domenica 16 dicembre 2012

Dopo la neve il gelo, disagi per chi viaggia

Interrotte linee Fs al Nord. In arrivo una tregua poi di nuovo freddo e pioggia

MILANO  - Sulle autostrade del Nord i pannelli luminosi segnalano 'pioggia ghiacciata' invitando a non superare i 30 Km all'ora. Ghiaccio sui binari di alcune linee ferroviarie tra Genova, Milano e Torino, con conseguente interruzione a singhiozzo della circolazione. Ancora neve a Milano, ma soprattutto in montagna, in Valle d'Aosta (40 cm a Courmayeur), in Valtellina e Valchiavenna. Un fine settimana di freddo e gelo nel Nord e Centro Italia, mentre in molte zone del Sud le temperature sono ancora da tardo autunno.
Ha nevicato ancora a Milano, e le strade appena ripulite sono state di nuovo imbiancate da coltre fresca. In Valtellina e Valchiavenna, ad alta quota,le forti raffiche di vento unite ai fiocchi hanno dato vita a bufere nevose.

Sono il gelo e il ghiaccio a provocare dei disagi. E' rimasta bloccata per i binari gelati la linea ferroviaria nei pressi di Arquata (Alessandria) e si è interrotta la circolazione per alcune ore sulla linee Genova-Torino e Genova-Milano. Per l'allagamento di una galleria nello spezzino, problemi anche sulla linea ferroviaria La Spezia-Genova. In Lombardia ancora disagi sul trasporto regionale gestito da Trenord.

In Piemonte temperature polari, che hanno fatto scendere il termometro fino ai -17,5 gradi di Capanna Margherita, sul Monte Rosa, mentre in pianura la minima ha toccato i -6 nel cuneese.
Ma anche le forti piogge stanno causando conseguenze. Rischio esondazione del torrente Ombrone nel pistoiese, dove sono stati evacuati alcuni abitanti. Attivata la fase di preallarme da parte della Protezione Civile dell'Emilia-Romagna per il fiume Enza a rischio piena. Sono interessati i comuni di Mezzani e Sorbolo (Parma) e Brescello (Reggio Emilia). E' comunque in arrivo una tregua. Al Nord potrebbe tornare il sole, con il pericolo della nebbia. Poi di nuovo nubi e pioggia e abbassamento delle temperature, su quasi tutta la penisola.

(fonte Ansa.it)

sabato 15 dicembre 2012

La Regione chiede i danni a Trenitalia

Genova - Sul caos treni per neve e ghiaccio, la Regione Liguria vuole andare a fondo alla questione e chiedere i danni, anche dopo quanto accaduto la notte scorsa sulle linee ferroviarie Genova- Milano e Genova- Torino dove si sono bloccate le linee elettriche per l’alimentazione dei treni.
«Nonostante tutte le procedure avviate, i provvedimenti per contenere i disagi, i piani di emergenza, sono bastate due dita di neve e una galaverna per mandare tutto il sistema in crisi, anche oltre la Liguria compresi collegamenti con il Nord Ovest», commenta l’assessore Vesco che rifiuta «di credere che non esista un sistema per impedire che tutto questo avvenga, se no, laddove la neve cade ogni giorno sarebbero già isolati dal mondo», afferma.
Per Vesco, le responsabilità principali sono di Rfi «per aver sottovalutato l’ondata di maltempo e di freddo e di ghiaccio». Per questo l’assessore ha convocato lunedì, nella sede della Regione, Liguria Rfi e Trenitalia «anche per valutare la richiesta di danni aggiuntivi, oltre alle penali previste dal contratto di servizio, da ripetere ogni volta che ci troviamo di fronte a un disservizio enorme come quello a cui sono stati sottoposti i passeggeri che andavano al lavoro in questi giorni», ha spiegato l’assessore.
Riattivata la linea Genova-La Spezia
È stata riattivata la circolazione ferroviaria interrotta sulla linea Genova-La Spezia all’altezza di Corniglia, in provincia di Spezia. Alle 17:40 i tecnici hanno dato il nulla osta al transito di convogli all’interno della galleria Biassa, rimasta allagata. La circolazione rimane però a senso unico alternato su un solo binario.
In tilt le linee per Torino e Milano
Ancora problemi per i pendolari dopo la giornata di neve di ieri . A causa del gelo e di alcuni problemi tecnici connessi, questa mattina la linea ferroviaria nei pressi di Arquata (Alessandria) si è interrotta. In particolare, si sono fermate le linee Genova-Torino e Genova-Milano.
Poi, intorno alle 11.40, le linee sono state riattivate. Ferrovie dello Stato, ha precisato che, però, nel tratto interessato al momento è stato riattivato un solo binario. Numerosi i treni regionali e intercity soppressi a causa dell’interruzione. Per alcuni viaggiatori, Trenitalia ha allestito autobus sostitutivi.
Pendolari bloccati al freddo anche all’altezza di Mignanego sempre a causa dei binari ghiacciati. Molte le persone rimaste al freddo in stazione. Rabbia e polemiche per il mancato avviso da parte di Trenitalia.
Rallentamenti ferroviari anche nel levante ligure a causa del maltempo: l’allagamento di una galleria tra La Spezia e Corniglia ha costretto le Ferrovie dello Stato a far procedere i convogli su un unico binario, in direzione alternata. L’allagamento interessa la galleria Biassa. Rfi ha reso noto che la situazione si è aggravata e per motivi di sicurezza e quindi la circolazione è stata interrotta. Tecnici sono al lavoro per ripristinare entrambi i binari.
A Genova, intanto, anche oggi e domani resteranno chiusi i parchi e saranno vietate le visite ai i cimiteri per il rischio di caduta rami. Le scuole, aperte ieri, lo saranno anche oggi.

Previsioni errate, Arpal di nuovo nel mirino
«È inverno e la neve è un fenomeno naturale», ha detto a botta calda il sindaco Marco Doria, presentando la macchina degli interventi per affrontare la situazione, messa a punto in una riunione al Matitone convocata in tutta fretta in piena notte.
Ma le polemiche non si fanno aspettare: «Le previsioni dell’Arpal sono state imprecise. In accordo con la Regione occorrerà evitare simili errori in futuro», avverte l’assessore comunale alla Protezione civile, Gianni Crivello.
«Avevamo previsto sconfinamenti della neve sino a bassa quota e ghiacciate», si difende la responsabile del Centro meteo Arpal, Elisabetta Trovatore. Che rilancia: «Anche i meteorologi del Comune avevano indicato neve in fondovalle in vari municipi».
E le temperature, previste dall’Arpal mai sotto i 6 gradi giovedì notte, quando si è verificato il clou della nevicata, con massime addirittura di 9 gradi ieri? Impossibile in questo caso, per Trovatore, negare l’evidenza: i numeri sono scritti nero su bianco nel bollettino diramato alle 13.26 di giovedì. La spiegazione lascia di stucco: «Un banale errore di battitura», dichiara al Secolo XIX la responsabile dei previsori Arpal.
Insomma, i tecnici dell’Agenzia regionale per l’ambiente, braccio operativo della Regione Liguria, avrebbero scritto una cifra invece di un’altra. Non una ma quattro volte: 6 gradi le temperature minime e massime (coincidenti) indicate per la giornata di giovedì; 6 e 9 gradi le minime e le massime previste ieri, quando il termometro ha raggiunto a stento i 4 gradi.
Così le parole dell’assessore Crivello, esponente di Sel, stesso partito cui è vicina la collega alla Protezione civile della Regione, Renata Briano, rivelano solo in parte il fortissimo disappunto che ha in realtà suscitato a Palazzo Tursi la nevicata in riva al mare non prevista dall’Arpal. Almeno non nella misura in cui si è verificata, nella notte tra giovedì e venerdì, cogliendo in buona parte di sorpresa il Comune e causando disagi a non finire a migliaia di cittadini. Crivello vuole evitare lo scontro frontale con la Regione, di cui è emanazione l’Agenzia per la protezione all’ambiente che si occupa di eseguire le previsioni meteo su cui si basano le azioni di tutti i Comuni liguri.
Che qualcosa, sul fronte Arpal, non abbia funzionato è però evidente nella traballante difesa d’ufficio di Elisabetta Trovatore e nella scuse chieste pubblicamente su Facebook dalla Briano.
Impianti di riscaldamento
Su disposizione del sindaco, da oggi e fino alle ore 24 di lunedì 17 dicembre, su tutto il territorio comunale è stata autorizzata l’accensione degli impianti di riscaldamento fino a un massimo di 14 ore giornaliere a regime pieno (20° + 2 di tolleranza) e 10 ore a regime di comfort (16° + 2 di tolleranza).
(fonte: Il Secolo XIX web)

Neve a Genova

Doria: tutto sotto controllo
Arpal: situazione sottovalutata


Genova - Nevicate notturne in Liguria e vento forte. Interessate soprattutto le province di Genova (foto ) e Savona, dove la neve è caduta a bassa quota. Le scuole sono rimaste aperte a Genova, mentre sono state chiuse a Campomorone, Ceranesi, Mignanego, Serra Riccò e Sant’Olcese.
Nel capoluogo ligure disagi si registrano sulle zone collinari, in corso Europa e nel Ponente della città. Molti problemi alla circolazione. Sospese alcune linee degli autobus. In città il crollo di alberi e rami (foto ) ha comportato la chiusura di molte strade nella zona di Sturla, Albaro, Castelletto, Carignano e Pegli.
Il centro operativo comunale di Protezione civile, riunito dalle 3.30 al Matitone, comunica che sono attivi da ieri sera nove mezzi Amiu spargisale nelle zone collinari e lungo i fondi valle del Polcevera e del Bisagno.
Il comitato di Protezione civile del Comune ha comunicato che dalle 14 di oggi alle 12 di domani è vietata la circolazione dei veicoli a due ruote.
Si invita la cittadinanza a limitare l’uso privato e comunque si ricorda che gli automezzi privati possono circolare solo muniti di catene o pneumatici da neve.
A creare problemi oltre alla neve anche il forte vento di tramontana, che nella notte ha raggiunto raffiche da 30 nodi.
Intanto monta la polemica sul mancato allerta. Matteo Corazza del centro meteo Arpal ai microfoni di Radio 19 (audio ) dice: «Sicuramente ci aspettavamo una precipitazione nevosa inferiore sulla costa. Non è vero invece che siamo rimasti sorpresi dal punto di vista delle temperature: il gelicidio era pienamente previsto. Sicuramente ci sono stati quei cinque centimetri in più in particolare sulla costa, in particolare a Genova. È ovvio che quando si tratta di neve basta pochissimo per cambiare completamente la situazione. Sicuramente quindi c’è stata una parziale sottovalutazione ma la neve, in particolare sui tratti autostradali, era prevista».
Sulla situazione del maltempo, il sindaco di Genova Marco Doria ha detto: «È sotto controllo la nevicata che ha colpito Genova. Il pericolo maggiore deriva dagli alberi danneggiati e dal ghiaccio ma non parlerei di “emergenza-neve”, semmai di fenomeno naturale».

«Capita che nevichi anche a Genova, ma se nevica non sempre si tratta di emergenza - ha detto il sindaco -. Arpal ci aveva segnalato uno “stato di attenzione” , non uno stato di allerta, e ci siamo mossi di conseguenza. Ma già nella serata di mercoledì il Comune aveva iniziato uno spargimento di sale in collina».
Doria ha reso noto che il trasporto pubblico è stato garantito da 320 bus Amt, la quasi totalità del parco mezzi, nonostante le difficoltà del transito nelle zone collinari.
Quanto all’apertura delle scuole (che dovrebbe essere confermata anche per domani) Doria ha aggiunto: «Abbiamo deciso di non chiudere le scuole perché non ci sembrava una situazione tale da richiedere un provvedimento del genere».
A Genova sono al lavoro per ripulire le strade 300 operatori, 27 mezzi anti-neve e 23 spargisale.

Impianti di riscaldamento
Su disposizione del sindaco, da oggi e fino alle ore 24 di lunedì 17 dicembre, su tutto il territorio comunale è stata autorizzata l’accensione degli impianti di riscaldamento fino a un massimo di 14 ore giornaliere a regime pieno (20° + 2 di tolleranza) e 10 ore a regime di comfort (16° + 2 di tolleranza).

Scuole
Le scuole nel capoluogo sono rimaste regolarmente aperte oggi, mentre sono state chiuse a Campomorone, Ceranesi, Mignanego, Serra Riccò e Sant’Olcese.
La Protezione civile del Comune di Genova ha comunicato di aver assunto la decisione di tenere aperte le scuole dopo aver rilevato la percorribilità delle principali direttrici urbane. «Pur riscontrando difficoltà nelle zone collinari - si legge in una nota - la Protezione Civile comunale ha deciso di mantenere aperte le scuole anche per garantire accoglienza ai bambini e agli studenti e non provocare alle famiglie l’ulteriore disagio che si sarebbe determinato con una chiusura comunicata senza possibilità di adeguato anticipo a causa della nevicata precipitata durante la notte».
I Municipi, Amiu e Aster, con l’impiego di circa 350 operatori, sono impegnati a spargere il sale e sgombrare dalla neve gli accessi scolastici. La Polizia municipale è incaricata di assistere gli ingressi alle scuole primarie, con l’ausilio dei volontari.
Per gli istituti ubicati all’interno dei parchi é prevista una entrata protetta. La Polizia municipale è incaricata di assistere gli ingressi alle scuole primarie, con l’ausilio dei volontari. Per gli istituti ubicati all’interno dei parchi é prevista una entrata protetta.
I bus
Disagi nel trasporto pubblico. Amt informa che, secondo i dati aggiornati alle 15, «il servizio viene erogato su tutte le linee ma ci sono ancora alcune limitazioni. Limitate le linee 101 - 518 - 94 - 128 - 355 - 165».

Ferrovie
Forti disagi anche sulla linea ferroviaria : sia nella riviera di Levante che in quella di Ponente i treni arrivano a registrare anche due o tre ore di ritardo. In molte stazioni pendolari furiosi per le «notizie discordanti» rilasciate dalle Ferrovie dagli altoparlanti.
«Circolazione fortemente rallentata questa mattina, dalle 5.30, su alcune linee della Liguria per un guasto all’impianto di riscaldamento degli scambi nella stazione di Genova Sampierdarena. - comunicano le Ferrovie dello Stato - Cancellati alcuni treni in partenza da Savona. Cancellazioni, limitazioni e ritardi medi di 90 minuti sulle linee Genova - La Spezia, Genova - Alessandria, Genova - Savona e Genova - Ventimiglia. Per alcuni treni delle linee Genova - Arquata e Genova - Busalla non è stato possibile garantire la fermata nella stazione di Genova Sampierdarena. La circolazione sta progressivamente tornando alla normalità. Ricordiamo che è attivo il piano Neve e Gelo. Il servizio potrà ridursi qualora la situazione meteo dovesse peggiorare oltre le normali condizioni di circolabilità».
Autostrade
Sulla rete autostradale genovese si circola anche se con difficoltà. Riaperta in mattinata l’uscita del casello di Genova Aeroporto dopo che era stata chiusa per circa un’ora.

Porto
Disagi anche in porto: quattro navi sono rimaste bloccate fuori dal porto non riuscendo ad attraccare per la banchina ghiacciata. Il Terminal Vte è stato chiuso per il forte vento, mentre disagi sono stati segnalati al terminal Messina dove alcuni camion si sono intraversati, comportando la chiusura temporanea del casello autostradale dell’aeroporto (che è stato poi riaperto).

Aeroporto
Voli regolari all’aeroporto di Genova: la pista è rimasta chiusa questa mattina per un’ora e mezza per rimuovere la poltiglia creata dalla neve. Ritardi di un’ora e mezza si sono registrati per due voli in partenza questa mattina per Roma. In ritardo anche un volo che rientrava da Napoli. Altri tre sono stati invece cancellati per motivi tecnici.

Alberi caduti a Genova
Decine di interventi dei vigili del fuoco per alberi caduti nelle zone del centro, di Albaro e del Ponente. Anche in corso Firenze sono caduti due alberi: sulla strada si viaggia solo su una corsia.

Chiusi i parchi e i cimiteri
Restano chiusi i parchi cittadini fino a nuovo provvedimento. Chiusi anche i cimiteri pur garantendo i servizi funebri. Attualmente sono in attività 23 mezzi Amiu e 3 mezzi Aster spargisale. Dalle 5 di questa mattina gli automezzi dotati di lame stanno percorrendo la viabilità principale: attualmente sono 15.

Mercatino di Brignole
Per la neve sono crollati alcuni stand al mercatino natalizio (foto ) che si trova davanti alla stazione Brignole. Il mercatino rimarrà chiuso per almeno due giorni.

La situazione nell’entroterra
Scuole chiuse a Campomorone, Ceranesi, Mignanego, Serra Riccò e Sant’Olcese. Chiuso il passo del Faiallo, la strada statale 72 e la 75 del monte Penna.
Sono caduti 15-20 centimetri di neve nell’entroterra e nelle vallate del Genovesato e sono entrati in azione spazzaneve e spargisale della Provincia di Genova, coordinati con lo staff della viabilità dal commissario Piero Fossati.
«Stiamo facendo tutto il possibile, per quanto ci permettono i pesantissimi tagli della spending review, per mantenere efficiente e tempestiva la rete di monitoraggio e interventi sulle nostre strade» ha spiegato Fossati. Alla neve, più abbondante in alta Val Polcevera, Valle Scrivia, Val Trebbia e Val d’Aveto, si aggiunge in queste ore il rischio del gelicidio, ossia della pioggia che ghiaccia immediatamente a contatto con il terreno freddissimo, in particolare in Valle Stura, dove invece la neve non supera i dieci centimetri, e nelle zone più interne delle valli Scrivia e Trebbia.
Sono transitabili tutte le principali arterie della viabilità provinciale e anche quasi tutte quelle secondarie, con catene montate in Val Polcevera sulla 3 di Orero, dove stanno intervenendo di nuovo gli spargisale perché alcuni mezzi pesanti senza catene - obbligatorie sino al 31 marzo - e quindi in difficoltà stanno ostacolando la circolazione. Ci si muove con catene montate anche sulla 4 di Praglia.
Come prevede il programma provinciale - imposto dai devastanti tagli nazionali al bilancio - per concentrare gli interventi invernali di uomini e mezzi sulle direttrici principali della rete, quelle maggiormente frequentate ed essenziali per i collegamenti delle vallate, sono chiusi, in accordo con gli altri enti locali, alcuni tratti montani senza abitazioni né attività commerciali o produttive e tutti con possibilità di percorsi alternativi: si tratta dell’ultima parte della provinciale del Faiallo, a mille metri di quota tra la valle Stura e l’entroterra savonese, del passo del Portello sulla provinciale 21, oltre l’ultimo abitato di Neirone e delle provinciali 72 di Alpepiana e 75 del Penna in alta Val d’Aveto, mentre nella stessa vallata è aperto il passo del Tomarlo.
La Provincia ricorda che l’obbligo di avere sempre nel bagaglio le catene sino al 31 marzo prossimo su tutte le strade provinciali dell’entroterra e dell’Appennino. Una misura «assolutamente necessaria - dice Piero Fossati - per aumentare la sicurezza della viabilità e non ostacolare, con veicoli senza catene bloccati sulle carreggiate, il passaggio dei mezzi di soccorso ed emergenza e gli interventi degli spazzaneve e spargisale. Il provvedimento negli anni scorsi ha dato ottimi risultati anche nel prevenire e ridurre gli incidenti e l’ obbligo delle catene a bordo vige anche se si hanno pneumatici da neve, utilissimi ed efficaci sul manto bianco, ma che lo sono pochissimo, addirittura meno delle gomme tradizionali, in caso di ghiaccio che oggi purtroppo è segnalato in molte zone dell’entroterra».
(fonte: "Il Secolo XIX web")

lunedì 10 dicembre 2012

Italia nella morsa del freddo

Roma - Con due settimane d’anticipo sul calendario ma ampiamente annunciato, è arrivato l’inverno sull’Italia. La perturbazione proveniente dal nord Europa ha portato neve al centro-nord, piogge e temporali al sud, temperature in picchiata su tutto il paese con le minime che hanno fatto registrate valori ampiamente sotto le medie stagionali: -5 gradi a Milano, -6 a Parma e Torino, -2 a Bologna, -1 a Venezia e Firenze, 5 gradi a Roma. Il record sul monte Rosa dove la colonnina si è fermata a -18.
Liguria, vento a 80 chilometri orari
Temperature in picchiata su tutta la Liguria e freddo acuito dai venti forti provenienti da Nord con raffiche fino a 80 km/h con un effetto windchill sulla costa inferiore a -10 gradi centigradi. Gelate nelle zone interne di tutta la Liguria. Nonostante il freddo intenso, sulla riviera di Ponente e in special modo ad Alassio, spiagge affollate e gente in mare per un bagno che anticipa i tradizionali cimenti invernali di sfida alle onde gelide.
85enne trovato morto in Valdarno
Un anziano che non aveva fatto ritorno a casa ieri sera è stato trovato morto stamani a Reggello, nel Valdarno fiorentino. L’uomo, 85 anni, è stato trovato in una zona di campagna, non lontano da un ruscello. Ieri sera nella zona nevicava e la temperatura è stata rigida per tutta la notte, attorno allo zero.
L’anziano, che soffriva di problemi di memoria, potrebbe essere stato colto da un malore oppure essersi trovato disorientato senza più riconoscere la strada per tornare a casa e senza riuscire a resistere alla bassa temperatura della notte. L’allarme è stato dato dai familiari ieri sera e sono cominciate le ricerche da parte dei carabinieri, dei vigili del fuoco e della protezione civile, fino a quando il corpo è stato trovato stamani
Neve a Messina e provincia, Eolie ancora isolate
Ha piovuto e grandinato tutta la notte a Messina, che questa mattina si è risvegliata imbiancata sotto una coltre di neve come avviene di rado. I bambini sono scesi in strada e per poche ore hanno potuto godere di un panorama per loro inusuale. Ha nevicato anche in provincia, soprattutto sui rilievi. Sui Nebrodi, lungo la statale che collega Capo D’Orlando con Randazzo nella zona di Castell’Umberto sono in azione gli spazzaneve così come nella zona di Cesarò e Randazzo.
Nevischio anche sul monte delle Felci a Salina nelle Eolie, dove le isole dell’arcipelago continuano ad avere i collegamenti interrotti.
Forti raffiche di vento provenienti da nord-nord ovest con il mare che ha raggiunto forza 7, hanno bloccato aliscafi e traghetti nei porti. Situazione sempre più critica nelle isole minori che negli ultimi dieci giorni hanno avuto solamente qualche corsa di linea. A Ginostra, borgo di Stromboli, scarseggiano generi di prima necessità e farmaci. La neve è caduta in Sicilia, complice un repentino abbassamento della temperatura, anche nelle zone interne dell’isola e a Caltanissetta. Il maltempo, secondo le previsioni, dovrebbe continuare anche oggi.
Si muore ancora per il freddo
Quando il maltempo flagella l’Italia, purtroppo si contano i morti: vittime non di piogge e temporali ma di imprudenza e comportamenti scorretti. La prima vittima, infatti, è un uomo di 47 anni di Cicerale , un comune del Cilento, in provincia di Salerno: nonostante la piena, ha tentato comunque di attraversare il fiume Alento con la sua jeep. Quando l’auto è rimasta in panne, è riuscito a mettere in salvo il figlio che era a bordo con un’altra persona, ma quando è tornato verso la jeep è stato travolto in pieno dall’acqua che lo ha trascinato centinaia di metri più a valle.
Il secondo morto è uno sciatore modenese di 39 anni: secondo i testimoni ha abbandonato le piste segnalate per fare fuoripista quando è stato travolto da una valanga che si è staccata dalla cresta del monte Frateive, a Sauze D’Oulx. Il punto in cui è avvenuta la valanga era uno di quelli più a rischio, tanto che nel bollettino dell’Arpa era indicato un pericolo «forte» (cioè il livello 4 su 5).
E una terza vittima si è registrata in provincia di Lecco, sul monte Grignone. Si tratta di un alpinista di Monza che è precipitato in un dirupo, probabilmente a causa di una scivolata che potrebbe essere stata provocata dal ghiaccio.
La prima, vera, ondata di freddo e gelo, però, non ha prodotto per il momento gli abituali blocchi della circolazione. Gli unici problemi, infatti, si sono registrati nella zona di Trieste dove a causa delle nevicate - anche in Slovenia e Croazia - il raccordo che collega la barriera di Trieste Lisert con il confine, è rimasto chiuso fino alle 14. Nel tratto sono rimasti incolonnati circa 200 tir, mentre gli altri mezzi sono stati deviati su percorsi alternativi.
Qualche problema anche sulla E45 nella zona di Arezzo, dove un tamponamento avvenuto nella notte tra due camion ha costretto alla chiusura della superstrada per cinque ore, sulla superstrada Siena-Firenze, chiusa tutta la notte a causa del ghiaccio, e su diverse strade secondarie. Neve e gelo hanno anche costretto a rinviare l’incontro di serie B tra Cesena ed Empoli e quello del campionato d’eccellenza di rugby Petrarca Padova-Crociati.
Nelle prossime ore è atteso un nuovo peggioramento, con gli esperti che prevedono un ulteriore abbassamento delle temperature, soprattutto al centro-nord, nuove nevicate anche a livelli di pianura soprattutto sui versanti adriatici di Marche e Abruzzo, pioggia e temporali su Molise, Campania, Calabria, Sicilia, Puglia, Sardegna, diffuse gelate in pianura padana e nell’entroterra di Umbria, Toscana e Lazio. Saranno imbiancate Potenza, Avellino e Benevento, mentre pioggia mista a neve cadrà su Ancona, Matera e Pescara.
(fonte: Il Secolo XIX)

Allerta meteo, venti forti e mareggiate al Sud

Eolie isolate. In Calabria -7, nevica anche nelle Marche e in Abruzzo. Dieci tir in mare a largo di Palermo
Nuova allerta meteo del Dipartimento della Protezione Civile: un vortice di origine artica porterà infatti nella giornata di domani venti forti sulle regioni meridionali e fohn sui settori alpini e prealpini della Lombardia. Sulla base delle previsioni disponibili e d'intesa con le regioni interessate cui spetta l'attivazione dei sistemi di protezione civile, gli esperti del Dipartimento prevedono a partire dalle prime ore di domani venti da forti a burrasca dai quadranti occidentali sulla Sardegna, in estensione dal pomeriggio a Sicilia, Calabria, Basilicata e successivamente alla Puglia. Possibili anche mareggiate lungo le coste esposte. Inoltre, dal pomeriggio di domani si prevedono venti forti di fohn sui settori alpini e prealpini della Lombardia. Il Dipartimento seguirà l'evolversi della situazione in contatto con le prefetture, le regioni e le strutture locali di protezione civile.

CALABRIA - Neve anche a quote basse, 6-700 metri con temperature di -7 in Sila, pioggia e grandine. A Camigliatello e Lorica le precipitazioni nevose sono state abbondanti. Nevicate sulla Sila catanzarese, crotonese e sulle Serre. Stessa situazione a Gambarie d'Aspromonte con circa -3. Imbiancate le cime intorno a Catanzaro dove in mattinata è caduta pioggia mista a neve. Sulla A3 neve a Campotenese ma si circola regolarmente. Temperature in picchiata nella regione.

ABRUZZO - Torna la neve e il freddo sull'Abruzzo, con temperature ovunque vicine allo zero, anche se per il momento non si segnalano particolari disagi sulle strade e autostrade regionali. Sta nevicando su tutta la regione, anche se sulla costa, grazie ad una temperatura più alta - circa tre gradi sopra lo zero - sta cadendo neve mista ad acqua; temperature più rigide all'interno, con due gradi sotto lo zero all'Aquila. Sulla rete autostradale si segnala neve nel tratto Valle del Salto (Rieti)-Teramo della A/24 e nel tratto Avezzano-Chieti della A/25; inoltre viene segnalato vento forte nei tratti Valle del Salto-Tornimparte (L'Aquila) e Assergi (L'Aquila)-Colledara (Teramo) della A/24 e Bussi (Pescara)-Casauria (Pescara) della A/25.

PUGLIA - Fiocchi di neve su alcuni centri del Gargano, come Monte Sant'Angelo, e del Subappennino dauno e forte vento da nord ovest lungo la costa adriatica: questa la situazione legata al maltempo in Puglia dove finora non si registrano problemi legati alla viabilità. Il maestrale, con raffiche fino a 34 nodi, ha indotto gli organizzatori ad annullare la terza giornata del XIV campionato invernale d'altura a Bari alla quale erano iscritti 33 equipaggi.

NEVE A MESSINA E PROVINCIA, EOLIE ANCORA ISOLATE - Ha piovuto e grandinato tutta la notte a Messina, che questa mattina si è risvegliata imbiancata sotto una coltre di neve come avviene di rado. I bambini sono scesi in strada e per poche ore hanno potuto godere di un panorama per loro inusuale. Ha nevicato anche in provincia, soprattutto sui rilievi. Sui Nebrodi, lungo la statale che collega Capo D'Orlando con Randazzo nella zona di Castell'Umberto sono in azione gli spazzaneve così come nella zona di Cesarò e Randazzo. Nevischio anche sul monte delle Felci a Salina nelle Eolie, dove le isole dell'arcipelago continuano ad avere i collegamenti interrotti. Forti raffiche di vento provenienti da nord-nord ovest con il mare che ha raggiunto forza 7, hanno bloccato aliscafi e traghetti nei porti. Situazione sempre più critica nelle isole minori che negli ultimi dieci giorni hanno avuto solamente qualche corsa di linea. A Ginostra, borgo di Stromboli, scarseggiano generi di prima necessità e farmaci. La neve è caduta in Sicilia, complice un repentino abbassamento della temperatura, anche nelle zone interne dell'isola e a Caltanissetta. Il maltempo, secondo le previsioni, dovrebbe continuare anche oggi.

Dodici tir e semi rimorchi che erano imbarcati sul traghetto "Euro cargo Cagliari" della compagnia di navigazione Grimaldi sono finiti in mare questa mattina mentre la nave, proveniente da Livorno, era a circa sette miglia dal porto di Palermo in attesa di un miglioramento delle condizioni meteo. L'incidente è stato causato dal mare grosso e dalle forti raffiche di vento, che soffiavano ad oltre 40 nodi. Nessun danno all'equipaggio e ai pochi passeggeri. Un'onda anomala avrebbe fatto inclinare il cargo, che ha perso in mare parte del suo carico senza causare fortunatamente altri danni. La nave, il cui arrivo era previsto per le 6.30 di stamani, ha fatto il suo ingresso in porto trainata da due rimorchiatori in tarda mattinata. Sulla coperta sono visibili camion e rimorchi che si sono accatastati dopo avere rotto gli allacciamenti di sicurezza. Due degli autoarticolati finiti in mare erano carichi di frutta, uno era vuoto e gli altri trasportavano pacchi vari. "I mezzi sono caduti in acqua in un tratto di mare con una profondità di 500 metri - dicono alla capitaneria di Porto - li abbiamo individuati ma per ora le condizioni atmosferiche non sono buone. Vedremo nei prossimi giorni se sarà possibile recuperare qualcosa". Gli ufficiali della guardia costiera hanno eseguito un'ispezione a bordo per quantificare i danni e controllare se sono stati rispettate tutti le norme per la sicurezza.

NEVE SU MACERATA E ASCOLI, RISPARMIATO INTERNO - Contrariamente a quanto accade di solito, la neve la scorsa notte ha dato il suo (forse ultimo) colpo di coda del week end sulle Marche, imbiancando, anche copiosamente, Ascoli Piceno e Macerata. Ad essere maggiormente interessate dal fenomeno sono infatti state le aree urbane dei due capoluoghi, mentre la neve ha interessato solo molto debolmente le aree interne del sud della regione. Unica eccezione il valico maceratese di Colfiorito, su cui, in effetti, è nevischiato, ma dove la polizia stradale consiglia ai veicoli in transito l'uso delle gomme termiche, senza però precludere il passaggio a chi dispone solo di catene. Sempre secondo la polizia stradale, ad Ascoli fino alle 4 di stamani sono caduti 15-20 cm. di neve; gli spazzaneve, però, hanno già liberato le strade, dove la circolazione già ora avviene regolarmente. Qualche problema invece a Macerata, dove molte auto sprovviste di gomme termine o catene sono state bloccate lungo alcune delle principali vie d'accesso alla città dai circa 10 cm. di neve caduta ieri. L'ingorgo ha così impedito per varie ore a chi voleva di entrare nel centro (ubicato in collina). Stamane, dopo l'intervento degli spazzaneve, la situazione è tornata regolare.
(fonte Ansa)

sabato 8 dicembre 2012

Gelo stringe l'Italia Neve al Centro-Nord

Neve, ghiaccio e gelo al Centronord, pioggia al Centrosud: in queste ore il maltempo sta continuando a colpire tutta l'Italia con il freddo che si fa particolarmente sentire con temperature al di sotto della media del periodo. Nella notte si sono registrate punte di meno 5 a Milano e Bolzano, meno 6 a Parma, meno 7 a Piacenza e meno 18 a Pian Rosà in Val d'Aosta. Anche sui rilievi della Liguria la colonnina è scesa molto, arrivando a meno 11. La neve è caduta nella pianura Padana, fino in Romagna e nella zona di Ferrara.

Muore travolto dal fiume in piena. La vittima, un uomo di 47 anni di Ogliastro Cilento, nel Salernitano, stava tentava di attraversare il fiume Alento con la sua jeep. Il fatto è accaduto nel comune di Cicerale poco dopo mezzogiorno. Secondo una prima ricostruzione, l'uomo, in compagnia di due persone, tra cui un bambino, avrebbe abbandonato l'auto in panne durante il tentativo di attraversamento del fiume. Messisi in salvo gli altri occupanti del veicolo, l'uomo è stato travolto dall'ondata di piena del fiume mentre era in corso un violento acquazzone. Il corpo del 47enne è stato recuperato centinaia di metri più a valle.

Neve anche a Trieste, dove il traffico ha avuto ripercussioni con 4 chilometri di coda segnalati sull'autostrada A4 in direzione di Trieste. Proprio la circolazione ha subito finora i disagi maggiori. Nevicate sull'Appennino e sulle colline della Toscana, dove è presente anche ghiaccio in pianura: la superstrada Firenze-Siena è stata interamente chiusa tutta la notte a causa del gelo che ha provocato numerosi incidenti ai veicoli che la percorrevano: la polizia stradale ha riaperto l'Autopalio solo stamani. Le altre strade sono tutte percorribili, in alcuni casi, però, con catene montate.

Il gelo ha causato problemi anche sulla E45: un tamponamento nella notte, tra le uscite di Pieve Santo Stefano sud e nord (Arezzo), tra due camion ed alcune vetture, avvenuto proprio a causa del ghiaccio sulla carreggiata, ha fatto chiudere la strada di grande collegamento dalle 5 alle 10 ed il traffico è stato deviato sulla strada Tiberina.

Anche nel salernitano nella notte si è avuto un incidente legato al fondo stradale bagnato, con due morti e tre feriti. Nella zona le abbondanti piogge hanno ingrossato i fiumi che sono tenuti sotto osservazione. Le abbondanti piogge hanno provocato infiltrazioni d'acqua nelle abitazioni ai piani bassi del centro storico di Napoli, sferzata anche dal forte vento. Diverse le chiamate per sollecitare interventi dei vigili del fuoco.

In alcuni casi i pompieri hanno dovuto liberare persone intrappolate nelle automobili in sottopassi allagati. L'aria artica non lascerà presto l'Italia: dopo il Nord, il gran freddo e la neve interesseranno il Centrosud. Secondo le previsioni di 3bmeteo.com, dopo una breve tregua si avrà una nuova incursione polare da martedì: "Il grande freddo allenterà la sua morsa non prima di giovedì quando arriveranno venti più miti".
(fonte "ANSA.it")

domenica 2 dicembre 2012

Domenica con temporali,venti forti e neve in collina

Pioggia intensa sulle aree tirreniche meridionali, neve in Emilia e zone centrali adriatiche

Domenica con temporali, venti forti e neve a quote collinari. Lo segnala la Protezione civile che ha diramato un avviso di avverse condizioni meteo per una vasta zona di bassa pressione di origine atlantica che farà arrivare sull'Italia vari impulsi di tempo perturbato. Un primo impulso, in spostamento sul Tirreno meridionale, tenderà ad apportare precipitazioni intense sulle aree tirreniche meridionali, mentre un secondo darà luogo a precipitazioni nevose su Emilia-Romagna e regioni centrali, specie adriatiche, anche a quote collinari.

AVVISO -L'avviso prevede, dalla mattina di domenica, precipitazioni, anche a carattere di rovescio o temporale, su Campania, Basilicata e Calabria. Possibili rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica e forti raffiche di vento. Dal pomeriggio, inoltre, sono attese nevicate su Emilia-Romagna, Marche e Umbria, in estensione su Abruzzo e Molise. Sempre nella seconda parte della giornata si prevedono venti di burrasca con rinforzi fino a burrasca forte, da ovest-nord-ovest su Sardegna e Sicilia e dai quadranti settentrionali su Friuli Venezia Giulia e Marche, in estensione su Abruzzo, Molise, Lazio e su tutte le regioni meridionali, con mareggiate sulle coste esposte.

ALLARME GELO - È allarme gelo nelle campagne dopo un autunno caldo. Lo afferma la Coldiretti in occasione dell'arrivo di gelate improvvise ed estese: in pericolo verdure e ortaggi in campo. «Se il periodo di gran freddo si prolungherà con nevicate e gelate anche in pianura», prosegue Coldiretti, «andranno perse le coltivazioni invernali in campo come cavoli, verze, cicorie, radicchio e broccoli». Le basse temperature «potrebbero avere un effetto negativo anche nelle zone altimetricamente più elevate dove, se il termometro scenderà per parecchie ore della giornata sotto i -10 gradi, si potrebbe verificare», continua la Coldiretti, «una moria di gemme di piante da frutto i cui effetti potranno essere valutati soltanto in primavera con il risveglio vegetativo delle piante».
fonte: "Corriere della Sera"

giovedì 29 novembre 2012

Ortonovo (Sp) chiede lo stato di calamità

Ortonovo (La Spezia)
La Spezia - Oltre cinquanta volontari della Protezione Civile, insieme con un centinaio di vigili del Fuoco, sono arrivati per liberare da acqua e fango le strade, le abitazioni, i seminterrati e i box della cittadina spezzina di Ortonovo, colpita dall’esondazione del torrente Parmignola nella notte tra martedì e mercoledì.
Proprio qui tutte le scuole rimarranno chiuse a tempo indeterminato, mentre quelle di Marinella di Sarzana riapriranno lunedì.
Sempre a Ortonovo, dove rimangono ancora fuori casa le 25 persone fatte sfollare martedì notte e dove si contano oltre trenta frane e danni per milioni di euro, il sindaco, Francesco Pietrini, ha chiesto lo stato di calamità naturale.

mercoledì 28 novembre 2012

Maltempo, Liguria flagellata

Liguria ancora una volta battuta dal maltempo, con l’Allerta uno prolungato fino alla mezzanotte di oggi, mercoledì, su tutti e tre i bacini. La perturbazione atlantica che sta interessando l’area mediterranea centrale, continuerà a determinare un’intensa fase di maltempo su gran parte d’Italia, con rovesci e temporali al centro-sud, precipitazioni diffuse al nord e forte vento. Sulla base delle previsioni disponibili e di concerto con tutte le Regioni coinvolte, il Dipartimento della Protezione Civile ha emesso, pertanto, un ulteriore avviso di condizioni meteorologiche avverse, che integra ed estende quelli già diffusi nei giorni scorsi.
Viene estesa quindi l’allerta che la Protezione civile aveva lanciato per sette regioni (Liguria, Piemonte, Veneto, Friuli, Toscana, Lazio e Campania). Danni e disagi negli ultimi due giorni si sono registrati in particolarein Toscana, nella zona di Firenze e di Carrara .
La situazione in Liguria
Forti piogge si sono abbattute soprattutto sullo Spezzino e nell’Imperiese mentre nelle province di Genova e Savona si sono registrati qualche allagamento dovuto all’intensità delle precipitazioni e alle mareggiate.
Secondo il centro meteo Arpal, fino alla mezzanotte di oggi, mercoledì, «sono previste precipitazioni sparse che potrebbero ancora insistere sul centro-ponente, ma interessare anche parte del levante della nostra regione. Da giovedì mattina i fenomeni inizieranno ad attenuarsi fino a rimanere residui sull’estremo ponente»
A Marinella di Sarzana i danni più ingenti: cinquanta volontari con motopompe e macchine per la rimozione del fango si sono recati a Ortonovo mentre tre squadre con idrovore provenienti da Genova e tre squadre provenienti da Genova e Savona sono impegnate a Marinella di Sarzana.
Ed è proprio nello Spezzino che la situazione è più complessa: la forte pioggia ha colpito nella notte Ortonovo, Sarzana e Marinella, provocando una nuova esondazione del torrente Parmignola. Sono state evacuate alcune decine di abitanti a Ortonovo. E a Marinella di Sarzana alcune persone si sono rifugiate ai piani alti delle case. Sono dovuti intervenire i Vigili del Fuoco. Le strade maggiormente interessate dai disagi sono la strada provinciale per Ortonovo e quella che collega Spezia e Massa. Interruzione dell’Aurelia, nel comune di Ortonovo, sempre per una frana.
A Ceriana, nell’entroterra di Sanremo (Imperia) sono caduti oltre 100 mm di pioggia. Se il livello continuerà ad alzarsi scatterà la procedura di sgombero per una decina di famiglie.
Nel territorio di Ventimiglia intanto si provvede a monitorare le frane a partire da quella scesa ieri sera sulla strada comunale per Torri che ha lasciato isolati i circa trecento abitanti per tutta la notte. La carreggiata è stata aperta a senso unico alternato, per consentire agli operai di effettuare un sopralluogo sulla sovrastante parete rocciosa.
Contenuta la frana scesa ieri sera sulla strada provinciale 68 in val Nervia, nell’entroterra di Ventimiglia. La strada in questo caso è percorribile in senso unico alternato. È stata rimossa anche una frana scesa tra Poggio di Sanremo e Ceriana, sulla strada provinciale 55.
(fonte: "Il Secolo XIX" del 28-11-2012)

Allerta 1, a Genova chiuse le scuole nella zona del Fereggiano: tutte le misure previste dal Comune

Genova. In seguito allo stato di Allerta 1, emanato dalla Regione Liguria per la giornata di domani, mercoledì 28 novembre, dalle ore 00.00 alle ore 18, per i settori B e C ed E della nostra Regione, in cui è ricompreso anche il Comune di Genova, entrano in vigore le ordinanze di protezione civile per le zone di via Fereggiano e strade limitrofe, di piazzale Adriatico e di Sestri Ponente.
In particolare saranno chiusi i seguenti istituti scolastici: complesso “Maria Ausiliatrice”, sito in corso Sardegna, 86, scuola elementare “Papa Giovanni XXIII” di piazza Galileo Ferraris, scuola dell’infanzia “Galileo Ferraris” in piazza Galileo Ferraris, scuola media “Lomellini”, in piazza Galileo Ferraris, scuola media “Govi”, in via Piero Pinetti, 68, asilo nido privato “I marmocchi” di via Fereggiano, 61/3.

Saranno sospesi i mercati di via Tortosa e via dei Costo. Il Centro Operativo Comunale ha inoltre disposto le seguenti misure straordinarie: chiusura dei parchi di Nervi, garantendo tuttavia l’accesso assistito alla scuola (i musei, avendo accesso esterno ai parchi restano aperti), chiusura degli accessi alle scogliere di Nervi, via Rusca e monumento dei Mille.

Il Comune di Genova ricorda in una nota le misure di autoprotezione in caso di evento alluvionale: “Per i residenti in aree a rischio di inondazione, evitare di stare o pernottare in locali che si trovano al piano strada, sottostanti ad esso o comunque inondabili, predisporre paratie a protezione dei locali al piano strada, chiudere le porte di cantine e seminterrati e salvaguardare i beni mobili che si trovano in locali allagabili, porre al sicuro i propri veicoli in zone non raggiungibili dall’allagamento e limitare gli spostamenti a esigenze di effettiva necessità”.
Durante l’evento è indispensabile: “allontanarsi dai locali al piano strada, sottostanti ad esso o comunque inondabili e non rientrarvi fino al cessare dell’evento, non sostare su passerelle e ponti o nei pressi degli argini dei torrenti e nei sottopassi, limitare gli spostamenti, specie con veicoli privati, esclusivamente ai casi di estrema necessità, rinunciare a mettere in salvo qualunque bene o materiale e trasferirsi subito in ambiente sicuro, non tentare di raggiungere la propria destinazione, ma cercare tempestivamente riparo presso lo stabile più vicino e sicuro, se costretti a lasciare la propria abitazione/esercizio commerciale, staccare l’interruttore della corrente e chiudere la valvola del gas, purché tali dispositivi non siano collocati in locali a piano strada, sottostanti ad esso o in locali inondabili. Infine, prima di abbandonare la zona di sicurezza accertarsi che sia stato dichiarato ufficialmente il cessato allarme.
(fonte: Genova24.it)

domenica 18 novembre 2012

Alluvione 2011, un teste inguaia la Vincenzi

Genova - C’è l’incrocio dei documenti, delle mail, l’esito degli accertamenti sui computer e gli hard-disk sequestrati nelle ultime settimane. Sono file importanti, che focalizzano le comunicazioni quasi in tempo reale al Gabinetto del sindaco. E però, si scopre adesso, c’è anche una testimonianza, raccolta in gran segreto dagli inquirenti, che fa vacillare la posizione di Marta Vincenzi nell’inchiesta sui falsi partoriti dal Comune di Genova per coprire le responsabilità nella strage del 4 novembre 2011 (sei vittime dopo l’esondazione del Fereggiano, due delle quali bambine).
Il superteste è Andrea Rimassa, funzionario di Palazzo Tursi fino a oggi mai iscritto sul registro degli indagati, e per questo rimasto in servizio nella divisione “Città sicura” di cui facevano parte i manager pubblici finiti ai domiciliari. Rimassa fu convocato dalla polizia e ascoltato la prima volta nella scorsa primavera: dopo essersi scusato per non aver parlato in precedenza, temendo evidentemente che la sua “dimenticanza” potesse costargli un avviso di garanzia, ammise un bel po’ di cose. O meglio: confermò che il verbale di ricostruzione degli eventi in via Fereggiano era stato taroccato, per far risultare che un volontario ne aveva monitorato il livello a mezzogiorno rassicurando tutti (falso); e che la piena si era verificata alle 12,15 (falso), cosicché agli occhi della magistratura risultasse «imprevedibile». Allontanando così dai coordinatori della Protezione civile - politici e tecnici - l’ipotesi di omicidio e disastro colposo.
È ormai sera quando un investigatore ammette senza fronzoli: «Le posizioni dei vari protagonisti (ricordiamo: oltre a Gambelli, Delponte e Cha sono indagati per falso l’ex assessore alla Protezione civile Francesco Scidone e l’ex coordinatore dei volontari Roberto Gabutti, ndr), dopo le ultime audizioni (Rimassa in primis) sono cristallizzate. Compresa quella del sindaco». Devono decidere se convocarla come teste o indagata. Ma con le dichiarazioni del funzionario, nelle mani degli inquirenti, ci sono più dati da “contestare”.
(fonte: "Il Secolo XIX - web" del 17-11-2012)

lunedì 12 novembre 2012

Alluvioni 2011, 18 milioni a Liguria e Toscana

Roma - La Commissione europea «ha accolto la richiesta dello Stato italiano di stanziare 18 milioni di euro sul Fondo di solidarietà dell’Ue per finanziare gli interventi di emergenza in seguito alle alluvioni che hanno colpito la Liguria e la Toscana il 25 e il 26 ottobre 2011»: così un comunicato di Palazzo Chigi.
«La Commissione europea, con un accordo firmato dal Commissario Ue, responsabile della Politica Regionale Johannes Hahn e il sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri Antonio Catricalà - si afferma nella nota di Palazzo Chigi - ha accolto la richiesta dello Stato italiano di stanziare 18 milioni di euro sul Fondo di solidarietà dell’Ue per finanziare gli interventi di emergenza in seguito alle alluvioni che hanno colpito la Liguria e la Toscana il 25 e il 26 ottobre 2011. La decisione della Commissione è il risultato positivo dell’interlocuzione tra l’Europa e il governo italiano. I nuovi fondi serviranno a finanziare il ripristino delle infrastrutture e delle attrezzature elettriche, idriche e fognarie, la messa in sicurezza del patrimonio culturale e degli edifici pericolanti, il ripristino delle strade e la ripulitura delle zone danneggiate».
«I fondi della Ue li abbiamo già ricevuti e li abbiamo già divisi tra i comuni dello Spezzino colpiti dall’alluvione dello scorso anno. Non li useremo più per le infrastrutture, come era stato previsto in un primo momento, ma per le somme emergenze», ha detto il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando, commentando l’annuncio di Palazzo Chigi.
«La Liguria ha ricevuto 12 milioni dalla Ue - ha detto il presidente Burlando - e li abbiamo destinati ai comuni. I 40 milioni iniziali stanziati dal Governo non erano infatti bastati per coprire tutte le spese dell’emergenza per cui abbiamo dirottato questi, frutto dell’accordo con il commissario europeo Johannes Hahn».
Per le infrastrutture danneggiate la Regione userà invece i fondi Fas. «La Ue - ha concluso il presidente - non ha stanziato invece risorse per l’alluvione di Genova perché ha considerato come primo criterio quello dei danni provocati alle infrastrutture».

Richiesto lo stato di emergenza per la Liguria

(AGI) - Genova, 12 nov. - E' pronta, in Regione Liguria, la richiesta dello stato di emergenza al presidente del Consiglio dei ministri, Mario Monti, e al capo del Dipartimento della protezione civile, Franco Gabrielli, per i territori dello spezzino colpiti dalle forti piogge del fine settimana. La richiesta e' firmata dal presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando e riguarda "in particolare i comuni di Ameglia, Castelnuovo Magra, Ortonovo e Sarzana, nonche' - ha spiegato l'assessore regionale alla protezione civile, Renata Briano - i comuni del territorio provinciale dove ricade l''asta' principale dei fiumi Magra e Vara, a causa dell'elevato rischio idraulico riscontrato".

domenica 11 novembre 2012

Conferenza stampa C.O.C.

Conferenza Stampa del Comitato Operativo Comunale

10/11/2012 - 20:17

Alle 18 il Sindaco Marco Doria, l’Assessore alla Protezione civile Gianni Crivello, il dirigente  comunale di Protezione civile Monica Bocchiardo e il comandante della Polizia municipale Giacomo Tinella hanno riferito alla stampa il quadro della giornata.

Il Sindaco ha ricordato i provvedimenti adottati sulla base dell’allerta 2 emanata dalla Regione Liguria e ha poi illustrato il sistema di monitoraggio della situazione che fa capo al Comitato operativo comunale permanentemente riunito al  decimo piano del “Matitone”.

Una rete di pluviometri  disposti in vari punti della città registra in tempo reale e riassume ogni ora l’intensità della pioggia caduta. I volontari presidiano costantemente 22 località per il controllo dei rivi. Ulteriori informazioni giungono dalle pattuglie di polizia municipale in giro di controllo nelle diverse zone nonché dagli operatori Amt, Aster e Amiu. Volontari  tengono  costantemente monitorate anche  36 aree a rischio di frana.

Nel periodo di allerta trascorso i torrenti non hanno mai superato  il livello di attenzione “verde” non configurando perciò una situazione di pericolo.

In alcuni casi si sono verificate fuoruscite dalle  tombinature
 Sono state allontanate oltre 70 persone nomadi dal Rio Torbella e dal campo di via Adamoli e sono state alloggiate nella palestra di piazza Pallavicini e nell’ex casa di riposo Doria.

Tutti i residenti oggetto di ordinanza di evacuazione sono state allertati. In una decina di casi i cittadini hanno usufruito delle sistemazioni provvisorie che il Comune ha approntato comunque per l’intera popolazione residente nei locali oggetto del provvedimento.  Altri hanno preferito alloggiare presso parenti.

Il Sindaco ha sottolineato che, assieme all’impegno di tutta la macchina del Comune, è indispensabile la collaborazione dei cittadini anche di fronte a misure che possono creare  disagio ma sono assolutamente motivate dallo stato di allerta.

Dati sulla pioggia, aggiornamento ore 19.10
 “Cumulate” massime giornaliere per Municipio

Ponente 71 mm
 Medio Ponente 59 mm
 Valpolcevera 57 mm
 Centro Ovest 70 mm
 Centro Est 69 mm
 Bassa Valbisagno 65 mm
 Medio Levante 80 mm
 Levante 65 mm

sabato 10 novembre 2012

Ordinanza del Sindaco di Genova per l'Allerta Meteo 2

Il Sindaco ha disposto:

- Chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado, pubbliche e private, inclusi asili nido e sedi universitarie in tutta la città per l’intera durata dell’allerta.
 - Chiusura nella zona del Fereggiano degli esercizi commerciali, artigianali, ricreativi, sportivi e religiosi ubicati in locali interrati nonché quelli siti allo stesso livello del piano stradale
 - Sospensione degli eventi all’aperto che comportino affollamenti di persone nelle aree  del torrente Fereggiano e di Sestri Ponente.
 - Sospensione dei mercati bisettimanali all’aperto di via Tortosa, piazza Terralba e via dei Costo
 - Rimozione forzata dei veicoli in tutti i casi di  sosta vietata che costituiscano pericolo e grave intralcio alla circolazione, in zone Sestri P., Fereggiano e piazzale Adriatico
 - Chiusura di tutti i cantieri edili, da parte dei rispettivi Direttori Lavori, in tutte le zone esondabili e istruzioni alle imprese con cantieri aperti nelle altre aree
 - Messa in sicurezza cassonetti Amiu nelle zone del Fereggiano e Sestri Ponente
 - Evacuazione alloggi vulnerabili di cui alle ordinanze del Sindaco 258/2012; 275/2012; 280/2012
 - Invito alla limitazione dell’uso dell’auto e della la circolazione pedonale nell’area del Fereggiano e di Sestri Ponente con raccomandazione a prestare attenzione a eventuali successive comunicazioni per la viabilità
 - Chiusura di tutti i cimiteri e dei parchi pubblici
 - Chiusura dei sottopassi pedonali situati nelle aree esondabili
 - Chiusura dei musei interni ai parchi e del museo di storia naturale G. Doria
 - Attivazione della tutela della popolazione nomade e di persone senza fissa dimora
 - Chiusura degli accessi alla scogliera di Nervi, di piazzale Rusca (parte bassa cementata) e terrazza sottostante il monumento dei Mille
 - Attivazione delle Aziende AMT, AMIU e AsTer per fronteggiare gli interventi di emergenza
 - Chiusura dei seguenti impianti sportivi: palestre di via Cagliari, via GB D’Albertis, via Donghi; campo della Ca’Nova, complesso sportivo Gavette, bocciofila Ca’De Riva, impianti ex Corderia, impianto lago Figoi, impianti di via Campanella e via Don Minzoni, villa Gentile
 - Sospensione della fiera di San Carlino

- Entrano in vigore a tutti gli effetti le Ordinanze del Sindaco 33/2012; 258/2012; 275/2012; 280/2012


La cittadinanza è tenuta ad osservare le norme comportamentali di autoprotezione di cui alla Ordinanza del Sindaco 221/2012:

• per i residenti in aree a rischio di inondazione, evitare di stare o pernottare in locali che si
 trovano a piano strada, sottostanti ad esso o comunque inondabili;
 • predisporre paratie a protezione dei locali al piano strada, chiudere le porte di cantine e
 seminterrati e salvaguardare i beni mobili che si trovano in locali allagabili;
 • porre al sicuro i propri veicoli in zone non raggiungibili dall’allagamento;
 • non sostare su passerelle e ponti o nei pressi degli argini dei torrenti;
 • limitare gli spostamenti a esigenze di effettiva necessità. Si ricorda che durante lo stato di Allerta 2 (massima Allerta) gli eventi all’aperto ed i mercati rionali in aree a rischio di inondazione sono sospesi;
 • tenersi aggiornati sull’evolversi della situazione e prestare attenzione alle indicazioni fornite
 dalle Autorità, dalla radio, dalla tv e da tutte le altre fonti di informazione.

In particolare, qualora dovesse effettivamente verificarsi un evento alluvionale:

• allontanarsi dai locali a piano strada, sottostanti ad esso o comunque inondabili e non rientrarvi
 fino al cessare dell’evento;
 • non sostare su passerelle e ponti o nei pressi degli argini dei torrenti e nei sottopassi;
 • limitare gli spostamenti, specie con veicoli privati, esclusivamente ai casi di estrema necessità;
 • rinunciare a mettere in salvo qualunque bene o materiale e trasferirsi subito in ambiente sicuro;
 • non tentare di raggiungere la propria destinazione, ma cercare tempestivamente riparo presso lo
 stabile più vicino e sicuro;
 • staccare l’interruttore della corrente e chiudere la valvola del gas, purché tali dispositivi non
 siano collocati in locali a piano strada, sottostanti ad esso o in locali inondabili;
 • prima di abbandonare la zona di sicurezza accertarsi che sia stato dichiarato ufficialmente il
 cessato allarme;
 • verificare gli aggiornamenti della situazione prestare attenzione alle indicazioni fornite dalle
 Autorità, dalla radio e dalla tv e da tutte le altre fonti di informazione.

Le informazioni e gli aggiornamenti ufficiali su previsioni meteo ed evoluzione dello stato di allerta saranno disponibili anche attraverso:

• pannelli luminosi stradali disposti lungo la viabilità principale e paline alle fermate AMT;
 • sito web del Centro Funzionale di Protezione Civile di Regione Liguria (www.meteoliguria.it);
 • sito web (www.comune.genova.it)
 • numero verde del Comune di Genova 800177797
 • servizio gratuito “allerta meteo via SMS”: per iscriversi inviare un SMS dal proprio cellulare con il testo “allertameteo on” al numero 3399941051 (a carico del cittadino solo il costo del messaggio di iscrizione e di eventuale annullamento del servizio, secondo il proprio piano tariffario. L’utente può annullare il servizio inviando un sms con il testo “allertameteo off” allo stesso numero) oppure consultare il sito web http://segnalazionisms.comune.genova.it

venerdì 9 novembre 2012

Liguria “chiusa” per maltempo

A fine mattinata, l’Arpal ha precisato che la perturbazione che sta per investire la nostra regione da ponente a levante è “cugina” dell’uragano Sandy , che una decina di giorni fa ha sconvolto la costa occidentale degli Stati Uniti.
 Scrive l’Arpal sul sito: «La perturbazione che sta per investire la nostra regione da ponente a levante, pur con caratteristiche diverse, nasce dalle ceneri dell’uragano Sandy, che una decina di giorni fa ha sconvolto la costa occidentale americana. Piogge intense e persistenti per tutta la durata dell’evento interesseranno il ponente fin dalle prime ore di sabato 10 settembre. La probabilità che si verifichino temporali organizzati e persistenti è maggiore nella fascia oraria racchiusa fra la tarda mattinata e la serata di sabato. Lo scenario meteorologico è quello tipico delle alluvioni liguri, con grandi quantità di aria umida ricca di pioggia incanalate verso il mar ligure e rese stazionarie dal gioco dei venti, della pressione atmosferica e dalla presenza dei monti. La perturbazione si estenderà al levante a partire dal primo pomeriggio, e sebbene nella prima mattinata di domenica le precipitazioni dovrebbero attenuarsi, gli effetti al suolo prodotti dal rigonfiamento dei corsi d’acqua potranno manifestarsi ancora per alcune ore. A seguito di questo scenario la Protezione Civile regionale ha emanato lo stato di Allerta 2 su tutta la regione dalle ore 09.00 di sabato 10 novembre alle ore 12.00 di domenica 11 novembre. A questo proposito è bene ricordare a tutti come l’Allerta tenga conto sia degli effetti meteorologici, relativi alla quantità e all’intensità dell’acqua, sia degli effetti idrologici, ossia la risposta dei bacini e dei corsi d’acqua. La perturbazione dello scorso weekend, pur avendo fatto piovere sul bacino del Magra meno acqua della tragica alluvione 2011 (40mm/6h contro 103mm/6h) ha visto innalzamenti dei torrenti paragonabili o, in alcune situazioni, addirittura peggiori (a Carasco per l’Entella, a Bagnone per il Magra, e a Nasceto,in alto Vara, dove si è registrato uno dei massimi innalzamenti del livello delle acque), a causa delle condizioni di partenza del terreno già saturo. Per tutta la durata dell’evento verranno pubblicati sul sito aggiornamenti previsionali ed idrologici».
fonte: "Il Secolo XIX - web" del 9/11/2012

L'allerta meteo 2 e la sinossi Arpal

Di seguito il rapporto sinottico dell'Arpal del 9 novembre 2012

Al di là della diramazione dello stato di Allerta 2 sulla Liguria tra Sabato e Domenica una notizia che ha suscitato un misto di curiosità, allarmismo e sorrisi ironici è quella secondo cui la perturbazione che sta per interessare la nostra regione sia figlia di Sandy, l'uragano che tanti danni ha provocato negli Stati Uniti due settimane fa. Nel seguito quindi ci proponiamo di fare ordine in questa storia. Era il 29 ottobre quando l'uragano Sandy, in verità ormai declassato a ciclone post-tropicale, dopo aver provocato vittime e ingenti danni nei Caraibi, arrivava a interessare New York, causando nuove vittime e gravissimi danni, che sicuramente hanno colpito l'immaginario popolare molto di più di quanto non avessero potuto fare le devastazioni avvenute in Giamaica o ad Haiti. Il giorno seguente Sandy varca il confine col Canada, provoca ulteriori danni e una vittima, perde ulteriormente intensità e prosegue il suo cammino verso Nord. E' il 1 novembre quando una saccatura del vortice polare inizia a fondersi con Sandy. L'unione della massa d'aria tropicale con quella polare dà vita nei giorni seguenti ad un sistema depressionario molto attivo sul Canada nordorientale da cui traggono origine altri minimi secondari. E' ormai il 5 novembre quando il minimo principale, che ha ormai perso intensità, viene rinvigorito da una nuova onda baroclina, forma un minimo tra Terranova e Nuova Scozia e finalmente abbandona il Canada mettendosi in movimento verso Nord-Est. Mercoledì 7 il ciclone, piccolo ma sempre attivo, si trova tra il Labrador e la Groenlandia. Il giorno 8 raggiunge l'Islanda e si approfondisce ulteriormente. Oggi è tra Islanda e Scozia e inizia a far affluire aria fredda verso Sud, allungando la sua saccatura sull'Atlantico dove si trova, di fronte al Portogallo, un cut-off ormai stanco che da molti giorni non riesce ad avere accesso al Mediterraneo, sul quale resiste il promontorio anticiclonico africano.
 La giornata di domani dovrebbe vedere, come risultato di queste manovre, una vasta saccatura estesa dal Mar di Norvegia fino al Sahara, in grado di far saltare la resistenza anticiclonica e di convogliare un forte flusso da Sud-Ovest sul Mediterraneo occidentale favorendo la nascita di un minimo secondario sul Golfo del Leone. Proprio questo minimo farà sì che il flusso che raggiungerà la Liguria sia prevalentemente di scirocco (ossia da Sud-Est) con un fetch molto ampio che gli permetterà di attingere umidità da tutto il Tirreno. Questa configurazione, che a questo punto riteniamo chiaro essere legata a Sandy da una parentela non troppo stretta, risulta particolarmente pericolosa per la nostra regione anche in virtù del richiamo freddo da Nord-Est nei bassi strati che potrebbe favorire la formazione di una linea di convergenza e quindi di sistemi temporaleschi non solo forti ma dotati di quelle caratteristiche di stazionarietà che li rendono particolarmente pericolosi. Successivamente il minimo dal Golfo del Leone andrà verso l'Algeria isolandosi come una struttura ciclonica indipendente e, presumibilmente, determinando in quelle zone precipitazioni forse meno intense delle nostre ma probabilmente ancora più pericolose. Nella giornata di Lunedì la circolazione ciclonica potrebbe favorire nuove precipitazioni sulla Liguria, anche se con intensità minore rispetto a quelle attese per questo fine settimana.

lunedì 5 novembre 2012

Allerta meteo, la “rivolta” dei sindaci

Renata Briano
La Spezia - I sindaci della val di Vara si schierano contro i continui annunci di allerta, definiti «eccessivi»: la polemica arriva il giorno dopo la dichiarazione di allerta 2, il livello massimo, fatta dalla Protezione Civile regionale appunto per lo spezzino e anche per il vicino Tigullio.
Secondo i primi cittadini, «non si può giustificare con l’allerta meteo il mancato arrivo dei denari in grado di risollevare il territorio dal dissesto», dicono i sindaci della val di Vara, pesantemente colpita dall’alluvione dell’ottobre 2011 che causò vittime e danni. Ma l’assessore regionale all’Ambiente, Renata Briano, replica: «Negli anni non abbiamo cambiato il sistema di allerta».
I sindaci, però, contestano modi e tempi con i quali, nell’ultima settimana, la Protezione Civile regionale ha comunicato l’allerta meteo. In questi territori, l’allerta 1 e 2 significa anche evacuazione delle case e ordinanze per obbligare i cittadini a spostarsi nei piani alti delle proprie abitazioni, «ma tutto è reso più difficile quando la comunicazione arriva alle 19.30 di sera - ha spiegato il primo cittadino di Beverino - Un piccolo Comune da solo non può fare fronte a questa situazione. Come mai ci si è accorti solo alle 19 che la situazione andava peggiorando? Credo che sia il momento di fermarci a riflettere».
Rincara la dose il sindaco di Brugnato, Claudio Galante: «Siamo stati in Comune tutta la notte, abbiamo monitorato continuamente il territorio, e fortunatamente non è successo nulla, ma il rischio è che si faccia un uso eccessivo di questi allarmi».
Ancora, secondo il sindaco di Borghetto, Fabio Vincenzi, «questa situazione porterà all’emergenza sociale: non ci si può nascondere dietro un’allerta meteo, servono i soldi per sistemare il territorio. Con le frane messe in sicurezza, l’allerta non porterebbe ad alcuna emergenza».

Ai sindaci, come detto, ha replicato l’assessore Briano, intervenuta questa mattina a Genova a un convegno dedicato proprio alle alluvioni: «Stamattina mi sono arrivati diversi sms per dirmi “troppe allerte“, ma noi non abbiamo cambiato il nostro sistema di allerta negli ultimi anni. Ci vengono forniti dati, e su questi facciamo le nostre previsioni, cercando di lavorare al meglio perché sappiamo di avere una grande responsabilità».
fonte: "Il Secolo XIX" del 5/11/2012

martedì 30 ottobre 2012

Meteo, "Uniformare i sistemi di allerta"

Genova - Secondo la Regione Liguria, è tempo a livello nazionale di uniformare i sistemi di allerta. Ne è convinta l’assessore alla Protezione Civile, Renata Briano, che oggi a Genova, a margine di un incontro, ha rilanciato la proposta alla luce delle emergenze del maltempo dei giorni scorsi.
«È necessario uniformare a livello nazionale i nomi delle allerta - ha detto - e proprio su questa tematica la protezione nazionale ha aperto un tavolo di lavoro. Le procedure funzionano, all’allerta massima già corrispondono determinati comportamenti da tenere anche di autotutela dei cittadini, come per le allerta minori».
Andrebbe però uniformata a livello nazionale la «cultura» riguardante l’allerta per il maltempo. «In Liguria dopo gli eventi del fine settimana la situazione è tornata sotto controllo - ha aggiunto Briano -. Ma il livello di attenzione rimane alto. Non si ricorda una frequenza così ravvicinata di eventi piovosi di questa importanza. Vi sono stati allagamenti e frane, ma nulla di paragonabile a quanto successo nel 2011 e nel 2010. In ogni caso continuiamo a seguire con grande attenzione le previsioni per poter prevenire e agire nel caso ce ne sia la necessita».
L’assessore Briano ha partecipato alla presentazione del cortometraggio di animazione “Stop, cambiamo il futuro” , realizzato nell’ambito del progetto “Da scuola a scuola:un tam tam per il cinema”, con il contributo della quattro province liguri. Si tratta di un cartone animato, realizzato interamente con i disegni di 732 bambini delle scuole elementari di tutta la Liguria.
(fonte: "Il Secolo XIX")

domenica 28 ottobre 2012

Terremoto magnitudo 7.7 sulla costa ovest del Canada, allarme tsunami

E' allerta tsunami per le coste ovest del Canada e le Hawaii, in seguito ad un violento terremoto di magnitudo 7.7 che ha colpito le isole Queen Charlotte, in Columbia Britannica.

"E' stato generato uno tsunami potenzialmente distruttivo per le coste di tutte le isole dello Stato delle Hawaii. Sono necessarie azioni urgenti per mettere in sicurezza le persone e le proprietà", afferma il Centro allerta tsunami del Pacifico (Ptwc). L'arrivo della prima onda anomala alle Hawaii è previsto per le 22:28 ora locale (le 9:28 in Italia).

Secondo i rilievi del Servizio geologico degli Stati Uniti (Usgs), il violento sisma ha avuto ipocentro a 9,9 km di profondità ed epicentro 139 km a sud di Masset. Non si segnalano al momento danni a persone o cose.

sabato 27 ottobre 2012

Una valanga d’acqua sul Tigullio orientale

Chiavari - L’acqua scende dall’alto e sgorga dal pavimento, ribolle nei tombini e scorre lungo le strade come un fiume. È annegata così Sestri Levante, in un’intera giornata di pioggia intensa che ha allagato il centro storico e i suoi negozi, le frazioni di San Bartolomeo e Renà, ricordando le ragioni per cui il piano di bacino considera buona parte del borgo rivano una zona rossa, a forte rischio esondazione. Con Sestri, che dalla mezzanotte alle 19 di ieri ha registrato secondo l’Arpal 184,4 millimetri di pioggia, prima in Liguria, anche Riva Trigoso ha conosciuto il nubifragio e Casarza Ligure è stata invasa dal fango, per prima, quando i suoi torrenti non sono esondati, ma solo grazie alla pulizia che il Comune aveva effettuato da poco tempo. A conferma del fatto che il pericolo non è ancora passato, il livello di allerta è stato innalzato a due, il più alto, ed è stato esteso sino alle 20 di oggi, con le scuole del Levante chiuse per cautela.
Il Petronio si è avvicinato al limite dell’argine, dando verosimiglianza alle voci che dicevano fosse straripato nel primo pomeriggio. Invece no, il torrente ha retto. Ma ha tenuto gli abitanti con il fiato sospeso e la macchina fotografia al collo, pronti a immortalare l’eventuale momento, nonostante i piedi e la testa fradice, i tombini della fognatura saltati e le strade chiuse al traffico. Per alcune ore Riva è rimasta isolata: chiuse le vie di accesso di San Bartolomeo, allagata pure quella, e le gallerie di Moneglia, che sono state riaperte intorno alle 17, quando via Ponzerone – prima ostruita da trenta centimetri d’acqua e detriti sulla carreggiata – è tornata praticabile. Per precauzione, all’asilo di via Palermo i bimbi sono stati accompagnati dalle insegnanti al piano superiore dell’edificio e ai genitori è stato raccomandando di non preoccuparsi e aspettare prima di mettersi in viaggio per recuperarli all’orario di uscita. Oggi, con l’allerta salita dal grado 1 al 2 fino alle 20 di questa sera, tutte le scuole sestresi resteranno chiuse.
Anche lo stabilimento Fincantieri ha interrotto l’attività intorno alle 12.30: l’acqua colava dentro ai capannoni, i detriti rotolavano dalla collina soprastante, mettendo a rischio soprattutto gli impianti elettrici e, quindi, l’incolumità dei lavoratori.
Neppure il centro storico di Sestri si è salvato dalla morsa del maltempo. Come non accadeva da decenni, via XXV aprile e piazza Matteotti si sono ritrovate sommerse dall’acqua che intorno alle 13 fuoriusciva dai tombini, non trovava canali di sfogo e si infilava nei fondi a pian terreno che ospitano i negozi. Oggi in tutto il Tigullio scuole chiuse.
(fonte: "Il Secolo XIX" del 27/10/2012)

venerdì 26 ottobre 2012

Allerta 1 prolungata, 200 evacuati in Liguria

Gli aggiornamenti L’allerta 1 sulla Liguria è stata prolungata fino alle 20 di domani, sabato 27 ottobre. Lo comunica il centro meteo Arpal della Regione Liguria.
Per le prossime ore sono previste ancora piogge su tutta la regione con precipitazioni diffuse e locali episodi temporaleschi che potranno risultare anche forti.
Secondo l’Arpal, la giornata di domani sarà caratterizzata dalla pioggia e in particolare dal vento. Previsto anche un rapido aumento del moto ondoso con possibili mareggiate in serata.
 Allagamenti sull’A12
Rallentamenti sull’autostrada A12 Genova-Livorno tra Chiavari e Lavagna e tra Rapallo e Chiavari per allagamenti provocati sempre dalla pioggia.
In vista dell’arrivo del freddo, intanto, il Comune di Sestri Levante ha autorizzato i propri cittadini all’accensione per dodici ore dei riscaldamenti a partire da domenica, in anticipo rispetto alla normale partenza del primo novembre.
 Pioggia nel Levante
La pioggia questa mattina è arrivata nel Levante ligure. Forti rovesci a Recco e Santa Margherita Ligure. L’arrivo della perturbazione viene segnalata anche dagli utenti Facebook del Secolo XIX .
Le piogge intense hanno provocato allagamenti a Chiavari nei sottopassi di via Jacopo Rocca, via Tito Groppo, corso Garibaldi. La polizia municipale valuta la situazione ma non sono segnalate chiusure.
Duecento evacuati in Liguria
C’è stato giusto il tempo di celebrare il primo anniversario dell’alluvione che aveva colpito lo Spezzino il 25 ottobre di un anno fa.
C’è stato giusto il tempo di vivere, ieri, una giornata di sole, fra abbracci e ringraziamenti ai volontari per l’aiuto ricevuto nei giorni sporchi di fango. Poi, dalla Protezione Civile della Regione Liguria, è arrivato il dispositivo di allerta meteo “1” .
Per oggi si prevedono freddo, vento di tramontana, e forti nubifragi: proprio sulle zone spezzine e genovesi già colpite dalle ultime alluvioni.
L’assessore alla Protezione Civile della Regione, Renata Briano, ha messo le mani avanti. «C’è la possibilità» ha ammonito «che l’allerta passi al livello 2, quello massimo». Ed ha ricordato ai sindaci la responsabilità della tutela dei cittadini.

È stato un brusco risveglio quello di ieri per lo Spezzino. Il sindaco di Borghetto Vara Fabio Vincenzi è passato dalla fiaccolata del ricordo alla firma di una cinquantina di evacuazioni, di cui otto da due abitazioni compromesse, in paese, e 22 dalla frazione di Cassana, dove il 25 ottobre 2011 una palazzina era crollata uccidendo due persone. È lì che andranno investiti - quando arriveranno - 2 dei 6 milioni di euro degli sms solidali. Vincenzi ha allestito un centro raccolta in Comune.

Il sindaco di Genova Marco Doria ha ritenuto opportuno far evacuare 159 persone, in particolare nella Val Bisagno . I più hanno trovato una sistemazione da vicini o parenti. In 51 hanno chiesto il supporto del Comune per trascorrere la notte al riparo. Sono stati sistemati presso strutture di accoglienza, a piccoli numeri. Sempre a Genova, questa mattina, rimarranno chiuse per precauzione le scuole più vicine al Rio Fereggiano , tristemente legato all’esondazione del 4 novembre di un anno fa, che aveva ucciso anche due bambine. La chiusura è prevista dall’ordinanza firmata dall’allora sindaco Marta Vincenzi il 3 febbraio 2012.

Nello spezzino, il sindaco di Vernazza, Vincenzo Resasco ha firmato un’ordinanza di chiusura dei negozi. Gli altri sindaci delle zone a rischio, specie lungo il fiume Magra, hanno annunciato una notte insonne: nel terrore che nuovi rovesci vadano ad assestare colpi devastanti ai versanti che sono rimasti in bilico dall’ottobre di un anno fa.

L’allerta “1” è piombato come un incubo nella faticosa giornata del ricordo. Si è passati dal cordoglio per le vittime di un anno fa alla paura di nuovi drammi. È scattato l’invito all’auto tutela fino alle 12 di domani. Sconsigliati gli spostamenti con mezzi propri nelle ore notturne, vietata la permanenza notturna nei locali a piano terra, nelle cantine. Meglio trasferire i beni di valore dagli scantinati ai piani superiori. Meglio tenere l’auto parcheggiata in una zona rialzata. Meglio evitare di uscire se si nota che l’acqua si intensifica.

I nuovi timori hanno venato di ulteriore amarezza un anniversario che ha alternato momenti di dolore e di gioia. Dolore per i drammi vissuti, gioia per i passi avanti che sono stati compiuti. La lunga giornata s’è aperta con la discesa in paese della Madonna di Soviore, che viene portata a Monterosso solo ogni 25 anni, negli anni giubilari. Ieri, è stata fatta un’eccezione. Si è voluta proprio questa scultura, che ha più di 1200 anni, perché mostra una Pietà serena. La Vergine non piange. Il Cristo ha la testa alzata. È morto ma è già risorto. Nulla di più appropriato, per ribadire la voglia di rinascita dei borghi alluvionati.
A Vernazza ieri l’architetto Richard Rogers ha donato un progetto di ristrutturazione del centro storico. E il presidente della Regione Claudio Burlando ha inaugurato la rete del gas. Un po’ alla volta, si riparte. Purtroppo i 40 milioni di euro ricevuti fino ad oggi sono ben lontani dai 730 che sarebbero necessari alla Liguria per risollevarsi.
(fonte: "Il Secolo XIX" del 26/10/2012)

giovedì 25 ottobre 2012

Allerta meteo 1 in Liguria

Genova - Nuova allerta maltempo domani in Liguria. La Protezione Civile della Regione prevede per tutta la giornata piogge diffuse da Ponente a Levante, con progressiva intensificazione.
A partire dalle 6 di venerdì mattina e sino alle 12 di sabato sono previsti su tutta la regione piogge e temporali forti.
L’allerta 1 di tipo idrogeologico interesserà particolarmente la zona dello Spezzino, colpita esattamente un anno fa da una violenta alluvione, e del Genovese.
Proprio per questo, la Protezione Civile regionale ha disposto il monitoraggio delle aree a pericolosità di frana, oltre alle zone che i Comuni ritengano di particolare criticità.
A Genova, per esempio, scattano le procedure di emergenza previste dopo l’alluvione del 4 novembre scorso, compresa la chiusura di alcune scuole nei dintorni di via Fereggiano .
Dopo l’allerta meteo diramato dalla Protezione civile, il sindaco di Borghetto Vara ha precauzionalmente disposto l’evacuazione di una trentina di persone residenti in un paio di frazioni dalle loro abitazioni. Sempre a Borghetto è stata decisa la chiusura delle scuole.

Maltempo e freddo in tutta Italia
Ma quello che attende la Liguria e il resto d’Italia nel weekend che segna il ritorno all’ora solare (lancette indietro di un’ora) è un autentico assaggio d’inverno. Dopo una prima parte di stagione con temperature ben al di sopra della media, infatti, tra sabato e domenica è previsto che la colonnina di mercurio scenda di una cifra tra i 10 e i 15 gradi, raggiungendo valori inferiori alla media del periodo.
Un importante guasto del tempo, generalizzato si avrà già nella notte tra venerdì e sabato, quando è atteso un nuovo ciclone mediterraneo, tipico di ottobre, che porterà tanta pioggia, colpendo soprattutto Liguria, Toscana, Lazio, Campania e Friuli-Venezia-Giulia. La neve inizialmente cadrà solo a 2.000 metri.
Ma un ulteriore importante aggravamento del quadro meteo è previsto nella notte tra sabato e domenica, quando aria fredda artica si getterà nel bacino del Mediterraneo valicando le Alpi. Le piogge, secondo il Centro Epson Meteo, saranno forti anche nella giornata di sabato al Nord e nelle regioni tirreniche, soprattutto in Campania.
Tornerà la neve sulle Alpi, anche sotto i 1.000 metri in quelle orientali. Domenica, poi, a causa della massa d’aria polare la colonnina di mercurio scenderà anche di 10-15 gradi rispetto ai valori attuali. Ci sarà ancora maltempo al centrosud, con neve sull’Appennino centrale e, al mattino, a quote collinari (300/500 m) in Emilia Romagna. Forti i venti settentrionali: soffierà la Bora su alto Adriatico con raffiche anche fino a 60/70 km/h e la Tramontana in Liguria con raffiche fino a 50-60 km/h.
(fonte: "Il Secolo XIX" del 25/10/2012)

mercoledì 24 ottobre 2012

La sentenza del giudice Marco Billi disintegra la Protezione Civile

Raffica di dimissioni, lasciano Maiani e Dolce
Lascia fisico Maiani e intero ufficio presidenza. Scienziati Usa e Giappone contro la condanna.
(fonte ANSA.it)

Raffica di dimissioni eccellenti all'indomani della condanna di sette scienziati ed esperti che ''non allertarono'', anzi ''minimizzarono'' i rischi di un terremoto a L'Aquila. Via i vertici della Grandi Rischi: non solo il presidente, il fisico Luciano Maiani, ma anche il presidente emerito Giuseppe Zamberletti e il vicepresidente Mauro Rosi hanno rassegnato dimissioni a  Monti. Maiani ha deciso di dimettersi per "l'impossibilità di lavorare serenamente e offrire pareri di alta consulenza scientifica allo Stato in condizioni così complesse". Hanno lasciato poi anche altri membri della Grandi Rischi, come Roberto Vinci, del Cnr. Anche il direttore dell'ufficio rischio sismico della Protezione Civile, Mauro Dolce, tra i sette condannati, ha presentato le dimissioni. Il Dipartimento sottolinea che "all'esito dell'iter amministrativo previsto, il professore verrà assegnato ad altro incarico".

APPELLO FRA UN ANNO, DIFESE PREPARANO RICORSO - Le difese dei sette condannati hanno previsto la fissazione del processo d'appello tra l'autunno e la fine del 2013. Entro 90 giorni verranno depositate le motivazioni e poi le difese lavoreranno al ricorso per cui hanno a disposizione 45 giorni. E' l'avvocato Marcello Melandri, che assiste Enzo Boschi, a tracciare la linea. "Aspetteremo le motivazioni e poi lavoreremo all'appello sperando in un risultato migliore". All'indomani della sentenza "sono ancora più incredulo, ci ripenso e mi chiedo il perché", commenta.

PROTEZIONE CIVILE, ORA PARALISI ATTIVITA' - La prima conseguenza della sentenza di condanna emessa ieri nei confronti dei componenti della ex commissione Grandi rischi è "la paralisi delle attività di previsione e prevenzione". Lo afferma il Dipartimento della Protezione civile. Si arriverà alla paralisi, nota il Dipartimento, "poiché è facile immaginare l'impatto di questa vicenda su tutti coloro che sono chiamati ad assumersi delle responsabilità in questi settori considerati i pilastri di una moderna Protezione civile". Il rischio, sottolinea, "é che si regredisca a oltre vent'anni fa, quando la Protezione civile era solo soccorso e assistenza a emergenza avvenuta. Oppure che chi é incaricato di valutare finisca per alzare l'allerta al massimo livello ogni qualvolta i modelli previsionali forniscano scenari diversificati, generando una crescita esponenziale di allarmi che provocheranno assoluta sfiducia nei confronti di chi li emette o situazioni di panico diffuso tra la popolazione". "In entrambi i casi - prosegue la Protezione civile - le Istituzioni, primi fra tutti i Sindaci, che per legge hanno l'obbligo di pianificare e prendere decisioni a tutela dei propri cittadini, lo dovranno fare senza il fondamentale supporto di coloro che fino a ieri, avendo le necessarie competenze ed esperienze, fornivano valutazioni e interpretazioni sui molteplici rischi che interessano il territorio italiano e che da oggi non si sentono più tutelati dal Paese per cui prestano servizio". Tra le conseguenze che si stanno già ripercuotendo sul servizio nazionale di Protezione civile a seguito della sentenza di condanna emessa ieri dal tribunale dell'Aquila, il Dipartimento cita le dimissioni formalmente presentate al presidente del Consiglio da parte dei componenti della Commissione Grandi rischi, oltre a quelle di Mauro Dolce, direttore dell'Ufficio rischio sismico del Dipartimento.

IL MONDO DELLA SCIENZA INSORGE - Levata di scudi del mondo scientifico internazionale dopo la condanna dei super esperti che ''non allertarono'' gli aquilani, anzi ''minimizzarono'' i rischi di un terremoto. La sentenza  "e' avvenuta nel paese natale di Galileo. Certe cose non cambiano mai". E' la conclusione del  ricercatore Michael Halpern, della ong americana Union of Concerned Scientists. "Il presidente Napolitano dovrebbe intervenire'', aggiunge. Dal Giappone gli fa eco Shinichi Sakai, professore associato dell'Earthquake Research Institute di Tokyo: "Se fossi stato io lì avrei detto le stesse cose perché non è possibile stabilire quando può verificarsi una forte scossa sismica". Una sentenza "rigida, da choc" che impedirebbe in Giappone di "accettare qualsiasi incarico in commissioni di esperti vista la possibilità di condanna", afferma Koshun Yamaoka, ordinario di sismologia all'Università di Nagoya.

SITO EUCENTRE BIANCO PER SOLIDARIETA' - La Fondazione Eucentre, specializzata nella ricerca sui terremoti, ha lasciato in bianco il suo sito web in segno di solidarietà con il suo presidente, Gian Michele Calvi, membro della commissione Grandi Rischi condannato insieme agli altri. "Ricercatori, tecnici e collaboratori della Fondazione Eucentre - si legge nella home page, completamente bianca - esprimono la loro vicinanza al Prof. Gian Michele Calvi, Presidente di Eucentre, ed a tutti i membri della Commissione Grandi Rischi che sono stati condannati in primo grado con la sentenza del 22 ottobre 2012".

IL DIBATTITO IN ITALIA - "Quella de l'Aquila è una vicenda drammatica, ma la giustizia ha i suoi tempi", afferma il ministro dell'interno Cancellieri. "Il rischio è che si sia affermato il principio che non è ammesso il dubbio in una valutazione scientifica. Io credo si debba restituire ad ogni componente della vita sociale il suo ruolo. Il ruolo della scienza non è quello della politica e non è neanche quello dell'amministrazione. Probabilmente c'é un po' di confusione di ruoli", afferma il ministro dell'ambiente, Corrado Clini. "Mi auguro che venga corretta in secondo grado": è invece  l'auspicio espresso dal presidente della Camera, Gianfranco Fini. "E' una sentenza che sta facendo il giro del mondo - ha aggiunto Fini - e con tutto il rispetto per chi l'ha emessa, contrasta con un dato scientifico: è impossibile prevedere la gravità di un sisma". "Ne stanno parlando negli Stati Uniti e in Giappone. Mi auguro - ha concluso il presidente Fini - che venga corretta in secondo grado". "Si rende giustizia alle vittime del terremoto dell'Aquila condannando chi ha costruito delinquentemente, non gli scienziati. Assurdo. E le conseguenze?", afferma il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini, su Twitter.

martedì 23 ottobre 2012

Inchiesta alluvione di Genova 2011 - #5

Alluvione 2011, Scidone indagato. Doria: «Vogliamo capire»
da "Il Secolo XIX del 23-10-2012"

Genova - Francesco Scidone, ex assessore (Idv) alla Sicurezza del Comune del capoluogo ligure, risulta indagato per concorso in falso e calunnia in relazione all’alluvione che colpì la città il 4 novembre del 2011.
L’iscrizione di Scidone nel registro degli indagati sarebbe legata all’interrogatorio del dirigente comunale Sandro Gambelli, secondo cui l’ex assessore avrebbe saputo che alle 12 di quel terribile giorno a monitorare il torrente Fereggiano non c’era alcun volontario , e avrebbe in qualche modo avvallato la successiva ricostruzione “taroccata” dei tempi dell’esondazione del corso d’acqua.
Contattato da Radio19, lo stesso Scidone è stato telegrafico: «Non posso dire nulla, rivolgetevi al mio avvocato». Avvocato che è apparso subito sulla linea del suo cliente: «Non rilascio dichiarazioni su nulla».
«Il Comune di Genova vuole capire come l’opinione pubblica cosa è successo nell’alluvione del 4 novembre 2011»: così il sindaco Marco Doria oggi pomeriggio a Genova in Consiglio Comunale ha commentato l’iscrizione nel registro degli indagati dell’ex assessore Scidone, indagato per falso e calunnia in relazione all’alluvione 2011.
«L’ipotesi di reato attiene alla colpevolmente scorretta ricostruzione degli avvenimenti - ha detto Doria -. Oltre alla notizia delle indagini in corso della magistratura su alcuni funzionari del Comune per falso e calunnia, non sappiamo nulla di più in questo momento. Non ci vogliamo sostituire ai magistrati. Attendiamo i risultati dell’indagine mantenendo un atteggiamento garantista nei confronti degli indagati. Il Comune è disponibile a collaborare con la magistratura».
Doria ha precisato che in questi mesi il Comune ha lavorato per rendere più efficiente il sistema della Protezione civile, predisponendo una struttura più snella, con un comitato operativo anti-emergenze a livello della prefettura.
Le telecamere del Secolo XIX sono andate in Consiglio Comunale, a raccogliere il parere di capigruppo e consiglieri. L’Idv non ha voluto commentare; molto duro invece il capogruppo Lega Nord Edoardo Rixi che ha detto: «Sembra di stare in Calabria: così si perde la fiducia dei cittadini».
 Interrogatorio dal gip per due indagati
Saranno ascoltati domani dal gip di Genova i due funzionari del Comune Pierpaolo Cha e Gianfranco Delponte, agli arresti domiciliari per falso e calunnia nell’ambito dell’inchiesta-stralcio sull’alluvione del 4 novembre 2011.
L’interrogatorio di garanzia si svolgerà davanti al gip Annalisa Giacalone, la stessa che la settimana scorsa aveva sentito Sandro Gambelli, l’ex dirigente del settore Protezione Civile di Pubblica Incolumità e Volontariato, a sua volta ai domiciliari con le stesse ipotesi di reato, e poi scarcerato dopo l’interrogatorio.

domenica 21 ottobre 2012

Inchiesta alluvione di Genova 2011 - #4

Fereggiano dimenticato: «Coperti tutti gli errori»
(da Il Secolo XIX del 21/10/2012)

Genova - Non era solo una questione di «perdere la faccia» o fare «figure terribili». Il Fereggiano, «in condizioni di particolare intensità delle piogge», doveva essere presidiato in modo «fisso». Lo prevedeva il regolamento della Protezione civile comunale, una prescrizione che venne dunque violata. Ecco perché fu architettato il documento taroccato che sosteneva il contrario. Non solo l’ex assessore Francesco Scidone sapeva dei mancati controlli, ma coprì il falso - secondo quanto raccontato al pm da Sandro Gambelli, primo dei funzionari comunali arrestati - lasciando che il sindaco Marta Vincenzi esponesse quella versione in consiglio comunale.

È ormai chiaro il quadro del depistaggio sull’alluvione che il 4 novembre uccise sei persone, quattro donne e due bambine. La Procura è convinta di aver identificato gli ideatori dell’atto farlocco, i dirigenti comunali Gianfranco Delponte e Pierpaolo Cha (da venerdì agli arresti domiciliari e difesi dagli avvocati Romano Raimondo e Giancarlo Bonifai) e l’autore materiale, il loro sottoposto Sandro Gambelli (liberato ieri, assistito da Giuseppe Giacomini). Dopo aver praticamente chiuso questa tranche, l’indagine adesso entra nel vivo: «Puntiamo a identificare gli eventuali responsabili del disastro», spiega il procuratore Michele Di Lecce. Gli interrogatori di garanzia dei due manager sono stati fissati mercoledì di fronte al gip Annalisa Giacalone.

sabato 20 ottobre 2012

Inchiesta alluvione di Genova 2011 - #3

Genova: Scidone sapeva che non c'erano volontari
(da Il Secolo XIX del 20/10/2012)

Genova - L’ultimo buco è una probabile riunione avvenuta nel pomeriggio del 4 novembre 2011. Poche ore in cui qualcuno stabilì che si doveva dare una versione dei fatti falsa in pasto all’opinione pubblica (sconvolta dalla morte di sei persone), per proteggere l’operato del Comune. Per il resto la Procura non ha più dubbi. È chiaro chi ordinò, chi stilò e chi partecipò alla redazione del verbale della vergogna. Manca solo il “mandante” politico, se c’è, e pare che ci si stia avvicinando parecchio.

La svolta decisiva è arrivata dopo l’interrogatorio dell’ex disaster manager Sandro Gambelli (difeso da Giuseppe Giacomini), l’autore materiale dell’atto taroccato che colloca un volontario della protezione civile sul Fereggiano poco prima dell’esondazione (prima bugia) e anticipa di tre quarti d’ora la calamità (seconda bugia). Quella versione, secondo il gip Annalisa Giacalone, fu ordinata da Gianfranco Delponte, coadiuvato da Giampaolo Cha, rispettivamente numero uno e due dell’Area Sicurezza del Comune, nonché responsabili diretti di Gambelli. Ma sempre nello stesso interrogatorio, per la prima volta, è emersa la diretta consapevolezza del falso da parte di un politico.
Si tratta di Francesco Scidone, ex assessore alla Protezione civile del Comune. Il pm Luca Scorza Azzarà, incalzando Gambelli, gli chiede se ricorda qualcosa di un dialogo riportato agli inquirenti da un altro superteste. Sarebbe avvenuto, sostiene il magistrato, nella sala operativa del Comune la mattina del disastro, poco prima di mezzogiorno. Scidone, rendendosi conto che le piogge erano fortemente aumentate d’intensità leggendo i dati dei pluviometri, si rivolge Roberto Gabutti (oggi indagato e difeso da Michele Ispodamia), coordinatore dei volontari che devono monitorare il livello dei torrenti: «Cosa dicono i tuoi?», la prima domanda.
E Gabutti: «Situazione critica ma sostanzialmente sotto controllo». Scidone, insiste il pm, avrebbe replicato: «Ma sul Fereggiano abbiamo qualcuno?». Gabutti: «No..». A quel punto ancora Scidone avrebbe perso le staffe: «Ma porca M...mandate subito qualcuno». Gabutti si attivò, ma non riuscì a inviare nessuno. Eppure l’ex sindaco Marta Vincenzi, basandosi sulla relazione firmata dai funzionari oggi agli arresti e avallata da Scidone, disse che un controllo sul Fereggiano c’era stato, e pure tranquillizzante. Un falso, di cui tuttavia l’assessore era ben consapevole essendo stato informato in tempo reale delle mancate ricognizioni. Se la posizione di Scidone pare scricchiolare, subisce colpi durissimi quella di Gianfranco Delponte e Pierpaolo Cha, manager pubblici inizialmente “solo” indagati a piede libero e da ieri ai domiciliari (li difendono Romano Raimondo e Giancarlo Bonifai).
«Il quadro indiziario - si legge nelle carte - si è aggravato a seguito delle circostanziate e credibili dichiarazioni rese da Gambelli». Precisazioni che, di quest’ultimo, «inquadrano il ruolo subordinato». Delponte e Cha , quindi, « attestavano falsamente il verificarsi di fatti...fra questi l’avvenuta segnalazione da parte di un delegato della protezione civile che la situazione fosse ancora tranquillizzante alle ore 12, e il successivo verificarsi dell’esondazione che cagionava sei vittime alle ore 12.15, circostanza oggettivamente falsa». Siccome sono ancora in servizio, possono «inquinare le prove». E il giudice li mette agli arresti.

Inchiesta alluvione di Genova 2011 - #2

Alluvione: Delponte e Cha agli arresti domiciliari
(da Il Secolo XIX del 19/10_2012)

Genova - Le parole pesano. E quelle pronunciate davanti al pm Luca Scorza Azzarà da Sandro Gambelli, dirigente di Protezione civile del Comune di Genova, arrestato quattro giorni fa per falso e calunnia nell’ambito dell’inchiesta-stralcio sulle carte taroccate destinate al verbale per l’alluvione del 2011, pesano un quintale.
Così oggi, poco dopo le 14, la squadra di polizia giudiziaria della procura di Genova ha notificato ai superiori di Gambelli un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari. Gianfranco Delponte e Pierpaolo Cha sono diventati, da semplici indagati per reato in concorso, detenuti ai domiciliari. I reati contestati sono falso e calunnia.
La decisione del giudice Annalisa Giacalone di trasformare in ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari l’iscrizione nel registro degli indagati di Delponte e Cha sarebbe scaturita dal fatto che il giudice, preso atto che i due ricoprivano ancora le rispettive cariche in Comune, avrebbero potuto inquinare le prove.
Dunque, il quadro di quanto avvenne subito dopo la tragedia sembrerebbe delinearsi: Gambelli avrebbe redatto il falso documento che raccontava una sequenza degli eventi accorciata rispetto alla realtà, in modo da rendere imprevedibile la “bomba d’acqua” prodotta dal torrente Fereggiano, ma a pensare quel documento sarebbero stati i suoi superiori gerarchici, Delponte e Cha.
La taroccatura sarebbe servita, secondo le stesse parole degli indagati, a evitare lo «sputtanamento dell’ufficio di protezione civile e dei volontari». Insomma, Gambelli è stato chiaro: ha eseguito un ordine. E ha ricordato che l’allora vicesindaco Paolo Pissarello in un’intervista rilasciata poco dopo le 19 fornì la ricostruzione taroccata della bomba d’acqua quando ancora Gambelli non aveva redatto il verbale. Come dire che la decisione venne presa a un livello superiore rispetto al suo. Un j’accuse diretto, un dito puntato contro i suoi superiori gerarchici.
Questa inchiesta-stralcio va di pari passo con una seconda tranche che vede indagato il responsabile delle organizzazioni di volontariato che in quei giorni si trovavano a Genova, Roberto Gabutti. Gabutti avrebbe scritto sul bollettino dei fiumi che un volontario alle 12 avrebbe riferito che il rio Fereggiano era sotto il livello giallo, ovvero sotto il livello di guardia. In realtà il volontario ha riferito agli inquirenti che non si trovava sul Fereggiano, ma era imbottigliato nel traffico lungo il Bisagno.
Gabutti è indagato di falso e favoreggiamento perché avrebbe assecondato il disegno dei dirigenti comunali responsabili della protezione civile. Entrambe le inchieste fanno parte di un’indagine più articolata e complessa che intende far luce sulle responsabilità durante l’alluvione che provocò sei morti.