| Renata Briano |
Secondo i primi cittadini, «non si può giustificare con l’allerta meteo il mancato arrivo dei denari in grado di risollevare il territorio dal dissesto», dicono i sindaci della val di Vara, pesantemente colpita dall’alluvione dell’ottobre 2011 che causò vittime e danni. Ma l’assessore regionale all’Ambiente, Renata Briano, replica: «Negli anni non abbiamo cambiato il sistema di allerta».
I sindaci, però, contestano modi e tempi con i quali, nell’ultima settimana, la Protezione Civile regionale ha comunicato l’allerta meteo. In questi territori, l’allerta 1 e 2 significa anche evacuazione delle case e ordinanze per obbligare i cittadini a spostarsi nei piani alti delle proprie abitazioni, «ma tutto è reso più difficile quando la comunicazione arriva alle 19.30 di sera - ha spiegato il primo cittadino di Beverino - Un piccolo Comune da solo non può fare fronte a questa situazione. Come mai ci si è accorti solo alle 19 che la situazione andava peggiorando? Credo che sia il momento di fermarci a riflettere».
Rincara la dose il sindaco di Brugnato, Claudio Galante: «Siamo stati in Comune tutta la notte, abbiamo monitorato continuamente il territorio, e fortunatamente non è successo nulla, ma il rischio è che si faccia un uso eccessivo di questi allarmi».
Ancora, secondo il sindaco di Borghetto, Fabio Vincenzi, «questa situazione porterà all’emergenza sociale: non ci si può nascondere dietro un’allerta meteo, servono i soldi per sistemare il territorio. Con le frane messe in sicurezza, l’allerta non porterebbe ad alcuna emergenza».
Ai sindaci, come detto, ha replicato l’assessore Briano, intervenuta questa mattina a Genova a un convegno dedicato proprio alle alluvioni: «Stamattina mi sono arrivati diversi sms per dirmi “troppe allerte“, ma noi non abbiamo cambiato il nostro sistema di allerta negli ultimi anni. Ci vengono forniti dati, e su questi facciamo le nostre previsioni, cercando di lavorare al meglio perché sappiamo di avere una grande responsabilità».
fonte: "Il Secolo XIX" del 5/11/2012
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