(da "Genova24.it")
I numeri di Legambiente fanno davvero paura. A Genova oltre 100 mila persone, 1 abitante su 6, vivono in aree ad elevato rischio idrogeologico. Il dato è contenuto nel nuovo dossier di Legambiente sul dissesto idrogeologico che esamina il rischio nelle zone colpite dalle alluvioni nelle scorse settimane – Genova e prima Lunigiana e isola d’Elba – e fa la conta dei danni a partire dagli eventi nel messinese del 2009.
“Si tratta di eventi estremi, certamente – ha dichiarato il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza – ma non più eccezionali perché solo negli ultimi due anni si sono succedute ciclicamente piogge di uguale se non superiore intensità su tutto il territorio italiano”.
Il bilancio delle emergenze dalla colata di acqua e fango che ha travolto nell’ottobre 2009 Giampilieri e Scaletta Zanclea (Messina), fino agli ultimi eventi in Lunigiana e nella provincia di La Spezia è di circa 640 milioni di euro, ovvero 875mila euro spesi ogni giorno.
Secondo l’associazione è necessario un piano di prevenzione complessivo, “che contempli le operazioni di messa in sicurezza delle zone a rischio, le delocalizzazioni degli edifici nelle aree golenali, la manutenzione del territorio ma anche e soprattutto la formazione dei cittadini”.
sabato 31 dicembre 2011
venerdì 30 dicembre 2011
Clima, Durban approva accordo per trattato globale dal 2020
Dalla Conferenza sul clima ok anche a Kyoto2
Via libera alla tabella di marcia che porterà all'adozione di un accordo globale salva-clima entro il 2015 per entrare in vigore dal 2020. Lo ha deciso la 17/a Conferenza mondiale sul clima a Durban, in Sudafrica, che ha trovato anche un accordo per il Kyoto2 dopo il 2012. Per l'accordo globale si inizierà a lavorare già a partire dal prossimo anno. Per questo è stato incaricato un gruppo di lavoro ad hoc in base alla "piattaforma di Durban".
Il documento, che dà mandato al gruppo di lavoro di definire l'accordo globale entro il 2015, sottolinea l'urgenza di accelerare i tempi e di alzare il livello di riduzione. La forma giuridica dell'accordo sarà oggetto di ulteriori discussioni. Per quanto riguarda il Kyoto2 dopo il 2012, riguarderà sostanzialmente l'Europa e pochi altri paesi industrializzati, visto che Giappone, Russia e Canada da tempo hanno annunciato il loro no al secondo periodo del Protocollo. Il Kyoto2 ha la funzione di fare da ponte verso l'accordo globale. "Siamo usciti dal 'cono d'ombrà di Copenaghen.
L'accordo - ha commentato il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, che nei giorni scorsi ha partecipato personalmente alla trattativa - supera i limiti del Protocollo di Kyoto e ha una dimensione globale" offrendo all'Europa, e soprattutto all'Italia, la possibilità di costituire la 'piattaforma' per lo sviluppo con le grandi economie emergenti, Brasile, Cina, India, Messico e Sudafrica". Nel "pacchetto Durban" approvato dalla Conferenza, anche il via libera all'operatività del Fondo Verde per aiutare i paesi in via di sviluppo a sostenere le azioni contro il riscaldamento globale. Si tratta di 100 miliardi di dollari al 2020. La tabella di marcia con l'accordo mondiale e il 'ponte' di Kyoto2 ha come principale obiettivo quello di portare dentro la lotta comune ai cambiamenti climatici le nuove economie come Cina, Brasile e India. La partita è importante anche nei confronti degli Stati Uniti che non hanno mai ratificato il primo periodo di Kyoto.
L'approvazione dei testi è avvenuta intorno alle cinque del mattino ora locale (le 4.00 in Italia) dopo una tempistica che ha sforato di oltre un giorno la normale durata del summit, iniziato il 28 novembre scorso e che sarebbe dovuto terminare, secondo i piani, venerdì. Nelle ultime ore era emersa la volontà, dichiarata dalla presidenza sudafricana della Conferenza Onu, di procedere a oltranza per uscire da Durban con l'approvazione dei documenti. Battendo il martelletto, come da pratica ufficiale, alla Plenaria, il presidente della Conferenza, Maite Nkoana-Mashabane, ha detto: "Abbiamo fatto la storia". Soddisfatto si è detto il Brasile. Per ambientalisti e piccole isole, invece, il testo non è abbastanza forte: difficile mantenere sotto i due gradi l'aumento della temperatura globale come indicato dagli scienziati, come termine per non arrivare a effetti catastrofici di non ritorno.
articolo ANSA
Via libera alla tabella di marcia che porterà all'adozione di un accordo globale salva-clima entro il 2015 per entrare in vigore dal 2020. Lo ha deciso la 17/a Conferenza mondiale sul clima a Durban, in Sudafrica, che ha trovato anche un accordo per il Kyoto2 dopo il 2012. Per l'accordo globale si inizierà a lavorare già a partire dal prossimo anno. Per questo è stato incaricato un gruppo di lavoro ad hoc in base alla "piattaforma di Durban".
Il documento, che dà mandato al gruppo di lavoro di definire l'accordo globale entro il 2015, sottolinea l'urgenza di accelerare i tempi e di alzare il livello di riduzione. La forma giuridica dell'accordo sarà oggetto di ulteriori discussioni. Per quanto riguarda il Kyoto2 dopo il 2012, riguarderà sostanzialmente l'Europa e pochi altri paesi industrializzati, visto che Giappone, Russia e Canada da tempo hanno annunciato il loro no al secondo periodo del Protocollo. Il Kyoto2 ha la funzione di fare da ponte verso l'accordo globale. "Siamo usciti dal 'cono d'ombrà di Copenaghen.
L'accordo - ha commentato il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, che nei giorni scorsi ha partecipato personalmente alla trattativa - supera i limiti del Protocollo di Kyoto e ha una dimensione globale" offrendo all'Europa, e soprattutto all'Italia, la possibilità di costituire la 'piattaforma' per lo sviluppo con le grandi economie emergenti, Brasile, Cina, India, Messico e Sudafrica". Nel "pacchetto Durban" approvato dalla Conferenza, anche il via libera all'operatività del Fondo Verde per aiutare i paesi in via di sviluppo a sostenere le azioni contro il riscaldamento globale. Si tratta di 100 miliardi di dollari al 2020. La tabella di marcia con l'accordo mondiale e il 'ponte' di Kyoto2 ha come principale obiettivo quello di portare dentro la lotta comune ai cambiamenti climatici le nuove economie come Cina, Brasile e India. La partita è importante anche nei confronti degli Stati Uniti che non hanno mai ratificato il primo periodo di Kyoto.
L'approvazione dei testi è avvenuta intorno alle cinque del mattino ora locale (le 4.00 in Italia) dopo una tempistica che ha sforato di oltre un giorno la normale durata del summit, iniziato il 28 novembre scorso e che sarebbe dovuto terminare, secondo i piani, venerdì. Nelle ultime ore era emersa la volontà, dichiarata dalla presidenza sudafricana della Conferenza Onu, di procedere a oltranza per uscire da Durban con l'approvazione dei documenti. Battendo il martelletto, come da pratica ufficiale, alla Plenaria, il presidente della Conferenza, Maite Nkoana-Mashabane, ha detto: "Abbiamo fatto la storia". Soddisfatto si è detto il Brasile. Per ambientalisti e piccole isole, invece, il testo non è abbastanza forte: difficile mantenere sotto i due gradi l'aumento della temperatura globale come indicato dagli scienziati, come termine per non arrivare a effetti catastrofici di non ritorno.
articolo ANSA
sabato 24 dicembre 2011
Alluvione, il conto danni è di 96 milioni
Genova - La fotografia è impietosa: sono 1.287 le imprese genovesi che hanno dichiarato alla Camera di Commercio di aver subito danni a causa dell’alluvione, per un importo totale di 96.041.073 euro. La media dei danni denunciati è di 74.624 euro.
Le imprese che hanno subito danni inferiori a 30.000 euro (790, per un danno complessivo di 9.087.331 euro) possono già presentare alla Camera di Commercio entro il 31 gennaio la domanda di contributo a fondo perduto che consente di accedere al primo stanziamento di 5 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione Liguria. Il contributo regionale potrà coprire fino al 40% delle spese già sostenute o da sostenere per far ripartire l’attività.
Per le altre 497 imprese alluvionate, la Regione ha previsto l’attivazione di nuove risorse attraverso fondi europei che si renderanno disponibili all’inizio del 2012. «Poter dare ossigeno alle imprese a un mese dall’alluvione, mettendo a disposizione i primi 5 milioni di euro, è stato un risultato importantissimo commenta il presidente della Camera Paolo Odone - in un momento in cui molte imprese rischiavano di non riaprire. Il quadro dei costi di questa alluvione per l’economia genovese è impressionante: 34 milioni e mezzo di danni agli immobili, quasi 29 milioni di danni ai macchinari, 31 milioni e mezzo di merce buttata, perizie per un milione di euro. Se poi pensiamo al danno indiretto, soprattutto a carico del turismo, subito da Genova e dalla Liguria diventa addirittura incalcolabile. Le immagini che sono circolate sul web e sulle televisioni nei giorni tragici dell’alluvione hanno causato una pioggia di disdette negli alberghi, sia a Genova che nel Tigullio, dove ha pesato anche l’alluvione delle Cinque Terre, che non si è ancora fermata».
La fotografia delle diverse tipologie di danni mostra che la perdita maggiore subita dal commercio riguarda la merce, mentre il settore dei servizi e del turismo sono i più colpiti per quanto riguarda gli immobili. L’artigianato e l’industria lamentano le perdite maggiori ai macchinari.
Per avere un termine di paragone: per l’alluvione del 4 ottobre dello scorso anno che ha sconvolto Sestri, sono state 780 le domande di rimborso inoltrate. Con un importo totale però che non si discostava poi molto da quello di questa sciagura. Con danni prevalenti a macchinari e scorte rispetto al mobilio. Per l’alluvione della Valbisagno, ed è anche facilmente intuibile, la perdita maggiore subita dal commercio riguarda la merce, mentre il settore dei servizi e del turismo sono i più colpiti per quanto riguarda gli immobili. L’artigianato e l’industria invece lamentano le perdite maggiori ai macchinari.
C’è un aspetto ulteriore di preoccupazione, che vale anche in proiezione futura: «Il calo nel turismo, che era invece trainante soprattutto a Genova e alle Cinque Terre», nota Odone. E la flessione in questo settore - ovvio - non colpisce solo alberghi e ristoranti (i primi a soffrirne). Ma tutto il tessuto commerciale ed economico. Perché i turisti hanno anche il pregio di spendere denaro, che resta in città. Più soldi circolano, più è facile che l’economia della città - anche quella non direttamente legata al turismo - possa rialzarsi. Quanto agli aiuti, per ora da Roma sono arrivate soltanto vaghe promesse.
(da Il Secolo XIX web)
Le imprese che hanno subito danni inferiori a 30.000 euro (790, per un danno complessivo di 9.087.331 euro) possono già presentare alla Camera di Commercio entro il 31 gennaio la domanda di contributo a fondo perduto che consente di accedere al primo stanziamento di 5 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione Liguria. Il contributo regionale potrà coprire fino al 40% delle spese già sostenute o da sostenere per far ripartire l’attività.
Per le altre 497 imprese alluvionate, la Regione ha previsto l’attivazione di nuove risorse attraverso fondi europei che si renderanno disponibili all’inizio del 2012. «Poter dare ossigeno alle imprese a un mese dall’alluvione, mettendo a disposizione i primi 5 milioni di euro, è stato un risultato importantissimo commenta il presidente della Camera Paolo Odone - in un momento in cui molte imprese rischiavano di non riaprire. Il quadro dei costi di questa alluvione per l’economia genovese è impressionante: 34 milioni e mezzo di danni agli immobili, quasi 29 milioni di danni ai macchinari, 31 milioni e mezzo di merce buttata, perizie per un milione di euro. Se poi pensiamo al danno indiretto, soprattutto a carico del turismo, subito da Genova e dalla Liguria diventa addirittura incalcolabile. Le immagini che sono circolate sul web e sulle televisioni nei giorni tragici dell’alluvione hanno causato una pioggia di disdette negli alberghi, sia a Genova che nel Tigullio, dove ha pesato anche l’alluvione delle Cinque Terre, che non si è ancora fermata».
La fotografia delle diverse tipologie di danni mostra che la perdita maggiore subita dal commercio riguarda la merce, mentre il settore dei servizi e del turismo sono i più colpiti per quanto riguarda gli immobili. L’artigianato e l’industria lamentano le perdite maggiori ai macchinari.
Per avere un termine di paragone: per l’alluvione del 4 ottobre dello scorso anno che ha sconvolto Sestri, sono state 780 le domande di rimborso inoltrate. Con un importo totale però che non si discostava poi molto da quello di questa sciagura. Con danni prevalenti a macchinari e scorte rispetto al mobilio. Per l’alluvione della Valbisagno, ed è anche facilmente intuibile, la perdita maggiore subita dal commercio riguarda la merce, mentre il settore dei servizi e del turismo sono i più colpiti per quanto riguarda gli immobili. L’artigianato e l’industria invece lamentano le perdite maggiori ai macchinari.
C’è un aspetto ulteriore di preoccupazione, che vale anche in proiezione futura: «Il calo nel turismo, che era invece trainante soprattutto a Genova e alle Cinque Terre», nota Odone. E la flessione in questo settore - ovvio - non colpisce solo alberghi e ristoranti (i primi a soffrirne). Ma tutto il tessuto commerciale ed economico. Perché i turisti hanno anche il pregio di spendere denaro, che resta in città. Più soldi circolano, più è facile che l’economia della città - anche quella non direttamente legata al turismo - possa rialzarsi. Quanto agli aiuti, per ora da Roma sono arrivate soltanto vaghe promesse.
(da Il Secolo XIX web)
Italia meteorologica divisa in due
Dal punto di vista meteorologico, l'Italia si presenta divisa in due a Natale, con - secondo le previsioni del meteorologo Antonio Sanò fornite dal sito iLMETEO.it - sole e gelo al Nord, piogge e neve a quota 500 metri al Sud, Sicilia, e aree adriatiche. La notte della vigilia di Natale sarà sotto il maltempo su tutto il centro e Campania e neve a 500 metri. Mentre il 26, a Santo Stefano, sono attese gelate al Centro Nord, e le ultime piogge a Sud. Il quadro è invece più è roseo per Capodanno: buono, niente neve, nebbie in Valpadana, sole sui monti, piogge solo in Sicilia.
Queste le previsioni in dettaglio:
- SABATO 24: Neve sui confini alpini, nebbie su Valpadana, subito piogge su Liguria Centro-Est e alta Toscana per rinforzo dei venti da ovest che preannunciando un rapido peggioramento. Piogge verso Emilia Romagna e locali su Sardegna. Perturbazione veloce su Emilia Romagna e centrali, locali piogge anche su Veneto e FriuliVG, neve fino a 500/600 metri al Centro, dirette verso la Campania e infine il Sud. A seguire maltempo la sera su tutto il centro e Campania, forte maltempo su Marche, Abruzzo ancora piogge su Romagna, neve a 500m sulle Adriatiche, 6/700m sul Lazio con forte peggioramento e temporali dal Lazio verso Campania, Foggiano, Lucania, nord Sicilia e tutto il sud entro la notte e neve a quote via via più basse. E maltempo nella notte su adriatiche, al sud, e Sicilia, tanta neve a 500m su Marche, Abruzzo-Molise, Appennini.
- DOMENICA 25 S.NATALE : La perturbazione si porta veloce verso sud, venti da nordest, gelate al nord e Umbria-Toscana, piogge e neve a 500m su ascolano, Abruzzo, Molise, rovesci, piogge, temporali e nevicate a 500-600m su Puglia, Irpinia, Lucania e Campania; maltempo e temporali con neve a 600-700 metri su Calabria e Sicilia, più forti su crotonese e su nord Sicilia.
- LUNEDI' 26: Venti freddi da Nord Est, gelo al Centro-Nord, piogge sulla Calabria e Sicilia specie messinese, Nord Sicilia, est Sicilia, neve a 600, fiocchi a 500 metri tra Abruzzo e Molise. Più sole altrove. Possibile peggioramento entro sera dall'Istria e Slovenia verso il Nord-Est e Marche con neve a bassa quota.
Queste le previsioni in dettaglio:
- SABATO 24: Neve sui confini alpini, nebbie su Valpadana, subito piogge su Liguria Centro-Est e alta Toscana per rinforzo dei venti da ovest che preannunciando un rapido peggioramento. Piogge verso Emilia Romagna e locali su Sardegna. Perturbazione veloce su Emilia Romagna e centrali, locali piogge anche su Veneto e FriuliVG, neve fino a 500/600 metri al Centro, dirette verso la Campania e infine il Sud. A seguire maltempo la sera su tutto il centro e Campania, forte maltempo su Marche, Abruzzo ancora piogge su Romagna, neve a 500m sulle Adriatiche, 6/700m sul Lazio con forte peggioramento e temporali dal Lazio verso Campania, Foggiano, Lucania, nord Sicilia e tutto il sud entro la notte e neve a quote via via più basse. E maltempo nella notte su adriatiche, al sud, e Sicilia, tanta neve a 500m su Marche, Abruzzo-Molise, Appennini.
- DOMENICA 25 S.NATALE : La perturbazione si porta veloce verso sud, venti da nordest, gelate al nord e Umbria-Toscana, piogge e neve a 500m su ascolano, Abruzzo, Molise, rovesci, piogge, temporali e nevicate a 500-600m su Puglia, Irpinia, Lucania e Campania; maltempo e temporali con neve a 600-700 metri su Calabria e Sicilia, più forti su crotonese e su nord Sicilia.
- LUNEDI' 26: Venti freddi da Nord Est, gelo al Centro-Nord, piogge sulla Calabria e Sicilia specie messinese, Nord Sicilia, est Sicilia, neve a 600, fiocchi a 500 metri tra Abruzzo e Molise. Più sole altrove. Possibile peggioramento entro sera dall'Istria e Slovenia verso il Nord-Est e Marche con neve a bassa quota.
venerdì 23 dicembre 2011
Filippine: quasi 1000 vittime; Washi si sta abbattendo a sud dell'arcipelago
MANILA - E' salito a quasi 1000 il numero dei morti per il tifone Washi che ha colpito le Filippine, causando inondazioni e smottamenti nei villaggi costieri nel sud del Paese. Lo ha reso noto l'Organizzazione nazionale per la prevenzione delle catastrofi precisando che i morti accertati sono 957 mentre 49 sono i dispersi. Oggi il presidente Benigno Aquino visiterà le due città più colpite dal tifone: Cagayan de Oro e Iligan. Le autorità cittadine stanno cercando di prevenire epidemie e hanno scavato fosse comuni per seppellire i cadaveri ormai in decomposizione.
Il presidente filippino Benigno Aquino ha proclamato lo stato di calamità nazionale nelle province colpite dal passaggio del tifone Washi, che nella notte tra venerdì e sabato ha spazzato la costa settentrionale dell'isola di Mindanao, lasciando decine di migliaia di persone senzatetto.
Aquino ha visitato questa mattina la città di Cagayan de Oro, insieme a Iligan quella che ha subito più danni dal passaggio della tempesta tropicale, che ha gonfiato improvvisamente i corsi d'acqua, causando smottamenti e portando alla formazione di fiumi di fango che hanno travolto strade e abitazioni in una zona raramente colpita da tali perturbazioni. L'agenzia nazionale per la gestione dei disastri naturali ha aggiornato il bilancio dei morti a 957, più altre 49 persone che risultano ancora disperse. Le persone coinvolte dal tifone sono in tutto 338 mila in 13 province; 43 mila sfollati sono tuttora ospitati in centri di emergenza per evacuati. Mentre montano le polemiche per il mancato preavviso da parte delle autorità, nelle città più severamente colpite oltre 20 mila soldati lavorano senza sosta per ripulire le strade e scavare fosse per i cadaveri. Con i centri di evacuazione e gli ospedali in difficoltà per l'enorme afflusso di persone, e molti corpi non ancora seppelliti, il timore è che si diffondano malattie tra la popolazione.
I cadaveri vengono sepolti in fosse comuni. Secondo l'Organizzazione nazionale per la prevenzione delle catastrofi, dalla sera di venerdi' scorso il tifone ha causato decine di migliaia di senzatetto e la morte di 927 persone. ''Abbiamo smesso di contare i dispersi'' ha dichiarato il responsabile dell'ente in un comunicato.Il precedente bilancio governativo parlava di 662 morti; quello della Croce Rossa era salito a 713. La maggior parte delle vittime abitava nell'isola di Mindanao, una delle regioni piu' povere delle Filippine, spesso teatro di ribellioni separatiste. E moltissimi stavano nelle bidonville situate sulla costa: sono stati sorpresi nel sonno da valanghe d'acqua e fango. Prima di essere sepolti nelle fosse comuni, ai corpi ai quali non e' stato finora possibile dare un nome sara' prelevato un campione di Dna in modo da permettere l'eventuale successiva identificazione.
L'Unicef si sta preparando a rispondere alle esigenze dei circa 43.000 bambini colpiti dalla tempesta tropicale Washi, che ha causato gravi inondazioni a Mindanao, nelle Filippine; 14.000 bambini sono stati già trasferiti nei centri di evacuazione. L'organizzazione delle Nazioni Unite, in collaborazione con il Governo filippino e le altre agenzie umanitarie partner, effettuerà nei prossimi due giorni a Cagayan de Oro missioni di monitoraggio sulla situazione e sui bisogni delle persone colpite e degli sfollati. L'Unicef sta predisponendo aiuti - dalle città di Manila e Cotabato - da inviare nelle zone colpite, che comprendono: 388 kit idrici, 40.000 tavolette per potabilizzare l'acqua, 3.683 contenitori per l'acqua, 7.000 kit igienici, incerate e teloni per ripari temporanei, 31 scatoloni di alimenti terapeutici, vitamina A per mamme e neonati, 365 kit didattici e 76 kit ricreativi.
Il presidente filippino Benigno Aquino ha proclamato lo stato di calamità nazionale nelle province colpite dal passaggio del tifone Washi, che nella notte tra venerdì e sabato ha spazzato la costa settentrionale dell'isola di Mindanao, lasciando decine di migliaia di persone senzatetto.
Aquino ha visitato questa mattina la città di Cagayan de Oro, insieme a Iligan quella che ha subito più danni dal passaggio della tempesta tropicale, che ha gonfiato improvvisamente i corsi d'acqua, causando smottamenti e portando alla formazione di fiumi di fango che hanno travolto strade e abitazioni in una zona raramente colpita da tali perturbazioni. L'agenzia nazionale per la gestione dei disastri naturali ha aggiornato il bilancio dei morti a 957, più altre 49 persone che risultano ancora disperse. Le persone coinvolte dal tifone sono in tutto 338 mila in 13 province; 43 mila sfollati sono tuttora ospitati in centri di emergenza per evacuati. Mentre montano le polemiche per il mancato preavviso da parte delle autorità, nelle città più severamente colpite oltre 20 mila soldati lavorano senza sosta per ripulire le strade e scavare fosse per i cadaveri. Con i centri di evacuazione e gli ospedali in difficoltà per l'enorme afflusso di persone, e molti corpi non ancora seppelliti, il timore è che si diffondano malattie tra la popolazione.
I cadaveri vengono sepolti in fosse comuni. Secondo l'Organizzazione nazionale per la prevenzione delle catastrofi, dalla sera di venerdi' scorso il tifone ha causato decine di migliaia di senzatetto e la morte di 927 persone. ''Abbiamo smesso di contare i dispersi'' ha dichiarato il responsabile dell'ente in un comunicato.Il precedente bilancio governativo parlava di 662 morti; quello della Croce Rossa era salito a 713. La maggior parte delle vittime abitava nell'isola di Mindanao, una delle regioni piu' povere delle Filippine, spesso teatro di ribellioni separatiste. E moltissimi stavano nelle bidonville situate sulla costa: sono stati sorpresi nel sonno da valanghe d'acqua e fango. Prima di essere sepolti nelle fosse comuni, ai corpi ai quali non e' stato finora possibile dare un nome sara' prelevato un campione di Dna in modo da permettere l'eventuale successiva identificazione.
L'Unicef si sta preparando a rispondere alle esigenze dei circa 43.000 bambini colpiti dalla tempesta tropicale Washi, che ha causato gravi inondazioni a Mindanao, nelle Filippine; 14.000 bambini sono stati già trasferiti nei centri di evacuazione. L'organizzazione delle Nazioni Unite, in collaborazione con il Governo filippino e le altre agenzie umanitarie partner, effettuerà nei prossimi due giorni a Cagayan de Oro missioni di monitoraggio sulla situazione e sui bisogni delle persone colpite e degli sfollati. L'Unicef sta predisponendo aiuti - dalle città di Manila e Cotabato - da inviare nelle zone colpite, che comprendono: 388 kit idrici, 40.000 tavolette per potabilizzare l'acqua, 3.683 contenitori per l'acqua, 7.000 kit igienici, incerate e teloni per ripari temporanei, 31 scatoloni di alimenti terapeutici, vitamina A per mamme e neonati, 365 kit didattici e 76 kit ricreativi.
mercoledì 21 dicembre 2011
Gelo su tutta l'Italia neve anche al Sud
Notizia ANSA
Neve e freddo stanno colpendo tutta l'Italia e le nevicate sono arrivate anche al sud. Nevicate sono in corso sui tratti montani dell'autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria tra gli svincoli di Lagonegro (Potenza) e Campotenese (Cosenza): lo ha comunicato l'Anas sottolineando che "già dalle prime ore di questa mattina è scattata l'allerta neve sull'intero tratto montano tra Calabria e Basilicata a causa del calo delle temperature e delle precipitazioni nevose che, secondo le previsioni, proseguiranno nelle prossime ore". L'Anas "secondo le procedure previste dal piano neve e come programmato con le Prefetture competenti, ha attivato tutte le misure preventive, in collaborazione con la Polizia stradale, predisponendo i percorsi alternativi per i mezzi pesanti, con uscita obbligatoria a Lagonegro nord in direzione sud e rientro in autostrada a Falerna percorrendo la statale 18. Per quelli, invece, diretti a nord uscite obbligatorie a Falerna e Sibari e rientro in autostrada a Lagonegro Nord oppure Atena Lucana percorrendo le statali 18 e 106". Nel comunicato è anche specificato che "per i veicoli leggeri permane l'obbligo di catene a bordo o pneumatici a norma per la marcia su neve o ghiaccio, in vigore fino 31 marzo, sul tratto montano dell'A3, compreso tra gli svincoli di Padula-Buonabitacolo e Frascineto/Castrovillari, tra i km 103,800 e 194,000, dove, su alcuni tratti sono presenti i cantieri inamovibili per i lavori di realizzazione della nuova autostrada. Si consigliano catene a bordo nel tratto cosentino e catanzarese tra Frascineto e Falerna".
Freddo, neve e ghiaccio sono stati all'origine ieri di due incidenti mortali con un totale di 4 morti, uno sulla strada statale Sassari-Olbia, l'altro nelle Marche. Un senzatetto di 38 anni e' morto assiderato a Varese. In Sardegna due giovani coniugi cinesi sono deceduti nello scontro fra un'autovettura ed un pesante camion sulla 597 nel comune di Ozieri. L'impatto e' stato causato da una lastra di ghiaccio sull'asfalto formatasi a causa del maltempo che ha colpito la Sardegna dall'altro ieri e che nel nuorese ha fatto registrare il record di -7 gradi. Nelle Marche due persone, un tunisino di 32 anni e un'italiana di 29, hanno perso la vita in un incidente stradale avvenuto stamani lungo la Sp132 nella piana di Talacchio di Colbordolo (Pesaro Urbino), causato dal ghiaccio sulla sede stradale.
Sempre nelle Marche, otto persone rimaste ferite in un altro incidente accaduto a causa del ghiaccio lungo la Sp3 all'altezza del Furlo (Pesaro Urbino): verso le 5 una bisarca carica di auto si è intraversata in mezzo alla carreggiata. Due furgoni sono andati a schiantarsi contro il mezzo pesante, mentre uno degli occupanti, che era sceso dall'abitacolo per segnalare l'incidente, a causa dell'oscurità non si è accorto di trovarsi sul ciglio di un viadotto alto 20 metri, ed è precipitato di sotto. L'uomo è ricoverato in ospedale in prognosi riservata.
Il senzatetto morto a Varese si chiamava Tomas Fioravanti; il suo corpo e' stato trovato in mattinata in una fabbrica abbandonata, dove spesso trovano rifugio persone senza fissa dimora. Accanto aveva un sacco a pelo con cui ha cercato di proteggersi. Il maltempo imperversa anche in altre regioni italiane. Dalla notte scorsa una nevicata sta interessando tutto il territorio valdostano. La perturbazione "é di lieve entità", con un apporto di neve fresca tra 10 e 20 centimetri, e dovrebbe proseguire fino a domani, quando sono attese le prime schiarite. Stamane vi sono stati problemi di viabilità al traforo del Monte Bianco e rallentamenti sulle statali 26 e 27 e sulle strade regionali che portano alle vallate laterali. Il pericolo valanghe resta 'marcato' - indice 3 su una scala di 5 punti - su tutto il territorio regionale.
Dal Corpo forestale dello Stato il pericolo valanghe viene giudicato marcato anche su gran parte del Piemonte, dove valanghe di superficie a debole coesione sono state segnalate soprattutto nel gruppo montuoso delle Alpi Cozie. Pericolo marcato nella zona nord occidentale del Trentino Alto Adige, dove i punti di maggior pericolo sono oltre i 2.000 metri di quota su tutti i pendii ripidi, mentre è moderato sul resto della regione. Il pericolo, informa ancora il Corpo Forestale, continua a essere moderato in Lombardia e in Veneto, dove la tendenza è stazionaria viste le deboli precipitazioni nevose. Considerate le caratteristiche del manto nevoso, il grado di pericolo è moderato anche sulle Alpi Giulie. E' debole, invece, nel resto delle aree montane della Penisola a tutte le quote e a tutte le esposizioni. In Toscana la circolazione dei treni e' stata rallentata stamani, lungo le linee del trasporto regionale Viareggio-Lucca-Firenze e Pisa-Lucca-Aulla, in gran parte a binario unico, a causa del ghiaccio che ha creato problemi alla manovra degli scambi.
Sono stati così cancellati, parzialmente o per l'intero percorso, 15 treni mentre altri 17 hanno registrato ritardi tra i 30 ed i 90 minuti. La Protezione civile ha emesso un avviso di avverse condizioni meteorologiche, valido dal pomeriggio di oggi, che prevede precipitazioni diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale, sulla Sardegna, in successiva estensione sulla Sicilia e Calabria. Le precipitazioni saranno accompagnate da venti forti provenienti da nord-ovest, con possibili mareggiate lungo le coste esposte. Dalle prime ore di domani si prevedono nevicate, con quota neve minima 400 - 600 metri, da deboli a moderate sulla Campania e da moderate ad elevate su Calabria e Basilicata, che si estenderanno dal pomeriggio anche sulla Sicilia.
Neve e freddo stanno colpendo tutta l'Italia e le nevicate sono arrivate anche al sud. Nevicate sono in corso sui tratti montani dell'autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria tra gli svincoli di Lagonegro (Potenza) e Campotenese (Cosenza): lo ha comunicato l'Anas sottolineando che "già dalle prime ore di questa mattina è scattata l'allerta neve sull'intero tratto montano tra Calabria e Basilicata a causa del calo delle temperature e delle precipitazioni nevose che, secondo le previsioni, proseguiranno nelle prossime ore". L'Anas "secondo le procedure previste dal piano neve e come programmato con le Prefetture competenti, ha attivato tutte le misure preventive, in collaborazione con la Polizia stradale, predisponendo i percorsi alternativi per i mezzi pesanti, con uscita obbligatoria a Lagonegro nord in direzione sud e rientro in autostrada a Falerna percorrendo la statale 18. Per quelli, invece, diretti a nord uscite obbligatorie a Falerna e Sibari e rientro in autostrada a Lagonegro Nord oppure Atena Lucana percorrendo le statali 18 e 106". Nel comunicato è anche specificato che "per i veicoli leggeri permane l'obbligo di catene a bordo o pneumatici a norma per la marcia su neve o ghiaccio, in vigore fino 31 marzo, sul tratto montano dell'A3, compreso tra gli svincoli di Padula-Buonabitacolo e Frascineto/Castrovillari, tra i km 103,800 e 194,000, dove, su alcuni tratti sono presenti i cantieri inamovibili per i lavori di realizzazione della nuova autostrada. Si consigliano catene a bordo nel tratto cosentino e catanzarese tra Frascineto e Falerna".
Freddo, neve e ghiaccio sono stati all'origine ieri di due incidenti mortali con un totale di 4 morti, uno sulla strada statale Sassari-Olbia, l'altro nelle Marche. Un senzatetto di 38 anni e' morto assiderato a Varese. In Sardegna due giovani coniugi cinesi sono deceduti nello scontro fra un'autovettura ed un pesante camion sulla 597 nel comune di Ozieri. L'impatto e' stato causato da una lastra di ghiaccio sull'asfalto formatasi a causa del maltempo che ha colpito la Sardegna dall'altro ieri e che nel nuorese ha fatto registrare il record di -7 gradi. Nelle Marche due persone, un tunisino di 32 anni e un'italiana di 29, hanno perso la vita in un incidente stradale avvenuto stamani lungo la Sp132 nella piana di Talacchio di Colbordolo (Pesaro Urbino), causato dal ghiaccio sulla sede stradale.
Sempre nelle Marche, otto persone rimaste ferite in un altro incidente accaduto a causa del ghiaccio lungo la Sp3 all'altezza del Furlo (Pesaro Urbino): verso le 5 una bisarca carica di auto si è intraversata in mezzo alla carreggiata. Due furgoni sono andati a schiantarsi contro il mezzo pesante, mentre uno degli occupanti, che era sceso dall'abitacolo per segnalare l'incidente, a causa dell'oscurità non si è accorto di trovarsi sul ciglio di un viadotto alto 20 metri, ed è precipitato di sotto. L'uomo è ricoverato in ospedale in prognosi riservata.
Il senzatetto morto a Varese si chiamava Tomas Fioravanti; il suo corpo e' stato trovato in mattinata in una fabbrica abbandonata, dove spesso trovano rifugio persone senza fissa dimora. Accanto aveva un sacco a pelo con cui ha cercato di proteggersi. Il maltempo imperversa anche in altre regioni italiane. Dalla notte scorsa una nevicata sta interessando tutto il territorio valdostano. La perturbazione "é di lieve entità", con un apporto di neve fresca tra 10 e 20 centimetri, e dovrebbe proseguire fino a domani, quando sono attese le prime schiarite. Stamane vi sono stati problemi di viabilità al traforo del Monte Bianco e rallentamenti sulle statali 26 e 27 e sulle strade regionali che portano alle vallate laterali. Il pericolo valanghe resta 'marcato' - indice 3 su una scala di 5 punti - su tutto il territorio regionale.
Dal Corpo forestale dello Stato il pericolo valanghe viene giudicato marcato anche su gran parte del Piemonte, dove valanghe di superficie a debole coesione sono state segnalate soprattutto nel gruppo montuoso delle Alpi Cozie. Pericolo marcato nella zona nord occidentale del Trentino Alto Adige, dove i punti di maggior pericolo sono oltre i 2.000 metri di quota su tutti i pendii ripidi, mentre è moderato sul resto della regione. Il pericolo, informa ancora il Corpo Forestale, continua a essere moderato in Lombardia e in Veneto, dove la tendenza è stazionaria viste le deboli precipitazioni nevose. Considerate le caratteristiche del manto nevoso, il grado di pericolo è moderato anche sulle Alpi Giulie. E' debole, invece, nel resto delle aree montane della Penisola a tutte le quote e a tutte le esposizioni. In Toscana la circolazione dei treni e' stata rallentata stamani, lungo le linee del trasporto regionale Viareggio-Lucca-Firenze e Pisa-Lucca-Aulla, in gran parte a binario unico, a causa del ghiaccio che ha creato problemi alla manovra degli scambi.
Sono stati così cancellati, parzialmente o per l'intero percorso, 15 treni mentre altri 17 hanno registrato ritardi tra i 30 ed i 90 minuti. La Protezione civile ha emesso un avviso di avverse condizioni meteorologiche, valido dal pomeriggio di oggi, che prevede precipitazioni diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale, sulla Sardegna, in successiva estensione sulla Sicilia e Calabria. Le precipitazioni saranno accompagnate da venti forti provenienti da nord-ovest, con possibili mareggiate lungo le coste esposte. Dalle prime ore di domani si prevedono nevicate, con quota neve minima 400 - 600 metri, da deboli a moderate sulla Campania e da moderate ad elevate su Calabria e Basilicata, che si estenderanno dal pomeriggio anche sulla Sicilia.
martedì 20 dicembre 2011
Neve e ghiaccio nelle Marche. Temperature sotto lo zero sulla Sila
(Ansa meteo)
Incidenti a catena con numerosi feriti nelle Marche, a causa del ghiaccio e della neve che hanno reso difficile la circolazione stradale fin dalle prime ore del mattino. L'incidente più grave, con otto persone rimaste ferite, è accaduto lungo la Sp3 all'altezza del Furlo (Pesaro Urbino): verso le 5 una bisarca carica di auto si è intraversata in mezzo alla carreggiata. Due furgoni sono andati a schiantarsi contro il mezzo pesante, mentre uno degli occupanti, che era sceso dall'abitacolo per segnalare l'incidente, a causa dell'oscurità non si è accorto di trovarsi sul ciglio di un viadotto alto 20 metri, ed è precipitato di sotto. L'uomo è ricoverato in ospedale in prognosi riservata. La superstrada è ancora chiusa al traffico, con deviazione obbligatoria verso Urbino-Fermignano-Acqualagna per i veicoli diretti a Roma. Una sottile lastra di ghiaccio lungo il tratto Castelfidardo-Serra San Quirico della Superstrada Ancona-Roma è all'origine di un'altra serie di tamponamenti e testa coda. Alcuni feriti sono stati medicati nell'ospedale di Jesi, quello in condizioni più critiche è stato trasportato in eliambulanza nel nosocomio di Torrette ad Ancona. Tutti transitabili i valichi dell'Appennino, ma con pneumatici da neve o catene al seguito.
ANCORA NEVE IN SILA,TEMPERATURE SOTTO ZERO - Continua a nevicare sulla Sila cosentina dove la colonnina di mercurio è ferma intorno allo zero, con punte che, in alcune località, arrivano anche a -4 gradi. Nelle località turistiche di Camigliatello e Lorica la coltre ha superato i 30 centimetri. Maggiore innevamento, ben oltre 50 centimetri sulle cime di Botte Donato e Montenero. Precipitazioni nevose anche a Trepidò di Cotronei, a Gambarie d'Aspromonte dove sono stati toccati i 15 centimetri, e nella Sila Catanzarese, anche intorno ai mille metri. I monti che circondano Catanzaro sono tutti imbiancati. Pioggia e grandine sul resto della regione. A Catanzaro dove la temperatura alle 7 era di 4 gradi c'é alternanza di piogge e schiarite. Sull'autostrada Salerno-Reggio Calabria per una forte grandinata si sono registrati rallentamenti alla circolazione nel tratto tra gli svincoli di Pizzo e Sant'Onofrio, nel vibonese. Nevischio nella zona di Rogliano ma la polizia stradale non segnala particolari difficoltà. Resta l'obbligo di catene a bordo tra Falerna e Padula.
MALTEMPO KILLER IERI, IN MOLISE MORTI 2 PESCATORI TUNISINI - Maltempo assassino al centro sud: ieri a Termoli, al largo della costa nord della città, un piccolo peschereccio si è ribaltato mentre i marittimi a bordo, di nazionalità tunisina, erano impegnati a ritirare le reti che erano state calate in mare nella nottata. Il proprietario del natante, Fathi M'Baya, tunisino, noto a Termoli come 'Franco' è caduto in mare insieme ad un altro connazionale ritrovato qualche ora dopo, dalla Capitaneria di Porto, vicino alla scogliera, ormai cadavere. Il corpo di Mohammed Abwelhed, 45 anni, residente nel centro adriatico da numerosi anni, chiamato dai pescatori 'Mimmo' è stato composto presso l'obitorio dell'ospedale cittadino, mentre l'altro marittimo è tuttora disperso nonostante l'intera giornata di ricerche condotte dalla Guardia costiera con più mezzi navali, e dai sommozzatori dei Vigili del Fuoco di Teramo, con il supporto di un elicottero dei pompieri giunto da Pescara ed altri mezzi navali della Guardia di Finanza, usciti in mare a dare man forte.
Salvo un terzo marinaio per cui si era temuto: questa mattina era rimasto a casa. Secondo voci ufficiose, non confermate dalla Capitaneria di porto e dai soccorritori, permangono dubbi sulla possibile caduta in mare di un'altra persona, di cui non ci sarebbe riscontro fino a questo momento. Sul dramma, accaduto a pochi giorni dal natale, è stata aperta un'inchiesta da parte della Procura di Larino (Campobasso). Secondo la Capitaneria solo uno era regolarmente assunto. Il Sindaco di Termoli, Antonio Di Brino ha riunito in mattinata la Giunta comunale decretando il lutto cittadino. Ma c'é un'altra vittima in Italia a causa del maltempo, freddo e ghiaccio: si tratta di un senzatetto di 52 anni, di nazionalità romena, Stefan Smolei, che è morto assiderato durante la notte a Ghilarza (Oristano)in una casa in costruzione nella quale aveva trovato rifugio. Neve frattanto sui rilievi della Calabria, intensa dalle prime ore di stamani su tutta la Sila, anche a quote più basse, intorno ai mille metri. Nelle località turistiche di Camigliatello e Lorica il manto ha superato i 20 centimetri e una coltre ancora maggiore c'é sulle cime di Monte Botte Donato e Montenero. Le strade della zona sono transitabili grazie al lavoro dei mezzi spazzaneve e spargisale della Provincia di Cosenza. La temperatura è di zero gradi. Ma nevica anche in Umbria, specie sui valichi appenninici. La polizia stradale non segnala comunque problemi alla circolazione. La precipitazione ha interessato in particolare i valichi di Bocca Trabaria, Osteria del Gatto e Colfiorito.
Incidenti a catena con numerosi feriti nelle Marche, a causa del ghiaccio e della neve che hanno reso difficile la circolazione stradale fin dalle prime ore del mattino. L'incidente più grave, con otto persone rimaste ferite, è accaduto lungo la Sp3 all'altezza del Furlo (Pesaro Urbino): verso le 5 una bisarca carica di auto si è intraversata in mezzo alla carreggiata. Due furgoni sono andati a schiantarsi contro il mezzo pesante, mentre uno degli occupanti, che era sceso dall'abitacolo per segnalare l'incidente, a causa dell'oscurità non si è accorto di trovarsi sul ciglio di un viadotto alto 20 metri, ed è precipitato di sotto. L'uomo è ricoverato in ospedale in prognosi riservata. La superstrada è ancora chiusa al traffico, con deviazione obbligatoria verso Urbino-Fermignano-Acqualagna per i veicoli diretti a Roma. Una sottile lastra di ghiaccio lungo il tratto Castelfidardo-Serra San Quirico della Superstrada Ancona-Roma è all'origine di un'altra serie di tamponamenti e testa coda. Alcuni feriti sono stati medicati nell'ospedale di Jesi, quello in condizioni più critiche è stato trasportato in eliambulanza nel nosocomio di Torrette ad Ancona. Tutti transitabili i valichi dell'Appennino, ma con pneumatici da neve o catene al seguito.
ANCORA NEVE IN SILA,TEMPERATURE SOTTO ZERO - Continua a nevicare sulla Sila cosentina dove la colonnina di mercurio è ferma intorno allo zero, con punte che, in alcune località, arrivano anche a -4 gradi. Nelle località turistiche di Camigliatello e Lorica la coltre ha superato i 30 centimetri. Maggiore innevamento, ben oltre 50 centimetri sulle cime di Botte Donato e Montenero. Precipitazioni nevose anche a Trepidò di Cotronei, a Gambarie d'Aspromonte dove sono stati toccati i 15 centimetri, e nella Sila Catanzarese, anche intorno ai mille metri. I monti che circondano Catanzaro sono tutti imbiancati. Pioggia e grandine sul resto della regione. A Catanzaro dove la temperatura alle 7 era di 4 gradi c'é alternanza di piogge e schiarite. Sull'autostrada Salerno-Reggio Calabria per una forte grandinata si sono registrati rallentamenti alla circolazione nel tratto tra gli svincoli di Pizzo e Sant'Onofrio, nel vibonese. Nevischio nella zona di Rogliano ma la polizia stradale non segnala particolari difficoltà. Resta l'obbligo di catene a bordo tra Falerna e Padula.
MALTEMPO KILLER IERI, IN MOLISE MORTI 2 PESCATORI TUNISINI - Maltempo assassino al centro sud: ieri a Termoli, al largo della costa nord della città, un piccolo peschereccio si è ribaltato mentre i marittimi a bordo, di nazionalità tunisina, erano impegnati a ritirare le reti che erano state calate in mare nella nottata. Il proprietario del natante, Fathi M'Baya, tunisino, noto a Termoli come 'Franco' è caduto in mare insieme ad un altro connazionale ritrovato qualche ora dopo, dalla Capitaneria di Porto, vicino alla scogliera, ormai cadavere. Il corpo di Mohammed Abwelhed, 45 anni, residente nel centro adriatico da numerosi anni, chiamato dai pescatori 'Mimmo' è stato composto presso l'obitorio dell'ospedale cittadino, mentre l'altro marittimo è tuttora disperso nonostante l'intera giornata di ricerche condotte dalla Guardia costiera con più mezzi navali, e dai sommozzatori dei Vigili del Fuoco di Teramo, con il supporto di un elicottero dei pompieri giunto da Pescara ed altri mezzi navali della Guardia di Finanza, usciti in mare a dare man forte.
Salvo un terzo marinaio per cui si era temuto: questa mattina era rimasto a casa. Secondo voci ufficiose, non confermate dalla Capitaneria di porto e dai soccorritori, permangono dubbi sulla possibile caduta in mare di un'altra persona, di cui non ci sarebbe riscontro fino a questo momento. Sul dramma, accaduto a pochi giorni dal natale, è stata aperta un'inchiesta da parte della Procura di Larino (Campobasso). Secondo la Capitaneria solo uno era regolarmente assunto. Il Sindaco di Termoli, Antonio Di Brino ha riunito in mattinata la Giunta comunale decretando il lutto cittadino. Ma c'é un'altra vittima in Italia a causa del maltempo, freddo e ghiaccio: si tratta di un senzatetto di 52 anni, di nazionalità romena, Stefan Smolei, che è morto assiderato durante la notte a Ghilarza (Oristano)in una casa in costruzione nella quale aveva trovato rifugio. Neve frattanto sui rilievi della Calabria, intensa dalle prime ore di stamani su tutta la Sila, anche a quote più basse, intorno ai mille metri. Nelle località turistiche di Camigliatello e Lorica il manto ha superato i 20 centimetri e una coltre ancora maggiore c'é sulle cime di Monte Botte Donato e Montenero. Le strade della zona sono transitabili grazie al lavoro dei mezzi spazzaneve e spargisale della Provincia di Cosenza. La temperatura è di zero gradi. Ma nevica anche in Umbria, specie sui valichi appenninici. La polizia stradale non segnala comunque problemi alla circolazione. La precipitazione ha interessato in particolare i valichi di Bocca Trabaria, Osteria del Gatto e Colfiorito.
domenica 18 dicembre 2011
Vento, mareggiate e gelo
Un weekend nel segno del maltempo in Italia a pochi giorni dall'inizio della stagione invernale. Disagi si sono verificati nella circolazione, soprattutto quella marittima verso le isole campane e la Sardegna. E c'é stato anche un morto: un anziano nel livornese caduto dal tetto della sua abitazione mentre tentava di ripararlo dopo i danni del forte vento notturno.
Particolarmente colpita dalle raffiche di maestrale la Campania. Il mare forza 5 ed il vento che ha soffiato fino a 40 nodi hanno bloccato navi, aliscafi e catamarani nei porti, isolando Ischia, Procida e Capri dalla terraferma. Una sola corsa è stata effettuata in mattinata da Capri verso Napoli, poi il blocco totale. Sull'isola si è abbattuta una vera e propria tempesta, con onde che hanno superato i cinque metri di altezza. Collegamenti marittimi sospesi anche tra la Sardegna e la penisola a causa delle avverse condizioni del mare con moto ondoso forza 9 e maestrale a circa 30 chilometri orari.
Traghetti in porto sia a Nord che a Sud dell'isola. Fino al tardo pomeriggio, quando la situazione si è sbloccata. Alle 18 é salpata regolarmente da Cagliari la nave Nomentana diretta a Civitavecchia. Mentre il Toscana, che ha saltato oggi la corsa, partirà domani da Napoli e giungerà a Cagliari dopodomani.
Ore di ansia e paura, poi, sul litorale laziale, sferzato dall'ondata di maltempo che ha colpito l'intera regione. Una forte mareggiata ha interessato tutta la costa, con i pescherecci che hanno avuto diversi problemi all'interno del porto canale di Fiumicino. In Ciociaria è arrivata la prima neve della stagione, con la Protezione Civile della Provincia messa in allerta.
Per il forte vento due voli, impossibilitati ad atterrare all'aeroporto di Ciampino, sono stati fatti invece arrivare all'aeroporto Leonardo da Vinci. Spostandosi al Nord, una tromba d'aria ha interessato la notte scorsa il versante nord dell'Altopiano di Asiago (Vicenza), ai confini con il Trentino Alto Adige, abbattendo completamente una vasta area di bosco estesa per circa 150 metri in lunghezza e un centinaio di metri in larghezza.
Il fenomeno, inusuale per il periodo, è avvenuto in località Ghertele: alcuni tronchi di grosse dimensioni sono caduti sulla strada e hanno portato alla chiusura per un paio d'ore dell'ex-statale del 'Costo' 349, che collega le due regioni. Prima nevicata, inoltre, a Cortina, che ha potuto così aprire alcune piste da sci.
Particolarmente colpita dalle raffiche di maestrale la Campania. Il mare forza 5 ed il vento che ha soffiato fino a 40 nodi hanno bloccato navi, aliscafi e catamarani nei porti, isolando Ischia, Procida e Capri dalla terraferma. Una sola corsa è stata effettuata in mattinata da Capri verso Napoli, poi il blocco totale. Sull'isola si è abbattuta una vera e propria tempesta, con onde che hanno superato i cinque metri di altezza. Collegamenti marittimi sospesi anche tra la Sardegna e la penisola a causa delle avverse condizioni del mare con moto ondoso forza 9 e maestrale a circa 30 chilometri orari.
Traghetti in porto sia a Nord che a Sud dell'isola. Fino al tardo pomeriggio, quando la situazione si è sbloccata. Alle 18 é salpata regolarmente da Cagliari la nave Nomentana diretta a Civitavecchia. Mentre il Toscana, che ha saltato oggi la corsa, partirà domani da Napoli e giungerà a Cagliari dopodomani.
Ore di ansia e paura, poi, sul litorale laziale, sferzato dall'ondata di maltempo che ha colpito l'intera regione. Una forte mareggiata ha interessato tutta la costa, con i pescherecci che hanno avuto diversi problemi all'interno del porto canale di Fiumicino. In Ciociaria è arrivata la prima neve della stagione, con la Protezione Civile della Provincia messa in allerta.
Per il forte vento due voli, impossibilitati ad atterrare all'aeroporto di Ciampino, sono stati fatti invece arrivare all'aeroporto Leonardo da Vinci. Spostandosi al Nord, una tromba d'aria ha interessato la notte scorsa il versante nord dell'Altopiano di Asiago (Vicenza), ai confini con il Trentino Alto Adige, abbattendo completamente una vasta area di bosco estesa per circa 150 metri in lunghezza e un centinaio di metri in larghezza.
Il fenomeno, inusuale per il periodo, è avvenuto in località Ghertele: alcuni tronchi di grosse dimensioni sono caduti sulla strada e hanno portato alla chiusura per un paio d'ore dell'ex-statale del 'Costo' 349, che collega le due regioni. Prima nevicata, inoltre, a Cortina, che ha potuto così aprire alcune piste da sci.
Tempesta nelle Filippine, oltre 400 le vittime
MANILA - Sale a 440 morti il bilancio delle vittime della tempesta tropicale Washi che ha colpito il sud delle Filippine. Lo riferiscono la Croce Rossa e l'esercito.
L'isola di Mindanao è la regione più colpita: 215 morti sono stati registrati a Cagayan de Oro, uno dei principali porti dell'isola, e altri 144 nella vicina città di Iligan, ha detto alla France Presse il segretario Generale della Croce Rossa delle Filippine Gwen Pang.
Sarebbero centinaia i dispersi della tempesta tropicale Washi che ha colpito il sud delle Filippine. Lo riferisce il segretario generale della Croce Rossa delle Filippine secondo cui il bilancio dei morti, più di 400 finora, potrebbe salire. All'appello, ha aggiunto, mancano 400 persone solo nella città di Iligan, sulla costa. Le abitazioni, si apprende, sono state trascinate in mare dalle piogge mentre gli abitanti stavano dormendo. Il ministero del welfare stima in almeno 100mila i senzatetto.
Oltre duemila persone sono state salvate dai soccorsi con camion, imbarcazioni ed elicotteri. Le inondazioni sono state provocate da forti piogge che cadono da 24 ore. La tempesta è accompagnata da un forte vento a 75 chilometri orari.
L'isola di Mindanao è la regione più colpita: 215 morti sono stati registrati a Cagayan de Oro, uno dei principali porti dell'isola, e altri 144 nella vicina città di Iligan, ha detto alla France Presse il segretario Generale della Croce Rossa delle Filippine Gwen Pang.
Sarebbero centinaia i dispersi della tempesta tropicale Washi che ha colpito il sud delle Filippine. Lo riferisce il segretario generale della Croce Rossa delle Filippine secondo cui il bilancio dei morti, più di 400 finora, potrebbe salire. All'appello, ha aggiunto, mancano 400 persone solo nella città di Iligan, sulla costa. Le abitazioni, si apprende, sono state trascinate in mare dalle piogge mentre gli abitanti stavano dormendo. Il ministero del welfare stima in almeno 100mila i senzatetto.
Oltre duemila persone sono state salvate dai soccorsi con camion, imbarcazioni ed elicotteri. Le inondazioni sono state provocate da forti piogge che cadono da 24 ore. La tempesta è accompagnata da un forte vento a 75 chilometri orari.
sabato 17 dicembre 2011
Freddo neve e crollo delle temperature
A ridosso di Natale arrivano freddo e neve in tutta Italia. Da domani la colonnina di mercurio scenderà di 10 gradi, ma già oggi il maltempo ha imperversato dal Nord al Sud della penisola. Una abbondante nevicata sta cadendo dalla notte scorsa in Valle d'Aosta (ad Aosta oltre 30 centimetri di neve fresca e a La Thuile e Courmayeur quasi mezzo metro) e il pericolo valanghe é 'molto forte' nelle zone del Monte Bianco, del Gran Paradiso, del Gran San Bernardo e del Cervino.
Rischio alto anche a Oyace dove quindici bambini e cinque insegnanti delle scuole materne ed elementari trascorreranno la prossima notte all'interno dell'istituto scolastico per sicurezza. Lo ha disposto il sindaco del piccolo comune della Valpelline a causa delle numerose slavine, anche di grosse dimensioni, cadute sulla strada regionale di Bionaz (a monte e a valle di Oyace). La protezione civile valdostana ha previsto l'invio di brandine mentre la mensa scolastica garantirà i pasti. Sempre nel comune di Oyace sono state evacuate preventivamente due famiglie. Cinque persone sono state evacuate anche a Saint-Rhemy-En-Bosses.
Chiuse al traffico alcune strade regionali e comunali. Nevica dal pomeriggio pure in Trentino, soprattutto oltre i mille metri, ma in alcune zone, come in val di Sole, anche a quote inferiori. Le nevicate in corso potrebbero far salire il pericolo di valanghe fino a marcato oltre i 2000 metri. Una violenta mareggiata, con vento di libeccio oltre gli 80 chilometri e onde alte fino a sei metri si è abbattuta su tutta la costa ligure. A causa delle condizioni del mare, sono stati annullati i collegamenti con la Sardegna. Disagi anche all'aeroporto del capoluogo ligure e decine gli interventi dei vigili del fuoco per rami, alberi e cartelli pericolanti in tutta la città. Ripresi stamani, sono stati di nuovo interrotti nel pomeriggio i collegamenti marittimi tra Piombino e Portoferraio.
Dalle 17 le compagnie di navigazione hanno sospeso le corse a causa del forte vento e del mare molto mosso. Le previsioni indicano nelle prossime ore ulteriori peggioramenti e quindi è quasi certo che partenze e arrivi di navi e traghetti non riprenderanno fino a domani mattina. Il vento ha raggiunto i 50 nodi (poco meno di 100 chilometri orari) a Livorno, dove comunque le partenze di navi e traghetti starebbero procedendo, sia pure con qualche ritardo. Anche al Sud le condizioni meteo sono peggiorate. Da oggi pomeriggio e per tutta la giornata di domani, la Protezione civile della Campania prevede un sensibile rinforzo dei venti che potranno raggiungere forza 8 (burrasca). A rischio i collegamenti con le isole. Difficoltà, con partenze soppresse e forti ritardi, per i collegamenti marittimi in Sardegna (soprattutto con il Nord dell'isola) dove col vento in rafforzamento, a causa della perturbazione in arrivo dall'Atlantico, non sono esclusi rallentamenti e salti di corse anche per domani. Numerosi gli interventi in tutto il Nord Sardegna. (servizio ANSA)
Rischio alto anche a Oyace dove quindici bambini e cinque insegnanti delle scuole materne ed elementari trascorreranno la prossima notte all'interno dell'istituto scolastico per sicurezza. Lo ha disposto il sindaco del piccolo comune della Valpelline a causa delle numerose slavine, anche di grosse dimensioni, cadute sulla strada regionale di Bionaz (a monte e a valle di Oyace). La protezione civile valdostana ha previsto l'invio di brandine mentre la mensa scolastica garantirà i pasti. Sempre nel comune di Oyace sono state evacuate preventivamente due famiglie. Cinque persone sono state evacuate anche a Saint-Rhemy-En-Bosses.
Chiuse al traffico alcune strade regionali e comunali. Nevica dal pomeriggio pure in Trentino, soprattutto oltre i mille metri, ma in alcune zone, come in val di Sole, anche a quote inferiori. Le nevicate in corso potrebbero far salire il pericolo di valanghe fino a marcato oltre i 2000 metri. Una violenta mareggiata, con vento di libeccio oltre gli 80 chilometri e onde alte fino a sei metri si è abbattuta su tutta la costa ligure. A causa delle condizioni del mare, sono stati annullati i collegamenti con la Sardegna. Disagi anche all'aeroporto del capoluogo ligure e decine gli interventi dei vigili del fuoco per rami, alberi e cartelli pericolanti in tutta la città. Ripresi stamani, sono stati di nuovo interrotti nel pomeriggio i collegamenti marittimi tra Piombino e Portoferraio.
Dalle 17 le compagnie di navigazione hanno sospeso le corse a causa del forte vento e del mare molto mosso. Le previsioni indicano nelle prossime ore ulteriori peggioramenti e quindi è quasi certo che partenze e arrivi di navi e traghetti non riprenderanno fino a domani mattina. Il vento ha raggiunto i 50 nodi (poco meno di 100 chilometri orari) a Livorno, dove comunque le partenze di navi e traghetti starebbero procedendo, sia pure con qualche ritardo. Anche al Sud le condizioni meteo sono peggiorate. Da oggi pomeriggio e per tutta la giornata di domani, la Protezione civile della Campania prevede un sensibile rinforzo dei venti che potranno raggiungere forza 8 (burrasca). A rischio i collegamenti con le isole. Difficoltà, con partenze soppresse e forti ritardi, per i collegamenti marittimi in Sardegna (soprattutto con il Nord dell'isola) dove col vento in rafforzamento, a causa della perturbazione in arrivo dall'Atlantico, non sono esclusi rallentamenti e salti di corse anche per domani. Numerosi gli interventi in tutto il Nord Sardegna. (servizio ANSA)
L'uragano Joachim sull'Europa
La Svizzera è colpita dall'uragano Joachim, con raffiche di venti fino a 176 km all'ora, registarte stamane sul Santis in Appenzello.
Nel Giura bernese, diverse persone sono inolte rimaste ferite in modo lieve nel deragliamento di due vagoni di un treno fra Tavannes e Tramelan.
Il convoglio ha urtato un albero sradicato dalla tempesta, ha riferito l'agenzia di stampa svizzera Ats.
Nel canton Giura un edificio ha dovuto essere evacuato e diverse strade sono state momentaneamente chiuse alla circolazione dopo la caduta di alberi.
La Compagnia di Navigazione Generale ha sospeso tutti i servizi sul lago Lemano e a Losanna le autorità hanno annullato il mercatino di Natale.
L'uragano Joachim è in arrivo in queste ore dalla Francia in Germania.
Le zone più colpite dal suo passaggio saranno il Centro e il Sud del Paese. Il centro dell'uragano, secondo la Dpa, dovrebbe essere fra le città di Duesseldorf, Hannover e la parte nord di Berlino.
In Renania Palatinato, dice Spiegel on line, ci si prepara alle raffiche che potrebbero raggiungere i 200 km orari, chiudendo alcune alcune strade al traffico.
Nel Giura bernese, diverse persone sono inolte rimaste ferite in modo lieve nel deragliamento di due vagoni di un treno fra Tavannes e Tramelan.
Il convoglio ha urtato un albero sradicato dalla tempesta, ha riferito l'agenzia di stampa svizzera Ats.
Nel canton Giura un edificio ha dovuto essere evacuato e diverse strade sono state momentaneamente chiuse alla circolazione dopo la caduta di alberi.
La Compagnia di Navigazione Generale ha sospeso tutti i servizi sul lago Lemano e a Losanna le autorità hanno annullato il mercatino di Natale.
L'uragano Joachim è in arrivo in queste ore dalla Francia in Germania.
Le zone più colpite dal suo passaggio saranno il Centro e il Sud del Paese. Il centro dell'uragano, secondo la Dpa, dovrebbe essere fra le città di Duesseldorf, Hannover e la parte nord di Berlino.
In Renania Palatinato, dice Spiegel on line, ci si prepara alle raffiche che potrebbero raggiungere i 200 km orari, chiudendo alcune alcune strade al traffico.
mercoledì 14 dicembre 2011
Imperia si prepara alla neve
Imperia, la Provincia contro i rischi di neve e gelo
articolo dal sito web de "Il Secolo XIX"
13 dicembre 2011 Selena Marvaldi
Il buon vecchio “Generale Inverno” inizia a fare la sua comparsa abbassando le temperature, finora piuttosto miti; e si attende anche la neve, per dare il via alla stagione sciistica. Imperia, e soprattutto i paesi dell’entroterra, dopo la paura per l’alluvione genovese e spezzina, si chiedono se tutto sia pronto per affrontare le eventuali emergenze-maltempo.
«Siamo operativi al 100%. – dichiara l’ingegnere Michele Russo, direttore dell’ufficio viabilità e grandi infrastrutture della Provincia – Il meccanismo di collaborazione fra noi e le imprese che si occupano dello spargimento di sale e dello sgombero delle strade innevate è ben oliato e collaudato negli anni. Sono stati stanziati e utilizzati circa 300.000 euro per sostenere questo impegno che va ad interessare tutta la provincia; una parte di questa somma, approssimativamente 100.000 euro, è stata dedicata unicamente alla zona di Monesi dove si trova l’impianto sciistico e dove ci si aspettano maggiori nevicate e quindi maggior necessità di intervento».
Le località delle alte valli Nervia, Argentina e Arroscia sono generalmente quelle più colpite dal gelo e dal maltempo, ma grazie alla collaborazione fra i vari sindaci – “le sentinelle” come le ha definite l’ing. Russo – e le imprese, gli interventi sono sempre immediati: «Quando si abbassano le temperature, le ditte munite degli appositi macchinari sanno come muoversi: avvertono del problema, chiedono l’autorizzazione e poi intervengono. La crisi dei finanziamenti la sentiamo anche noi, per questo non si può sprecare niente: i provvedimenti presi sono sempre stati puntuali e necessari».
Per quanto riguarda le strade dei paesi dell’entroterra imperiese, dai 400/500 metri sul livello del mare in su, la metodologia di intervento è la stessa: quando le temperature si abbassano e ad esse concorre l’umidità, con il conseguente rischio di ghiacciate pericolose, i mezzi spargisale cominciano ad entrare in azione seguendo dei percorsi prestabiliti che coprono i tratti maggiormente trafficati e a rischio. Il territorio provinciale è stato diviso in cinque zone, con le relative imprese di riferimento: Tesorini di Camporosso per il ponente, Mega per le zone centrali e la valle Argentina, Barla per la valle Impero, Manfredi per la valle Arroscia e Boero per Monesi.
«Controlliamo continuamente le condizioni meteorologiche. Inoltre sindaci e imprese, essendo sul posto, si accorgono immediatamente di quando e con che mezzi è necessario intervenire – conclude Russo – A noi ora non resta che sperare nella neve, per dare il via alla stagione sciistica».
articolo dal sito web de "Il Secolo XIX"
13 dicembre 2011 Selena Marvaldi
Il buon vecchio “Generale Inverno” inizia a fare la sua comparsa abbassando le temperature, finora piuttosto miti; e si attende anche la neve, per dare il via alla stagione sciistica. Imperia, e soprattutto i paesi dell’entroterra, dopo la paura per l’alluvione genovese e spezzina, si chiedono se tutto sia pronto per affrontare le eventuali emergenze-maltempo.
«Siamo operativi al 100%. – dichiara l’ingegnere Michele Russo, direttore dell’ufficio viabilità e grandi infrastrutture della Provincia – Il meccanismo di collaborazione fra noi e le imprese che si occupano dello spargimento di sale e dello sgombero delle strade innevate è ben oliato e collaudato negli anni. Sono stati stanziati e utilizzati circa 300.000 euro per sostenere questo impegno che va ad interessare tutta la provincia; una parte di questa somma, approssimativamente 100.000 euro, è stata dedicata unicamente alla zona di Monesi dove si trova l’impianto sciistico e dove ci si aspettano maggiori nevicate e quindi maggior necessità di intervento».
Le località delle alte valli Nervia, Argentina e Arroscia sono generalmente quelle più colpite dal gelo e dal maltempo, ma grazie alla collaborazione fra i vari sindaci – “le sentinelle” come le ha definite l’ing. Russo – e le imprese, gli interventi sono sempre immediati: «Quando si abbassano le temperature, le ditte munite degli appositi macchinari sanno come muoversi: avvertono del problema, chiedono l’autorizzazione e poi intervengono. La crisi dei finanziamenti la sentiamo anche noi, per questo non si può sprecare niente: i provvedimenti presi sono sempre stati puntuali e necessari».
Per quanto riguarda le strade dei paesi dell’entroterra imperiese, dai 400/500 metri sul livello del mare in su, la metodologia di intervento è la stessa: quando le temperature si abbassano e ad esse concorre l’umidità, con il conseguente rischio di ghiacciate pericolose, i mezzi spargisale cominciano ad entrare in azione seguendo dei percorsi prestabiliti che coprono i tratti maggiormente trafficati e a rischio. Il territorio provinciale è stato diviso in cinque zone, con le relative imprese di riferimento: Tesorini di Camporosso per il ponente, Mega per le zone centrali e la valle Argentina, Barla per la valle Impero, Manfredi per la valle Arroscia e Boero per Monesi.
«Controlliamo continuamente le condizioni meteorologiche. Inoltre sindaci e imprese, essendo sul posto, si accorgono immediatamente di quando e con che mezzi è necessario intervenire – conclude Russo – A noi ora non resta che sperare nella neve, per dare il via alla stagione sciistica».
lunedì 12 dicembre 2011
Una tromba d’aria sul Christmas Village
12 dicembre 2011 S. P.
Rapallo- Il maltempo crea disagi a Rapallo. Alle 11.30 una tromba d’aria ha creato qualche problema sul lungomare Vittorio Veneto, scoperchiando una casetta del Christmas Village, il mercatino con 40 casette, voluto dall’Ascom, che è sul lungomare dal 26 di novembre e che resterà fino all’8 gennaio, e danneggiando anche un lampione dell’illuminazione pubblica.
I danni, per fortuna, non hanno avuto conseguenze sulle persone. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e gli agenti della polizia municipale rapallese. Fra i disagi, rallentamenti e code, nella zona del centro storico. La vicenda ha già avuto qualche reazione. Andrea Carannante, del Partito Comunista dei Lavoratori, fortemente contrario, fin dall’inizio, al “Village”, attacca: «Questo episodio, che fortunatamente non ha causato danni alle persone, dimostra ancora una volta che la nostra contrarietà alla baraccopoli in riva al mare voluta dall’Ascom e dalla giunta rapallese, senza alcuna decisione del consiglio comunale, è più che giustificata».
Articolo tratto dal sito web de "Il Secolo XIX"
Rapallo- Il maltempo crea disagi a Rapallo. Alle 11.30 una tromba d’aria ha creato qualche problema sul lungomare Vittorio Veneto, scoperchiando una casetta del Christmas Village, il mercatino con 40 casette, voluto dall’Ascom, che è sul lungomare dal 26 di novembre e che resterà fino all’8 gennaio, e danneggiando anche un lampione dell’illuminazione pubblica.
I danni, per fortuna, non hanno avuto conseguenze sulle persone. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e gli agenti della polizia municipale rapallese. Fra i disagi, rallentamenti e code, nella zona del centro storico. La vicenda ha già avuto qualche reazione. Andrea Carannante, del Partito Comunista dei Lavoratori, fortemente contrario, fin dall’inizio, al “Village”, attacca: «Questo episodio, che fortunatamente non ha causato danni alle persone, dimostra ancora una volta che la nostra contrarietà alla baraccopoli in riva al mare voluta dall’Ascom e dalla giunta rapallese, senza alcuna decisione del consiglio comunale, è più che giustificata».
Articolo tratto dal sito web de "Il Secolo XIX"
domenica 11 dicembre 2011
Clima, Durban approva accordo per trattato globale dal 2020
Via libera alla tabella di marcia che porterà all'adozione di un accordo globale salva-clima entro il 2015 per entrare in vigore dal 2020. Lo ha deciso la 17/a Conferenza mondiale sul clima a Durban, in Sudafrica, che ha trovato anche un accordo per il Kyoto2 dopo il 2012. Per l'accordo globale si inizierà a lavorare già a partire dal prossimo anno. Per questo è stato incaricato un gruppo di lavoro ad hoc in base alla "piattaforma di Durban".
Il documento, che dà mandato al gruppo di lavoro di definire l'accordo globale entro il 2015, sottolinea l'urgenza di accelerare i tempi e di alzare il livello di riduzione. La forma giuridica dell'accordo sarà oggetto di ulteriori discussioni. Per quanto riguarda il Kyoto2 dopo il 2012, riguarderà sostanzialmente l'Europa e pochi altri paesi industrializzati, visto che Giappone, Russia e Canada da tempo hanno annunciato il loro no al secondo periodo del Protocollo. Il Kyoto2 ha la funzione di fare da ponte verso l'accordo globale. "Siamo usciti dal 'cono d'ombrà di Copenaghen.
L'accordo - ha commentato il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, che nei giorni scorsi ha partecipato personalmente alla trattativa - supera i limiti del Protocollo di Kyoto e ha una dimensione globale" offrendo all'Europa, e soprattutto all'Italia, la possibilità di costituire la 'piattaforma' per lo sviluppo con le grandi economie emergenti, Brasile, Cina, India, Messico e Sudafrica". Nel "pacchetto Durban" approvato dalla Conferenza, anche il via libera all'operatività del Fondo Verde per aiutare i paesi in via di sviluppo a sostenere le azioni contro il riscaldamento globale. Si tratta di 100 miliardi di dollari al 2020. La tabella di marcia con l'accordo mondiale e il 'ponte' di Kyoto2 ha come principale obiettivo quello di portare dentro la lotta comune ai cambiamenti climatici le nuove economie come Cina, Brasile e India. La partita è importante anche nei confronti degli Stati Uniti che non hanno mai ratificato il primo periodo di Kyoto.
L'approvazione dei testi è avvenuta intorno alle cinque del mattino ora locale (le 4.00 in Italia) dopo una tempistica che ha sforato di oltre un giorno la normale durata del summit, iniziato il 28 novembre scorso e che sarebbe dovuto terminare, secondo i piani, venerdì. Nelle ultime ore era emersa la volontà, dichiarata dalla presidenza sudafricana della Conferenza Onu, di procedere a oltranza per uscire da Durban con l'approvazione dei documenti. Battendo il martelletto, come da pratica ufficiale, alla Plenaria, il presidente della Conferenza, Maite Nkoana-Mashabane, ha detto: "Abbiamo fatto la storia". Soddisfatto si è detto il Brasile. Per ambientalisti e piccole isole, invece, il testo non è abbastanza forte: difficile mantenere sotto i due gradi l'aumento della temperatura globale come indicato dagli scienziati, come termine per non arrivare a effetti catastrofici di non ritorno.
Articolo di Elisabetta Guidobaldi per ANSA
Il documento, che dà mandato al gruppo di lavoro di definire l'accordo globale entro il 2015, sottolinea l'urgenza di accelerare i tempi e di alzare il livello di riduzione. La forma giuridica dell'accordo sarà oggetto di ulteriori discussioni. Per quanto riguarda il Kyoto2 dopo il 2012, riguarderà sostanzialmente l'Europa e pochi altri paesi industrializzati, visto che Giappone, Russia e Canada da tempo hanno annunciato il loro no al secondo periodo del Protocollo. Il Kyoto2 ha la funzione di fare da ponte verso l'accordo globale. "Siamo usciti dal 'cono d'ombrà di Copenaghen.
L'accordo - ha commentato il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, che nei giorni scorsi ha partecipato personalmente alla trattativa - supera i limiti del Protocollo di Kyoto e ha una dimensione globale" offrendo all'Europa, e soprattutto all'Italia, la possibilità di costituire la 'piattaforma' per lo sviluppo con le grandi economie emergenti, Brasile, Cina, India, Messico e Sudafrica". Nel "pacchetto Durban" approvato dalla Conferenza, anche il via libera all'operatività del Fondo Verde per aiutare i paesi in via di sviluppo a sostenere le azioni contro il riscaldamento globale. Si tratta di 100 miliardi di dollari al 2020. La tabella di marcia con l'accordo mondiale e il 'ponte' di Kyoto2 ha come principale obiettivo quello di portare dentro la lotta comune ai cambiamenti climatici le nuove economie come Cina, Brasile e India. La partita è importante anche nei confronti degli Stati Uniti che non hanno mai ratificato il primo periodo di Kyoto.
L'approvazione dei testi è avvenuta intorno alle cinque del mattino ora locale (le 4.00 in Italia) dopo una tempistica che ha sforato di oltre un giorno la normale durata del summit, iniziato il 28 novembre scorso e che sarebbe dovuto terminare, secondo i piani, venerdì. Nelle ultime ore era emersa la volontà, dichiarata dalla presidenza sudafricana della Conferenza Onu, di procedere a oltranza per uscire da Durban con l'approvazione dei documenti. Battendo il martelletto, come da pratica ufficiale, alla Plenaria, il presidente della Conferenza, Maite Nkoana-Mashabane, ha detto: "Abbiamo fatto la storia". Soddisfatto si è detto il Brasile. Per ambientalisti e piccole isole, invece, il testo non è abbastanza forte: difficile mantenere sotto i due gradi l'aumento della temperatura globale come indicato dagli scienziati, come termine per non arrivare a effetti catastrofici di non ritorno.
Articolo di Elisabetta Guidobaldi per ANSA
venerdì 2 dicembre 2011
Sono 24 gli indagati per l'alluvione del 2010
A un anno di distanza la Procura di Genova ha indagato 24 persone, tra amministratori pubblici e privati, per il violento nubifragio che si abbattè il 6 ottobre 2010 sul ponente del capoluogo ligure. Un nubifragio che mise in ginocchio la delegazione di Sestri Ponente. Frane, fango ovunque, case danneggiate, auto travolte da torrenti e rivi in piena.
Un operaio che lavorava nella cava di Panigaro, fu inghiottito dal fango mentre cercava di recuperare la sua moto. Il cadavere fu ripescato tre giorni dopo, in mare. Fu aperta un’inchiesta contro ignoti dalla Procura di Genova e fu ordinata una perizia per valutare se l’ evento era stato così eccezionale da provocare le esondazioni dei rivi o se si era trattato di cattiva manutenzione degli stessi.
Nel luglio scorso i periti incaricati dal procuratore capo facente funzione Vincenzo Scolastico e dal sostituto procuratore Francesco Pinto depositarono un’accurata relazione dove fu spiegato che non vi erano i profili dell’eccezionalità dell’evento ma che si era trattato di cattiva o inesistente manutenzione. Le eventuali omissioni messe in evidenza nel dossier dai periti hanno poi portato a una indagine per individuare gli eventuali soggetti coinvolti.
Come parametro sono stati presi i piani di bacino in vigore nel 2002. A decorrere da tale data è stato individuato chi poteva avere voce in capitolo nell’ambito dei lavori di manutenzione fino al giorno dell’alluvione, il 6 ottobre 2010. Sempre in base alla consulenza è stato constatato che mentre nel torrente Polcevera la manutenzione è stata sufficiente, l’esondazione si è invece verificata nel rivo parallelo, cioè il Chiaravagna.
Tra i 24 indagati ci sarebbero, secondo quanto appreso in ambienti giudiziari, anche alcune società e tecnici della Provincia e del Comune di Genova. Per quanto riguarda la morte dell’operaio Paolo Marchini, di 44 anni, la Procura di Genova aveva aperto un’inchiesta per omicidio colposo a carico di ignoti ma poi ne aveva chiesto l’archiviazione. L’alluvione del 2010
Il gip Massimo Cusatti ha però respinto tale richiesta ordinando nuove indagini e ha dato tempo fino al 31 gennaio per accorpare il fascicolo per omicidio colposo a quello principale di inondazione colposa. È ancora agli inizi, invece, l’indagine per l’ultima alluvione, quella dello scorso 4 novembre, che ha causato a Genova sei morti.
Sono ancora in corso i sopralluoghi dei tecnici, più di una decina quelli già effettuati, per accertare le eventuali responsabilità della tragedia. La Procura, anche in questo caso, ha aperto un fascicolo, al momento contro ignoti, per disastro colposo e omicidio colposo plurimo.
Un operaio che lavorava nella cava di Panigaro, fu inghiottito dal fango mentre cercava di recuperare la sua moto. Il cadavere fu ripescato tre giorni dopo, in mare. Fu aperta un’inchiesta contro ignoti dalla Procura di Genova e fu ordinata una perizia per valutare se l’ evento era stato così eccezionale da provocare le esondazioni dei rivi o se si era trattato di cattiva manutenzione degli stessi.
Nel luglio scorso i periti incaricati dal procuratore capo facente funzione Vincenzo Scolastico e dal sostituto procuratore Francesco Pinto depositarono un’accurata relazione dove fu spiegato che non vi erano i profili dell’eccezionalità dell’evento ma che si era trattato di cattiva o inesistente manutenzione. Le eventuali omissioni messe in evidenza nel dossier dai periti hanno poi portato a una indagine per individuare gli eventuali soggetti coinvolti.
Come parametro sono stati presi i piani di bacino in vigore nel 2002. A decorrere da tale data è stato individuato chi poteva avere voce in capitolo nell’ambito dei lavori di manutenzione fino al giorno dell’alluvione, il 6 ottobre 2010. Sempre in base alla consulenza è stato constatato che mentre nel torrente Polcevera la manutenzione è stata sufficiente, l’esondazione si è invece verificata nel rivo parallelo, cioè il Chiaravagna.
Tra i 24 indagati ci sarebbero, secondo quanto appreso in ambienti giudiziari, anche alcune società e tecnici della Provincia e del Comune di Genova. Per quanto riguarda la morte dell’operaio Paolo Marchini, di 44 anni, la Procura di Genova aveva aperto un’inchiesta per omicidio colposo a carico di ignoti ma poi ne aveva chiesto l’archiviazione. L’alluvione del 2010
Il gip Massimo Cusatti ha però respinto tale richiesta ordinando nuove indagini e ha dato tempo fino al 31 gennaio per accorpare il fascicolo per omicidio colposo a quello principale di inondazione colposa. È ancora agli inizi, invece, l’indagine per l’ultima alluvione, quella dello scorso 4 novembre, che ha causato a Genova sei morti.
Sono ancora in corso i sopralluoghi dei tecnici, più di una decina quelli già effettuati, per accertare le eventuali responsabilità della tragedia. La Procura, anche in questo caso, ha aperto un fascicolo, al momento contro ignoti, per disastro colposo e omicidio colposo plurimo.
martedì 29 novembre 2011
Maltempo, il 3% della Liguria è a rischio esondazione
Da "Il Secolo XIX" del 28 novembre 2011
Il 3% della Liguria è a rischio esondazione, ma in questa porzione di territorio vive tra il 50 e il 70% della popolazione. Inoltre, il 9,8% della regione è a rischio frane e il 40% di questa porzione di territorio è abitata. Sono i dati contenuti nella relazione sullo stato dell’ambiente diffusi oggi dall’assessore regionale Renata Briano. «Purtroppo gli eventi climatici critici sono aumentati tra il 2008 e il 2010 - ha spiegato oggi l’assessore -. Da questi dati siamo partiti per un piano di messa in sicurezza e di prevenzione, consapevoli che non abbiamo tutti i fondi necessari, pari a 1,5 miliardi, e che dobbiamo procedere per gradi avendo ben presenti le priorità». Alla luce delle recenti tragiche alluvioni, l’assessore e l´ Arpal annunciano anche «programmi e interventi per trasmettere ai cittadini l’importanza della gestione del rischio». La relazione sullo stato dell’ ambiente in Liguria si riferisce a diversi comparti, dai rifiuti alle aree protette, dalle emissioni in atmosfera all’energia per concentrarsi soprattutto sull’acqua e sulla difesa del suolo.
«Fare il punto sullo stato dell’ambiente in Liguria - ha detto Briano - ci consente anche di indirizzare le politiche regionali sui comparti più critici, con la massima trasparenza nei confronti dei cittadini».
«Dallo relazione risulta che il 9,4% del territorio regionale - ha sottolineato l’assessore Briano - è interessato da fenomeni franosi, di questa porzione di territorio il 4% interferisce con aree urbanizzate. Sulla base di questi dati è evidente come siano sempre più necessari interventi di messa in sicurezza, come la realizzazione dello scolmatore per il rio Fereggiano e di nuovi argini, oltre che opere di demolizione come in via Giotto».
«L’informazione - ha aggiunto Rossella D’Acqui, responsabile scientifico dell’Arpal - deve essere migliorata per mettere in campo misure di auto protezione, a partire da tutti gli strumenti a disposizione, in grado di raggiungere, oltre al soggetto pubblico, anche i cittadini e diffondere il più possibile le allerte».
Il 3% della Liguria è a rischio esondazione, ma in questa porzione di territorio vive tra il 50 e il 70% della popolazione. Inoltre, il 9,8% della regione è a rischio frane e il 40% di questa porzione di territorio è abitata. Sono i dati contenuti nella relazione sullo stato dell’ambiente diffusi oggi dall’assessore regionale Renata Briano. «Purtroppo gli eventi climatici critici sono aumentati tra il 2008 e il 2010 - ha spiegato oggi l’assessore -. Da questi dati siamo partiti per un piano di messa in sicurezza e di prevenzione, consapevoli che non abbiamo tutti i fondi necessari, pari a 1,5 miliardi, e che dobbiamo procedere per gradi avendo ben presenti le priorità». Alla luce delle recenti tragiche alluvioni, l’assessore e l´ Arpal annunciano anche «programmi e interventi per trasmettere ai cittadini l’importanza della gestione del rischio». La relazione sullo stato dell’ ambiente in Liguria si riferisce a diversi comparti, dai rifiuti alle aree protette, dalle emissioni in atmosfera all’energia per concentrarsi soprattutto sull’acqua e sulla difesa del suolo.
«Fare il punto sullo stato dell’ambiente in Liguria - ha detto Briano - ci consente anche di indirizzare le politiche regionali sui comparti più critici, con la massima trasparenza nei confronti dei cittadini».
«Dallo relazione risulta che il 9,4% del territorio regionale - ha sottolineato l’assessore Briano - è interessato da fenomeni franosi, di questa porzione di territorio il 4% interferisce con aree urbanizzate. Sulla base di questi dati è evidente come siano sempre più necessari interventi di messa in sicurezza, come la realizzazione dello scolmatore per il rio Fereggiano e di nuovi argini, oltre che opere di demolizione come in via Giotto».
«L’informazione - ha aggiunto Rossella D’Acqui, responsabile scientifico dell’Arpal - deve essere migliorata per mettere in campo misure di auto protezione, a partire da tutti gli strumenti a disposizione, in grado di raggiungere, oltre al soggetto pubblico, anche i cittadini e diffondere il più possibile le allerte».
lunedì 28 novembre 2011
Nonostante le alluvioni si continua a chiudere torrenti
Genova - E' passato meno di un mese da quel maledetto 4 novembre che ha devastato il capoluogo ligure. Nonostante si sia parlato tanto di piani di bacino da attualizzare, abusi edilizi e cemento libero, la Provincia di Genova continua come se nulla fosse a rilasciare concessioni per posti auto, attività commerciali e fabbricati.
E così un parcheggio da 90 metri quadri è stato autorizzato sul rio Fereggiano, alcuni posteggi verranno tracciati sul bordo argine dello Sturla e altre concessioni sono state accordate sul Bisagno, sul Chiaravagna, sul Secca e sul Rexello.
E così un parcheggio da 90 metri quadri è stato autorizzato sul rio Fereggiano, alcuni posteggi verranno tracciati sul bordo argine dello Sturla e altre concessioni sono state accordate sul Bisagno, sul Chiaravagna, sul Secca e sul Rexello.
domenica 27 novembre 2011
Nord Europa allagato, Scozia tra venti da 180 km/h
Nel corso delle ultime ore, una vasta e profonda circolazione depressionaria con centro motore posizionato tra il nord del Regno Unito ed il comparto centro-meridionale della Scandinavia, ha dato luogo a generali condizioni di tempo perturbato su Irlanda, Scozia, Norvegia specie occidentale. Non sono mancate precipitazioni diffuse e venti tempestosi che hanno raggiunto picchi di 180 km/h sull'estremo versante settentrionale della Gran Bretagna con mareggiate lungo i litorali più esposti alla furia delle correnti.
Tra la serata di ieri e le prime ore odierne, rovesci anche consistenti hanno prodotto un cumulato di pioggia al suolo di 52 mm sul sud-ovest norvegese, 29 mm a Bergen, circa 30 mm su Irlanda del Nord e Highlands Scozzesi. Ai margini dell'area ciclonica condizioni di variabilità con nuvolosità meno compatta ha distribuito qualche fenomeno anche su Danimarca, nord-ovest Germani, Finlandia, Lituania e Russia occidentale, nevoso su quest'ultima anche a quote basse. Tempo in ulteriore miglioramento sul sud della Penisola Iberica interessata fino a ieri da una perturbazione atlantica trasferitasi da Gibilterra verso il Nord Africa.
Nel frattempo una vasta area anticiclonica estesa dal medio Atlantico e Portogallo fino verso Mittle Europa, Mediterraneo Centrale e Paesi Balcanici ha garantito generali condizioni di stabilità atmosferica foriere di cieli sereni o poco nuvolosi in montagna e di nebbie o nubi basse su diverse aree pianeggianti comprese tra est Francia, Germania e Balcani, accompagnate da gelate diffuse. Spiccano minime decisamente sotto lo zero in località come Bucarest (-6°C), ma anche i -4°C a Monaco di Baviera e Vienna. Regna un clima più mite sulla Penisola Iberica con minime fino a 19-20°C sulla Spagna. Più fresco in Grecia con 10°C rilevati a Santorini.
Tra la serata di ieri e le prime ore odierne, rovesci anche consistenti hanno prodotto un cumulato di pioggia al suolo di 52 mm sul sud-ovest norvegese, 29 mm a Bergen, circa 30 mm su Irlanda del Nord e Highlands Scozzesi. Ai margini dell'area ciclonica condizioni di variabilità con nuvolosità meno compatta ha distribuito qualche fenomeno anche su Danimarca, nord-ovest Germani, Finlandia, Lituania e Russia occidentale, nevoso su quest'ultima anche a quote basse. Tempo in ulteriore miglioramento sul sud della Penisola Iberica interessata fino a ieri da una perturbazione atlantica trasferitasi da Gibilterra verso il Nord Africa.
Nel frattempo una vasta area anticiclonica estesa dal medio Atlantico e Portogallo fino verso Mittle Europa, Mediterraneo Centrale e Paesi Balcanici ha garantito generali condizioni di stabilità atmosferica foriere di cieli sereni o poco nuvolosi in montagna e di nebbie o nubi basse su diverse aree pianeggianti comprese tra est Francia, Germania e Balcani, accompagnate da gelate diffuse. Spiccano minime decisamente sotto lo zero in località come Bucarest (-6°C), ma anche i -4°C a Monaco di Baviera e Vienna. Regna un clima più mite sulla Penisola Iberica con minime fino a 19-20°C sulla Spagna. Più fresco in Grecia con 10°C rilevati a Santorini.
Neve e gelate per "ilMeteo.it" a dicembre
Una profonda saccatura di origine atlantica affonderà tra la Francia e la Spagna per fine mese, intenzionata ad abbracciare anche l'Italia a partire dalle nostre regioni settentrionali e occidentali. Peggiora tra l'1 e 2 dicembre su Alpi, Prealpi, Nordovest e tra Toscana e Sardegna con prime piogge e nevicate oltre i 1400/1700m sulle Alpi. Peggioramento che entro il 4 dicembre si estenderà a tutto il Centronord, mentre al Sud attendiamo della variabilità con fenomeni solo locali e temperature più elevate, neve in calo intorno ai 1000m, più in alto in Appennino. Costante diminuzione delle temperature, più sensibile al Nord dove entro il 4-5 dicembre i valori si riporteranno intorno alla media stagionale con le prime nevicate fin sotto i 1000m e poi a bassa quota dal giorno 5.
Stato del cielo
Graduale aumento della nuvolosità tra l'1 e 2 dicembre a partire da Alpi, Prealpi, Nordovest, Toscana e Sardegna. Peggioramento sul resto del Centronord tra il 3 e 5 dicembre quando le schiarite più ampie resteranno relegate alle regioni del basso versante adriatico e al Sud. Si diradano le nebbie sulle pianure.
Precipitazioni
Piogge e locali temporali in arrivo al Nord e sulle regioni tirreniche tra l'1 e 3 dicembre, estendendosi a tutto il Centronord entro il giorno 4. Al sud fenomeni solo locali con pause asciutte più durature, specie sull'area adriatica e ionica. Nevicate in arrivo sulle Alpi a iniziare dai 1400/1700m ma con quota neve in calo intorno ai 1100m dal 4-5 dicembre. Neve verso gli Appennini a quote generalmente comprese tra i 1400 e i 1800m, in calo probabilmente sui settori Nord.
Temperature
Temperature in diminuzione graduale tra il 2 e 4 dicembre a iniziare dalle regioni settentrionali. Si porteranno in linea con i valori medi di stazione entro il 5 dicembre.
Stato del cielo
Graduale aumento della nuvolosità tra l'1 e 2 dicembre a partire da Alpi, Prealpi, Nordovest, Toscana e Sardegna. Peggioramento sul resto del Centronord tra il 3 e 5 dicembre quando le schiarite più ampie resteranno relegate alle regioni del basso versante adriatico e al Sud. Si diradano le nebbie sulle pianure.
Precipitazioni
Piogge e locali temporali in arrivo al Nord e sulle regioni tirreniche tra l'1 e 3 dicembre, estendendosi a tutto il Centronord entro il giorno 4. Al sud fenomeni solo locali con pause asciutte più durature, specie sull'area adriatica e ionica. Nevicate in arrivo sulle Alpi a iniziare dai 1400/1700m ma con quota neve in calo intorno ai 1100m dal 4-5 dicembre. Neve verso gli Appennini a quote generalmente comprese tra i 1400 e i 1800m, in calo probabilmente sui settori Nord.
Temperature
Temperature in diminuzione graduale tra il 2 e 4 dicembre a iniziare dalle regioni settentrionali. Si porteranno in linea con i valori medi di stazione entro il 5 dicembre.
mercoledì 23 novembre 2011
Frana sulle case nel Messinese, 4 morti
Un bimbo di 10 anni, una donna di 24 e padre e figlio trascinati via dal fango nel Messinese
Ansa 23-11-2011
Un bambino di 10 anni, una donna di 24 e un padre con un figlio grande sono morti nella frana che ha colpito ieri sera un gruppo di case nella provincia di Messina: Scarcelli, frazione di Saponara, e' un fiume di fango, e non e' escluso che possa nascondere altri corpi. La frana arriva a ora di cena, al termine di una giornata di pioggia incessante che ha battuto per ore non solo la Sicilia, ma anche le isole Eolie, la Calabria (dove il giorno prima si era contato un altro morto per il maltempo), un pezzo di Sardegna e un po' tutto il Sud. Si teme subito, a Saponara, per i possibili dispersi. Li cercano gli uomini della Protezione civile, dei Vigili del fuoco e dei Carabinieri, accorsi sul posto. Presto ne vengono segnalati due, un padre e un figlio che mancano all'appello. La madre si e' salvata per miracolo, aggrappandosi alla ringhiera di un balcone. I vigili del fuoco riescono a salvare un ragazzo investito dal fiume di acqua e fango che ha invaso le strade. E non smettono di cercare. "Il paese è in ginocchio - aveva detto il vicesindaco di Saponara, Giuseppe Merlino -, i danni sono ingenti e tutti speriamo che i due dispersi, travolti dalla frana, siano in vita". Sul luogo del disastro, che si può raggiungere solo a piedi, i soccorritori continuano a scavare. In un paese vicino, Monforte San Giorgio, il conducente di un mezzo scavatore che cercava di rimuovere massi e detriti dalla strada, viene intanto investito dal fango, restando gravemente ferito. Il primo corpo ad essere restituito e' quello di un bambino di 10 anni. Si chiamava Luca Vinci e al momento della tragedia era in casa con la madre, che si e' salvata. Tutto e' accaduto troppo in fretta e, anche se distante solo pochi metri dal figlio, non ha potuto far nulla. Intanto esonda un torrente a Villafranca Tirrena (Messina), a valle di Saponara, e 20 famiglie rimangono isolate. Poco dopo, ormai a notte fatta, emergono dal fango anche i corpi senza vita di Luigi e Giuseppe Valla, padre e figlio, rispettivamente 55 e 25 anni, le due persone che risultavano disperse nella frana di Scarcelli. Passano pochi minuti e il responsabile della Protezione Civile siciliana, Pietro Lo Monaco, annuncia il recupero di un quarto corpo: e' di una donna di 24 anni. E vi sarebbero ancora dispersi. "Le notizie che arrivano dal messinese - aveva affermato verso sera il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, quando ancora non si sapeva dei morti ma gia' si segnalavano alluvioni, piene, frane e crolli - inducono in primo luogo la forte solidarietà per le famiglie colpite, e rafforzano l'esigenza di avviare subito un piano nazionale integrato per la difesa del suolo". ''Interventi - aveva detto proprio oggi alla commissione Ambiente al Senato - che l'Italia non può permettersi di rinviare".
Ansa 23-11-2011
Un bambino di 10 anni, una donna di 24 e un padre con un figlio grande sono morti nella frana che ha colpito ieri sera un gruppo di case nella provincia di Messina: Scarcelli, frazione di Saponara, e' un fiume di fango, e non e' escluso che possa nascondere altri corpi. La frana arriva a ora di cena, al termine di una giornata di pioggia incessante che ha battuto per ore non solo la Sicilia, ma anche le isole Eolie, la Calabria (dove il giorno prima si era contato un altro morto per il maltempo), un pezzo di Sardegna e un po' tutto il Sud. Si teme subito, a Saponara, per i possibili dispersi. Li cercano gli uomini della Protezione civile, dei Vigili del fuoco e dei Carabinieri, accorsi sul posto. Presto ne vengono segnalati due, un padre e un figlio che mancano all'appello. La madre si e' salvata per miracolo, aggrappandosi alla ringhiera di un balcone. I vigili del fuoco riescono a salvare un ragazzo investito dal fiume di acqua e fango che ha invaso le strade. E non smettono di cercare. "Il paese è in ginocchio - aveva detto il vicesindaco di Saponara, Giuseppe Merlino -, i danni sono ingenti e tutti speriamo che i due dispersi, travolti dalla frana, siano in vita". Sul luogo del disastro, che si può raggiungere solo a piedi, i soccorritori continuano a scavare. In un paese vicino, Monforte San Giorgio, il conducente di un mezzo scavatore che cercava di rimuovere massi e detriti dalla strada, viene intanto investito dal fango, restando gravemente ferito. Il primo corpo ad essere restituito e' quello di un bambino di 10 anni. Si chiamava Luca Vinci e al momento della tragedia era in casa con la madre, che si e' salvata. Tutto e' accaduto troppo in fretta e, anche se distante solo pochi metri dal figlio, non ha potuto far nulla. Intanto esonda un torrente a Villafranca Tirrena (Messina), a valle di Saponara, e 20 famiglie rimangono isolate. Poco dopo, ormai a notte fatta, emergono dal fango anche i corpi senza vita di Luigi e Giuseppe Valla, padre e figlio, rispettivamente 55 e 25 anni, le due persone che risultavano disperse nella frana di Scarcelli. Passano pochi minuti e il responsabile della Protezione Civile siciliana, Pietro Lo Monaco, annuncia il recupero di un quarto corpo: e' di una donna di 24 anni. E vi sarebbero ancora dispersi. "Le notizie che arrivano dal messinese - aveva affermato verso sera il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, quando ancora non si sapeva dei morti ma gia' si segnalavano alluvioni, piene, frane e crolli - inducono in primo luogo la forte solidarietà per le famiglie colpite, e rafforzano l'esigenza di avviare subito un piano nazionale integrato per la difesa del suolo". ''Interventi - aveva detto proprio oggi alla commissione Ambiente al Senato - che l'Italia non può permettersi di rinviare".
martedì 22 novembre 2011
Vernazza, Resasco: «Qui siamo ancora in piena emergenza»
da "Il Secolo XIX" 21 novembre 2011 Eloisa Moretti Clementi
La Spezia - Altro che fase due. «Qui siamo ancora in emergenza» spiega il sindaco di Vernazza Vincenzo Resasco, «stiamo lavorando per mettere in sicurezza l'alveo del torrente, ci vorranno circa 30 giorni». Il paese è ancora in gran parte evacuato, la gente chiede di tornare ma prima è necessario effettuare i test di stabilità delle case, che stanno iniziando. Nel video del Secolo XIX le parole del sindaco Vincenzo Resasco:
Il Comune ha ricevuto molta solidarietà e offerte di aiuto. Ora sul sito "Vernazza Futura" compariranno alcuni obiettivi specifici individuati dall'amministrazione: la biblioteca con tutto il patrimonio del paese, che era stata appena ristrutturata, la chiesetta di Santa Marta, il ponte sulla Marina. In questo modo chi vorrà, spiega sempre Resasco, potrà finanziare il progetto prescelto, «con la massima chiarezza e trasparenza».
«La biblioteca era anche un luogo di aggregazione soprattutto per i giovani, ogni tanto ci facevamo anche il cineforum con i dibattiti», dice. Oggi come unico luogo di ritrovo è rimasto il bar "Vernazza Futura", che organizza tutti i pasti e persino l'aperitivo alle 18.
I giovani rimasti nel paese si stanno dando da fare assieme a tecnici, vigili e protezione civile, ma ancora della Vernazza allegra di un mese fa non c'è traccia.
La Spezia - Altro che fase due. «Qui siamo ancora in emergenza» spiega il sindaco di Vernazza Vincenzo Resasco, «stiamo lavorando per mettere in sicurezza l'alveo del torrente, ci vorranno circa 30 giorni». Il paese è ancora in gran parte evacuato, la gente chiede di tornare ma prima è necessario effettuare i test di stabilità delle case, che stanno iniziando. Nel video del Secolo XIX le parole del sindaco Vincenzo Resasco:
Il Comune ha ricevuto molta solidarietà e offerte di aiuto. Ora sul sito "Vernazza Futura" compariranno alcuni obiettivi specifici individuati dall'amministrazione: la biblioteca con tutto il patrimonio del paese, che era stata appena ristrutturata, la chiesetta di Santa Marta, il ponte sulla Marina. In questo modo chi vorrà, spiega sempre Resasco, potrà finanziare il progetto prescelto, «con la massima chiarezza e trasparenza».
«La biblioteca era anche un luogo di aggregazione soprattutto per i giovani, ogni tanto ci facevamo anche il cineforum con i dibattiti», dice. Oggi come unico luogo di ritrovo è rimasto il bar "Vernazza Futura", che organizza tutti i pasti e persino l'aperitivo alle 18.
I giovani rimasti nel paese si stanno dando da fare assieme a tecnici, vigili e protezione civile, ma ancora della Vernazza allegra di un mese fa non c'è traccia.
sabato 19 novembre 2011
San Fruttuoso a rischio, “zona rossa” anti-alluvione
Dopo i ripetuti cedimenti dell’asfalto resta un mistero il nuovo percorso del rio Rovare. E il Comune chiede aiuto ai vigili del fuoco per ispezionare il sottosuoloGenova - Ciò che non si vede e non può essere fotografato non può che far paura. Soprattutto dopo quanto accaduto il 4 novembre e nei giorni immediatamente seguenti. Il rio Rovare, il piccolo corso d’acqua “tombinato” che scorre sotto a via Donghi e zone limitrofe, ha tirato fuori le sue malefatte a poco a poco, a distanza di diverse ore dai disastri fulminei del Fereggiano. Nella parte di San Fruttuoso dove le strade “implodono” lasciando voragini nell’asfalto, a due settimane dall’alluvione l'attenzione è e rimane alta. Altissima. Dall’assessorato ai Lavori Pubblici del Comune ieri è partita una lettera diretta al comando provinciale dei Vigili del Fuoco. Chiede un’indagine accurata sotto le fondamenta dei palazzi, dove nessun robot e nessuna sonda possono bastare a fare chiarezza. La situazione di precarietà non potrà che spingere ad adottare anche qui, in occasione delle prossime piogge, misure straordinarie di protezione dei residenti. «Norme comportamentali», le definisce l’assessore Mario Margini, sulla falsa riga di quanto già deciso per l’area di Sestri alla foce del Chiaravagna. Non è ancora vera emergenza, ma quasi certamente lo diventerà, con misure ad hoc per limitare i danni. Il guaio è che questo rio nascosto nelle viscere è uscito dal suo percorso in cinque punti differenti. E nessuno, precisamente, conosce l’esatto percorso delle sue acque. Come scovato negli archivi della Gazzetta di Genova da Aldo Padovano, il Rovare è un diavolo conosciuto e temuto almeno dal 1822. Temibile molto prima che si procedesse a coprirne l’aveo di piastre e palazzi. «Il fossato delle Rovare è costrutto con sì poca intelligenza, anzi con tanto allontanamento da tutti i principj d’Idraulica, che oltre ad essere troppo ristretto, presenta nel corso di meno d’un miglio, otto o dieci risvolte ad angolo retto», recita l’articolo. Del resto le voragini si presentarono anche nel 1992, anche se lo scalpore che venne dato allora all’avvenimento fu limitato. Il problema sta tutto qua: a distanza dall’evento, di questo rio ci si dimentica. Fino alla nuova occasione.
da "Il Secolo XIX" del 19.11.2011 - Daniele Grillo
da "Il Secolo XIX" del 19.11.2011 - Daniele Grillo
venerdì 18 novembre 2011
Turismo e meteorologia al convegno di Sanremo
(estratto da un articolo de "Il Secolo XIX")
A Sanremo il convegno “Clima e turismo” ha evidenziato i mutamenti che interessano anche la Liguria e la necessità di previsioni sempre più puntuali e circostanziate, utili a orientare la clientelaSanremo - Eventi estremi come l’alluvione a Sanremo del 1998, o quella di Ceriana nel 2000, e oggi la devastazione ben maggiore nello Spezzino, alternati a lunghi periodi di siccità (con il record di caldo nel 2003). E la temperatura media minima annua che, negli ultimi 25 anni, in provincia di Imperia è salita di 2,5 gradi.
I cambiamenti climatici, con tutte le loro conseguenze – moltiplicate dal degrado del territorio – sono evidenti anche in Liguria e influiscono sempre di più, oltre che sulla vita quotidiana delle persone, anche sul turismo. Per cui previsioni meteorologiche precise e circostanziate dal punto di vista geografico diventano determinanti sia sotto il profilo della prevenzione, o limitazione, dei danni alle persone e alle cose; sia nell’orientare i flussi turistici. Ma tocca anche agli operatori del settore adeguarsi a questi mutamenti.
E’ quanto ha detto il convegno”Clima e turismo” organizzato ieri all’Hotel Royal da Skal (International Association of Travel and Tourism Professionals), in occasione del suo 50° Congresso nazionale, su iniziativa del presidente Franco Gaiani e del responsabile della delegazione Sanremo Riviera dei Fiori, Giuseppe Rubaudo.
La Riviera dei Fiori rivendica le sue peculiarità, anche climatiche, e su questo si sono soffermati, con dati e analisi, i meteorologi Stefano Gallino (dell’Arpal di Genova), Nicola Podestà (ex direttore dell’Osservatorio di Imperia) ed Achille Pennellatore (del Servizio meteo Portosole).
Gallino ha sottolineato che «oggi l’Arpal ha una rete di osservazione di 20 stazioni in provincia di Imperia e altrettante in provincia di Savona, in grado di inquadrare le peculiarità della zona. Da martedì cominceremo i lavori per installare una boa meteo-ondametrica davanti a Capo Mele, a una distanza di tre miglia dalla costa e a una profondita di 80 metri, capace di registare il moto ondoso e importante non solo per prevedere le mareggiate, ma anche per capire come costruire opere a mare, dighe, pennelli di protezione. Aspetto importante, per un Ponente che patisce l’erosione della costa e danni pesantissimi proprio dalle mareggiate».
Continua Gallino: «Come Regione stiamo lavorando proprio per definire previsioni sempre più dettagliate, viste anche le varie caratteristiche morfologiche della Liguria: è giusto dare risalto al clima mite, ma anche essere in grado di lanciare allerta meteo localizzati, per dare informazioni ai cittadini e ai turisti. Nel caso tragico delle Cinque Terre, Arpal già domenica 23 aveva emesso il pre-allerta, e lunedì 24 l’allerta 2. E da certi disastri sono nate anche nuove consapevolezze: come il rapporto che abbiamo instaurato con la Protezione civile di Ceriana, gli amministratori e la popolazione dopo l’alluvione del 2000».
Natale Inzaghi, già dirigente dei vigili del fuoco e commissario proprio all’alluvione del 2000, ha invece lanciato un monito: «Purtroppo ci dimentichiamo della vulnerabilità del territorio. Dopo il disastro del 2000, sono stati stanziati 400 miliardi di vecchie lire per le opere di ripristino: come sono stati spesi? Deve esserci un cambio di mentalità da parte di tutti, una sinergia tra cittadini, operatori e amministratori. Cerchiamo di fare le cose prima, per prevenire le devastazioni».
A Sanremo il convegno “Clima e turismo” ha evidenziato i mutamenti che interessano anche la Liguria e la necessità di previsioni sempre più puntuali e circostanziate, utili a orientare la clientelaSanremo - Eventi estremi come l’alluvione a Sanremo del 1998, o quella di Ceriana nel 2000, e oggi la devastazione ben maggiore nello Spezzino, alternati a lunghi periodi di siccità (con il record di caldo nel 2003). E la temperatura media minima annua che, negli ultimi 25 anni, in provincia di Imperia è salita di 2,5 gradi.
I cambiamenti climatici, con tutte le loro conseguenze – moltiplicate dal degrado del territorio – sono evidenti anche in Liguria e influiscono sempre di più, oltre che sulla vita quotidiana delle persone, anche sul turismo. Per cui previsioni meteorologiche precise e circostanziate dal punto di vista geografico diventano determinanti sia sotto il profilo della prevenzione, o limitazione, dei danni alle persone e alle cose; sia nell’orientare i flussi turistici. Ma tocca anche agli operatori del settore adeguarsi a questi mutamenti.
E’ quanto ha detto il convegno”Clima e turismo” organizzato ieri all’Hotel Royal da Skal (International Association of Travel and Tourism Professionals), in occasione del suo 50° Congresso nazionale, su iniziativa del presidente Franco Gaiani e del responsabile della delegazione Sanremo Riviera dei Fiori, Giuseppe Rubaudo.
La Riviera dei Fiori rivendica le sue peculiarità, anche climatiche, e su questo si sono soffermati, con dati e analisi, i meteorologi Stefano Gallino (dell’Arpal di Genova), Nicola Podestà (ex direttore dell’Osservatorio di Imperia) ed Achille Pennellatore (del Servizio meteo Portosole).
Gallino ha sottolineato che «oggi l’Arpal ha una rete di osservazione di 20 stazioni in provincia di Imperia e altrettante in provincia di Savona, in grado di inquadrare le peculiarità della zona. Da martedì cominceremo i lavori per installare una boa meteo-ondametrica davanti a Capo Mele, a una distanza di tre miglia dalla costa e a una profondita di 80 metri, capace di registare il moto ondoso e importante non solo per prevedere le mareggiate, ma anche per capire come costruire opere a mare, dighe, pennelli di protezione. Aspetto importante, per un Ponente che patisce l’erosione della costa e danni pesantissimi proprio dalle mareggiate».
Continua Gallino: «Come Regione stiamo lavorando proprio per definire previsioni sempre più dettagliate, viste anche le varie caratteristiche morfologiche della Liguria: è giusto dare risalto al clima mite, ma anche essere in grado di lanciare allerta meteo localizzati, per dare informazioni ai cittadini e ai turisti. Nel caso tragico delle Cinque Terre, Arpal già domenica 23 aveva emesso il pre-allerta, e lunedì 24 l’allerta 2. E da certi disastri sono nate anche nuove consapevolezze: come il rapporto che abbiamo instaurato con la Protezione civile di Ceriana, gli amministratori e la popolazione dopo l’alluvione del 2000».
Natale Inzaghi, già dirigente dei vigili del fuoco e commissario proprio all’alluvione del 2000, ha invece lanciato un monito: «Purtroppo ci dimentichiamo della vulnerabilità del territorio. Dopo il disastro del 2000, sono stati stanziati 400 miliardi di vecchie lire per le opere di ripristino: come sono stati spesi? Deve esserci un cambio di mentalità da parte di tutti, una sinergia tra cittadini, operatori e amministratori. Cerchiamo di fare le cose prima, per prevenire le devastazioni».
domenica 13 novembre 2011
Per l'alluvione, Rosso vuole la testa di Burlando
Lunedì mattina (14/11/2011), nel corso della seduta straordinaria del consiglio Regionale, convocata per riferire sulle alluvioni in Liguria, Matteo Rosso, capogruppo del Pdl, chiederà «a titolo personale» le dimissioni del governatore della Liguria, Claudio Burlando (Pd).
La notizia è stata resa nota oggi dallo stesso Rosso con un comunicato: «Domani, a titolo personale, chiederò ancora una volta al presidente Burlando di dimettersi, così come deve fare la sindaco Marta Vincenzi a Genova».
Secondo l’esponente del Pdl, «i massimi rappresentanti delle istituzioni hanno il dovere di sapere prevenire e gestire le criticità, in maniera tale che vengano evitate tragedie come quelle che sono accadute a Genova e nello Spezzino. Per questo ritengo impensabile che Burlando, come presidente della Regione, continui a restare anche Commissario straordinario del Fereggiano. Pretendo che si dimetta».
La notizia è stata resa nota oggi dallo stesso Rosso con un comunicato: «Domani, a titolo personale, chiederò ancora una volta al presidente Burlando di dimettersi, così come deve fare la sindaco Marta Vincenzi a Genova».
Secondo l’esponente del Pdl, «i massimi rappresentanti delle istituzioni hanno il dovere di sapere prevenire e gestire le criticità, in maniera tale che vengano evitate tragedie come quelle che sono accadute a Genova e nello Spezzino. Per questo ritengo impensabile che Burlando, come presidente della Regione, continui a restare anche Commissario straordinario del Fereggiano. Pretendo che si dimetta».
sabato 12 novembre 2011
ARPAL smentisce Vincenzi: "Non fu tempesta tropicale"
da "Il Secolo XIX" del 11/11/2011
Genova - «Ci sono un po’ di puntualizzazioni da fare». E’ fredda e precisa Elisabetta Trovatore, responsabile del centro meteo dell’Agenzia di protezione ambientale, tirato in ballo dal sindaco Marta Vincenzi nell’emergenza alluvione anche ieri, nella relazione al consiglio comunale. Il sindaco, tra l’altro, ha ribadito che «nessuno aveva previsto una tempesta tropicale».
«Ma quello che ha colpito Genova era un sistema frontale, caratteristico delle nostre latitudini», ribatte Trovatore, «particolarmente intenso e pericoloso, come previsto da noi e da altri centri meteo già mercoledì. E’ stato classificato tempesta tropicale solo nei giorni successivi, nella sua fase finale, quando ha avuto caratteristiche confrontabili con una tempesta tropicale, ma in quella fase non ha più provocato gravi danni».
Netta anche sulle previsioni. «La previsione emessa sin dal 2 novembre - scandisce Trovatore - prefigurava un quadro di alta pericolosità. Da mercoledì è stata data e ribadita allerta 2, la massima allerta possibile emanabile, che prefigura scenari di elevata pericoliostà. Invito tutti a verificare sul sito dell’Arpal, sulla pagina allerta online, tutti gli aggiornamenti dal 2 novembre in poi. E vedrà che vedendo tutti i messaggi e leggendoli in tutta la loro interezza, e non solo singole frasi, si evince un quadro previsivo di alta pericolosità prefigurato, confermato prima e durante l’evento».
Genova - «Ci sono un po’ di puntualizzazioni da fare». E’ fredda e precisa Elisabetta Trovatore, responsabile del centro meteo dell’Agenzia di protezione ambientale, tirato in ballo dal sindaco Marta Vincenzi nell’emergenza alluvione anche ieri, nella relazione al consiglio comunale. Il sindaco, tra l’altro, ha ribadito che «nessuno aveva previsto una tempesta tropicale».
«Ma quello che ha colpito Genova era un sistema frontale, caratteristico delle nostre latitudini», ribatte Trovatore, «particolarmente intenso e pericoloso, come previsto da noi e da altri centri meteo già mercoledì. E’ stato classificato tempesta tropicale solo nei giorni successivi, nella sua fase finale, quando ha avuto caratteristiche confrontabili con una tempesta tropicale, ma in quella fase non ha più provocato gravi danni».
Netta anche sulle previsioni. «La previsione emessa sin dal 2 novembre - scandisce Trovatore - prefigurava un quadro di alta pericolosità. Da mercoledì è stata data e ribadita allerta 2, la massima allerta possibile emanabile, che prefigura scenari di elevata pericoliostà. Invito tutti a verificare sul sito dell’Arpal, sulla pagina allerta online, tutti gli aggiornamenti dal 2 novembre in poi. E vedrà che vedendo tutti i messaggi e leggendoli in tutta la loro interezza, e non solo singole frasi, si evince un quadro previsivo di alta pericolosità prefigurato, confermato prima e durante l’evento».
mercoledì 9 novembre 2011
Alle 8 termina l'allerta 1
Dopo 5 giorni di agonia, disastri e polemiche, Genova esce: "ufficialmente alle 8 di questa mattina" dal regime di Allerta per tornare in uno stato di calma.
Ora può piangere i suoi morti ed iniziare una stima dei danni che, secondo il governatore della Regione Liguria Burlando, potrebbero anche arrivare ad uu miliardo di euro.
Fa ancora paura il mare, in particolare nel ponente della regione dove ha provocato danni alle strutture balneari oltre al affondamento di alcune imbarcazioni.
Ora può piangere i suoi morti ed iniziare una stima dei danni che, secondo il governatore della Regione Liguria Burlando, potrebbero anche arrivare ad uu miliardo di euro.
Fa ancora paura il mare, in particolare nel ponente della regione dove ha provocato danni alle strutture balneari oltre al affondamento di alcune imbarcazioni.
martedì 8 novembre 2011
Contro il Sindaco anche "ilmeteo.it"
Non accennano a placarsi le polemiche dell'opinione pubblica contro gli amministratori locali (regione, provincia ed in particolare Sindaco di Genova) per i provvedimenti presi, o meglio non presi, nei confronti dei fatti alluvionali di questi giorni, anche alla luce delle recenti alluvioni che negli ultimi anni si sono fatte sempre più distruttive.
Anche l'azienda di previsione "il Meteo.it", nel suo spazio web, ha rilascianto una dichiarazione di fuoco nei confronti del Sindaco del capoluogo ligure.
Anche l'azienda di previsione "il Meteo.it", nel suo spazio web, ha rilascianto una dichiarazione di fuoco nei confronti del Sindaco del capoluogo ligure.
lunedì 7 novembre 2011
Fine allerta ore 18:00
Una circolazione di 1004 hPa sulle Baleari tende a muovere rapidamente verso la Sardegna occidentale determinando un nuovo peggioramento delle condizioni meteo e un significativo rinforzo dei venti.
In mattinata il tempo si mantiene spiccatamente variabile con precipitazioni in graduale intensificazione nel corso della mattinata a partire dal Centro Levante; i fenomeni potranno avere prevalente carattere di temporale o rovescio di intensità moderata o solo localmente forte.
Dal pomeriggio le piogge avranno intensità tra debole e moderata con cumulate elevate su ABD, significative sulle restanti zone e su tutta la regione saranno possibili temporali forti, anche organizzati. Venti in probabile significativo rinforzo da Sud-est 60-70 km/h con raffiche sugli 80 km/h e possibile nuova decisa intensificazione del moto ondoso da Sud-Est su AB.
In mattinata il tempo si mantiene spiccatamente variabile con precipitazioni in graduale intensificazione nel corso della mattinata a partire dal Centro Levante; i fenomeni potranno avere prevalente carattere di temporale o rovescio di intensità moderata o solo localmente forte.
Dal pomeriggio le piogge avranno intensità tra debole e moderata con cumulate elevate su ABD, significative sulle restanti zone e su tutta la regione saranno possibili temporali forti, anche organizzati. Venti in probabile significativo rinforzo da Sud-est 60-70 km/h con raffiche sugli 80 km/h e possibile nuova decisa intensificazione del moto ondoso da Sud-Est su AB.
domenica 6 novembre 2011
Aggiornamento
Permangono condizioni di elevata instabilità su tutta la regione. Nelle prossime ore prevediamo episodi temporaleschi o rovesci di intensità anche forte, più persistenti e diffusi sul centro-Ponente; dalla tarda serata segnaliamo una ripresa dei fenomeni anche a Levante. Venti da Nord-Est localmente forti sui capi esposti delle zone A e B. Mare molto mosso su tutta la regione.
Lunedì 7 novembre 2011: in mattinata il tempo si mantiene spiccatamente variabile con precipitazioni a prevalente carattere di temporale o rovescio di intensità moderata o localmente forte. I fenomeni interesseranno con maggiore probabilità il Levante nelle ore antelucane, per spostarsi rapidamente sul centro e sul Ponente della regione.
Dal pomeriggio ripresa delle precipitazioni a carattere diffuso; le piogge avranno intensità tra debole e moderata con cumulate elevate su ABD, significative sulle restanti zone. Ancora attenzione agli episodi temporaleschi: su tutta la regione si prevede un nuovo aumento dell’instabilità con possibili temporali forti, anche organizzati.
Lunedì 7 novembre 2011: in mattinata il tempo si mantiene spiccatamente variabile con precipitazioni a prevalente carattere di temporale o rovescio di intensità moderata o localmente forte. I fenomeni interesseranno con maggiore probabilità il Levante nelle ore antelucane, per spostarsi rapidamente sul centro e sul Ponente della regione.
Dal pomeriggio ripresa delle precipitazioni a carattere diffuso; le piogge avranno intensità tra debole e moderata con cumulate elevate su ABD, significative sulle restanti zone. Ancora attenzione agli episodi temporaleschi: su tutta la regione si prevede un nuovo aumento dell’instabilità con possibili temporali forti, anche organizzati.
Aggiornamento maltempo dall'ANSA
CAMPANIA - Un uomo è morto nel Napoletano a seguito della caduta di un albero sulla sua automobile. L'incidente si è verificato ad Arco Felice, via Miliscola, frazione dei comune di Pozzuoli.
A causa del maltempo è stata rinviata la partita in programma stasera Napoli-Juventus. La decisione al termine di un incontro che si è svolto in Prefettura a Napoli.
E' critica la situazione tra Napoli e provincia dove si stanno registrando numerosi allagamenti ed esondazioni di torrenti: secondo quanto confermato dai vigili del fuoco, il cui centralino è in tilt, molte persone sono al momento in difficoltà nelle loro automobili in diverse zone. In particolare preoccupano le esondazioni dei torrenti che si sono verificate a Saviano, Piazzola di Nola e Volla dove vengono segnalati diversi casi di cittadini in difficoltà in auto come nel sottopasso di Monteruscello dove ci sono stati allagamenti al pari di Casoria.
LIGURIA - Terzo giorno consecutivo di pioggia, a Genova. Il capoluogo ligure si è svegliato di nuovo sotto un'acqua battente. Ancora deserte le strade, dove resta il divieto di circolazione delle auto. In via Fereggiano, cuore del tragico alluvione in cui hanno perso la vita sei persone, si è ricominciato a spalare il fango. A dare una mano ai residenti della zona un centinaio di lavoratori della Ansaldo Energia. Il maltempo imperversa anche sul resto della Liguria, dove permane lo stato di allerta 2, il massimo grado.
Decine gli interventi dei vigili del fuoco in provincia di Imperia, dove nella notte le raffiche di vento hanno sradicato alberi e rovesciato i dehor dei locali. Nel Savonese, invece, continua a far paura la mareggiata. In tutta la Regione si continua a monitorare il livello di fiumi e torrenti. Al momento, però, non sono segnalate criticità di rilievo.
Notte di pioggia intensa sulla Val di Vara dove, all'alba, si sono intensificati i controlli dei movimenti franosi attorno a Borghetto Vara e Brugnato. Due i 'guadi' provvisori saltati durante la notte sui torrenti. Rocce sono cadute sulla strada per Carrodano. Sotto controllo anche i maggiori affluenti del Vara che 'circondano' i due paesi maggiormente danneggiati dall'alluvione dello scorso 25 ottobre. Sono arrivati altri sacchetti di sabbia utili a 'salvare' dal fango e dall'acqua scantinati e primi piani ma anche a rafforzare gli argini lesionati. E' atteso il vertice al Comitato operativo di Borghetto, previsto per le 9, ma resta confermato il prolungamento dello stato di allerta fino alle 18 di questa sera.
Una frana di grandi dimensioni, causata dalla pioggia degli ultimi giorni, si è staccata lungo la statale 226, tra Ponte Savignone e Casella, in provincia di Genova. La strada è stata chiusa. Lo smottamento ha provocato la rottura delle tubature del gas metano e i comuni di Casella e Montoggio sono senza gas. La Valle Scrivia, una delle zone economicamente più produttive della provincia di Genova per la presenza di numerose aziende, è tagliata in due. Per ripristinare la situazione, secondo i primi accertamenti, ci vorranno tra i 4 i e sei mesi.
PAPA, IMPEGNO SOLIDALE PER SUPERARE LA PROVA - "Impegno solidale per superare la prova". Questo il messaggio che oggi il Papa, al termine dell'Angelus, ha rivolto a Genova, assicurando le sue preghiere per le vittime, i familiari e tutte le persone colpite dall'inondazione.
"Il pensiero - sono state le parole di Benedetto XVI - oggi non può non andare alla città di Genova, duramente colpita dall'alluvione. Assicuro la mia preghiera per le vittime, per i familiari e per quanti hanno subito gravi danni. La Madonna della Guardia sostenga la cara popolazione genovese nell'impegno solidale per superare la prova".
PIEMONTE - Alcune strade provinciali che corrono nell'Alessandrino sono state interrotte da allagamenti e smottamenti in particolare nelle zone di Ovada e Novi Ligure. Nell'intera provincia, fra le persone già evacuate e quelle che sono state messe in preallarme il totale raggiunge il numero di 540 (a Casale Monferrato sono duecento le persone che, nel caso si verificassero delle criticità, dovranno lasciare la propria abitazione). I volontari che si occupano del monitoraggio dei corsi d'acqua sono trecento. Il loro impiego era stato raccomandato dagli uffici operativi dell'Aipo (agenzia interregionale per il fiume Po) durante la riunione di ieri degli organi di coordinamento della protezione civile.
Il livello dei corsi d'acqua è in crescita e, a Torino, raggiungerà i valori massimi in serata. Il Centro funzionale regionale informa che il posizionamento della depressione è avvenuto a latitudini inferiori rispetto a quanto previsto in un primo momento, facendo registrare valori di precipitazione più bassi nella parte settentrionale del Piemonte e convogliando la fascia più intensa sulla Francia. Nel corso della notte le piogge sono state a tratti molto forti in particolare sulle montagne del Torinese e del Cuneese. A Bobbio Pellice (Torino) sono stati registrati 178 millimetri, a Praly (Torino) centosette e ottantuno a Balme (Torino). In montagna ha nevicato a partire dai 2.200 metri. Al Passo del Moro, nell'Ossola (Vco), sono stati misurati 125 centimetri, al rifugio Gastaldi di Balme (Torino) 115 e al colle dell'Agnello (Cuneo) novantasei.
Sono scattate in Val Pellice, nel Torinese, le procedure per evacuare alcune borgate che potrebbero essere interessate da un'esondazione del Pellice, un torrente che con il passare delle ore sta raggiungendo il livello considerato di "piena straordinaria". I problemi, in particolare, sono sorti nei dintorni di Bricherasio, all'imbocco della vallata. In Val Chisone è stato chiuso un ponte. Sono tredici le famiglie che in località Ghiaie, nel comune di Bricherasio, sono state fatte allontanare dalle loro abitazioni A Pinerolo è in corso un'ispezione nelle scuole; per il momento non sono state segnalate situazioni critiche. "Non credo - dice il sindaco, Eugenio Buttiero - che domani sarà necessario chiudere le scuole. Vedremo come si evolve la giornata". Il sottopasso della circonvallazione è stato chiuso al traffico perché considerato a rischio di allagamento. Nell'abitato di Porte (Torino) è stato chiuso il ponte Palestro, sul torrente Chisone, che in quel tratto sfiora le arcate. Il corso d'acqua è salito di un metro nel corso della notte ma è ancora sotto il livello di guardia. Un ponte è crollato nei dintorni di Torre Pellice (Torino) travolto dalla piena del torrente Pellice. Si tratta del "ponte della Bertenga". Squadre di vigili del fuoco sono già accorse sul posto. Dall'altro lato del corso d'acqua, rispetto al centro abitato principale, risiedono una sessantina di persone e si sta cercando di verificare se ora sono isolate o se esistono strade di accesso.
VAL D'AOSTA - Forti piogge nella notte in Valle d'Aosta e neve al di sopra dei 2.000 metri di altitudine, ma, al momento, nessuna situazione di particolare criticità. Le precipitazioni - secondo quanto riferito dal Centro funzionale regionale - sono state localmente molto forti nelle zone Sud-orientali (al confine con il Piemonte) e moderate nel resto della regione. I livelli idrometrici della Dora Baltea sono in lieve aumento, ma ampiamente al di sotto del valore di attenzione. Così anche nei torrenti delle valli laterali. L'unico superamento della prima allerta è stato nella valle del Lys, nel comune di Issime. Secondo le previsioni dell'ufficio meteorologico regionale è prevista un'attenuazione delle precipitazioni a partire dal pomeriggio di oggi.
SARDEGNA
- Il maltempo che sta imperversando da ieri pomeriggio in Sardegna continua a causare disagi nei trasporti
. In ritardo, soprattutto, i collegamenti marittimi da e per la Gallura. Le navi in arrivo e in partenza nei porti di Olbia e Golfo Aranci registrano oggi ritardi di diverse ore. Il traghetto della Tirrenia proveniente da Civitavecchia, atteso ad Olbia tra le 5.30 e le 6, e quello della Moby proveniente dal porto di Livorno atteso per la stessa ora, ieri sera a causa delle avverse condizioni del tempo sono partite con diverse ore di ritardo e giungeranno al porto dell'Isola Bianca soltanto tra l'ora di pranzo e il primo pomeriggio. Sempre a causa del maltempo, anche se al momento in Gallura il vento si è calmato, ieri notte la nave della Sardinia Ferries anziché dal porto di Golfo Aranci è partita da quello di Olbia. Anche i collegamenti in partenza hanno registrato diverse ore di ritardo: la Moby anziché alle 22 è partita alle 4.30, la Tirrenia alle 3.30 di notte con cinque ore di ritardo. Intanto stamattina ha ripreso a piovere nel cagliaritano, dove Vigili del Fuoco e volontari della Protezione civile sono al lavoro soprattutto nelle zone colpite dall'alluvione di tre anni fa, come Capoterra, dove in queste ore si vivono momenti di apprensione. Strade e cantine allagate anche a Pula e Carbonia. A Cagliari - dove ieri sono scesi oltre 53 millimetri d'acqua dopo mesi di siccità - continua a piovere, ma è in diminuzione il forte vento di scirocco che ieri ha provocato una mareggiata al Poetto, con la spiaggia praticamente sparita sotto l'acqua.
A causa del maltempo è stata rinviata la partita in programma stasera Napoli-Juventus. La decisione al termine di un incontro che si è svolto in Prefettura a Napoli.
E' critica la situazione tra Napoli e provincia dove si stanno registrando numerosi allagamenti ed esondazioni di torrenti: secondo quanto confermato dai vigili del fuoco, il cui centralino è in tilt, molte persone sono al momento in difficoltà nelle loro automobili in diverse zone. In particolare preoccupano le esondazioni dei torrenti che si sono verificate a Saviano, Piazzola di Nola e Volla dove vengono segnalati diversi casi di cittadini in difficoltà in auto come nel sottopasso di Monteruscello dove ci sono stati allagamenti al pari di Casoria.
LIGURIA - Terzo giorno consecutivo di pioggia, a Genova. Il capoluogo ligure si è svegliato di nuovo sotto un'acqua battente. Ancora deserte le strade, dove resta il divieto di circolazione delle auto. In via Fereggiano, cuore del tragico alluvione in cui hanno perso la vita sei persone, si è ricominciato a spalare il fango. A dare una mano ai residenti della zona un centinaio di lavoratori della Ansaldo Energia. Il maltempo imperversa anche sul resto della Liguria, dove permane lo stato di allerta 2, il massimo grado.
Decine gli interventi dei vigili del fuoco in provincia di Imperia, dove nella notte le raffiche di vento hanno sradicato alberi e rovesciato i dehor dei locali. Nel Savonese, invece, continua a far paura la mareggiata. In tutta la Regione si continua a monitorare il livello di fiumi e torrenti. Al momento, però, non sono segnalate criticità di rilievo.
Notte di pioggia intensa sulla Val di Vara dove, all'alba, si sono intensificati i controlli dei movimenti franosi attorno a Borghetto Vara e Brugnato. Due i 'guadi' provvisori saltati durante la notte sui torrenti. Rocce sono cadute sulla strada per Carrodano. Sotto controllo anche i maggiori affluenti del Vara che 'circondano' i due paesi maggiormente danneggiati dall'alluvione dello scorso 25 ottobre. Sono arrivati altri sacchetti di sabbia utili a 'salvare' dal fango e dall'acqua scantinati e primi piani ma anche a rafforzare gli argini lesionati. E' atteso il vertice al Comitato operativo di Borghetto, previsto per le 9, ma resta confermato il prolungamento dello stato di allerta fino alle 18 di questa sera.
Una frana di grandi dimensioni, causata dalla pioggia degli ultimi giorni, si è staccata lungo la statale 226, tra Ponte Savignone e Casella, in provincia di Genova. La strada è stata chiusa. Lo smottamento ha provocato la rottura delle tubature del gas metano e i comuni di Casella e Montoggio sono senza gas. La Valle Scrivia, una delle zone economicamente più produttive della provincia di Genova per la presenza di numerose aziende, è tagliata in due. Per ripristinare la situazione, secondo i primi accertamenti, ci vorranno tra i 4 i e sei mesi.
PAPA, IMPEGNO SOLIDALE PER SUPERARE LA PROVA - "Impegno solidale per superare la prova". Questo il messaggio che oggi il Papa, al termine dell'Angelus, ha rivolto a Genova, assicurando le sue preghiere per le vittime, i familiari e tutte le persone colpite dall'inondazione.
"Il pensiero - sono state le parole di Benedetto XVI - oggi non può non andare alla città di Genova, duramente colpita dall'alluvione. Assicuro la mia preghiera per le vittime, per i familiari e per quanti hanno subito gravi danni. La Madonna della Guardia sostenga la cara popolazione genovese nell'impegno solidale per superare la prova".
PIEMONTE - Alcune strade provinciali che corrono nell'Alessandrino sono state interrotte da allagamenti e smottamenti in particolare nelle zone di Ovada e Novi Ligure. Nell'intera provincia, fra le persone già evacuate e quelle che sono state messe in preallarme il totale raggiunge il numero di 540 (a Casale Monferrato sono duecento le persone che, nel caso si verificassero delle criticità, dovranno lasciare la propria abitazione). I volontari che si occupano del monitoraggio dei corsi d'acqua sono trecento. Il loro impiego era stato raccomandato dagli uffici operativi dell'Aipo (agenzia interregionale per il fiume Po) durante la riunione di ieri degli organi di coordinamento della protezione civile.
Il livello dei corsi d'acqua è in crescita e, a Torino, raggiungerà i valori massimi in serata. Il Centro funzionale regionale informa che il posizionamento della depressione è avvenuto a latitudini inferiori rispetto a quanto previsto in un primo momento, facendo registrare valori di precipitazione più bassi nella parte settentrionale del Piemonte e convogliando la fascia più intensa sulla Francia. Nel corso della notte le piogge sono state a tratti molto forti in particolare sulle montagne del Torinese e del Cuneese. A Bobbio Pellice (Torino) sono stati registrati 178 millimetri, a Praly (Torino) centosette e ottantuno a Balme (Torino). In montagna ha nevicato a partire dai 2.200 metri. Al Passo del Moro, nell'Ossola (Vco), sono stati misurati 125 centimetri, al rifugio Gastaldi di Balme (Torino) 115 e al colle dell'Agnello (Cuneo) novantasei.
Sono scattate in Val Pellice, nel Torinese, le procedure per evacuare alcune borgate che potrebbero essere interessate da un'esondazione del Pellice, un torrente che con il passare delle ore sta raggiungendo il livello considerato di "piena straordinaria". I problemi, in particolare, sono sorti nei dintorni di Bricherasio, all'imbocco della vallata. In Val Chisone è stato chiuso un ponte. Sono tredici le famiglie che in località Ghiaie, nel comune di Bricherasio, sono state fatte allontanare dalle loro abitazioni A Pinerolo è in corso un'ispezione nelle scuole; per il momento non sono state segnalate situazioni critiche. "Non credo - dice il sindaco, Eugenio Buttiero - che domani sarà necessario chiudere le scuole. Vedremo come si evolve la giornata". Il sottopasso della circonvallazione è stato chiuso al traffico perché considerato a rischio di allagamento. Nell'abitato di Porte (Torino) è stato chiuso il ponte Palestro, sul torrente Chisone, che in quel tratto sfiora le arcate. Il corso d'acqua è salito di un metro nel corso della notte ma è ancora sotto il livello di guardia. Un ponte è crollato nei dintorni di Torre Pellice (Torino) travolto dalla piena del torrente Pellice. Si tratta del "ponte della Bertenga". Squadre di vigili del fuoco sono già accorse sul posto. Dall'altro lato del corso d'acqua, rispetto al centro abitato principale, risiedono una sessantina di persone e si sta cercando di verificare se ora sono isolate o se esistono strade di accesso.
VAL D'AOSTA - Forti piogge nella notte in Valle d'Aosta e neve al di sopra dei 2.000 metri di altitudine, ma, al momento, nessuna situazione di particolare criticità. Le precipitazioni - secondo quanto riferito dal Centro funzionale regionale - sono state localmente molto forti nelle zone Sud-orientali (al confine con il Piemonte) e moderate nel resto della regione. I livelli idrometrici della Dora Baltea sono in lieve aumento, ma ampiamente al di sotto del valore di attenzione. Così anche nei torrenti delle valli laterali. L'unico superamento della prima allerta è stato nella valle del Lys, nel comune di Issime. Secondo le previsioni dell'ufficio meteorologico regionale è prevista un'attenuazione delle precipitazioni a partire dal pomeriggio di oggi.
SARDEGNA
- Il maltempo che sta imperversando da ieri pomeriggio in Sardegna continua a causare disagi nei trasporti
. In ritardo, soprattutto, i collegamenti marittimi da e per la Gallura. Le navi in arrivo e in partenza nei porti di Olbia e Golfo Aranci registrano oggi ritardi di diverse ore. Il traghetto della Tirrenia proveniente da Civitavecchia, atteso ad Olbia tra le 5.30 e le 6, e quello della Moby proveniente dal porto di Livorno atteso per la stessa ora, ieri sera a causa delle avverse condizioni del tempo sono partite con diverse ore di ritardo e giungeranno al porto dell'Isola Bianca soltanto tra l'ora di pranzo e il primo pomeriggio. Sempre a causa del maltempo, anche se al momento in Gallura il vento si è calmato, ieri notte la nave della Sardinia Ferries anziché dal porto di Golfo Aranci è partita da quello di Olbia. Anche i collegamenti in partenza hanno registrato diverse ore di ritardo: la Moby anziché alle 22 è partita alle 4.30, la Tirrenia alle 3.30 di notte con cinque ore di ritardo. Intanto stamattina ha ripreso a piovere nel cagliaritano, dove Vigili del Fuoco e volontari della Protezione civile sono al lavoro soprattutto nelle zone colpite dall'alluvione di tre anni fa, come Capoterra, dove in queste ore si vivono momenti di apprensione. Strade e cantine allagate anche a Pula e Carbonia. A Cagliari - dove ieri sono scesi oltre 53 millimetri d'acqua dopo mesi di siccità - continua a piovere, ma è in diminuzione il forte vento di scirocco che ieri ha provocato una mareggiata al Poetto, con la spiaggia praticamente sparita sotto l'acqua.
Prorogato di 24 ore lo stato di allerta meteo 2
La Protezione Civile comunica che lo stato di Allerta Meteo 2 per il Comune di Genova è stato prorogato di 24 ore, quindi sino alle ore 18 di lunedì 7/11/2011.
Possibile proroga dell'allerta 2
Stefano Gallino, responsabile dell'ARPAL ha annunciato la possibile proroga dello stato di Allerta Meteo 2 oltre le ore 18. Il provvedimento è riferito al fatto che l'attuale tregua sul fronte delle piogge andrà ad esaurirsi in serata con una ripresa delle precipitazioni sul ponente e temporali in tutta la regione. Convocazione della Protezione Civile nelle prossime ore.
Ferrovia TO-SV interrotta
La linea ferroviaria Torino-Savona è stata interrotta fra le stazioni di Savigliano e Fossano, nel Cuneese, dall’esondazione del Mallea.
Chiusa la provinciale 26
Chiusa la provinciale 26 nel tratto che collega Busalla a Casella per una frana in prossimità del ponte di Savignone.
Le confessioni di un politico pentito
Stanco per il lavoro svolto in queste ore in aiuto di chi ha perso tutto o subito danni, il presidente del municipio Media Val Bisagno, Agostino Gianelli, si lascia andare a una confessione a Radio19: «L’anno scorso quando fecero i lavori sul Fereggiano, dissi che era un progetto di messa in sicurezza ottimale. Oggi faccio il mea culpa: fu un grave errore di valutazione. Non si possono cementificare i corsi d’acqua per fare parcheggi, i lavori hanno creato un’accelerazione delle acque. Vorrei che altri politici facessero autocritica».
Proprio un lettore del Secolo XIX, Mario Cani, aveva ricordato quelle parole di Gianelli
E mentre monta la polemica, dopo che proprio il Fereggiano ha provocato la maggior parte dei danni subiti ieri dal capoluogo ligure, si moltiplicano i commenti, anche su YouTube, di chi si chiede dove siano gli argini del torrente: «Qua ci sono gli estremi per un accusa di omicidio plurimo premeditato! - ha scritto Cani al Secolo XIX - Possibile avere gente così incompetente a Genova? E in più pure arroganti!».
Proprio un lettore del Secolo XIX, Mario Cani, aveva ricordato quelle parole di Gianelli
E mentre monta la polemica, dopo che proprio il Fereggiano ha provocato la maggior parte dei danni subiti ieri dal capoluogo ligure, si moltiplicano i commenti, anche su YouTube, di chi si chiede dove siano gli argini del torrente: «Qua ci sono gli estremi per un accusa di omicidio plurimo premeditato! - ha scritto Cani al Secolo XIX - Possibile avere gente così incompetente a Genova? E in più pure arroganti!».
Prorogato allerta sino alle ore 18:00
Per la giornata di oggi, domenica 6 novembre, si prevedono precipitazioni diffuse e persistenti di moderata intensità su imperiese, versante padano orientale, savonese e parte occidentale del comprensorio genovese. Su riviera di levante, versante padano occidentale e spezzino sono attese precipitazioni più deboli con cumulate significative. Permane su tutta la regione un'elevata probabilità di forti temporali. Forti i venti sud-orientali tra i 40 ed i 60 km/h con rinforzi al largo e sui capi esposti. Locale rotazione dei venti da NE. Mare agitato su coste dell'imperiese e zona centro-orientale dove saranno possibili mareggiate di Scirocco; molto mosso su spezzino e riviera di levante.
Nel primo pomeriggio ed in serata sarà possibile un'attenuazione delle precipitazioni su tutto il territorio regionale. In serata, possibili temporali anche forti e ripresa delle precipitazioni in forma di locali rovesci. I venti saranno forti in rotazione da NE suic api esposti del settore occidentale e centrale; mare agitato con moto ondoso in calo fino a molto mosso su tutte le coste della regione.
Nel primo pomeriggio ed in serata sarà possibile un'attenuazione delle precipitazioni su tutto il territorio regionale. In serata, possibili temporali anche forti e ripresa delle precipitazioni in forma di locali rovesci. I venti saranno forti in rotazione da NE suic api esposti del settore occidentale e centrale; mare agitato con moto ondoso in calo fino a molto mosso su tutte le coste della regione.
sabato 5 novembre 2011
Informazioni dal Comune di Genova
Dal sito del Comune di Genova:
* Lunedì 7 scuole chiuse.
* Prorogato l'Allerta meteo fino alle 18 di domenica 6.
* Attivi servizi navetta per via Donghi. Autobus regolari.
* Rientrata emergenza sul Fereggiano.
* Numero verde emergenze 800177797
* Situazione acqua potabile in città. Appena terminato l'intervento di ripristino in tutta la zona di Pino. Permangono criticità nella zona di Begato e Giminiano su cui si stà lavorando: probabilmente la situazione non tornerà alla normalità fino alla mattinata di domani. Per quanto riguarda le zone di Quezzi, Oregina e limitrofe, da cui giungevano segnalazioni di acqua sporca dai rubinetti, Mediterranea delle Acqua conferma che i serbatoi sono stati svuotati nella giornata odierna e riempiti nuovamente con acqua pulita: si stanno smaltendo eventuali residui di acqua sporca e la situazione andrà presto verso la normalizzazione. Chi ha acqua limpida dai rubinetti può tranquillamente berla.
* Lunedì 7 scuole chiuse.
* Prorogato l'Allerta meteo fino alle 18 di domenica 6.
* Attivi servizi navetta per via Donghi. Autobus regolari.
* Rientrata emergenza sul Fereggiano.
* Numero verde emergenze 800177797
* Situazione acqua potabile in città. Appena terminato l'intervento di ripristino in tutta la zona di Pino. Permangono criticità nella zona di Begato e Giminiano su cui si stà lavorando: probabilmente la situazione non tornerà alla normalità fino alla mattinata di domani. Per quanto riguarda le zone di Quezzi, Oregina e limitrofe, da cui giungevano segnalazioni di acqua sporca dai rubinetti, Mediterranea delle Acqua conferma che i serbatoi sono stati svuotati nella giornata odierna e riempiti nuovamente con acqua pulita: si stanno smaltendo eventuali residui di acqua sporca e la situazione andrà presto verso la normalizzazione. Chi ha acqua limpida dai rubinetti può tranquillamente berla.
In Piemonte straripato il Bormida
Paura anche in Piemonte: le piogge che cadono incessanti ormai da ore sulla regione Straripamento del fiume Bormida nella zona est di Alessandria
stanno ingrossando il livello del Po. Stando ai modelli attuali, nelle prossime 24-36 ore dovrebbe continuare a salire e l’onda di piena potrebbe interessare il tratto di fiume compreso tra la Dora Baltea e il Ticino.
Nel frattempo, il Bormida è uscito dagli argini nella zona ad est di Alessandria. La Protezione civile ha sgomberato alcune persone nelle aree golenali, in una zona prevalentemente non urbanizzata o occupata da capannoni.
Più a Sud Il ponte di Vocemola è chiuso e il comune di Arquata ha chiesto alla società autostrade di far raggiungere le proprie abitazioni tramite l’autogrill sull’A7. L’acqua non è potabile a Stazzano, Vignole e Serravalle. I ponti sullo Scrivia sono chiusi a singhiozzo. Il torrente Lovassina ha esondato e credo sia chiusa la statale 35 tra Alessandria e Novi.
«Siamo molto preoccupati per quello che potrà avvenire nel bacino del Po». Lo ha detto il capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, al termine della riunione tenuta a Genova per fare il punto dopo l’alluvione di ieri. Gabrielli si è collegato in videoconferenza con il comitato operativo della Protezione Civile a Roma, dove è stato analizzato lo scenario per le prossime ore. Allo stato, sono previste forti piogge su buona parte del Piemonte almeno fino a domani.
Le intense precipitazioni sul Piemonte hanno provocato fenomeni di piena di elevata criticità sui fiumi Bormida, Orba, Scrivia e nell’area alessandrina nella zona di confluenza tra Bormida e Tanaro. Lo rileva l’ultimo aggiornamento dell’Aipo, l’Agenzia interregionale per il Po. I livelli lungo Bormida e Orba hanno poi cominciato a decrescere, ma «le previsioni meteo per le prossime 24 ore su tutto il territorio piemontese sono impegnative e se risultassero confermate determineranno ulteriori fenomeni di piena sui fiumi piemontesi».
Il Centro Funzionale piemontese ha emesso livelli di criticità superiori a `2´ per la maggior parte del territorio. Per quanto riguarda l’asta principale del fiume Po, i fenomeni di piena in atto e gli apporti degli affluenti piemontesi previsti potrebbero portare nelle prossime 24/36 ore - presumibilmente a partire dalla notte tra domenica e lunedì - al formarsi di un’onda di piena che, afferma l’Aipo, potrà raggiungere agli idrometri piemontesi di Carignano, S.Sebastiano, Crescentino, Isola S.Antonio anche livelli di elevata criticità. In particolare, verrà seguito «con molta attenzione» il tratto del Po compreso tra la confluenza della Dora Riparia e la confluenza con il Tanaro e le zone di confluenza della Dora Baltea e del Sesia. Aipo ha già attivato la sala Servizio di Piena centrale, a Parma, e tutte le sue strutture territoriali. Nicola Dell’Acqua, del Dipartimento nazionale della Protezione civile, ha coordinato questa mattina a Parma una riunione operativa per avviare l’attività dell’Unità di comando e controllo di bacino in vista della possibile piena sul Po.
stanno ingrossando il livello del Po. Stando ai modelli attuali, nelle prossime 24-36 ore dovrebbe continuare a salire e l’onda di piena potrebbe interessare il tratto di fiume compreso tra la Dora Baltea e il Ticino.
Nel frattempo, il Bormida è uscito dagli argini nella zona ad est di Alessandria. La Protezione civile ha sgomberato alcune persone nelle aree golenali, in una zona prevalentemente non urbanizzata o occupata da capannoni.
Più a Sud Il ponte di Vocemola è chiuso e il comune di Arquata ha chiesto alla società autostrade di far raggiungere le proprie abitazioni tramite l’autogrill sull’A7. L’acqua non è potabile a Stazzano, Vignole e Serravalle. I ponti sullo Scrivia sono chiusi a singhiozzo. Il torrente Lovassina ha esondato e credo sia chiusa la statale 35 tra Alessandria e Novi.
«Siamo molto preoccupati per quello che potrà avvenire nel bacino del Po». Lo ha detto il capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, al termine della riunione tenuta a Genova per fare il punto dopo l’alluvione di ieri. Gabrielli si è collegato in videoconferenza con il comitato operativo della Protezione Civile a Roma, dove è stato analizzato lo scenario per le prossime ore. Allo stato, sono previste forti piogge su buona parte del Piemonte almeno fino a domani.
Le intense precipitazioni sul Piemonte hanno provocato fenomeni di piena di elevata criticità sui fiumi Bormida, Orba, Scrivia e nell’area alessandrina nella zona di confluenza tra Bormida e Tanaro. Lo rileva l’ultimo aggiornamento dell’Aipo, l’Agenzia interregionale per il Po. I livelli lungo Bormida e Orba hanno poi cominciato a decrescere, ma «le previsioni meteo per le prossime 24 ore su tutto il territorio piemontese sono impegnative e se risultassero confermate determineranno ulteriori fenomeni di piena sui fiumi piemontesi».
Il Centro Funzionale piemontese ha emesso livelli di criticità superiori a `2´ per la maggior parte del territorio. Per quanto riguarda l’asta principale del fiume Po, i fenomeni di piena in atto e gli apporti degli affluenti piemontesi previsti potrebbero portare nelle prossime 24/36 ore - presumibilmente a partire dalla notte tra domenica e lunedì - al formarsi di un’onda di piena che, afferma l’Aipo, potrà raggiungere agli idrometri piemontesi di Carignano, S.Sebastiano, Crescentino, Isola S.Antonio anche livelli di elevata criticità. In particolare, verrà seguito «con molta attenzione» il tratto del Po compreso tra la confluenza della Dora Riparia e la confluenza con il Tanaro e le zone di confluenza della Dora Baltea e del Sesia. Aipo ha già attivato la sala Servizio di Piena centrale, a Parma, e tutte le sue strutture territoriali. Nicola Dell’Acqua, del Dipartimento nazionale della Protezione civile, ha coordinato questa mattina a Parma una riunione operativa per avviare l’attività dell’Unità di comando e controllo di bacino in vista della possibile piena sul Po.
Previsione ARPAL
Domenica 6 novembre 2011: fino alle ore centrali: ancora attese precipitazioni sulla nostra regione a causa dell'arrivo del fronte freddo associato alla perturbazione. Piogge ancora molto forti con quantitativi elevati sulle zone A e D, sulla zona B quantitativi significativi o elevati e intensità moderate. Sulle zone C e E quantitativi anche significativi, ma localmente a causa dei temporali non si escludono piogge forti. Permane infatti una alta probabilità di temporali forti. Nel corso del primo pomeriggio e per la sera: attenuazione dei fenomeni precipitativi su tutta la regione con solo residue precipitazioni eventualmente ancora a carattere di rovescio. Venti in rotazione da Nord-Est ancora forti sui capi esposti delle zone A e B. Moto ondoso in calo da agitato fino a molto mosso.
Lunedì 7 novembre 2011: dalle ore 00 alle ore antelucane: probabile tregua delle precipitazioni. Dalla mattina e per il pomeriggio: nuovo aumento dell'instabilità per l'arrivo di una nuova banda precipitativa. Sono attese piogge significative su tutte le zone di allertamento con intensità generalmente moderata. Localmente si potranno avere intensità maggiori a causa dei rovesci o temporali. Abbiamo infatti una bassa probabilità di temporali forti.
Tendenza: Per la giornata di martedì sono attese piogge sparse generalmente di debole intensità.
Lunedì 7 novembre 2011: dalle ore 00 alle ore antelucane: probabile tregua delle precipitazioni. Dalla mattina e per il pomeriggio: nuovo aumento dell'instabilità per l'arrivo di una nuova banda precipitativa. Sono attese piogge significative su tutte le zone di allertamento con intensità generalmente moderata. Localmente si potranno avere intensità maggiori a causa dei rovesci o temporali. Abbiamo infatti una bassa probabilità di temporali forti.
Tendenza: Per la giornata di martedì sono attese piogge sparse generalmente di debole intensità.
1500 sfollati tra Liguria e Piemonte
(Comunicato ANSA)
Sono circa 1.500 gli sfollati in Liguria e Piemonte a causa del maltempo. Sono i dati raccolti dalla Protezione civile attraverso le Prefetture delle province interessate dall'emergenza. Il numero maggiore di evacuati resta quello della provincia di La Spezia, dove sono circa 1.300 persone, la maggior parte delle quali però sono state allontanate dalle proprie abitazioni la scorsa settimana.
Sono circa 1.500 gli sfollati in Liguria e Piemonte a causa del maltempo. Sono i dati raccolti dalla Protezione civile attraverso le Prefetture delle province interessate dall'emergenza. Il numero maggiore di evacuati resta quello della provincia di La Spezia, dove sono circa 1.300 persone, la maggior parte delle quali però sono state allontanate dalle proprie abitazioni la scorsa settimana.
In breve
* Permane situazione di Allerta meteo 2 su tutta la regione sino alle ore 12 di domenica 6 novembre.
* Vento forte di Scirocco, possibilità di mareggiate nelle prossime ore su centro e ponente ligure per le coste esposte.
* Frane in Val Bormida in movimento, in attesa l'ondata di piena del torrente.
* Isolata la località di Murialdo per frana con fronte di oltre 100 metri, spera di riattivare l'arteria stradale in serata a senso unico alternato.
* chiusi alcuni ambulatori della ASL 3 Genovese per allagamenti.
* A10: chiuso tratto tra allacciamento A10/A6 e Albisola
* Vento forte di Scirocco, possibilità di mareggiate nelle prossime ore su centro e ponente ligure per le coste esposte.
* Frane in Val Bormida in movimento, in attesa l'ondata di piena del torrente.
* Isolata la località di Murialdo per frana con fronte di oltre 100 metri, spera di riattivare l'arteria stradale in serata a senso unico alternato.
* chiusi alcuni ambulatori della ASL 3 Genovese per allagamenti.
* A10: chiuso tratto tra allacciamento A10/A6 e Albisola
Info autostrade
Sulla A10 Genova Savona tra Savona ed Albisola verso Genova, e' stato chiuso il tratto per un incidente avvenuto al chilometro 40 alle ore 11 e 25. All'interno del tratto chiuso il traffico e' bloccato, con 2km di coda in aumento. Nell'incidente e' rimasto coinvolto un autotreno che si e' ribaltato ed alcune vetture. E' stata istituita l'uscita obbligatoria a Savona con rientro ad Albisola attraverso la viabilita' ordinaria. Sul posto e' presente il Personale di Autostrade per l'Italia e tutti i mezzi di soccorso.
Allerta frane sul savonese
Una frana di vaste dimensioni si è staccata tra Millesimo e Murialdo, sulla strada provinciale 51, in provincia di Savona, dove continua a piovere anche se con intensità minore rispetto alle previsioni. Resta tuttavia l’allerta meteo e si continuano a monitorare i corsi d’acqua, al momento sotto controllo. Per fare il punto della situazione è in corso un vertice della Protezione civile negli uffici della Prefettura di Savona.
Info da Società Autostrade
In Liguria, per le piogge, raccomandiamo massima attenzione, in particolare, sulla A12 allingresso delle gallerie per mancanza di illuminazione, nel tratto compreso tra Genova est e Recco in entrambe le direzioni. Inoltre sempre sulla A12 le aree di servizio Sant'Ilario Nord e sud sono sprovviste di energia elettrica. Autostrade per l'Italia consiglia di non mettersi in viaggio verso la Liguria, ed in particolare verso Genova.
Piove forte sullo spezzino
La Spezia - Pioggia forte e ininterrotta sullo spezzino, dove resta alta la preoccupazione. Gli abitanti rimasti a presidiare Vernazza sono riuniti nella ex chiesa dei frati, ad spettare che la situazione migliori, per riprendere i lavori di pulizia del paese, che conta ancora tre dispersi: Sauro Picconcelli, cinquant’anni, Pino Giannoni, settanta, e la pensionata ottantenne Giuseppina Carro.
Il prefetto ha diramato un invito ai cittadini, alla massima prudenza: «L’attuale situazione metereologica della città e della provincia della Spezia caratterizzata da piogge intermittenti e temporali non esattamente localizzabili sul territorio comporta il mantenimento di comportamenti individuali ispirati alla massima auto protezione: non circolare sulla strade in prossimità di canali o corsi d’acqua o sottostanti versanti ripidi, restare all’interno delle abitazione nei piani sopraelevati nelle zone a rischio, seguire le comunicazioni attraverso radio o televisioni della protezione civile. In tal senso sarà valutata in base alla situazione del luogo, anche in assenza di indicazioni da parte delle autorità locali, l‘opportunità di mandare a scuola o meno i propri figli».Evacuate due frazioni nello spezzino
Stagnedo e Boccapignone, sono state evacuate da pochi minuti per l’apertura di un nuovo fronte di frana causato dalla intensa pioggia che cade da questa mattina nella zona già colpita dall’alluvione della scorsa settimana. I tecnici hanno chiuso l’Aurelia, tra Beverino e Borghetto Vara, già interessata ieri dal movimento della grande frana caduta nei giorni scorsi
Il prefetto ha diramato un invito ai cittadini, alla massima prudenza: «L’attuale situazione metereologica della città e della provincia della Spezia caratterizzata da piogge intermittenti e temporali non esattamente localizzabili sul territorio comporta il mantenimento di comportamenti individuali ispirati alla massima auto protezione: non circolare sulla strade in prossimità di canali o corsi d’acqua o sottostanti versanti ripidi, restare all’interno delle abitazione nei piani sopraelevati nelle zone a rischio, seguire le comunicazioni attraverso radio o televisioni della protezione civile. In tal senso sarà valutata in base alla situazione del luogo, anche in assenza di indicazioni da parte delle autorità locali, l‘opportunità di mandare a scuola o meno i propri figli».Evacuate due frazioni nello spezzino
Stagnedo e Boccapignone, sono state evacuate da pochi minuti per l’apertura di un nuovo fronte di frana causato dalla intensa pioggia che cade da questa mattina nella zona già colpita dall’alluvione della scorsa settimana. I tecnici hanno chiuso l’Aurelia, tra Beverino e Borghetto Vara, già interessata ieri dal movimento della grande frana caduta nei giorni scorsi
Acqua sporca dai rubinetti
Si registra in abitazioni di Marassi ed altri quartieri la fuoriuscita di acqua sporca (marrone) dai rubinetti dell'acqua potabile, questo a causa della rottura di un tubo di portata principale in Val Noci. L'intervento da parte di "Mediterranea delle acque" è già stato effettuato con un bypass da altre linee idriche pompando nella rete acqua pulita. Nel corso delle ore la qualità dell'acqua migliorerà. Nel frattempo gli utenti sono invitati a considerare non potabile l'acqua dei rubinetti.
Ordinanza: blocco del traffico privato a Genova
ORDINANZA DEL SINDACO
Blocco totale del traffico privato
PROVVEDIMENTI URGENTI A SEGUITO DEL NUBIFRAGIO DEL 4 NOVEMBRE 2011 - SOSPENSIONE TEMPORANEA DELLA CIRCOLAZIONE VEICOLARE NEL TERRITORIO CITTADINO
LA SINDACO
Blocco totale del traffico privato
PROVVEDIMENTI URGENTI A SEGUITO DEL NUBIFRAGIO DEL 4 NOVEMBRE 2011 - SOSPENSIONE TEMPORANEA DELLA CIRCOLAZIONE VEICOLARE NEL TERRITORIO CITTADINO
LA SINDACO
Su proposta dell’ Assessore alla Polizia Municipale e Protezione Civile, Dott. Francesco SCIDONE.
VISTE
le gravi esondazioni dei torrenti Sturla, Ferreggiano e, in un tratto, Bisagno, causate da un violento nubifragio che si è abbattuto nella città ed in particolare nelle zone Levante, Centro e Valbisagno;
i movimenti franosi e le voragini registrate in alcuni importanti tratti viari cittadini ed i danneggiamenti verificatisi alle proprietà private e pubbliche;
CONSIDERATO
che sono attualmente in corso specifiche misure di soccorso e di protezione civile alla popolazione e che pertanto risulta necessario assicurare la massima fluidità della circolazione dei mezzi di soccorso e di emergenza, nonché dei mezzi d’opera e di movimentazione terra
VISTO
il Piano Comunale di Emergenza – Schema Operativo per la Gestione delle Emergenze Meteoidrologiche approvato con Deliberazione di Consiglio Comunale n. 13 del 19 febbraio 2009 prevede l’adozione di articolate misure di sicurezza da adottare nelle varie fasi di allerta 1, allerta 2, allarme ed evento in corso;
l’art. 54 del Dlgs. 18 agosto 2000, n. 267 come modificato dal decreto-legge 23 maggio 2008, n. 92, recante «Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica» convertito, con modificazioni, in legge 24 luglio 2008, n. 125, e segnatamente il quarto comma ai sensi del quale “il Sindaco, quale Ufficiale del Governo, adotta, con atto motivato provvedimenti, anche contingibili e urgenti nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento, al fine di prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana”;
il combinato disposto di cui agli articoli 6, comma 1, e 7, comma 1, lett. a), del Nuovo Codice della Strada approvato con D. Leg.vo 30.04.1992, n° 285, con il quale si dà facoltà ai comuni, per motivi inerenti alla sicurezza della circolazione di sospendere temporaneamente la circolazione veicolare sulle strade comunali;
lo Statuto del Comune di Genova;
Acquisito il parere del Segretario Generale;
Dato atto che il presente provvedimento è stato preventivamente comunicato al Prefetto;
ORDINA
In via temporanea, a partire dalle ore 06,00 del 5 novembre 2011 e sino a cessate esigenze:
1. Nelle strade esistenti nel territorio del Comune di Genova è vietata la circolazione di tutti i veicoli;
2. In deroga alle limitazioni di cui al punto precedente, possono circolare i seguenti veicoli:
• veicoli delle Forze Armate, degli Organi di Polizia, dei Vigili del Fuoco, dei Servizi di Soccorso, della Protezione Civile in servizio e autoveicoli ad uso speciale adibiti al soccorso di veicoli;
• taxi, autobus in servizio di linea, autobus e autoveicoli in servizio di noleggio con conducente;
• veicoli di proprietà (o in noleggio o in leasing) di Enti Locali, dello Stato, degli Enti di Diritto Pubblico, delle Aziende e degli Enti di servizio pubblico limitatamente agli interventi urgenti ed indifferibili;
3. In deroga alle limitazioni di cui al punto precedente, possono altresì circolare i seguenti veicoli in caso di comprovata necessità:
• veicoli utilizzati per il trasporto di portatori di handicap e di soggetti affetti da gravi patologie debitamente documentate con certificazione rilasciata dagli Enti competenti, ivi comprese le persone che hanno subito un trapianto di organi, che sono immunodepresse o che si recano presso strutture sanitarie per interventi di urgenza.
• veicoli utilizzati per il trasporto di persone sottoposte a terapie od esami indispensabili in grado di esibire relativa certificazione medica o prenotazione.
• veicoli di operatori assistenziali in servizio che dichiarino che stanno prestando assistenza domiciliare a persone affette da patologie per cui l'assistenza domiciliare è indispensabile;
• veicoli di persone che svolgono servizi di assistenza domiciliare a persone affette da grave patologia.
• veicoli utilizzati da imprese per:
a) interventi tecnico operativi urgenti o di emergenza;
b) il trasporto di viveri destinati a mense o di strutture sanitarie;
c) il trasporto di medicinali;
• veicoli dei lavoratori dipendenti pubblici e privati o autonomi, quando risulti che la sede dell'azienda o l'abitazione del lavoratore non sono normalmente serviti da mezzi pubblici;
• veicoli di incaricati dei servizi di pompe funebri, trasporti funebri e veicoli al seguito (sono compresi i percorsi dal domicilio al luogo del funerale e ritorno);
• veicoli al servizio di testate televisive con a bordo i mezzi di supporto, di ripresa, i gruppi elettrogeni, i ponti radio ecc.;
• macchine operatrici, mezzi d'opera (di cui al D.lgs 30.04.1992, n° 285, art. 54, comma 1, lettera n) e veicoli classificati ad uso speciale (D.lgs 285/92, art. 54 comma 2);
• veicoli o mezzi d'opera di imprese che eseguono lavori urgenti per conto di Enti Pubblici, Enti di diritto pubblico, e di Aziende di sottoservizi, forniti di adeguata documentazione dell'Ente per cui lavorano;
• veicoli che devono essere imbarcati come auto al seguito, sia per trasferimenti marittimi che ferroviari, come risultante dai documenti di viaggio.
• veicoli utilizzati da ministri di culto di qualsiasi confessione per le funzioni del proprio ministero;
• veicoli di medici di famiglia o di pediatri di libera scelta in visita domiciliare con medico a bordo e con tessera dell’Ordine professionale;
• veicoli di medici e operatori sanitari in turno di reperibilità nell’orario del blocco; veicoli di infermieri ed ostetriche con dichiarazione del Collegio professionale che svolgono libera professione; veicoli di farmacisti; veicoli di magistrati;
• veicoli di medici veterinari in visita domiciliare con medico a bordo e con tessera dell’Ordine professionale;
• veicoli utilizzati dagli Ufficiali e Agenti di Polizia Giudiziaria in servizio con tesserino di riconoscimento;
• veicoli del servizio car sharing o a noleggio senza conducente;
• veicoli adibiti a trasporto di carburanti, liquidi o gassosi, destinati alla distribuzione e consumo;
• veicoli utilizzati per il trasporto di merci deperibili.
ORDINA ALTRESÌ
- in via temporanea la sospensione del mercato rionale di merci varie di Terralba, Tortosa, Certosa, Via Dei Costo e del mrcatino biologico di piazza Ranco (via Sestri).
MANDA
Alla Direzione Mobilità e alla Polizia Municipale per quanto di rispettiva competenza.
RACCOMANDA A TUTTA LA POPOLAZIONE DI
- Non permanere nei locali a piano strada o sottostanti il piano strada;
- Non sostare su passerelle e ponti o nei pressi degli argini dei torrenti;
- Chiudere le porte di cantine e seminterrati e salvaguardare i beni mobili collocati in locali allagabili;
- Verificare gli aggiornamenti della situazione evidenziata nei pannelli luminosi ove siano disposti;
- Prestare attenzione alle indicazioni fornite dalle autorità, dalla radio e dalla tv,
- PORTARSI IMMEDIATAMENTE IN POSIZIONI ELEVATE E SICURE NON APPENA VENGANO DIRAMATI DALL’AUTORITA’ GLI SPECIFICI ALLARMI CHE SARANNO COMUNICATI DA PARTE DEL PERSONALE PREPOSTO.
Al fine della esecuzione, il presente provvedimento viene trasmesso alla Prefettura - Ufficio Territoriale del Governo di Genova, alla Questura di Genova, al Comando Provinciale dell’ Arma Carabinieri di Genova, al Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Genova, al Comando del Corpo Polizia Municipale di Genova.
Genova 4 novembre 2011
LA SINDACO
(Prof. ssa Marta Vincenzi)
venerdì 4 novembre 2011
Previsione ARPAL
Sabato 5 novembre 2011: probabile ulteriore peggioramento della situazione sul settore di Ponente e Centro. Sono attese precipitazioni con quantitativi anche molto elevati e intensità anche molto forti nelle zone A, B e D. Precipitazioni al più significative nelle zone C e E. Alta probabilità di temporali forti e organizzati. Venti di burrasca (40-60 km/h sulla costa con intensificazione sui capi esposti) da Sud-Est in rotazione da Est. Mareggiata di Scirocco con stato del mare agitato o localmente molto agitato su A e B..
Domenica 6 novembre 2011: Ancora attese precipitazioni diffuse sulla nostra regione a causa dell'arrivo del fronte freddo associato alla perturbazione. Piogge moderate con quantitativi anche significativi su tutte le zone di allertamento. Bassa probabilità di temporali forti. Venti in rotazione da Nord-Est ancora forti sui capi esposti delle zone A e B. Moto ondoso in calo da agitato fino a molto mosso.
TENDENZA: Per la giornata di lunedì sono attese ancora precipitazioni diffuse tra deboli e moderate; possibile attenuazione nella giornata di martedì
Domenica 6 novembre 2011: Ancora attese precipitazioni diffuse sulla nostra regione a causa dell'arrivo del fronte freddo associato alla perturbazione. Piogge moderate con quantitativi anche significativi su tutte le zone di allertamento. Bassa probabilità di temporali forti. Venti in rotazione da Nord-Est ancora forti sui capi esposti delle zone A e B. Moto ondoso in calo da agitato fino a molto mosso.
TENDENZA: Per la giornata di lunedì sono attese ancora precipitazioni diffuse tra deboli e moderate; possibile attenuazione nella giornata di martedì
Aggiornamenti alluvione
Ore 17.59, chiuse Genova Est e Pegli
Permangono i disagi sulla rete autostradale: Genova Est è chiusa sia in entrata che in uscita. Chiusa anche Pegli, in entrata e in uscita, ai mezzi pesanti.
Ore 17.56, Arpal: «Le precipitazioni si stanno sposatndo verso il Ponente»
L’Agenzia regionale per la Prevenzione dell’Ambientale Ligure Arpal ha reso noto che l’allerta 2 in Liguria è stata estesa a tutta la regione fino alle ore 12.00 di domenica. L’agenzia ha precisato che a Genova il Bisagno è rientrato nel suo letto, «ma potrebbe tornare a salire». «Le precipitazioni si stanno spostando sul Ponente». Le previsioni dell’Arpal indicano la possibilità di «violenti temporali almeno per altre 48 ore, fenomeni molto intensi e duraturi, con picchi superiori ai 100mm all’ora».
Permangono i disagi sulla rete autostradale: Genova Est è chiusa sia in entrata che in uscita. Chiusa anche Pegli, in entrata e in uscita, ai mezzi pesanti.
Ore 17.56, Arpal: «Le precipitazioni si stanno sposatndo verso il Ponente»
L’Agenzia regionale per la Prevenzione dell’Ambientale Ligure Arpal ha reso noto che l’allerta 2 in Liguria è stata estesa a tutta la regione fino alle ore 12.00 di domenica. L’agenzia ha precisato che a Genova il Bisagno è rientrato nel suo letto, «ma potrebbe tornare a salire». «Le precipitazioni si stanno spostando sul Ponente». Le previsioni dell’Arpal indicano la possibilità di «violenti temporali almeno per altre 48 ore, fenomeni molto intensi e duraturi, con picchi superiori ai 100mm all’ora».
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