ROMA - A pochi giorni dal forte sisma che ha colpito la più grande isola dell'Indonesia, Sumatra, rievocando lo spettro del terribile terremoto del 26 dicembre 2004, la terra continua a tremare in tutto il mondo: dal Cile, dove almeno due persone sono morte, alla Papua Nuova Guinea, al Kenya.
Il terremoto è tornato a colpire oggi il Cile, con almwno due morti per arresto cardiaco nella zona di Valparaiso, in seguito al sisma di 6,5 gradi di magnitudo della scala Richter, avvertito in sette delle 15 regioni del paese. La forte scossa ha causato una evacuazione preventiva nelle zone costiere da Tongoy a Constitucion, per tre ore circa, per il timore dello scatenarsi di uno tsunami.
L'epicentro del terremoto è stato individuato 46 chilometri a nord-ovest del porto di Valparaiso (120 km a ovest della capitale Santiago). Si sono registrati problemi all'erogazione della corrente elettrica in alcune zone di Santiago e nella regione di Valparaiso, e circa centomila persone in 13 comuni sono rimaste senza il servizio. Anche al largo delle coste della Papua Nuova Guinea è stato registrato un forte terremoto di magnitudo 7, come ha riferito l'istituto americano di geofisica. Secondo il Pacific Tsunami Warning Center il sisma non ha provocato rischi tsunami. La scossa è avvenuta ad una profondità di 202 km e l'epicentro è stato registrato 137 km a nord di Lae, seconda città del paese.
La terra trema infine anche in Kenya, dove una scossa di magnitudo 4,9 è stata avvertita questa mattina, poco dopo le 5, intorno alla capitale Nairobi, e nelle aree limitrofe di Limuru, Machakos e Konza. Il sisma, secondo quanto dichiarato ai media dal Dipartimento meteorologico, sarebbe una conseguenza della scossa di stannotte nell'oceano Indiano. Appena percepito dalla popolazione, non ha causato grossi danni ma il timore è che altri eventi sisimici possano verificarsi nelle prossime ore.
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