venerdì 9 novembre 2012

L'allerta meteo 2 e la sinossi Arpal

Di seguito il rapporto sinottico dell'Arpal del 9 novembre 2012

Al di là della diramazione dello stato di Allerta 2 sulla Liguria tra Sabato e Domenica una notizia che ha suscitato un misto di curiosità, allarmismo e sorrisi ironici è quella secondo cui la perturbazione che sta per interessare la nostra regione sia figlia di Sandy, l'uragano che tanti danni ha provocato negli Stati Uniti due settimane fa. Nel seguito quindi ci proponiamo di fare ordine in questa storia. Era il 29 ottobre quando l'uragano Sandy, in verità ormai declassato a ciclone post-tropicale, dopo aver provocato vittime e ingenti danni nei Caraibi, arrivava a interessare New York, causando nuove vittime e gravissimi danni, che sicuramente hanno colpito l'immaginario popolare molto di più di quanto non avessero potuto fare le devastazioni avvenute in Giamaica o ad Haiti. Il giorno seguente Sandy varca il confine col Canada, provoca ulteriori danni e una vittima, perde ulteriormente intensità e prosegue il suo cammino verso Nord. E' il 1 novembre quando una saccatura del vortice polare inizia a fondersi con Sandy. L'unione della massa d'aria tropicale con quella polare dà vita nei giorni seguenti ad un sistema depressionario molto attivo sul Canada nordorientale da cui traggono origine altri minimi secondari. E' ormai il 5 novembre quando il minimo principale, che ha ormai perso intensità, viene rinvigorito da una nuova onda baroclina, forma un minimo tra Terranova e Nuova Scozia e finalmente abbandona il Canada mettendosi in movimento verso Nord-Est. Mercoledì 7 il ciclone, piccolo ma sempre attivo, si trova tra il Labrador e la Groenlandia. Il giorno 8 raggiunge l'Islanda e si approfondisce ulteriormente. Oggi è tra Islanda e Scozia e inizia a far affluire aria fredda verso Sud, allungando la sua saccatura sull'Atlantico dove si trova, di fronte al Portogallo, un cut-off ormai stanco che da molti giorni non riesce ad avere accesso al Mediterraneo, sul quale resiste il promontorio anticiclonico africano.
 La giornata di domani dovrebbe vedere, come risultato di queste manovre, una vasta saccatura estesa dal Mar di Norvegia fino al Sahara, in grado di far saltare la resistenza anticiclonica e di convogliare un forte flusso da Sud-Ovest sul Mediterraneo occidentale favorendo la nascita di un minimo secondario sul Golfo del Leone. Proprio questo minimo farà sì che il flusso che raggiungerà la Liguria sia prevalentemente di scirocco (ossia da Sud-Est) con un fetch molto ampio che gli permetterà di attingere umidità da tutto il Tirreno. Questa configurazione, che a questo punto riteniamo chiaro essere legata a Sandy da una parentela non troppo stretta, risulta particolarmente pericolosa per la nostra regione anche in virtù del richiamo freddo da Nord-Est nei bassi strati che potrebbe favorire la formazione di una linea di convergenza e quindi di sistemi temporaleschi non solo forti ma dotati di quelle caratteristiche di stazionarietà che li rendono particolarmente pericolosi. Successivamente il minimo dal Golfo del Leone andrà verso l'Algeria isolandosi come una struttura ciclonica indipendente e, presumibilmente, determinando in quelle zone precipitazioni forse meno intense delle nostre ma probabilmente ancora più pericolose. Nella giornata di Lunedì la circolazione ciclonica potrebbe favorire nuove precipitazioni sulla Liguria, anche se con intensità minore rispetto a quelle attese per questo fine settimana.

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