versante roccioso».
fonte "Il Secolo XIX" web
La strada era stata chiusa lo scorso 10 agosto dall’Anas a seguito della caduta di un masso che aveva colpito un veicolo in transito.
«Nella giornata di ieri, - continua l’Anas - i rocciatori della ditta incaricata hanno provveduto al ripristino delle condizioni di sicurezza e, quindi, consentito la riapertura odierna del tratto stradale. Il personale dell’Anas rimane presente sul posto per monitorare la circolazione e la situazione del versante roccioso».
fonte "Il Secolo XIX" web
Allarme alga tossica nei ristagni d’acqua
Ventimiglia - Per la prima volta dal drammatico caso di Genova del 2005, la microalga Ostreopsis ovata, un’alga potenzialmente tossica per l’organismo umano, è stata rilevata anche nell’estremo ponente. Più precisamente nel tratto, che costituisce uno dei punti di rilevamento per il monitoraggio delle acque, che va dal confine di Stato sino a Capo Ampeglio, cioè tra Ventimiglia e Bordighera. Lo ha rivelato l’Arpal, l’agenzia regionale di protezione dell’ambiente che proprio dall’emergenza scattata otto anni fa ha avviato un monitoraggio in tutta la Liguria. E a seguire, con un comunicato per informare residenti e turisti, la commissione straordinaria di Ventimiglia, la quale invita prudenza, in alcuni tratti di mare. Con una serie di avvertenze. La prima è che non c’è motivo di fare dell’allarmismo, in quanto l’alga potenzialmente tossica è stata rilevata in quantità appena superiore ai limiti: undicimila cellule per litro, contro i diecimila tollerati per legge. La seconda è che, in ogni caso, le concentrazioni di alga si possono riscontrare solo in zone molto delimitate: in presenza di acqua ferma e stagnante, che dunque raggiunge alte temperature. Ultimo elemento di rassicurazione è che proprio ieri mattina sono stati rifatti i rilievi nelle aree dove in precedenza è stata riscontrata la contaminazione e il problema sembra in via di esaurimento. In ogni caso, almeno sino ai prossimi giorni, quando dovrebbero essere diffusi gli esiti delle nuove analisi, meglio non abbassare la guardia. Ma cosa provoca l’alga incriminata? Secondo quanto si legge sul sito dell’Arpal stessa, soprattutto nei soggetti più fragili come i bambini, l’eventuale inalazione della tossina prodotta può provocare sintomi quali febbre (sino a 39 gradi) e irritazione delle prime vie respiratorie. I sintomi sono comunque immediatamente reversibili, e si esauriscono in poco tempo, appena ci si allontana dal luogo incriminato fonte (Il Secolo XIX) web
lunedì 12 agosto 2013
Forte terremoto in Perù: nessun morto e niente danni
Il terremoto di magnitudo 6.1 che ha scosso oggi la regione peruviana di Piura, nell’estremo nord del paese, non ha fatto segnalare vittime o gravi danni. Lo rendono noto le autorita’ peruviani che in seguito al terremoto avevano comunque fatto scattare l’allerta della protezione civile. Secondo l’Istituto di geofisica americano (USGSI), il sisma ha avuto il suo epicentro nell’Oceano Pacifico a 17 km in profondita’, e a 93 chilometri al largo della citta’ costiera di Paita. La costa peruviana si trova al “Pacific Ring of Fire”, che concentra circa il 85% di attivita’ sismica della Terra. I terremoti sono comuni in Peru’, dove sono state registrate 130 scosse dall’inizio dell’anno.
fonte Meteoweb.eu
fonte Meteoweb.eu
Decine di pesci morti davanti alla costa
Genova - Decine di pesci morti sono stati segnalati nella zona di Punta Vagno, in corso Italia a Genova. Sul posto stanno operando mezzi della Guardia costiera e agenti della polizia municipale del reparto ambientale.
A segnalare la presenza dei pesci morti sono stati alcuni bagnanti che li hanno notati vicino alla riva. Secondo quanto ricostruito i pesci sarebbero rimasti intrappolati all’interno di una diga di piccole dimensioni realizzata per la costruzione della copertura del Bisagno.
Nei giorni scorsi questa opera è stata demolita e i pesci morti hanno invaso il tratto di mare davanti alla Foce.
fonte "Il Secolo XIX" web
A segnalare la presenza dei pesci morti sono stati alcuni bagnanti che li hanno notati vicino alla riva. Secondo quanto ricostruito i pesci sarebbero rimasti intrappolati all’interno di una diga di piccole dimensioni realizzata per la costruzione della copertura del Bisagno.
Nei giorni scorsi questa opera è stata demolita e i pesci morti hanno invaso il tratto di mare davanti alla Foce.
fonte "Il Secolo XIX" web
Loano, revocato il divieto di balneazione
Loano - Allarme escherichia coli rientrato e bagni di nuovo autorizzati su tutto il litorale. Stamattina il sindaco di Loano Luigi Pignocca ha revocato l’ordinanza con la quale venerdì aveva imposto il divieto temporaneo di balneazione nel tratto di mare compreso tra il tunnel di via Genova e il tombolo dei bagni Medusa e Virginia a causa di un livello escherichia coli superiore ai limiti di legge.
In mattinata l’Arpal ha completato le contro-analisi su un campione d’acqua prelevato sabato mattina nella stessa zona. Le verifiche hanno dato esito favorevole e quindi ora turisti e residenti possono di nuovo fare il bagno liberamente anche nelle spiagge che fino alle prime ore della giornata di oggi erano state interdette dall’ordinanza, cioè la spiaggia libera dell’ex circolo nautico (nei pressi del tunnel di via Genova), i bagni Marisa, i Moana, i Souvenir, i Saitta, i Nadia, i Continental, i Torino, i Murena, i Marilena, i Doria, i Gipsy, gli Europa, i Sole mare e i Medusa.
Restano ancora da capire le cause che hanno portato al proliferare dei batteri. Secondo una prima ipotesi, l’inquinamento sarebbe conseguenza di un versamento irregolare nel rio interrato che corre nella zona di via Genova e sfocia in mare. In attesa di conferme, il sindacato dei balneari loanesi ha annunciato la propria intenzione di intraprendere un’azione legale nei confronti dei responsabili di quanto avvenuto per danni economici e di immagine.
fonte: Il Secolo XIX web
fonte: Il Secolo XIX web
Una politica incapace uccide la nautica italiana
Fuga dai porticcioli liguri, rotta verso la Francia
Genova - L’acqua del vicino è sempre più blu. Dietro la sagoma imponente di grandi yacht come il Venus della famiglia Jobs o il Seven Seas di Steven Spielberg che fanno capolino al Molo vecchio di Genova o a Portofino, c’è un mondo di piccoli diportisti in fuga dalle coste liguri verso quelle francesi o corse, di barche in leasing ancora da pagare abbandonate nei porticcioli, di natanti utilizzati come seconde case galleggianti: ormeggiate, senza muoverle mai. Se il 2012 è stato l’ annus horribilis della nautica italiana, con 36 mila imbarcazioni che hanno fatto vela (o motore) verso altri lidi - la stima è dell’ Osservatorio nautico nazionale - nel 2013 l’inversione di tendenza si fatica a scorgere. Il risultato, in Liguria, è quello di una Regione che negli ultimi sei anni ha visto aumentare del 30% i posti barca nei “marina”, quelli a quasi esclusivo uso turistico, e ora si ritrova con porticcioli semideserti e una clientela in fuga o poco “mobile” sulle imbarcazioni di lunghezza medio-piccola, mentre l’unico segmento in sviluppo è quello dei grandi yacht, che scelgono i porti del Ponente, ma solo quando quelli francesi sono saturi. Il quadro generale è quello noto: la notizia dell’eliminazione della tassa di possesso sui natanti sotto i 14 metri (ridotta su quelle superiori) ha innescato una timida ripresa del settore a livello nazionale quantificata intorno al 2-3% sul 2012. A beneficiarne però sono più i porti meridionali e quelli dell’ Adriatico, perché contestualmente la Croazia è entrata nell’ Unione europea facendo lievitare i propri prezzari. Da Ventimiglia a Sarzana, invece, i porti hanno dovuto reagire per frenare l’emorragia con offerte speciali alla clientela più affezionata, blocchi delle tariffe, sinergie turistiche con le città e l’entroterra, offerta di posti auto gratuiti e simili. Può bastare? Difficile, perché se da un lato la ripresa dell’economia tarda a manifestarsi, dall’altro le tariffe per i transiti sui moli in alta stagione dei porti provenzali rimangono più competitive, salvo rare eccezioni, come dimostra la tabella di queste pagine. E poi c’è il capitolo, tutt’altro che secondario, del carburante. Accise e tasse pesano sulla pompa del gasolio nostrano, che risulta essere dai 30 ai 40 centesimi al litro più caro di quello francese. E su serbatoi da 2-3000 litri, come quello di un’imbarcazione da diporto di 16 metri, il conto pesa.
fonte "Il SecoloXIX" web
domenica 11 agosto 2013
Varigotti, frana, Aurelia chiusa: bollino nero per il traffico del rientro
Stamattina i tecnici rocciatori e Anas decideranno come intervenire: se l'Aurelia rimanesse chiusa i turisti, per rientrare, potranno utilizzare solo l'Autostrada
Si preannuncia un pomeriggio nero per i rientri nelle città e paesi del Piemonte e Lombardia di turisti e vacanzieri: Aurelia infatti divisa in due dalla frana di massi che si è abbattuta ieri all'altezza della spiaggia del Malpasso a Varigotti.
Obbligatorio, infatti, per ora, per chi desidera raggiungere Savona da Finale, e quindi gli svincoli autostradali della Torino-Savona e della Savona-Genova, passare o per l'autostrada oppure per le Manie: possibili anche altri percorsi alternativi, più lunghi, passando ad esempio da Vezzi Portio.
Stamattina i tecnici rocciatori esamineranno la parete rocciosa dalla quale si è staccato il masso di 300 chili che ieri ha colpito la fiancata di un auto e insieme all' Anas decideranno se rimuovere il sasso, ma soprattutto se e quando riaprire l' Aurelia.
Se l'Aurelia rimanesse chiusa il traffico si canalizzerà, per i rientri, quindi tutto sull' autostrada, con rischi di code chilometriche, pesanti rallentamenti e conseguenti disagi.
fonte: SavonaNews.it
Si preannuncia un pomeriggio nero per i rientri nelle città e paesi del Piemonte e Lombardia di turisti e vacanzieri: Aurelia infatti divisa in due dalla frana di massi che si è abbattuta ieri all'altezza della spiaggia del Malpasso a Varigotti.
Obbligatorio, infatti, per ora, per chi desidera raggiungere Savona da Finale, e quindi gli svincoli autostradali della Torino-Savona e della Savona-Genova, passare o per l'autostrada oppure per le Manie: possibili anche altri percorsi alternativi, più lunghi, passando ad esempio da Vezzi Portio.
Stamattina i tecnici rocciatori esamineranno la parete rocciosa dalla quale si è staccato il masso di 300 chili che ieri ha colpito la fiancata di un auto e insieme all' Anas decideranno se rimuovere il sasso, ma soprattutto se e quando riaprire l' Aurelia.
Se l'Aurelia rimanesse chiusa il traffico si canalizzerà, per i rientri, quindi tutto sull' autostrada, con rischi di code chilometriche, pesanti rallentamenti e conseguenti disagi.
fonte: SavonaNews.it
Sud flagellato dal maltempo, disagi a trasporti
Treno bloccato nel Cilento, deviato un aereo per Lamezia Terme
Centro-sud flagellato dal maltempo nel week end che anticipa Ferragosto.
AVELLINO - E' diffusa la mappa dei danni e disagi in seguito alle forti piogge e grandinate che nella serata di ieri e nella notte hanno interessato particolarmente alcune zone della provincia di Avellino. Allagamenti di abitazioni, scantinati e alberi abbattuti è quanto si è verificato nei comuni di Baiano, Ospedaletto, Sant'Angelo dei Lombardi e Bisaccia. A causa di uno smottamento, interrotta per alcune ore la strada provinciale che collega Calitri ad Aquilonia. Numerosi gli allagamenti di abitazioni a Bonito dove un movimento franoso ha isolato alcune abitazioni della frazione Cinquegrane. Nelle prime ore del mattino, la situazione è tornata alla normalità.
CALABRIA - Forti temporali con tuoni e lampi hanno interessato tra ieri sera e stamani tutta la fascia tirrenica calabrese. Pioggia forte e raffiche di vento hanno creato disagi nella Piana di Gioia Tauro e nel vibonese, tra Capo Vaticano e Tropea, mentre un forte acquazzone si e' verificato stamani a Catona, frazione di Reggio Calabria. Le precipitazioni hanno contribuito a ridurre l'afa anche a Catanzaro e Lamezia Terme. I vigili del fuoco, comunque, non segnalano problemi gravi.
TRENI - Un treno proveniente dalla Calabria con circa 500 viaggiatori a bordo è rimasto bloccato, a causa del maltempo, per circa due ore poco prima della stazione di Pisciotta-Palinuro, in provincia di Salerno. Sul posto sono intervenuti i volontari della Protezione civile che hanno fornito alle persone a bordo generi di prima necessità. Si tratta di uno dei numerosi interventi effettuati dalla Protezione civile della Regione Campania guidata dall'assessore Edoardo Cosenza, nelle zone interessate dalle forti precipitazioni piovose nel corso della giornata di ieri e durante la notte scorsa. I maggiori problemi si sono determinati, in particolare, nelle aree interne del Beneventano e del Salernitano nonché nell'area vesuviana. A Castel San Giorgio, in provincia di Salerno, volontari e tecnici della protezione civile regionale hanno operato per tutta la notte con l'ausilio di motopompe per liberare i locali allagati a causa della rottura dell'argine di un canale consortile.
AEREI - Un volo Alitalia proveniente da Roma e diretto a Lamezia Terme è stato costretto nella tarda serata di ieri, a causa del maltempo, ad atterrare nell'aeroporto di Napoli. Intorno alle 23, ora in cui era previsto l'arrivo del velivolo, su Lamezia Terme imperversava un forte nubifragio che ha convinto il comandante dell'aereo ad atterrare nello scalo della città partenopea. Una procedura, questa, prevista in caso di avverse condizioni meteorologiche che possono mettere a repentaglio la sicurezza del volo. Momenti di concitazione tra i passeggeri del volo e tra quanti attendevano il loro arrivo nella città calabrese.
fonte Ansa
Centro-sud flagellato dal maltempo nel week end che anticipa Ferragosto.
AVELLINO - E' diffusa la mappa dei danni e disagi in seguito alle forti piogge e grandinate che nella serata di ieri e nella notte hanno interessato particolarmente alcune zone della provincia di Avellino. Allagamenti di abitazioni, scantinati e alberi abbattuti è quanto si è verificato nei comuni di Baiano, Ospedaletto, Sant'Angelo dei Lombardi e Bisaccia. A causa di uno smottamento, interrotta per alcune ore la strada provinciale che collega Calitri ad Aquilonia. Numerosi gli allagamenti di abitazioni a Bonito dove un movimento franoso ha isolato alcune abitazioni della frazione Cinquegrane. Nelle prime ore del mattino, la situazione è tornata alla normalità.
CALABRIA - Forti temporali con tuoni e lampi hanno interessato tra ieri sera e stamani tutta la fascia tirrenica calabrese. Pioggia forte e raffiche di vento hanno creato disagi nella Piana di Gioia Tauro e nel vibonese, tra Capo Vaticano e Tropea, mentre un forte acquazzone si e' verificato stamani a Catona, frazione di Reggio Calabria. Le precipitazioni hanno contribuito a ridurre l'afa anche a Catanzaro e Lamezia Terme. I vigili del fuoco, comunque, non segnalano problemi gravi.
TRENI - Un treno proveniente dalla Calabria con circa 500 viaggiatori a bordo è rimasto bloccato, a causa del maltempo, per circa due ore poco prima della stazione di Pisciotta-Palinuro, in provincia di Salerno. Sul posto sono intervenuti i volontari della Protezione civile che hanno fornito alle persone a bordo generi di prima necessità. Si tratta di uno dei numerosi interventi effettuati dalla Protezione civile della Regione Campania guidata dall'assessore Edoardo Cosenza, nelle zone interessate dalle forti precipitazioni piovose nel corso della giornata di ieri e durante la notte scorsa. I maggiori problemi si sono determinati, in particolare, nelle aree interne del Beneventano e del Salernitano nonché nell'area vesuviana. A Castel San Giorgio, in provincia di Salerno, volontari e tecnici della protezione civile regionale hanno operato per tutta la notte con l'ausilio di motopompe per liberare i locali allagati a causa della rottura dell'argine di un canale consortile.
AEREI - Un volo Alitalia proveniente da Roma e diretto a Lamezia Terme è stato costretto nella tarda serata di ieri, a causa del maltempo, ad atterrare nell'aeroporto di Napoli. Intorno alle 23, ora in cui era previsto l'arrivo del velivolo, su Lamezia Terme imperversava un forte nubifragio che ha convinto il comandante dell'aereo ad atterrare nello scalo della città partenopea. Una procedura, questa, prevista in caso di avverse condizioni meteorologiche che possono mettere a repentaglio la sicurezza del volo. Momenti di concitazione tra i passeggeri del volo e tra quanti attendevano il loro arrivo nella città calabrese.
fonte Ansa
sabato 10 agosto 2013
Aurelia bloccata per frana a Malpasso
Un masso di circa 3 quintali si è staccato dalla parete rocciosa, piombando verso il basso per 150 metri. E’ caduto sul sedime stradale generando un buco, poi, rotolando, ha centrato un’auto che stava transitando con tre persone a bordo.
L’urto sulla fiancata ha causato la frantumazione dei vetri della vettura e le schegge hanno ferito una degli occupanti che, soccorsa sul posto, è stata trasportata all’ospedale Santa Corona. Si tratta di una donna ottantenne che ha riportato alcuni tagli.
Per pochi metri la grande pietra disancorata con il cumulo di detriti non è caduta sul tunnel. Purtroppo, però, è precipitata sulla via stradale, con le pericolose conseguenze per una Hyundai Getz che stava transitando con le tre persone a bordo nel tratto costiero.
L’Aurelia tra Malpasso e Capo Noli rimarrà chiusa, sicuramente sino a domani, quando sarà svolto un nuovo sopralluogo con gli specialisti rocciatori per mettere in sicurezza la parete. Nella notte personale dell’Anas presidierà la zona. Lo stesso personale dell’Anas e operatori del Comune di Finale hanno avvisato i proprietari delle auto parcheggiate lungo la strada per rimuoverle e liberare la carreggiata.
A ridosso di Ferragosto torna il disagio della viabilità spezzata tra Varigotti ed il Nolese, con i contraccolpi per la mobilità già registrati negli anni scorsi in occasione degli smottamenti a Capo Noli. La Prefettura ha allertato la polizia stradale affinché operi in supporto ai Comuni di Finale e di Noli per la gestione delicata della viabilità.
fonte: ivg.it
Loano, batteri nell’acqua, proibiti i bagni in mare
Bagni in mare proibiti a Loano. Ieri il sindaco Luigi Pignocca ha emesso un’ordinanza con la quale viene imposto il divieto temporaneo di balneazione nel tratto di mare compreso tra il tunnel di via Genova e il tombolo dei bagni Medusa e Virginia.
La decisione è stata presa in seguito a quanto emerso dalle analisi effettuate dall’Arpal su un campione d’acqua prelevato mercoledì scorso: secondo quanto stabilito dall’Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente, in quella parte di litorale loanese, il livello di “escherichia coli” (uno dei batteri più diffusi in natura) supera i limiti di legge.
Da ponente a levante, le spiagge che rientrano nell’area oggetto dell’analisi sfavorevole sono parte della spiaggia libera dell’ex circolo nautico (nei pressi del tunnel di via Genova), i bagni Marisa, i Moana, i Souvenir, i Saitta, i Nadia, i Continental, i Torino, i Murena, i Marilena, i Doria, i Gipsy, gli Europa, i Sole mare e i Medusa. I gestori di questi stabilimenti (nel caso della spiaggia libera verrà affisso un cartello informativo) dovranno informare i loro clienti in merito alla situazione di non balneabilità.
L’ordinanza firmata dal primo cittadino loanese resterà in vigore fino all’emanazione di un provvedimento di revoca, ma prima c’è bisogno che l’Arpal effettui nuove analisi e che queste diano esito negativo. Ieri mattina i tecnici della Regione hanno prelevato un altro campione d’acqua nella stessa zona in cui è stato effettuato il primo prelievo mercoledì. Salvo sorprese, questo dovrebbe presentare una quantità di batteri “a norma”.
Ma molto probabilmente l’analisi e la notifica dei risultati all’amministrazione comunale non si avranno prima di lunedì, quindi il divieto di balneazione resterà in vigore ancora per tutto il fine-settimana. Un bel problema per tutti i gestori, soprattutto in questo momento della stagione balneare. Così come già avvenuto in passato, anche in questo caso alcuni concessionari hanno sollevato perplessità circa i criteri con i quali vengono effettuati i controlli.
Il litorale loanese è suddiviso in “celle” dai confini ben precisi: è sufficiente che in un solo punto della “cella” vengano riscontrati livelli di batteri irregolari perché il divieto di balneazione venga esteso anche a tutto il resto del tratto. In alcuni casi è accaduto che i livelli fuori scala siano stati individuati all’estremità di una “cella” e che le spiagge adiacenti (ma che non rientrano nei limiti della “cella”) non siano state interessate dal divieto nonostante si trovino a poche decine di metri.
Altro elemento assai discusso viene sottolineato dall’assessore all’ambiente di Loano, Ino Tassara: «In Francia i limiti massimi di legge per i livelli di escherichia coli sono tre volte superiori ai nostri. Sia qui che in Francia sono stati stabiliti dall’Unione Europea». Non è la prima volta che in questa stagione il sindaco Pignocca si vede costretto ad emettere un’ordinanza che proibisce la balneazione: il 25 luglio un divieto simile aveva interessato la zona della foce del Nimbalto.
Anche in quel caso erano stati evidenziati livelli di escherichia coli superiori ai limiti di legge. Il divieto era durato circa una settimana ed era stato revocato il 2 agosto. In quel caso l’inquinamento era stato prodotto da un versamento irregolare nel sistema della acque bianche avvenuto a monte, lungo il corso del torrente.
fonte "Il Secolo XIX" web
La decisione è stata presa in seguito a quanto emerso dalle analisi effettuate dall’Arpal su un campione d’acqua prelevato mercoledì scorso: secondo quanto stabilito dall’Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente, in quella parte di litorale loanese, il livello di “escherichia coli” (uno dei batteri più diffusi in natura) supera i limiti di legge.
Da ponente a levante, le spiagge che rientrano nell’area oggetto dell’analisi sfavorevole sono parte della spiaggia libera dell’ex circolo nautico (nei pressi del tunnel di via Genova), i bagni Marisa, i Moana, i Souvenir, i Saitta, i Nadia, i Continental, i Torino, i Murena, i Marilena, i Doria, i Gipsy, gli Europa, i Sole mare e i Medusa. I gestori di questi stabilimenti (nel caso della spiaggia libera verrà affisso un cartello informativo) dovranno informare i loro clienti in merito alla situazione di non balneabilità.
L’ordinanza firmata dal primo cittadino loanese resterà in vigore fino all’emanazione di un provvedimento di revoca, ma prima c’è bisogno che l’Arpal effettui nuove analisi e che queste diano esito negativo. Ieri mattina i tecnici della Regione hanno prelevato un altro campione d’acqua nella stessa zona in cui è stato effettuato il primo prelievo mercoledì. Salvo sorprese, questo dovrebbe presentare una quantità di batteri “a norma”.
Ma molto probabilmente l’analisi e la notifica dei risultati all’amministrazione comunale non si avranno prima di lunedì, quindi il divieto di balneazione resterà in vigore ancora per tutto il fine-settimana. Un bel problema per tutti i gestori, soprattutto in questo momento della stagione balneare. Così come già avvenuto in passato, anche in questo caso alcuni concessionari hanno sollevato perplessità circa i criteri con i quali vengono effettuati i controlli.
Il litorale loanese è suddiviso in “celle” dai confini ben precisi: è sufficiente che in un solo punto della “cella” vengano riscontrati livelli di batteri irregolari perché il divieto di balneazione venga esteso anche a tutto il resto del tratto. In alcuni casi è accaduto che i livelli fuori scala siano stati individuati all’estremità di una “cella” e che le spiagge adiacenti (ma che non rientrano nei limiti della “cella”) non siano state interessate dal divieto nonostante si trovino a poche decine di metri.
Altro elemento assai discusso viene sottolineato dall’assessore all’ambiente di Loano, Ino Tassara: «In Francia i limiti massimi di legge per i livelli di escherichia coli sono tre volte superiori ai nostri. Sia qui che in Francia sono stati stabiliti dall’Unione Europea». Non è la prima volta che in questa stagione il sindaco Pignocca si vede costretto ad emettere un’ordinanza che proibisce la balneazione: il 25 luglio un divieto simile aveva interessato la zona della foce del Nimbalto.
Anche in quel caso erano stati evidenziati livelli di escherichia coli superiori ai limiti di legge. Il divieto era durato circa una settimana ed era stato revocato il 2 agosto. In quel caso l’inquinamento era stato prodotto da un versamento irregolare nel sistema della acque bianche avvenuto a monte, lungo il corso del torrente.
fonte "Il Secolo XIX" web
Alga tossica, allarme nel Tigullio
L’alga tossica fa le valige da Recco e Camogli ma non va molto lontana. Dal Golfo Paradiso, ufficialmente libero dalla presenza dell’Ostreopsis ovata, sbarca nel Tigullio. Da ieri il tratto di mare da P unta Chiappa a Punta Chiappe (ovvero dal promontorio di Portofino a Chiavari) è passato al terzo dei cinque livelli di rischio per l’alga tossica, che sul bollettino dell’Arpal viene segnalato come “zona gialla”.
Si tratta di una delle tredici aree in cui è suddivisa la costa ligure, che va dal parco marino portofinese a Chiavari, passando per Portofino, Santa Margherita, Rapallo e Zoagli. Non si tratta dell’unica area a rischio, perché una situazione simile riguarda anche Lerici e dintorni.
«Abbiamo verificato la presenza di alghe microcellulari nel Tigullio, in particolare davanti a Zoagli, in misura superiore alle 10 mila unità per litro – racconta Rosella Bertolotto, biologo responsabile di Arpal per il monito raffio della Ostreopsis ovata - Questo significa che esiste un rischio di proliferazione e di potenziale tossicità in caso di fioritura. Le analisi compiute in laboratorio si riferiscono alle giornate d'inizio settimana, prima delle piogge che hanno imperversato giovedì e che potrebbero aver migliorato le condizioni ambientali riportando la soglia di rischio sotto il limite. In ogni caso il prossimo prelievo è fissato per martedì prossimo».
Si tratta di una delle tredici aree in cui è suddivisa la costa ligure, che va dal parco marino portofinese a Chiavari, passando per Portofino, Santa Margherita, Rapallo e Zoagli. Non si tratta dell’unica area a rischio, perché una situazione simile riguarda anche Lerici e dintorni.
«Abbiamo verificato la presenza di alghe microcellulari nel Tigullio, in particolare davanti a Zoagli, in misura superiore alle 10 mila unità per litro – racconta Rosella Bertolotto, biologo responsabile di Arpal per il monito raffio della Ostreopsis ovata - Questo significa che esiste un rischio di proliferazione e di potenziale tossicità in caso di fioritura. Le analisi compiute in laboratorio si riferiscono alle giornate d'inizio settimana, prima delle piogge che hanno imperversato giovedì e che potrebbero aver migliorato le condizioni ambientali riportando la soglia di rischio sotto il limite. In ogni caso il prossimo prelievo è fissato per martedì prossimo».
Luglio da record per i terremoti in Italia
Oltre 90 scosse al giorno
Luglio da record per i terremoti in Italia. Nei 31 giorni dello scorso mese, la rete sismica dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) ha registrato 2.874 eventi sismici, con una media di oltre 90 al giorno, finora la più alta nel 2013.
A luglio si sono verificate, anche contemporaneamente, diverse sequenze sismiche lungo tutta la penisola. Quella che ha prodotto eventi di magnitudo maggiore è stata quella a largo della costa marchigiana, nei pressi del Monte Conero, tra le province di Ancona e Macerata. La sequenza si è attivata lo scorso 21 luglio con una scossa di magnitudo 4.9, avvertita alle 3:32 della notte, lo stesso orario del sisma de L'Aquila del 2009.
Un'altra sequenza sismica si è attivata nell'Appennino centro-settentrionale tra la Toscana e l'Emilia Romagna. L'evento di magnitudo maggiore (3.9) si è verificato la mattina dell'11 luglio alle 6:32 a pochi chilometri da Bagno di Romagna, nella provincia di Forlì-Cesena.
Per tutto il mese è poi proseguita la sequenza sismica in Lunigiana, iniziata lo scorso 21 giugno. A luglio i terremoti registrati nell'area sono stati circa 750, con magnitudo molto piccole.
Infine il 30 luglio si è verificato un terremoto in Croazia di magnitudo 4.6, che ha fatto sentire la sua eco in alcune zone del Friuli Venezia Giulia
venerdì 9 agosto 2013
Individuata dai satelliti la faglia del terremoto in Lunigiana
La deformazione è stata di 2,5 centimetri
Con l’aiuto dei satelliti italiani Cosmo-SkyMed è stata ottenuta la mappa della faglia all'origine del terremoto in Lunigiana del 21 giugno ed è stata inoltre ricavata la mappa degli spostamenti del terreno causati dal sisma. I ricercatori dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) hanno rilevato che la zona di massima deformazione corrisponde ad un allontanamento del suolo dal satellite di circa 2.5 centimetri, localizzato poco ad Ovest della cittadina di Casola.
Lo spostamento del suolo misurato dal satellite è la normale risposta della superficie terrestre allo scorrimento avvenuto sulla faglia sismica e viene indicato come spostamento o deformazione, del suolo cosismico. Il risultato finale di questa analisi è il modello della sorgente sismica, ovvero una faglia 'virtuale' che riproduce lo spostamento del suolo cosismico, e pertanto molto simile a quella reale che lo ha generato.
Subito dopo il terremoto il Dipartimento della Protezione Civile ha attivato i centri di competenza dell'Ingv, dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e dell'Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Irea-Cnr). L'obiettivo comune era misurare e individuare e descrivere la sorgente sismica utilizzando dati e immagini forniti dai satelliti Cosmo-SkyMed. Utilizzando questi ultimi, quindi, l'Ingv ha verificato l’esistenza di immagini radar della zona dell’epicentro riprese prima del sisma, indispensabili per eseguire le misure dei movimenti del suolo generati dal terremoto. E’ stata quindi richiesta l’acquisizione di immagini post-evento, che l’Asi ha pianificato, acquisito e consegnato. Sono state così generate, a cura dell’Ingv, le mappe di deformazione del suolo con la tecnica chiamata “Interferometria SAR Differenziale”.
fonte Ansa
Con l’aiuto dei satelliti italiani Cosmo-SkyMed è stata ottenuta la mappa della faglia all'origine del terremoto in Lunigiana del 21 giugno ed è stata inoltre ricavata la mappa degli spostamenti del terreno causati dal sisma. I ricercatori dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) hanno rilevato che la zona di massima deformazione corrisponde ad un allontanamento del suolo dal satellite di circa 2.5 centimetri, localizzato poco ad Ovest della cittadina di Casola.
Lo spostamento del suolo misurato dal satellite è la normale risposta della superficie terrestre allo scorrimento avvenuto sulla faglia sismica e viene indicato come spostamento o deformazione, del suolo cosismico. Il risultato finale di questa analisi è il modello della sorgente sismica, ovvero una faglia 'virtuale' che riproduce lo spostamento del suolo cosismico, e pertanto molto simile a quella reale che lo ha generato.
Subito dopo il terremoto il Dipartimento della Protezione Civile ha attivato i centri di competenza dell'Ingv, dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e dell'Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Irea-Cnr). L'obiettivo comune era misurare e individuare e descrivere la sorgente sismica utilizzando dati e immagini forniti dai satelliti Cosmo-SkyMed. Utilizzando questi ultimi, quindi, l'Ingv ha verificato l’esistenza di immagini radar della zona dell’epicentro riprese prima del sisma, indispensabili per eseguire le misure dei movimenti del suolo generati dal terremoto. E’ stata quindi richiesta l’acquisizione di immagini post-evento, che l’Asi ha pianificato, acquisito e consegnato. Sono state così generate, a cura dell’Ingv, le mappe di deformazione del suolo con la tecnica chiamata “Interferometria SAR Differenziale”.
fonte Ansa
giovedì 8 agosto 2013
Tromba marina minaccia Varazze; allarme poi rientrato.
Savona - Una tromba marina ha minacciato il litorale di Varazze. Si è formata poco dopo le 11 di questa mattina e fortunatamente si è disciolta prima che potesse arrivate sulle spiagge. Per precauzione comunque tutti i gestori degli stabilimenti balneari della cittadina del levante avevano messo in sicurezza cabine, ombrelloni e sedie a sdraio.
Una pioggia torrenziale durata circa mezzora ha creato allagamenti e guasti elettrici ad Albenga e nel comprensorio del Savonese. Ci sono tombini saltati, alberi caduti e grondaie scoppiate.
Ad Alassio un black out elettrico ha interessato il comando della polizia municipale, quindi l’ufficio turismo e la biblioteca. In molti casi sono rimasti bloccati negli ascensori, in particolare nella zona di Cairo Montenotte, con persone rimaste intrappolate e soccorse dai vigili del fuoco.
Fulmini hanno colpito i tralicci dell’Enel a Varazze, quindi un cabina di un impianto di illuminazione pubblica ad Albenga.
Forti piogge ed allagamenti nel savonese
Un violento acquazzone ha interessato nel pomeriggio di oggi Savona, Albisola ed il comprensorio. Il forte temporale estivo si è abbattuto sulla città della Torretta, provocando qualche disagio. Sono stati segnalati alcuni piccoli allagamenti a box e scantinati: sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Savona, così come per qualche ascensore rimasto bloccato per i blackout elettrici provocati dall’intensa pioggia. Inoltre, anche due incidenti che hanno visto coinvolti altrettanti scooter, con i conducenti che hanno perso il controllo del mezzo per l’asfalto viscido e sono finiti a terra, senza gravi conseguenze: soccorsi da personale sanitario sono stati trasportati in ospedale per accertamenti. Albenga. Venti minuti di pioggia e via Don Isola, ad Albenga, si ritrova ridotta così. Tombini intasati, strada allagata e “obbligo” di stivali ai piedi in una stagione da sandali e infradito. In totale, due sono stati gli interventi dei vigili del fuoco ingauni per allagamenti: uno in un supermercato di via della Libertà, e l’altro in un’abitazione al piano terra. “Sos” anche a Cairo Montenotte, dove un momentaneo black out ha tenuto intrappolati in ascensore alcuni condomini per qualche minuto, e a Varazze dove a dare problemi sono stati due fulmini che hanno colpito un traliccio dell’Enel, provocando un piccolo incendio, e un quadro elettrico.
I capodogli del Mediterraneo spiati dal 'cacciatore di neutrini'
Suoni e dimensioni registrati dal telescopio sottomarino Km3Net
I capodogli del Mediterraneo sono sorvegliati da un 'orecchio' del tutto speciale: quello del grande telescopio sottomarino Km3Net che si trova al largo della Sicilia, progettato per andare a caccia delle particelle più sfuggenti del cosmo, i neutrini.
Due settori apparentemente molto lontani tra loro come l’astrofisica e la biologia marina si incontrano e danno vita a due distinti progetti di ricerca con un unico investimento. L’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) ha realizzato nel marzo scorso, a circa 80 chilometri a Sud-Est di Capo Passero in Sicilia, a 3.500 metri di profondità nello Ionio meridionale, il più grande e più profondo apparato di ascolto sottomarino. Si tratta di 14 sensori acustici piazzati su una torre che si alza dal fondale per 450 metri, che rappresentano il primo passo della selva di torri che sono parte del progetto internazionale Km3Net.
I sensori serviranno a catturare i neutrini prodotti da disastri cosmici lontanissimi. Le torri avranno inoltre decine di migliaia di sensori ottici chiamati fotomoltiplicatori, che formeranno un’antenna sottomarina in grado di rilevare la scia luminosa azzurrina detta 'luce di Cherenkov' prodotta dallo scontro dei neutrini con l’acqua di mare.
Il progetto coinvolge l’Infn, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), le università di Roma Sapienza e Roma 3, e di Pavia, Messina e Catania. Per ora a funzionare a pieno regime sono i sensori acustici che ascoltano le voci dei grandi cetacei, registrandole per cinque minuti ogni ora.
“Appena entrati in funzione, nel marzo scorso, hanno subito catturato i segnali dei primi capodogli – dice Giorgio Riccobene, dei Laboratori Nazionali del Sud dell’Infn di Catania – e il software ha permesso anche di stabilire la stazza di questi due animali, che è di circa 12 metri. Potrebbero essere delle femmine o dei maschi giovani. Già nel 2005 abbiamo fatto una prima campagna di ascolto con un altro apparato dell’Infn, un prototipo dell’attuale Km3Net, ma allora non eravamo in grado di identificare in tempo reale le dimensioni dei capodogli”.
“Ora faremo anche una statistica sulla rumorosità del mare, che rappresenta un grosso problema per i cetacei, come per le balene'', spiega Gianni Pavan, biologo marino dell’Università di Pavia. ''Nel Mediterraneo - prosegue - abbiamo la balenottera comune, un gigante che arriva a oltre 20 metri di lunghezza, che soffre maggiormente del rumore del traffico navale. I capodogli, ad esempio, comunicano a centinaia di chilometri di distanza ma con l’inquinamento acustico del mare questa distanza finisce per ridursi a pochi chilometri. E ciò ha riflessi sulla riproduzione, la migrazione e i fenomeni di spiaggiamento”.
fonte Ansa
I capodogli del Mediterraneo sono sorvegliati da un 'orecchio' del tutto speciale: quello del grande telescopio sottomarino Km3Net che si trova al largo della Sicilia, progettato per andare a caccia delle particelle più sfuggenti del cosmo, i neutrini.
Due settori apparentemente molto lontani tra loro come l’astrofisica e la biologia marina si incontrano e danno vita a due distinti progetti di ricerca con un unico investimento. L’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) ha realizzato nel marzo scorso, a circa 80 chilometri a Sud-Est di Capo Passero in Sicilia, a 3.500 metri di profondità nello Ionio meridionale, il più grande e più profondo apparato di ascolto sottomarino. Si tratta di 14 sensori acustici piazzati su una torre che si alza dal fondale per 450 metri, che rappresentano il primo passo della selva di torri che sono parte del progetto internazionale Km3Net.
I sensori serviranno a catturare i neutrini prodotti da disastri cosmici lontanissimi. Le torri avranno inoltre decine di migliaia di sensori ottici chiamati fotomoltiplicatori, che formeranno un’antenna sottomarina in grado di rilevare la scia luminosa azzurrina detta 'luce di Cherenkov' prodotta dallo scontro dei neutrini con l’acqua di mare.
Il progetto coinvolge l’Infn, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), le università di Roma Sapienza e Roma 3, e di Pavia, Messina e Catania. Per ora a funzionare a pieno regime sono i sensori acustici che ascoltano le voci dei grandi cetacei, registrandole per cinque minuti ogni ora.
“Appena entrati in funzione, nel marzo scorso, hanno subito catturato i segnali dei primi capodogli – dice Giorgio Riccobene, dei Laboratori Nazionali del Sud dell’Infn di Catania – e il software ha permesso anche di stabilire la stazza di questi due animali, che è di circa 12 metri. Potrebbero essere delle femmine o dei maschi giovani. Già nel 2005 abbiamo fatto una prima campagna di ascolto con un altro apparato dell’Infn, un prototipo dell’attuale Km3Net, ma allora non eravamo in grado di identificare in tempo reale le dimensioni dei capodogli”.
“Ora faremo anche una statistica sulla rumorosità del mare, che rappresenta un grosso problema per i cetacei, come per le balene'', spiega Gianni Pavan, biologo marino dell’Università di Pavia. ''Nel Mediterraneo - prosegue - abbiamo la balenottera comune, un gigante che arriva a oltre 20 metri di lunghezza, che soffre maggiormente del rumore del traffico navale. I capodogli, ad esempio, comunicano a centinaia di chilometri di distanza ma con l’inquinamento acustico del mare questa distanza finisce per ridursi a pochi chilometri. E ciò ha riflessi sulla riproduzione, la migrazione e i fenomeni di spiaggiamento”.
fonte Ansa
mercoledì 7 agosto 2013
Caldo 'agli sgoccioli', in arrivo forti temporali a Nordovest
Domani 17 citta' con bollino rosso, sabato si respira ovunque
ROMA - La terza ondata di caldo estivo e' 'agli sgoccioli' per l'arrivo di una perturbazione che gia' domani portera' violenti temporali al Nordovest. E' quanto prevedono Antonio Sano', direttore del portale 'iLMeteo.it', ed Edoardo Ferrara di '3bmeteo.com'. Domani, spiega Sano', i violenti temporali al Nordovest decreteranno la fine di 'Stige', l'enorme anticiclone africano che sta trasportando aria caldissima dall'entroterra marocchino. Venerdì, aggiunge, ci sarà occasione per temporali al Centro e sul Nordest diretti verso la Campania e la Basilicata e le temperature caleranno, ma sarà da sabato che si avvertirà un vero cambiamento". La terza ondata di calore dell'estate, pero', sottolinea Ferrara, ci fara' ancora soffrire qualche giorno. "Nelle prossime ore - spiega - saranno possibili punte di 38/40 gradi su diverse località del Centrosud e dell'Emilia Romagna, arroventate dall'Anticiclone africano, attenzione particolare all'entroterra adriatico e al Sud in generale". Tra giovedi' e domenica, aggiunge Ferrara, arrivera' una serie di temporali da Nord a Sud e nella seconda decade di agosto tornera' l'estate piu' gradevole. Intanto sono 17, contro le 16 di oggi, le citta' contrassegnate con il 'bollino rosso' del ministero della Salute che indica rischio caldo per tutta la popolazione, non solo quindi le fasce deboli. Venerdi', invece, solo Palermo e' da bollino rosso.
fonte Ansa
ROMA - La terza ondata di caldo estivo e' 'agli sgoccioli' per l'arrivo di una perturbazione che gia' domani portera' violenti temporali al Nordovest. E' quanto prevedono Antonio Sano', direttore del portale 'iLMeteo.it', ed Edoardo Ferrara di '3bmeteo.com'. Domani, spiega Sano', i violenti temporali al Nordovest decreteranno la fine di 'Stige', l'enorme anticiclone africano che sta trasportando aria caldissima dall'entroterra marocchino. Venerdì, aggiunge, ci sarà occasione per temporali al Centro e sul Nordest diretti verso la Campania e la Basilicata e le temperature caleranno, ma sarà da sabato che si avvertirà un vero cambiamento". La terza ondata di calore dell'estate, pero', sottolinea Ferrara, ci fara' ancora soffrire qualche giorno. "Nelle prossime ore - spiega - saranno possibili punte di 38/40 gradi su diverse località del Centrosud e dell'Emilia Romagna, arroventate dall'Anticiclone africano, attenzione particolare all'entroterra adriatico e al Sud in generale". Tra giovedi' e domenica, aggiunge Ferrara, arrivera' una serie di temporali da Nord a Sud e nella seconda decade di agosto tornera' l'estate piu' gradevole. Intanto sono 17, contro le 16 di oggi, le citta' contrassegnate con il 'bollino rosso' del ministero della Salute che indica rischio caldo per tutta la popolazione, non solo quindi le fasce deboli. Venerdi', invece, solo Palermo e' da bollino rosso.
fonte Ansa
Terremoto 5.1 in Grecia
Pochi minuti fa, alle 11:06, una forte scossa di terremoto ha scosso la Grecia centrale ed è stata distintamente avvertita anche ad Atene. La scossa, di magnitudo 5.1 e con un ipocentro di 10km, s’è verificata 120km a nord/ovest di Atene, con epicentro vicino Elatia. Al momento non sono segnalati danni.
lunedì 5 agosto 2013
Meteo, l'ondata di calore è nel vivo, afa fino a mercoledì, poi i temporali
L'anticiclone Stige al suo picco, ma a metà settimana una violenta linea temporalesca abbatterà le temperature
VERSO I 40 GRADI - Secondo Antonio Sanò, direttore del portale ilmeteo.it per domenica sono previsti dei massimi a 39 gradi sulle pianure del Nord, a Napoli e a Pescara, a Roma, in Emilia, in Puglia, nell'entroterra sardo e al confine tra Lazio e Toscana si potranno toccare anche i 40 gradi. Sollievo e qualche temporale solo sul settore orientale delle Alpi.
LA PIÙ FORTE ONDATA DI CALORE - Ma la cappa di caldo non accennerà a diminuire. La Capitale toccherà i 40 grandi anche lunedì e martedì, ma mercoledì sono attesi veri e proprio picchi record di oltre 40 sulle pianure dell'Emilia Romagna, sulla Puglia e su gran parte della Sardegna. Dovrebbe, però, essere la più forte ondata di caldo dell'estate, e forse l'ultima.
LA «STORM LINE» - Da giovedì, partendo dal settore alpino occidentale, arriveranno i primi temporali forti. Una «Storm Line», cioè una violenta linea temporalesca, farà crollare di dieci gradi le temperature sulla Val Padana e sulla Sardegna soffierà il Maestrale che mitigherà le temperature. ; i venti diverranno occidentali più temperati con maestrale in Sardegna. Nei giorni successivi e nel fine-settimana il caldo si attenuerà anche al centro-sud: il 10/11 agosto e Ferragosto trascorreranno all'insegna del clima estivo senza eccessi.
fonte: Corriere della Sera web
VERSO I 40 GRADI - Secondo Antonio Sanò, direttore del portale ilmeteo.it per domenica sono previsti dei massimi a 39 gradi sulle pianure del Nord, a Napoli e a Pescara, a Roma, in Emilia, in Puglia, nell'entroterra sardo e al confine tra Lazio e Toscana si potranno toccare anche i 40 gradi. Sollievo e qualche temporale solo sul settore orientale delle Alpi.
LA PIÙ FORTE ONDATA DI CALORE - Ma la cappa di caldo non accennerà a diminuire. La Capitale toccherà i 40 grandi anche lunedì e martedì, ma mercoledì sono attesi veri e proprio picchi record di oltre 40 sulle pianure dell'Emilia Romagna, sulla Puglia e su gran parte della Sardegna. Dovrebbe, però, essere la più forte ondata di caldo dell'estate, e forse l'ultima.
LA «STORM LINE» - Da giovedì, partendo dal settore alpino occidentale, arriveranno i primi temporali forti. Una «Storm Line», cioè una violenta linea temporalesca, farà crollare di dieci gradi le temperature sulla Val Padana e sulla Sardegna soffierà il Maestrale che mitigherà le temperature. ; i venti diverranno occidentali più temperati con maestrale in Sardegna. Nei giorni successivi e nel fine-settimana il caldo si attenuerà anche al centro-sud: il 10/11 agosto e Ferragosto trascorreranno all'insegna del clima estivo senza eccessi.
fonte: Corriere della Sera web
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