Deve ancora abbattersi sull’Italia, eppure l’ondata di caldo ha già fatto salire la temperatura. Almeno tra i metereologi. Colpa del nome, Hannibal o Ignaz? La prima, spiega Antonio Sanò de ilMeteo.it, che rivendica: «L’anticiclone africano è stato chiamato così da noi italiani, per averlo individuato per primi, anticipando il Centro meteo di Berlino». La seconda, lo correggono dal Centro Epson: «L’Istituto per la meteorologia dell’Università di Berlino, utilizzando regole e metodologie stabilite dalla Organizzazione mondiale della meteorologia, un’Agenzia dell’Onu, ha assegnato all’alta pressione che ha raggiunto l’Italia il nome di Ignaz. L’appellativo Hannibal è stato inventato a puri fini di scoop mediatico-meteorologico e non riconosciuto dal mondo scientifico, proprio perché al di fuori delle convenzioni internazionali che regolano la nomenclatura dei grandi centri barici (aree di alta e bassa pressione)».
Dal 1998 poi il sistema prevede l’alternanza di nomi maschili e femminili per cicloni e anticicloni e dal 2002 un singolo privato può acquistare un nome a proprio piacimento, i proventi sono destinati a mantenere il sistema di monitoraggio meteorologico gestito dall’università di Berlino.
Naturalmente il nome attribuito a Berlino non è vincolante e di qui le querelle, come quella recentissima sul ciclone della prima metà di aprile denominato «Lucia» dall’Università di Berlino e definito Lucy da diversi esperti meteo in Italia. Per il Centro Epson Meteo, non si può dare il nome a una perturbazione finchè questo non si sia effettivamente formato, perchè «se poi non arrivasse veramente (stiamo parlando di previsioni) quel nome verrebbe bruciato, e alla perturbazione successiva si porrebbe il dilemma: rispolverare lo stesso nome, generando inevitabilmente una gran confusione oppure passare al nome successivo, sballando però così il conteggio finale delle perturbazioni».
In attesa di ulteriori sviluppi nella guerra delle denominazioni, la situazione meteo per i prossimi giorni resta comunque definita: temperature oltre la media, e qualche pioggia al Nord.
giovedì 26 aprile 2012
Anteprima d'estate
| L'anticiclone Hannibal |
'Hannibal' per cinque giorni soffierà aria calda su tutta l'Italia
Dall'Africa arriva in queste ore 'Hannibal' un anticiclone che porta con se aria calda e un'innalzamento delle temperature di almeno dieci gradi sulla media stagionale nei prossimi 5-6 giorni. Sono queste le previsioni del metereologo Antonio Sanò de IlMeteo.it che ha 'battezzato' anche l'anticiclone. "I meteorologhi tedeschi, che di solito danno nomi femminili alle forti perturbazioni e maschili a cicloni, lo hanno chiamato Ignaz, ma noi lo abbiamo individuato per primi e Hannibal è rimasto". L'anticiclone africano non si fermerà però all'Italia.
"Comincerà ad essere avvertito nelle prossime ore in Sicilia, Sardegna e nel sud, con temperature mediamente sopra i 10 gradi stagionali in tutta Italia. Ma entro 48 ore - spiega Sanò - arriverà anche in Europa del nord e poi su, fino al Circolo polare artico, aumentando le massime stagionali di 12-15 gradi nei Paesi scandinavi". Hannibal riscalderà progressivamente quasi tutta l'Europa, escluse le isole britanniche, dove nei prossimi giorni sono previste ancora piogge e tempo brutto. "Sarà un crescendo a partire dalle coste africane - aggiunge il meteorologo - da giovedì - venerdì e verrà avvertito dapprima in Sicilia, Calabria, Puglia e all'interno della Sardegna. Il picco di caldo é previsto sabato pomeriggio, con massime di 30 gradi in Sicilia, nelle zone interne della Sardegna e in Puglia, 28 gradi a Napoli e Roma e 29 a Bologna. Il record dovrebbe spettare a Firenze, con 31 gradi, sempre sabato pomeriggio".
Il caldo, secondo Sanò, sarà particolarmente avvertibile nelle zone interne. Sulle coste, il mare ancora freddo mitigherà invece le temperature, in particolare sulla riviera ligure. Anche a nord ovest, tra Lombardia e Piemonte, il termometro faticherà a superare i 25 gradi. Domenica vedrà l'Italia quasi divisa in due con forte caldo al centro-sud, sulle isole e in Emilia Romagna, con massime sempre sui 30 gradi soprattutto al sud, mentre sul nord ovest ci saranno temperature molto più miti e temporali su Piemonte, Lombardia e Liguria, con nevicate oltre i 1700 metri di quota. Lunedì sono invece previsti temporali e rovesci su Piemonte, Lombardia, l'Appennino Abruzzese. Piogge in Sardegna e nel pomeriggio sul grossetano. Le temperature si manterranno sui 27 gradi circa al sud e 26 nell'Emilia Romagna. Martedì primo maggio tempo bello e caldo quasi ovunque, secondo le previsioni del iLMeteo.it. Qualche pioggia è prevista localmente in Veneto, Trentino Alto Adige, Piemonte, Ponente Ligure ed Emilia. Le temperature dovrebbero arrivare ai 28 gradi al sud e 26 al centro.
(AnsaNews)
martedì 24 aprile 2012
Germania: ondata caldo, fino 30 gradi
(ANSA) - BERLINO, 24 APR - Il caldo estivo e' atteso anche in Germania per il prossimo week end, con temperature fino a 30 gradi in qualche Land del Sud e dell'Est del Paese. Gli esperti leggono questo primo assaggio di estate, scrive Die Welt, come un ''buon segnale'' per la prossima stagione. Per la gioia dei tedeschi, che non hanno scordato l'estate piovosissima e fredda dello scorso anno. Secondo le previsioni, saliranno fino a 26 gradi da giovedi' prossimo in alcune regioni del sud, con picchi di 30, venerdi'.
Prova di estate: arriva l'anticiclone
Genova - E alla fine arriva il caldo. Sospirato, invocato, solo intravisto la scorsa domenica sulle coste liguri. Dopo un mese di maltempo che ha fatto montare l’impazienza d’estate degli italiani, il 25 aprile arriva col sole. Per oggi ancora maltempo, però. I meteorologi prevedono l’ultimo colpo di coda pseudo invernale. Temporali, gradinate e raffiche che spazzano il centro nord fino a sera. I rovesci che s’addensano anche sulla Capitale. Ma tutto passa in fretta.
In quest’ultima coda d’inverno si vedrà persino la neve a quote basse: tra gli 800 e i 1000 metri sulle Alpi. Poi, da domani, via libera ad un forte anticipo d’estate. Sì, perchè un anticiclone proveniente dall’Africa farà salire le temperature di 12 gradi durante la settimana e fino a 15 durante il week-end. L’aria calda soffierà da sud, prima verso la Sardegna e la Sicilia, poi su tutta la l’Italia. Sarà l’estate, almeno fino alla fine del mese.
Le temperature potranno essere al di sopra della norma anche di 10 gradi, con la colonnina di mercurio che si impenna: oltre i 30 gradi al sud e intorno ai 25 gradi quasi ovunque. In Liguria il clima sarà un piacere: da mercoledì a sabato sole alto, senza nuvole, poi, nella giornata di domenica solo qualche velatura passeggera. Il mare farà resto, e le temperature si stabilizzeranno intorno ai venti gradi. «A Genova la temperatura sarà estremamente mite e piacevole», spiega Antonio Sanò, meteorologo de Ilmeteo.it. Così per tantissimi sarà il momento di stendere il primo salviettone della stagione.
Ma i primi bagnati dell’anno sono avvertiti: la Capitaneria di Porto di Genova ha segnalato una colonia di grandi dimensioni di meduse del tipo velella sul litorale genovese, tra Nervi e Quarto. Molte sono già spiaggiate a Rapallo e in diverse località della riviera. Queste curiose meduse, conosciute anche come “barchette di San Pietro” perché assomigliano a piccole caravelle, non sono urticanti e sono sintomo di acque pulite. I bagnanti dovranno solo sforzarsi di resistere all’odore poco piacevole di questi animali.
Spiagge pronte ad affollarsi quindi, in questo primo fine settima estivo dell’anno. E sarà meglio cogliere l’occasione al volo. Perchè durerà giusto il tempo di una mezza settimana. Maggio, infatti, è previsto bagnato. Con una serie di perturbazioni già pronte a scombinare il sole, il caldo, questa bella stagione precaria che gioca d’anticipo, e arriva d’Aprile.
(da "Il Secolo XIX" web)
In quest’ultima coda d’inverno si vedrà persino la neve a quote basse: tra gli 800 e i 1000 metri sulle Alpi. Poi, da domani, via libera ad un forte anticipo d’estate. Sì, perchè un anticiclone proveniente dall’Africa farà salire le temperature di 12 gradi durante la settimana e fino a 15 durante il week-end. L’aria calda soffierà da sud, prima verso la Sardegna e la Sicilia, poi su tutta la l’Italia. Sarà l’estate, almeno fino alla fine del mese.
Le temperature potranno essere al di sopra della norma anche di 10 gradi, con la colonnina di mercurio che si impenna: oltre i 30 gradi al sud e intorno ai 25 gradi quasi ovunque. In Liguria il clima sarà un piacere: da mercoledì a sabato sole alto, senza nuvole, poi, nella giornata di domenica solo qualche velatura passeggera. Il mare farà resto, e le temperature si stabilizzeranno intorno ai venti gradi. «A Genova la temperatura sarà estremamente mite e piacevole», spiega Antonio Sanò, meteorologo de Ilmeteo.it. Così per tantissimi sarà il momento di stendere il primo salviettone della stagione.
Ma i primi bagnati dell’anno sono avvertiti: la Capitaneria di Porto di Genova ha segnalato una colonia di grandi dimensioni di meduse del tipo velella sul litorale genovese, tra Nervi e Quarto. Molte sono già spiaggiate a Rapallo e in diverse località della riviera. Queste curiose meduse, conosciute anche come “barchette di San Pietro” perché assomigliano a piccole caravelle, non sono urticanti e sono sintomo di acque pulite. I bagnanti dovranno solo sforzarsi di resistere all’odore poco piacevole di questi animali.
Spiagge pronte ad affollarsi quindi, in questo primo fine settima estivo dell’anno. E sarà meglio cogliere l’occasione al volo. Perchè durerà giusto il tempo di una mezza settimana. Maggio, infatti, è previsto bagnato. Con una serie di perturbazioni già pronte a scombinare il sole, il caldo, questa bella stagione precaria che gioca d’anticipo, e arriva d’Aprile.
(da "Il Secolo XIX" web)
Arriva Hannibal
Dopo il ciclone Lucy e il ciclone Maddalena, arriverà l'anticiclone africano «Hannibal» a salvare l'Italia dal maltempo e dal freddo che hanno caratterizzato un mese di aprile fuori dalla norma. Il tempo instabile ci accompagnerà fino al 24, quando addirittura giungerà una forte e violenta perturbazione al nord e sulla Toscana, portando anche la grandine e raffiche di vento. Poi le temperature saliranno e rimarranno «estive» fino alla fine del mese.
Queste le previsioni del meteorologo di ilmeteo.it: «Mentre ancora piogge interessano sia gran parte del nord che il sud, e il clima è ancora fresco per la stagione, una violenta e veloce perturbazione atlantica dalla Francia sta puntando verso l'Italia. Da stanotte i temporali colpiranno le regioni nordoccidentali, in trasferimento martedì al resto del nord, del centro e parte della Sardegna. Ci saranno raffiche di vento nei temporali e anche locali grandinate. La neve cadrà a quote basse sulle Alpi, addirittura tra gli 800 e i 1.000 metri, quote praticamente invernali. I temporali entro il pomeriggio raggiungeranno anche la Capitale, ma saranno veloci». «A partire dal 25 aprile, però - spiega il meteorologo - si innalzerà dall'Africa Hannibal, l'anticiclone africano, che spingerà aria calda dall'Africa, prima verso la Sardegna e la Sicilia, poi al Sud e, infine, su tutte le regioni, e ci accompagnerà almeno fino a fine mese in un breve assaggio d'estate, con temperature sopra la norma di ben 10 gradi. La colonnina salirà su valori vicini ai 30 gradi al sud e oltre i 25 gradi ovunque. Un nuovo peggioramento, tuttavia, è atteso da maggio, con una nuova sequenza di perturbazioni».
Queste le previsioni del meteorologo di ilmeteo.it: «Mentre ancora piogge interessano sia gran parte del nord che il sud, e il clima è ancora fresco per la stagione, una violenta e veloce perturbazione atlantica dalla Francia sta puntando verso l'Italia. Da stanotte i temporali colpiranno le regioni nordoccidentali, in trasferimento martedì al resto del nord, del centro e parte della Sardegna. Ci saranno raffiche di vento nei temporali e anche locali grandinate. La neve cadrà a quote basse sulle Alpi, addirittura tra gli 800 e i 1.000 metri, quote praticamente invernali. I temporali entro il pomeriggio raggiungeranno anche la Capitale, ma saranno veloci». «A partire dal 25 aprile, però - spiega il meteorologo - si innalzerà dall'Africa Hannibal, l'anticiclone africano, che spingerà aria calda dall'Africa, prima verso la Sardegna e la Sicilia, poi al Sud e, infine, su tutte le regioni, e ci accompagnerà almeno fino a fine mese in un breve assaggio d'estate, con temperature sopra la norma di ben 10 gradi. La colonnina salirà su valori vicini ai 30 gradi al sud e oltre i 25 gradi ovunque. Un nuovo peggioramento, tuttavia, è atteso da maggio, con una nuova sequenza di perturbazioni».
lunedì 23 aprile 2012
Smottamento in via Fereggiano
(da "Il Secolo XIX" web)
Genova - Momenti di paura, ieri mattina, per chi abita in via Fereggiano, la strada del capoluogo ligure più colpita dall’alluvione dello scorso 4 novembre: secondo quanto riferito dai vigili del Fuoco, che sono accorsi sul posto con una squadra, uno degli argini del torrente, in una zona franata proprio durante l’ondata di maltempo, si è crepato, provocando un piccolo smottamento di terriccio.
Terra e massi sono caduti proprio nel punto in cui il Fereggiano esondò a novembre: probabilmente a causa della pioggia dei giorni scorsi, e del forte vento di questa notte, i sassi hanno divelto la rete “contenitrice” e sono finiti nel letto d’acqua.
La situazione è definita «sotto controllo», ma fra la gente l’apprensione è alta, anche perché sempre in via Fereggiano le piogge di due settimane fa avevano già provocato “l’esplosione” di alcuni tombini: «È una vergogna! - hanno detto oggi i residenti della zona - In questo tratto di torrente i lavori sono incominciati, ma poi sono stati interrotti. Nessuno ha saputo spiegarci il motivo di questo stop. Noi viviamo nella paura, e temiamo che in caso di una forte pioggia possa succedere di nuovo il peggio». La rabbia, comprensibilmente, è molta: «Sembra che a novembre non sia successo nulla, che si tratti di un intervento normale». Il problema, secondo chi abita nella zona, starebbe nell’insufficienza della rete di contenimento applicata al terreno franoso: «Non tiene - dicono molti residenti - e quanto successo oggi ne è la prova». Inoltre, questo «è il quinto smottamento dal maggio del 2010», secondo quanto spiegato da alcuni residenti al Secolo XIX.
Smottamento in via Fereggiano Momenti di paura nella strada del capoluogo ligure più colpita dall’alluvione del 4 novembre, dove ha ceduto un muro di contenimento. La rabbia della gente
In zona è arrivata anche una pattuglia della polizia Municipale.
Genova - Momenti di paura, ieri mattina, per chi abita in via Fereggiano, la strada del capoluogo ligure più colpita dall’alluvione dello scorso 4 novembre: secondo quanto riferito dai vigili del Fuoco, che sono accorsi sul posto con una squadra, uno degli argini del torrente, in una zona franata proprio durante l’ondata di maltempo, si è crepato, provocando un piccolo smottamento di terriccio.
Terra e massi sono caduti proprio nel punto in cui il Fereggiano esondò a novembre: probabilmente a causa della pioggia dei giorni scorsi, e del forte vento di questa notte, i sassi hanno divelto la rete “contenitrice” e sono finiti nel letto d’acqua.
La situazione è definita «sotto controllo», ma fra la gente l’apprensione è alta, anche perché sempre in via Fereggiano le piogge di due settimane fa avevano già provocato “l’esplosione” di alcuni tombini: «È una vergogna! - hanno detto oggi i residenti della zona - In questo tratto di torrente i lavori sono incominciati, ma poi sono stati interrotti. Nessuno ha saputo spiegarci il motivo di questo stop. Noi viviamo nella paura, e temiamo che in caso di una forte pioggia possa succedere di nuovo il peggio». La rabbia, comprensibilmente, è molta: «Sembra che a novembre non sia successo nulla, che si tratti di un intervento normale». Il problema, secondo chi abita nella zona, starebbe nell’insufficienza della rete di contenimento applicata al terreno franoso: «Non tiene - dicono molti residenti - e quanto successo oggi ne è la prova». Inoltre, questo «è il quinto smottamento dal maggio del 2010», secondo quanto spiegato da alcuni residenti al Secolo XIX.
Smottamento in via Fereggiano Momenti di paura nella strada del capoluogo ligure più colpita dall’alluvione del 4 novembre, dove ha ceduto un muro di contenimento. La rabbia della gente
In zona è arrivata anche una pattuglia della polizia Municipale.
sabato 21 aprile 2012
Raccolti 500mila euro per alluvionati con il conto corrente regionale
Regione. In attesa che i soldi raccolti con gli Sms solidali siano trasferiti dalle compagnie telefoniche alle popolazioni alluvionate, così come assicurato dall’assessore alla Protezione Civile Renata Briano dopo la polemica innescata dalla consigliera Idv Maruska Piredda, dalla giunta Burlando arrivano oggi i criteri di utilizzo delle risorse raccolte dal conto corrente regionale, creato all’indomani delle terribili alluvioni che nell’autunno scorso hanno colpito Genova e lo Spezzino.
La delibera n.424 è stata approvata nell’ultima riunione di giunta (13 aprile) salvo poi passare dagli uffici che ne hanno ultimato l’iter: con questo atto la Regione stabilisce nero su bianco i criteri di utilizzo di 540.705,97 euro- la somma totale raccolta entro il 5 marzo scorso- in modo da garantire “il rispetto della volontà di chi ha liberamente versato”.
Entrando nel dettaglio: dell’oltre mezzo milione di euro, 324.000 sono destinati ai familiari delle diciotto vittime delle alluvioni in Liguria tra il 2010 e il 2011, e 30.000 euro alle due vittime dell’alluvione dell’ottobre 2011 ad Aulla.
Inoltre, 100.000 euro sono destinati alle famiglie evacuate dalla propria abitazione, come parziale copertura delle spese per il rialloggiamento provvisorio, che si vanno a sommare alle risorse previste dalle ordinanze di protezione civile messe a disposizione del Commissario delegato per l’emergenza, Claudio Burlando.
Ulteriori 56.727,80 euro sono destinati alle famiglie residenti per il recupero o l’acquisto di beni mobili che hanno subito danni o sono stati distrutti nell’alluvione, previa presentazione ai Comuni dell’apposita dichiarazione.
I contributi non potranno superare il 50% del totale della spesa e saranno assegnati secondo una scala di priorità in cui sono conteggiati, tra gli altri, il reddito Isee e la presenza nel nucleo familiare di persone invalide o ultrasessantacinquenni.
Infine, le risorse derivanti dall’iniziativa promossa dall’Assessorato alla Cultura e Spettacoli della Regione Liguria “Il cuore in scena” saranno prioritariamente destinate al recupero di beni o istituti culturali, come musei e biblioteche, danneggiate dall’alluvione.
(Genova24.it)
La delibera n.424 è stata approvata nell’ultima riunione di giunta (13 aprile) salvo poi passare dagli uffici che ne hanno ultimato l’iter: con questo atto la Regione stabilisce nero su bianco i criteri di utilizzo di 540.705,97 euro- la somma totale raccolta entro il 5 marzo scorso- in modo da garantire “il rispetto della volontà di chi ha liberamente versato”.
Entrando nel dettaglio: dell’oltre mezzo milione di euro, 324.000 sono destinati ai familiari delle diciotto vittime delle alluvioni in Liguria tra il 2010 e il 2011, e 30.000 euro alle due vittime dell’alluvione dell’ottobre 2011 ad Aulla.
Inoltre, 100.000 euro sono destinati alle famiglie evacuate dalla propria abitazione, come parziale copertura delle spese per il rialloggiamento provvisorio, che si vanno a sommare alle risorse previste dalle ordinanze di protezione civile messe a disposizione del Commissario delegato per l’emergenza, Claudio Burlando.
Ulteriori 56.727,80 euro sono destinati alle famiglie residenti per il recupero o l’acquisto di beni mobili che hanno subito danni o sono stati distrutti nell’alluvione, previa presentazione ai Comuni dell’apposita dichiarazione.
I contributi non potranno superare il 50% del totale della spesa e saranno assegnati secondo una scala di priorità in cui sono conteggiati, tra gli altri, il reddito Isee e la presenza nel nucleo familiare di persone invalide o ultrasessantacinquenni.
Infine, le risorse derivanti dall’iniziativa promossa dall’Assessorato alla Cultura e Spettacoli della Regione Liguria “Il cuore in scena” saranno prioritariamente destinate al recupero di beni o istituti culturali, come musei e biblioteche, danneggiate dall’alluvione.
(Genova24.it)
giovedì 19 aprile 2012
Allerta meteo, in arrivo piogge su centro Italia
Attesi temporali anche molto intensi su Lazio e Campania
Nuova perturbazione in arrivo sull'Italia con piogge e temporali interesseranno le regioni centrali tirreniche. Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile ha emesso una nuova allerta meteo che prevede a partire dalla serata piogge e temporali localmente anche molto intensi su Lazio e Campania e nella giornata di domani anche su Toscana e Sardegna, con estensione, nel pomeriggio alle altre regioni tirreniche del centro sud. I fenomeni saranno accompagnati da fulmini e forti raffiche di vento. Il Dipartimento seguirà l'evolversi della situazione in contatto con le prefetture, le regioni e le strutture locali di protezione civile. (Ansa news)
Nuova perturbazione in arrivo sull'Italia con piogge e temporali interesseranno le regioni centrali tirreniche. Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile ha emesso una nuova allerta meteo che prevede a partire dalla serata piogge e temporali localmente anche molto intensi su Lazio e Campania e nella giornata di domani anche su Toscana e Sardegna, con estensione, nel pomeriggio alle altre regioni tirreniche del centro sud. I fenomeni saranno accompagnati da fulmini e forti raffiche di vento. Il Dipartimento seguirà l'evolversi della situazione in contatto con le prefetture, le regioni e le strutture locali di protezione civile. (Ansa news)
mercoledì 18 aprile 2012
Dalla Val di Vara a Roma per i fondi
da "Il Secolo XIX" web
Genova - È iniziata da poche ore la «missione capitolina» dei Sindaci della Val di Vara (La Spezia), che si sono recati a Roma per sollecitare i partiti ed il Governo a destinare l’ultima tranche dei rimborsi elettorali del 2008 ai territori colpiti dall’alluvione dello scorso 25 ottobre. Oltre dieci i primi cittadini che sono partiti questa mattina dalla Spezia.
A guidare la delegazione, i sindaci di Beverino e Brugnato, Andrea Costa e Claudio Galante. I primi cittadini si sono recati nelle sedi dei principali partiti, per partecipare poi a incontri alla Camera e al Senato.
Culmine della giornata, un vertice con il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini. I sindaci hanno reso noto di essersi già incontrati con il segretario del Pd, Pierluigi Bersani.
La “missione”
Dopo gli appelli dei giorni scorsi, i sindaci delle località della val di Vara colpite dall’alluvione dello scorso 25 ottobre sono partiti questa mattina per Roma per chiedere ufficialmente che l’ultima tranche dei rimborsi elettorali del 2008 siano destinati alla ricostruzione dei loro territori.
Intorno alle 16, gli amministratori locali incontreranno i capigruppi dei partiti di Camera e Senato, mentre un’ora dopo è previsto un incontro con il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini.
Sconfortato, Fabio Vincenzi, sindaco di Borghetto Vara, ha detto ai microfoni di Radio19 che «con i soldi che prenderemo oggi a Roma, ci paghiamo il gasolio per le ruspe».
Genova - È iniziata da poche ore la «missione capitolina» dei Sindaci della Val di Vara (La Spezia), che si sono recati a Roma per sollecitare i partiti ed il Governo a destinare l’ultima tranche dei rimborsi elettorali del 2008 ai territori colpiti dall’alluvione dello scorso 25 ottobre. Oltre dieci i primi cittadini che sono partiti questa mattina dalla Spezia.
A guidare la delegazione, i sindaci di Beverino e Brugnato, Andrea Costa e Claudio Galante. I primi cittadini si sono recati nelle sedi dei principali partiti, per partecipare poi a incontri alla Camera e al Senato.
Culmine della giornata, un vertice con il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini. I sindaci hanno reso noto di essersi già incontrati con il segretario del Pd, Pierluigi Bersani.
La “missione”
Dopo gli appelli dei giorni scorsi, i sindaci delle località della val di Vara colpite dall’alluvione dello scorso 25 ottobre sono partiti questa mattina per Roma per chiedere ufficialmente che l’ultima tranche dei rimborsi elettorali del 2008 siano destinati alla ricostruzione dei loro territori.
Intorno alle 16, gli amministratori locali incontreranno i capigruppi dei partiti di Camera e Senato, mentre un’ora dopo è previsto un incontro con il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini.
Sconfortato, Fabio Vincenzi, sindaco di Borghetto Vara, ha detto ai microfoni di Radio19 che «con i soldi che prenderemo oggi a Roma, ci paghiamo il gasolio per le ruspe».
Terremoto in Cile
ROMA - A pochi giorni dal forte sisma che ha colpito la più grande isola dell'Indonesia, Sumatra, rievocando lo spettro del terribile terremoto del 26 dicembre 2004, la terra continua a tremare in tutto il mondo: dal Cile, dove almeno due persone sono morte, alla Papua Nuova Guinea, al Kenya.
Il terremoto è tornato a colpire oggi il Cile, con almwno due morti per arresto cardiaco nella zona di Valparaiso, in seguito al sisma di 6,5 gradi di magnitudo della scala Richter, avvertito in sette delle 15 regioni del paese. La forte scossa ha causato una evacuazione preventiva nelle zone costiere da Tongoy a Constitucion, per tre ore circa, per il timore dello scatenarsi di uno tsunami.
L'epicentro del terremoto è stato individuato 46 chilometri a nord-ovest del porto di Valparaiso (120 km a ovest della capitale Santiago). Si sono registrati problemi all'erogazione della corrente elettrica in alcune zone di Santiago e nella regione di Valparaiso, e circa centomila persone in 13 comuni sono rimaste senza il servizio. Anche al largo delle coste della Papua Nuova Guinea è stato registrato un forte terremoto di magnitudo 7, come ha riferito l'istituto americano di geofisica. Secondo il Pacific Tsunami Warning Center il sisma non ha provocato rischi tsunami. La scossa è avvenuta ad una profondità di 202 km e l'epicentro è stato registrato 137 km a nord di Lae, seconda città del paese.
La terra trema infine anche in Kenya, dove una scossa di magnitudo 4,9 è stata avvertita questa mattina, poco dopo le 5, intorno alla capitale Nairobi, e nelle aree limitrofe di Limuru, Machakos e Konza. Il sisma, secondo quanto dichiarato ai media dal Dipartimento meteorologico, sarebbe una conseguenza della scossa di stannotte nell'oceano Indiano. Appena percepito dalla popolazione, non ha causato grossi danni ma il timore è che altri eventi sisimici possano verificarsi nelle prossime ore.
Il terremoto è tornato a colpire oggi il Cile, con almwno due morti per arresto cardiaco nella zona di Valparaiso, in seguito al sisma di 6,5 gradi di magnitudo della scala Richter, avvertito in sette delle 15 regioni del paese. La forte scossa ha causato una evacuazione preventiva nelle zone costiere da Tongoy a Constitucion, per tre ore circa, per il timore dello scatenarsi di uno tsunami.
L'epicentro del terremoto è stato individuato 46 chilometri a nord-ovest del porto di Valparaiso (120 km a ovest della capitale Santiago). Si sono registrati problemi all'erogazione della corrente elettrica in alcune zone di Santiago e nella regione di Valparaiso, e circa centomila persone in 13 comuni sono rimaste senza il servizio. Anche al largo delle coste della Papua Nuova Guinea è stato registrato un forte terremoto di magnitudo 7, come ha riferito l'istituto americano di geofisica. Secondo il Pacific Tsunami Warning Center il sisma non ha provocato rischi tsunami. La scossa è avvenuta ad una profondità di 202 km e l'epicentro è stato registrato 137 km a nord di Lae, seconda città del paese.
La terra trema infine anche in Kenya, dove una scossa di magnitudo 4,9 è stata avvertita questa mattina, poco dopo le 5, intorno alla capitale Nairobi, e nelle aree limitrofe di Limuru, Machakos e Konza. Il sisma, secondo quanto dichiarato ai media dal Dipartimento meteorologico, sarebbe una conseguenza della scossa di stannotte nell'oceano Indiano. Appena percepito dalla popolazione, non ha causato grossi danni ma il timore è che altri eventi sisimici possano verificarsi nelle prossime ore.
domenica 15 aprile 2012
Terremoto a Vanuatu: 6.5 Richter
Un terremoto di magnitudo 6.5 ha colpito alle 9:05 di domenica ora locale (00:05 ora italiana) l'isola di Vanuatu nel Pacifico. L'ipocentro è stato rilevato a circa 8,7 km di profondità mentre l'epicentro è stato localizzato a 148 km sud-est di Port Vila (Vanuatu) e a circa 1.864 km a nord-est di Brisbane, Australia.
Maltempo: 'Lucy' spazza il meridione
(AnsaNews)
Freddo e pioggia in Calabria, annullate regate Coppa America
Puntuale, come da previsioni, il miniciclone Lucy è arrivato nel week end su gran parte delle regioni italiane scatenando pioggia e vento. Disagi si sono sentiti sopratutto al Sud Italia. A Napoli, le regate di flotta delle World Series di Coppa America previste per oggi,sono state annullate a causa della burrasca che si è abbattuta nel golfo. Il primo weekend dopo Pasqua, quello che tradizionalmente rappresenta le prove d'estate per Capri con l'arrivo delle prime folle di turisti, è segnato quest'anno dal maltempo. Una tempesta di acqua e vento imperversa da questa mattina sull'isola con forti raffiche di ponente che hanno raggiunto i 30 nodi. Il mare agitato, con onde che al largo superano i 3 metri, sta rendendo infatti molto difficili i collegamenti marittimi tra Napoli e Capri. Sospesi anche i collegamenti Ischia e Procida. E su Ischia, dalla notte scorsa numerosi black out di energia elettrica si stanno verificando sull'isola d'Ischia. In una zona di Ischia Ponte la corrente elettrica è mancata dalle 4,00 fino alle 9,00 di stamattina. A causare tali improvvisi black out - secondo il personale dell'Enel - i temporali e nel caso di Ischia Ponte le onde del mare che durante la burrasca della notte scorsa hanno superato la banchina, si sono riversate sul piazzale aragonese finendo per allagare una centralina che è andata in corto circuito. Non va meglio in provincia di Cosenza dove sono ingenti i danni provocati dal maltempo:la pioggia battente delle ultime ore ha provocato numerosi allagamenti di scantinati e garage. Oltre alla pioggia sta provocando disagi anche il vento forte che ha spezzato i rami di alberi ed ha rimosso le tegole dai tetti. A San Lucido, sempre nel cosentino, si è verificata una frana nella zona del lungomare. Il maltempo non dovrebbe dare tregua per la giornata di oggi, anzi, un peggioramento delle condizioni meteo è addirittura atteso per il tardo pomeriggio secondo le previsioni di Antonio Sanò, de "Ilmeteo.it" . La pioggia, considerata una "manna per l'agricoltura dalla Coldiretti, che ha bisogno di acqua per la crescita primaverile delle coltivazioni", ci accompagnerà almeno fino a venerdì prossimo, 20 aprile, - prosegue Sanò - salvo il prossimo weekend sopratutto al centrosud con temperature di 20°C, mentre da domenica 22 una nuova perturbazione raggiungerà il nord. Ombrello aperto ancora per la prossima settimana dunque, dove secondo le analisi di 3bmeteo.com, nuove intense piogge e temporali sono previsti, addirittura fino al 25 Aprile. Tanto che Aprile, proseguono da 3bmeteo.com, potrebbe risultare con buona probabilità addirittura più freddo di Marzo e il più instabile e fresco degli ultimi 30 anni, non tanto per gli estremi giornalieri quanto per i valori medi del mese. Il primo caldo potrebbe tornare, quasi improvviso, tra la fine di Aprile e l'inizio di Maggio, quando sarà molto probabile una rimonta anticiclonica di stampo subtropicale e l'arrivo delle prime temperature estive.
Freddo e pioggia in Calabria, annullate regate Coppa America
Puntuale, come da previsioni, il miniciclone Lucy è arrivato nel week end su gran parte delle regioni italiane scatenando pioggia e vento. Disagi si sono sentiti sopratutto al Sud Italia. A Napoli, le regate di flotta delle World Series di Coppa America previste per oggi,sono state annullate a causa della burrasca che si è abbattuta nel golfo. Il primo weekend dopo Pasqua, quello che tradizionalmente rappresenta le prove d'estate per Capri con l'arrivo delle prime folle di turisti, è segnato quest'anno dal maltempo. Una tempesta di acqua e vento imperversa da questa mattina sull'isola con forti raffiche di ponente che hanno raggiunto i 30 nodi. Il mare agitato, con onde che al largo superano i 3 metri, sta rendendo infatti molto difficili i collegamenti marittimi tra Napoli e Capri. Sospesi anche i collegamenti Ischia e Procida. E su Ischia, dalla notte scorsa numerosi black out di energia elettrica si stanno verificando sull'isola d'Ischia. In una zona di Ischia Ponte la corrente elettrica è mancata dalle 4,00 fino alle 9,00 di stamattina. A causare tali improvvisi black out - secondo il personale dell'Enel - i temporali e nel caso di Ischia Ponte le onde del mare che durante la burrasca della notte scorsa hanno superato la banchina, si sono riversate sul piazzale aragonese finendo per allagare una centralina che è andata in corto circuito. Non va meglio in provincia di Cosenza dove sono ingenti i danni provocati dal maltempo:la pioggia battente delle ultime ore ha provocato numerosi allagamenti di scantinati e garage. Oltre alla pioggia sta provocando disagi anche il vento forte che ha spezzato i rami di alberi ed ha rimosso le tegole dai tetti. A San Lucido, sempre nel cosentino, si è verificata una frana nella zona del lungomare. Il maltempo non dovrebbe dare tregua per la giornata di oggi, anzi, un peggioramento delle condizioni meteo è addirittura atteso per il tardo pomeriggio secondo le previsioni di Antonio Sanò, de "Ilmeteo.it" . La pioggia, considerata una "manna per l'agricoltura dalla Coldiretti, che ha bisogno di acqua per la crescita primaverile delle coltivazioni", ci accompagnerà almeno fino a venerdì prossimo, 20 aprile, - prosegue Sanò - salvo il prossimo weekend sopratutto al centrosud con temperature di 20°C, mentre da domenica 22 una nuova perturbazione raggiungerà il nord. Ombrello aperto ancora per la prossima settimana dunque, dove secondo le analisi di 3bmeteo.com, nuove intense piogge e temporali sono previsti, addirittura fino al 25 Aprile. Tanto che Aprile, proseguono da 3bmeteo.com, potrebbe risultare con buona probabilità addirittura più freddo di Marzo e il più instabile e fresco degli ultimi 30 anni, non tanto per gli estremi giornalieri quanto per i valori medi del mese. Il primo caldo potrebbe tornare, quasi improvviso, tra la fine di Aprile e l'inizio di Maggio, quando sarà molto probabile una rimonta anticiclonica di stampo subtropicale e l'arrivo delle prime temperature estive.
venerdì 13 aprile 2012
Allerta meteo in Sardegna per il miniciclone Lucy
(Ansameteo 13.04.2012)
Sardegna, allerta meteo si abbatte il mini-ciclone Lucy
Nubifragi sull'isola. A Nuoro le scuole sono chiuse
NUORO - E' allerta meteo per tutta la giornata in Sardegna, dove da stanotte piove in molte zone dell'isola e dove per le prossime 24 ore - secondo l'avviso della Protezione civile - potrebbero verificarsi temporali con forti raffiche di vento. Per questo, il sindaco di Nuoro, Sandro Bianchi, stamattina alle 6,30 ha emesso l'ordinanza di chiusura di tutte le scuole e istituti di ogni ordine e grado della città. Le abbondanti precipitazioni ed il forte vento previsti per oggi hanno portato il dirigente del servizio Protezione civile dell'amministrazione locale ad annunciare già da ieri l'allerta meteo e la possibilità che le scuole rimanessero chiuse. Stamani la comunicazione via sms a tutte le famiglie che abbiano provveduto ad iscriversi all'inizio dell'anno scolastico al servizio fornendo un recapito cellulare. E' la prima volta che a Nuoro vengono chiuse le scuole a causa delle piogge. In precedenza simili ordinanze i sindaci le avevano emesse solo dopo abbondanti nevicate, compresa l'ultima del febbraio scorso. Intanto già da qualche ora su tutta la provincia sta piovendo abbondantemente e si prevede per tutta la giornata maltempo.
MINICICLONE SU MEDITERRANEO, SI CHIAMA 'LUCY' - Si chiama 'Lucy'' il mini-ciclone mediterraneo che si è formato sul Canale di Sardegna ed è diretto verso il mar Tirreno in queste ore e che, dopo aver provocato nubifragi sulla Sardegna, condizionerà il tempo dell'Italia per tutto il Weekend. Il nome è stato assegnato dai centri meteo internazionali, come fa sapere Antonio Sanò, esperto de "ILmeteo.it", il quale spiega che i mini-cicloni mediterranei sono profonde circolazioni cicloniche che traggono energia e umidità proprio dai nostri mari e sono responsabili di ondate di maltempo persistenti. Si verificano alcune volte all'anno, continua Sanò, soprattutto in autunno e in primavera. Piogge, temporali e nevicate a 1200-1300m ci accompagneranno non solo per tutto il fine settimana, ma anche per gran parte della prossima settimana. In particolare, fa sapere ancora Sanò, già sono in corso alcuni nubifragi sulla Sardegna e venti a 100km/h stanno soffiando sul Canale di Sardegna. I temporali scaricheranno fino a 100mm di pioggia sulle coste del Lazio e della Campania e sulla Sicilia nelle prossime 24 ore. Una prima ondata di caldo dal sapore estivo è attesa solo dopo domenica 22 Aprile e proprio per il ponte del 25 aprile.
Sardegna, allerta meteo si abbatte il mini-ciclone Lucy
Nubifragi sull'isola. A Nuoro le scuole sono chiuse
NUORO - E' allerta meteo per tutta la giornata in Sardegna, dove da stanotte piove in molte zone dell'isola e dove per le prossime 24 ore - secondo l'avviso della Protezione civile - potrebbero verificarsi temporali con forti raffiche di vento. Per questo, il sindaco di Nuoro, Sandro Bianchi, stamattina alle 6,30 ha emesso l'ordinanza di chiusura di tutte le scuole e istituti di ogni ordine e grado della città. Le abbondanti precipitazioni ed il forte vento previsti per oggi hanno portato il dirigente del servizio Protezione civile dell'amministrazione locale ad annunciare già da ieri l'allerta meteo e la possibilità che le scuole rimanessero chiuse. Stamani la comunicazione via sms a tutte le famiglie che abbiano provveduto ad iscriversi all'inizio dell'anno scolastico al servizio fornendo un recapito cellulare. E' la prima volta che a Nuoro vengono chiuse le scuole a causa delle piogge. In precedenza simili ordinanze i sindaci le avevano emesse solo dopo abbondanti nevicate, compresa l'ultima del febbraio scorso. Intanto già da qualche ora su tutta la provincia sta piovendo abbondantemente e si prevede per tutta la giornata maltempo.
MINICICLONE SU MEDITERRANEO, SI CHIAMA 'LUCY' - Si chiama 'Lucy'' il mini-ciclone mediterraneo che si è formato sul Canale di Sardegna ed è diretto verso il mar Tirreno in queste ore e che, dopo aver provocato nubifragi sulla Sardegna, condizionerà il tempo dell'Italia per tutto il Weekend. Il nome è stato assegnato dai centri meteo internazionali, come fa sapere Antonio Sanò, esperto de "ILmeteo.it", il quale spiega che i mini-cicloni mediterranei sono profonde circolazioni cicloniche che traggono energia e umidità proprio dai nostri mari e sono responsabili di ondate di maltempo persistenti. Si verificano alcune volte all'anno, continua Sanò, soprattutto in autunno e in primavera. Piogge, temporali e nevicate a 1200-1300m ci accompagneranno non solo per tutto il fine settimana, ma anche per gran parte della prossima settimana. In particolare, fa sapere ancora Sanò, già sono in corso alcuni nubifragi sulla Sardegna e venti a 100km/h stanno soffiando sul Canale di Sardegna. I temporali scaricheranno fino a 100mm di pioggia sulle coste del Lazio e della Campania e sulla Sicilia nelle prossime 24 ore. Una prima ondata di caldo dal sapore estivo è attesa solo dopo domenica 22 Aprile e proprio per il ponte del 25 aprile.
Ancora scosse a Palermo
(ANSA) - PALERMO, 13 APR - Una terza scossa di terremoto di magnitudo 3.1 a largo della costa palermitana e' stata registrata alle 11.45 dai sismografi dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Roma. L'ipocentro e' stato localizzato tra Palermo e Ustica, nella stessa zona dove questa mattina si erano registrate altre due scosse di magnitudo 4.2 e 2.3.
Forte scossa avvertita a Palermo: 4.2 Richter, nessun danno.
Ansa - Tanta paura ma nessun danno per una forte scossa di terremoto di magnitudo 4.2 al largo delle coste palermitane che è stata avvertita distintamente dalla popolazione alle 8.21. Nel capoluogo numerose persone sono scese in strada, mentre scuole e uffici pubblici sono stati fatti evacuare per precauzione. Le operazioni, tuttavia, si sono svolte in modo ordinato e senza scene di panico. L'ipocentro del sisma è stato localizzato dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Roma nel basso Tirreno, a 12 chilometri dalla costa di Capaci, sulla direttrice tra Palermo e Ustica, a una profondità di circa 10 chilometri. Una zona diversa da quella che in passato è stata al centro di movimenti tellurici di rilievo.
Una replica di minore intensità, di magnitudo 2.3, è stata registrata qualche minuto dopo, alle 8.44. Secondo gli esperti si tratterebbe di una scossa di "assestamento".
Poi una terza scossa di magnitudo 3.1 è stata registrata alle ore 11.45 dai sismografi dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Roma. L'ipocentro è stato localizzato tra Palermo e Ustica, nella stessa zona dove questa mattina si erano registrate altre due scosse di magnitudo 4.2 e 2.3.
"Il terremoto - spiega Alberto Michelini, funzionario della sala sismica dell'Ingv - è avvenuto in un sistema di faglie a mare relativamente nuovo rispetto a quello più spostato verso Nord Est dove, nel settembre del 2002, si registrò una violenta scossa di magnitudo 5.2. In questo momento stiamo analizzando il meccanismo focale relativo alla modalità di rottura che è stato di tipo 'distensivo', quando cioé due zolle si allontanano e si registra un rilassamento. L'opposto di quando le faglie si scontrano e si verifica un movimento di tipo 'compressivo' che in genere avviene più a largo e a profondita maggiori".
L'esperto dell'Ingv osserva che nella tettonica normalmente questi due meccanismi convivono e che la zona dove si è registrato il sisma appare particolarmente "complessa" dal punto di vista sismico. Subito dopo il terremoto i centralini dei vigili del fuoco e delle forze dell'ordine sono stati tempestati da centinaia di telefonate da parte di cittadini allarmati che chiedevano informazioni. Nessuno, tuttavia, ha segnalato danni come confermano dalla centrale operativa della Protezione Civile regionale che ha subito fatto scattare il piano di allerta. Anche le squadre dei vigili del fuoco sono rimaste sostanzialmente ferme, in attesa di interventi che non ci sono stati. La scossa è stata avvertita perfino da chi si trovava per strada e all'interno di impianti sportivi: anche la piscina comunale, ad esempio, è stata fatta evacuare per precauzione. La circolazione stradale nel centro di Palermo, complice anche l'orario di punta, ha subito fatto registrare intasamenti e lunghe code. Dopo qualche ora tra tensioni e paure l'allarme è rientrato e le attività sono riprese regolarmente.
Una replica di minore intensità, di magnitudo 2.3, è stata registrata qualche minuto dopo, alle 8.44. Secondo gli esperti si tratterebbe di una scossa di "assestamento".
Poi una terza scossa di magnitudo 3.1 è stata registrata alle ore 11.45 dai sismografi dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Roma. L'ipocentro è stato localizzato tra Palermo e Ustica, nella stessa zona dove questa mattina si erano registrate altre due scosse di magnitudo 4.2 e 2.3.
"Il terremoto - spiega Alberto Michelini, funzionario della sala sismica dell'Ingv - è avvenuto in un sistema di faglie a mare relativamente nuovo rispetto a quello più spostato verso Nord Est dove, nel settembre del 2002, si registrò una violenta scossa di magnitudo 5.2. In questo momento stiamo analizzando il meccanismo focale relativo alla modalità di rottura che è stato di tipo 'distensivo', quando cioé due zolle si allontanano e si registra un rilassamento. L'opposto di quando le faglie si scontrano e si verifica un movimento di tipo 'compressivo' che in genere avviene più a largo e a profondita maggiori".
L'esperto dell'Ingv osserva che nella tettonica normalmente questi due meccanismi convivono e che la zona dove si è registrato il sisma appare particolarmente "complessa" dal punto di vista sismico. Subito dopo il terremoto i centralini dei vigili del fuoco e delle forze dell'ordine sono stati tempestati da centinaia di telefonate da parte di cittadini allarmati che chiedevano informazioni. Nessuno, tuttavia, ha segnalato danni come confermano dalla centrale operativa della Protezione Civile regionale che ha subito fatto scattare il piano di allerta. Anche le squadre dei vigili del fuoco sono rimaste sostanzialmente ferme, in attesa di interventi che non ci sono stati. La scossa è stata avvertita perfino da chi si trovava per strada e all'interno di impianti sportivi: anche la piscina comunale, ad esempio, è stata fatta evacuare per precauzione. La circolazione stradale nel centro di Palermo, complice anche l'orario di punta, ha subito fatto registrare intasamenti e lunghe code. Dopo qualche ora tra tensioni e paure l'allarme è rientrato e le attività sono riprese regolarmente.
giovedì 12 aprile 2012
Scossa del 3.1 Richter nel modenese alle 14:23
La terra trema nel modenese, ma, fortunatamente, non con la stessa intensità dello scorso gennaio. Una scossa di terremoto di magnitudo 2 si è verificata, infatti, alle 14.23 sull'Appennino: lo ha riferito il sito internet dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. L'epicentro, ubicato tra i comuni di Zocca e Montese, è stato registrato a 35 chilometri di profondità. Non sono segnalate, per il momento, conseguenze per le persone, né danni alle cose.
Trema ancora la terra, nella baia della California
Washington, 12 apr - Un terremoto di magnitudo 6,9 gradi della scala Richter ha colpito il Golfo di California, a 43 chilometri dalla citta' di Guerrero Negro, nello stato messicano di Baja California. Lo rende noto l'US geological Survey. Poche ore fa un'altra forte scossa d'intensita' 7,0 aveva sempre colpito il Messico, a circa 200 miglia da Acapulco ed e' stata avvertita anche nella capitale dove la popolazione si e' riversata sulle strade e molti edifici sono stati evacuati. Il direttore generale della Protezione civile Laura Gurza, citata dal quotidiano El Universal, ha tuttavia fatto sapere che ''non si registrano danni strutturali'' nel Paese.
In nottata la terra ha tremato per due volte anche negli Stati Uniti. La prima con epicentro in Oregon, di magnitudo 6,2. La seconda, di magnitudo 5,3, si e' prodotta sulla costa centrale della California.
Le nuove scosse giungono all'indomani del violento terremoto di magnitudo 8.9 che ha colpito l'Indonesia al largo della provincia nord-occidentale di Aceh, sull'isola di Sumatra. In seguito al sisma e' stato diramato l'allarme tsunami, con la vigilanza estesa a tutto l'Oceano Indiano, ma poi il Pacific tsunami warning center del Noaa statunitense ha successivamente cancellato l'allerta.
In nottata la terra ha tremato per due volte anche negli Stati Uniti. La prima con epicentro in Oregon, di magnitudo 6,2. La seconda, di magnitudo 5,3, si e' prodotta sulla costa centrale della California.
Le nuove scosse giungono all'indomani del violento terremoto di magnitudo 8.9 che ha colpito l'Indonesia al largo della provincia nord-occidentale di Aceh, sull'isola di Sumatra. In seguito al sisma e' stato diramato l'allarme tsunami, con la vigilanza estesa a tutto l'Oceano Indiano, ma poi il Pacific tsunami warning center del Noaa statunitense ha successivamente cancellato l'allerta.
Terremoto in Messico: 7° grado Richter
MESSICO - La terra torna a tremare in Messico dopo il devastante terremoto del 20 marzo scorso. Una raffica di scosse si è registrata, in realtà, in tutta l'area del Pacifico. La più intensa, di magnitudo 7, è stata rilevata a circa 300 chilometri da Acapulco, ma l'onda sismica si è allungata sino alla capitale. A Città del Messico la popolazione si è riversata nelle strade e molti edifici sono stati evacuati. Il sindaco ha però rassicurato sulla situazione sottolienando che i servizi pubblici, dagli ospedali alla metropolitana, funzionano regolarmente. Gli altri terremoti sono stati registrati in Oregon (magnitudo 6.2°) e in California (5.3°). (fonte "Leggo.it")
mercoledì 11 aprile 2012
Terremoto in Indonesia: dal "Jakarta Globe"
La seconda scossa, più forte, alle 17:43 con magnitudo 8,8 a 100 km più a ovest della prima. In seguito altre 13 scosse, la più forte di magnitudo 8,3.
La scossa iniziale, durata quasi cinque minuti, è stata avvertita in tutta Sumatra e nei paesi circostanti l'Oceano Indiano, allertando le persone di Singapore, Thailandia, Malaysia e India per pericolo di crollo degli edifici.
Le sirene di allarme tsunami hanno subito traumatizzato gli abitanti delle aree interessate riportandole al dicembre 2004 quando ad un terremoto di 9,1 gradi Richter fece seguito lo tsunami che uccise 220.000 persone. L'allarme, questa volta, è stato lanciato in 27 paesi dell'area oceanica.
A Banda Aceh il sisma ha provocato l'interruzione dell'energia elettrica e delle reti di telefonia mobile, ma grazie alle esercitazioni di emergenza che le popolazioni hanno effettuato in seguito al disastro del 2004, il rischio è stato limitato per il coordinamento locale che ha provveduto ad inviarle in zone di sicurezza.
Il panico e il caos nella circolazione stradale non è comunque stato evitato nelle città più popolate; un anziano di 70 anni, all'urlo di: "uno tsunami sta arrivando" è morto di infarto a Banda Aceh.
Altri avvisi di tsunami sono partiti dal distretto di Yudhoyono dove molti sopravvissuti al 2004 hanno rivissuto il dramma.
Il Pacific Tsunami Warning Center del NOAA ha annullato l'allerta alle 20:00 ora di jakarta.
Secondo i rilevamenti, la scossa ha spostato la terra orizzontalmente lungo linee di faglia diverse da quelle del 2004, quando lo tsunami fu innescato da movimenti verticali della crosta terrestre.
Terremoto in Indonesia, rientra l'allarme tsunami: caos a Sumatra
E' tornato per alcune ore l'incubo tsunami nell'Oceano Indiano quando quattro violentissime scosse di terremoto, di magnitudo 8.7, 6.5, 8.8 e 8.3 della scala Richter, hanno fatto tremare l'Indonesia. Si e' temuto il peggio: e' stato subito lanciato l'allerta tsunami, poi revocato. Il sisma e' stato chiaramente avvertito anche a Singapore, in Thailandia e in India. L'epicentro e' stato al largo della costa occidentale dell'Isola di Sumatra.
Le scosse di oggi hanno interessato una zona quattro volte inferiore a quella colpita nel 2004 quando il terremoto coinvolse 13 Stati dell'Oceano Indiano e i morti furono 230mila. E' scattato immediatamente l'allarme tsunami in 26 Paesi, dalle Maldive alla Malesia, poi cancellata dal Pacific tsunami warning center del Noaa (National weather service) statunitense, nell'ultimo bollettino pubblicato. Uno tsunami "significativo", sottolinea l'istituto, si è generato a seguito del terremoto che ha colpito l'Indonesia. Tuttavia, rileva il Centro, le misurazioni del livello del mare "indicano ora che la minaccia è diminuita o terminata per la maggioranza delle aree" interessate.
La prima fortissima scossa si è verificata alle 14.38 ora locale (le 10.38 in Italia) nelle acque a 434 km a sudovest di Banda Aceh, secondo quanto riferito dall'Usgs, l'istituto americano di geofisica. Una seconda, di magnitudo 6.5, è stata registrata poco dopo. Immediato è scattato l'allarme tsunami dal centro di allerta del Pacifico.
"Il terremoto è stato sentito molto forte. E' saltata l'elettricità, ci sono ingorghi per arrivare in luoghi più alti. Ovunque risuonano sirene e versi del Corano dalle moschee", ha detto il portavoce dell'agenzia indonesiana per la gestione dei disastri che ha inviato una squadra di soccorsi ad Aceh. Le autorità di Bangkok hanno chiesto alle popolazioni di abbandonare le coste del Mare delle Andamane per ripararsi "in alto" ed è stato chiuso l'aeroporto di Phuket, nel sud della Thailandia. Momenti di panico si sono avuti anche in India in particolare a Kolkata e Chennai dove la gente è scesa in strada, mentre la scossa è stata avvertita chiaramente anche a Bangalore, Bhubaneswar e Mumbai.
L'allerta tsunami era stato esteso a 26 paesi: Indonesia, India, Sri Lanka, Birmania, Maldive, Australia, Malaysia, Thailandia, Isola della Reunion, Seychelles, Pakistan, Somalia, Oman, Madagascar, Iran, Emirati arabi, Yemen, Isole Comore, Bangladesh, Tanzania, Mozambico, Kenya, Isole Crozet, Isole Kerguelen, Sudafrica e Singapore.
L'isola di Sumatra era stata scossa il 26 dicembre 2004 da un sisma di magnitudo 9.1 e 9.3 che provocò uno tsunami sulle coste di una decina di Paesi del sudest asiatico, causando la morte di oltre 200 mila persone. Secondo l'Istituto Nazionale italiano di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), la faglia del terremoto di oggi è però diversa rispetto a quella che del 2004 e si trova a 50-100 chilometri più a est, in mare aperto.
Il "pericolo per imbarcazioni e strutture costiere può continuare per molte ore a causa delle correnti", afferma il Pacific tsunami warning center del Noaa (National weather service). Il terremoto avvenuto oggi a Sumatra ha una estensione circa 4 volte inferiore rispetto a quella del sisma che ha colpito l'isola il 26 dicembre 2004. "Se il terremoto del 2004 era stato generato dalla rottura di una faglia che si estendeva per oltre 1.200 chilometri, il sisma avvenuto oggi riguarda un'area stimata in circa 300 chilometri", ha osservato il sismologo Alberto Michelini, dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv).
Le scosse di oggi hanno interessato una zona quattro volte inferiore a quella colpita nel 2004 quando il terremoto coinvolse 13 Stati dell'Oceano Indiano e i morti furono 230mila. E' scattato immediatamente l'allarme tsunami in 26 Paesi, dalle Maldive alla Malesia, poi cancellata dal Pacific tsunami warning center del Noaa (National weather service) statunitense, nell'ultimo bollettino pubblicato. Uno tsunami "significativo", sottolinea l'istituto, si è generato a seguito del terremoto che ha colpito l'Indonesia. Tuttavia, rileva il Centro, le misurazioni del livello del mare "indicano ora che la minaccia è diminuita o terminata per la maggioranza delle aree" interessate.
La prima fortissima scossa si è verificata alle 14.38 ora locale (le 10.38 in Italia) nelle acque a 434 km a sudovest di Banda Aceh, secondo quanto riferito dall'Usgs, l'istituto americano di geofisica. Una seconda, di magnitudo 6.5, è stata registrata poco dopo. Immediato è scattato l'allarme tsunami dal centro di allerta del Pacifico.
"Il terremoto è stato sentito molto forte. E' saltata l'elettricità, ci sono ingorghi per arrivare in luoghi più alti. Ovunque risuonano sirene e versi del Corano dalle moschee", ha detto il portavoce dell'agenzia indonesiana per la gestione dei disastri che ha inviato una squadra di soccorsi ad Aceh. Le autorità di Bangkok hanno chiesto alle popolazioni di abbandonare le coste del Mare delle Andamane per ripararsi "in alto" ed è stato chiuso l'aeroporto di Phuket, nel sud della Thailandia. Momenti di panico si sono avuti anche in India in particolare a Kolkata e Chennai dove la gente è scesa in strada, mentre la scossa è stata avvertita chiaramente anche a Bangalore, Bhubaneswar e Mumbai.
L'allerta tsunami era stato esteso a 26 paesi: Indonesia, India, Sri Lanka, Birmania, Maldive, Australia, Malaysia, Thailandia, Isola della Reunion, Seychelles, Pakistan, Somalia, Oman, Madagascar, Iran, Emirati arabi, Yemen, Isole Comore, Bangladesh, Tanzania, Mozambico, Kenya, Isole Crozet, Isole Kerguelen, Sudafrica e Singapore.
L'isola di Sumatra era stata scossa il 26 dicembre 2004 da un sisma di magnitudo 9.1 e 9.3 che provocò uno tsunami sulle coste di una decina di Paesi del sudest asiatico, causando la morte di oltre 200 mila persone. Secondo l'Istituto Nazionale italiano di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), la faglia del terremoto di oggi è però diversa rispetto a quella che del 2004 e si trova a 50-100 chilometri più a est, in mare aperto.
Il "pericolo per imbarcazioni e strutture costiere può continuare per molte ore a causa delle correnti", afferma il Pacific tsunami warning center del Noaa (National weather service). Il terremoto avvenuto oggi a Sumatra ha una estensione circa 4 volte inferiore rispetto a quella del sisma che ha colpito l'isola il 26 dicembre 2004. "Se il terremoto del 2004 era stato generato dalla rottura di una faglia che si estendeva per oltre 1.200 chilometri, il sisma avvenuto oggi riguarda un'area stimata in circa 300 chilometri", ha osservato il sismologo Alberto Michelini, dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv).
Torna il freddo e 10 giorni di maltempo
Ansa - Torna il freddo e gli italiani tirano fuori dagli armadi i cappotti, che avevano appena riposto: la colonnina di mercurio, infatti, è scesa su valori 'quasi-invernali'. Ed è in arrivo una serie di perturbazioni della durata di 10 giorni, che porterà con sé piogge e temporali: la prima già a partire da questa sera. Le previsioni sono di Antonio Sanò del sito 'ilmeteo.it' e di Edoardo Ferrara di '3bmeteo.com'. Sanò lancia un'allerta: una prima forte perturbazione sta per colpire tutte le regioni con piogge e temporali. "Piogge - precisa - sono già in atto sul Piemonte e sulla Liguria dove l'allerta maltempo scatterà nella serata di oggi". L'apice sarà nelle prime ore di mercoledì quando temporali violenti giungeranno sulla Toscana, sul Lazio e poi sulla Campania, mentre le piogge cadranno copiosissime al nord, soprattutto sulla Lombardia e sul Triveneto, con tanta neve a 800-1000 metri. Piogge anche sulla Sicilia e sul resto del centrosud. Dopo la pausa di giovedì, che vedrà le temperature risalire fino a 20 gradi sulle regioni tirreniche, - rileva Sanò - un mini-ciclone Mediterraneo investirà l'Italia da venerdì 13 pomeriggio con il fulcro in Sardegna.
Venti fortissimi, fino a 100 km/h, sono previsti sul canale di Sardegna mentre forte scirocco soffierà su Adriatico e Ionio. La sera soffieranno fortissimi venti di maestrale sul Tirreno e la Campania. Il mini-ciclone durerà per tutto il week-end con un notevole carico di piogge, temporali e nevicate anche a 1000 metri sulle Alpi. Maltempo su Sardegna, Sicilia e sul nordovest. Freddo e piogge - secondo Sanò - dureranno almeno fino al 20: è poi attesa per il ponte del 25 aprile una prima ondata di caldo 'dal sapore estivo'. Per il sito 3bmeteo.com, dopo uno dei mesi di marzo più caldi dal 1800, il mese di aprile sarà ricordato come uno tra i più instabili e freschi degli ultimi 20 anni. Infatti piogge e temporali, seppure con brevi parentesi asciutte - sottolinea il sito - potrebbero proseguire non solo questa settimana, ma anche per la restante parte del mese. "Nelle prossime ore - spiega il meteorologo Edoardo Ferrara - un'intensa perturbazione inizierà ad interessare il Nordovest. Fronte che mercoledì attraverserà tutta l'Italia, portando piogge e temporali, anche intensi. Inoltre tornerà la neve sulle Alpi, anche abbondante, fin sotto i 1000 metri, dal Piemonte, alla Lombardia e fin sul Trentino".
Si formeranno, secondo 3bmeteo, accumuli di pioggia fino a 4 volte il normale e piogge e temporali saranno particolarmente intensi su Toscana, Lazio, Emilia Romagna e Veneto. "Nei prossimi 5 giorni - rilevano al sito - si potrebbero raggiungere fino ad oltre 100-120mm su città come Firenze, Vicenza, Bologna, anche a Roma, quantitativi di pioggia che normalmente cadono in due mesi. Punte di 150-200 mm restano possibili". Quanto alle temperature, si abbasseranno ancora soprattutto al nord, confermandosi sotto le medie del periodo, con neve a tratti ancora a bassa quota.
Venti fortissimi, fino a 100 km/h, sono previsti sul canale di Sardegna mentre forte scirocco soffierà su Adriatico e Ionio. La sera soffieranno fortissimi venti di maestrale sul Tirreno e la Campania. Il mini-ciclone durerà per tutto il week-end con un notevole carico di piogge, temporali e nevicate anche a 1000 metri sulle Alpi. Maltempo su Sardegna, Sicilia e sul nordovest. Freddo e piogge - secondo Sanò - dureranno almeno fino al 20: è poi attesa per il ponte del 25 aprile una prima ondata di caldo 'dal sapore estivo'. Per il sito 3bmeteo.com, dopo uno dei mesi di marzo più caldi dal 1800, il mese di aprile sarà ricordato come uno tra i più instabili e freschi degli ultimi 20 anni. Infatti piogge e temporali, seppure con brevi parentesi asciutte - sottolinea il sito - potrebbero proseguire non solo questa settimana, ma anche per la restante parte del mese. "Nelle prossime ore - spiega il meteorologo Edoardo Ferrara - un'intensa perturbazione inizierà ad interessare il Nordovest. Fronte che mercoledì attraverserà tutta l'Italia, portando piogge e temporali, anche intensi. Inoltre tornerà la neve sulle Alpi, anche abbondante, fin sotto i 1000 metri, dal Piemonte, alla Lombardia e fin sul Trentino".
Si formeranno, secondo 3bmeteo, accumuli di pioggia fino a 4 volte il normale e piogge e temporali saranno particolarmente intensi su Toscana, Lazio, Emilia Romagna e Veneto. "Nei prossimi 5 giorni - rilevano al sito - si potrebbero raggiungere fino ad oltre 100-120mm su città come Firenze, Vicenza, Bologna, anche a Roma, quantitativi di pioggia che normalmente cadono in due mesi. Punte di 150-200 mm restano possibili". Quanto alle temperature, si abbasseranno ancora soprattutto al nord, confermandosi sotto le medie del periodo, con neve a tratti ancora a bassa quota.
lunedì 9 aprile 2012
Il ritorno della neve nel centro Italia
È tornata la neve in centro Italia. L'annunciata ondata di maltempo ha portato fino a cinque centimetri di neve tra le province di L'Aquila, Rieti, Ascoli, Perugia e Teramo. Dopo un inizio di giornata con clima primaverile, nel pomeriggio si è registrato un brusco calo delle temperature nell'alto Lazio, al confine con Umbria, Marche e Abruzzo: le temperature sono arrivate sotto lo zero in altura.
E se nelle zone appenniniche è arrivata la neve, è attesa pioggia - seppure con un miglioramento generalizzato delle condizioni meteo - sulle regioni meridionali. Ma le temperature rimarranno ancora rigide.
A Milano e provincia, decine di interventi 1 dei Vigili del fuoco per rami e alberi abbattuti in città e in provincia. Pioggia anche in Toscana 2. Una decina di persone a bordo di due auto sono rimaste bloccate sul monte Subasio, alle spalle di Assisi.
Alla luce delle previsioni, ieri il Dipartimento della Protezione Civile ha emesso una nuova allerta: sono previste piogge e temporali, anche molto intensi, su Basilicata, Calabria e Sicilia. I fenomeni saranno accompagnati da fulmini e forti raffiche di vento.
Cattive notizie per il resto del mese di aprile: piogge a ripetizione da mercoledì 11 fino al 20 aprile: un vortice ciclonico sull'Europa invierà verso l'Italia una sequenza di perturbazioni cariche di temporali e nevicate su Alpi e Appennini anche a 1000m. Una prima ondata di caldo dal sapore estivo è attesa dopo il 20 aprile, in coincidenza con il ponte del 25 aprile.
E se nelle zone appenniniche è arrivata la neve, è attesa pioggia - seppure con un miglioramento generalizzato delle condizioni meteo - sulle regioni meridionali. Ma le temperature rimarranno ancora rigide.
A Milano e provincia, decine di interventi 1 dei Vigili del fuoco per rami e alberi abbattuti in città e in provincia. Pioggia anche in Toscana 2. Una decina di persone a bordo di due auto sono rimaste bloccate sul monte Subasio, alle spalle di Assisi.
Alla luce delle previsioni, ieri il Dipartimento della Protezione Civile ha emesso una nuova allerta: sono previste piogge e temporali, anche molto intensi, su Basilicata, Calabria e Sicilia. I fenomeni saranno accompagnati da fulmini e forti raffiche di vento.
Cattive notizie per il resto del mese di aprile: piogge a ripetizione da mercoledì 11 fino al 20 aprile: un vortice ciclonico sull'Europa invierà verso l'Italia una sequenza di perturbazioni cariche di temporali e nevicate su Alpi e Appennini anche a 1000m. Una prima ondata di caldo dal sapore estivo è attesa dopo il 20 aprile, in coincidenza con il ponte del 25 aprile.
Scossa di terremoto nelle Marche: 3.2 Richter
Durante la notte tra domenica 8 e lunedì 9 aprile si sono verificati due terremoti di magnitudo 3,1 e 2,3 della scala Richter nelle Marche, tra le province di Macerata e Ascoli Piceno che fanno seguito alla scossa di terremoto della mattina di mercoledì 4 aprile con magnitudo 3,2.
La prima scossa, la più forte, si è verificata alle ore 23:39:16 con epicentro tra i comuni di Mogliano, Loro Piceno, Petrolio e Penna San Giovanni per la provincia di Macerata e Massa Fermana, Montappone e Servigliano per quella di Ascoli Piceno. L'ipocentro è stato rilevato ad una profondità di 18,8 km.
La seconda scossa è stata registrata alle ore 00:22:41 con ipocentro a 23,8 km ed epicentro invariato.
Un precedente avvertimento era giunto la mattina del giorno di Pasqua alle 06:36:24 con una scossa di 2,3 nel distretto di Ascoli Piceno. Nessun danno a persone o cose.
La prima scossa, la più forte, si è verificata alle ore 23:39:16 con epicentro tra i comuni di Mogliano, Loro Piceno, Petrolio e Penna San Giovanni per la provincia di Macerata e Massa Fermana, Montappone e Servigliano per quella di Ascoli Piceno. L'ipocentro è stato rilevato ad una profondità di 18,8 km.
La seconda scossa è stata registrata alle ore 00:22:41 con ipocentro a 23,8 km ed epicentro invariato.
Un precedente avvertimento era giunto la mattina del giorno di Pasqua alle 06:36:24 con una scossa di 2,3 nel distretto di Ascoli Piceno. Nessun danno a persone o cose.
sabato 7 aprile 2012
Un altro incidente sulla Haven
Genova - Un subacqueo svizzero è ricoverato in gravi condizioni al pronto soccorso dell’ospedale San Martino del capoluogo ligure dopo aver accusato un malore mentre si stava immergendo con alcuni compagni nel relitto della Haven, la petroliera affondata anni fa al largo di Arenzano.
L’uomo, che si chiama Daniel Robert, ha 37 anni ed è originario di Vetroz (cantone Vallese), si trova in camera iperbarica in prognosi riservata. A dare l’allarme sono stati i suoi compagni, che lo hanno accompagnato al porticciolo della cittadina, dove è stato soccorso dai mezzi del 118.
La Capitaneria di Porto ha aperto un’inchiesta per capire se durante l’immersione siano state rispettate tutte le procedure di sicurezza.
L’uomo, che si chiama Daniel Robert, ha 37 anni ed è originario di Vetroz (cantone Vallese), si trova in camera iperbarica in prognosi riservata. A dare l’allarme sono stati i suoi compagni, che lo hanno accompagnato al porticciolo della cittadina, dove è stato soccorso dai mezzi del 118.
La Capitaneria di Porto ha aperto un’inchiesta per capire se durante l’immersione siano state rispettate tutte le procedure di sicurezza.
Forte terremoto in Nuova Guinea (6.2)
| Port Moresby |
venerdì 6 aprile 2012
Rientrato l'allarme nucleare a Penly
La EDF, l'autorità per la sicurezza nucleare francese ha ufficializzato la notizia che la perdita causata dai due incendi alla centrale nucleare di Penly, Seine-Maritime, (fumi ed acqua radioattiva n.d.t.) è stata arrestata alle 4 del mattino e che non vi è nessuna conseguenza ambientale all'accaduto.
Ieri (5 aprile) l'incendio ha provocato la perdita di acqua radioattiva da uno dei sistemi di raffreddamento. L'acqua è stata raccolta in serbatoi previsti per tale eventualità e situati all'interno dell'edificio. A seguito degli accertamenti effettuati questa mattina dalle squadre FES dei vigili del fuoco, è stato verificata l'assenza di perdite alla giunzione della pompa di aspirazione come, in un primo momento, si sospettava. Alle 5:15 di questa mattina è stato rimosso il piano di smobilitazione interna alla struttura e la situazione è tornata alla normalità.
Il reattore rimarrà fermo per un periodo che andrà dai 4 ai 10 giorni; questo il tempo necessario alle verifiche della situazione, alla riparazione degli impianti di raffreddamento, lo ha affermato Dominique Mining, direttore dell'impianto nucleare di Penly. Le riparazioni potrebbero essere eseguite entro questo weekend.
L'ASN informa che 29 persone sono state coinvolte nell'incidente e nessuna contaminazione radioattiva è stata rilevata anche se uno di loro ha riportato ustioni, giudicate non gravi, durante l'intervento a causa delle fiamme dell'incendio.
Ieri (5 aprile) l'incendio ha provocato la perdita di acqua radioattiva da uno dei sistemi di raffreddamento. L'acqua è stata raccolta in serbatoi previsti per tale eventualità e situati all'interno dell'edificio. A seguito degli accertamenti effettuati questa mattina dalle squadre FES dei vigili del fuoco, è stato verificata l'assenza di perdite alla giunzione della pompa di aspirazione come, in un primo momento, si sospettava. Alle 5:15 di questa mattina è stato rimosso il piano di smobilitazione interna alla struttura e la situazione è tornata alla normalità.
Il reattore rimarrà fermo per un periodo che andrà dai 4 ai 10 giorni; questo il tempo necessario alle verifiche della situazione, alla riparazione degli impianti di raffreddamento, lo ha affermato Dominique Mining, direttore dell'impianto nucleare di Penly. Le riparazioni potrebbero essere eseguite entro questo weekend.
L'ASN informa che 29 persone sono state coinvolte nell'incidente e nessuna contaminazione radioattiva è stata rilevata anche se uno di loro ha riportato ustioni, giudicate non gravi, durante l'intervento a causa delle fiamme dell'incendio.
giovedì 5 aprile 2012
Incidente nucleare a Penly (Francia)
| Centrale nucleare di Penly (Francia) |
Nella centrale nucleare di Penly, nel nord ovest della Francia si è verificata una fuga di "acqua radioattiva" dal reattore nel quale questa mattina era stato riscontrato un incidente minore. E' quanto riferisce Edf, il colosso energetico francese che gestisce il sito nucleare, sottolineando tuttavia che la fuga di acqua radioattiva "non comporta alcun rischio per l'ambiente".
ALLARME CENTRALE PENLY, SPENTO REATTORE - Nuovo allarme nucleare in Francia, nella centrale atomica di Penly, nel nord-ovest del Paese, dove in tarda mattinata si sono verificati due principi di incendio nel locali del reattore 2, innescandone lo spegnimento automatico di sicurezza. L'incidente, che è presto rientrato, ha subito fatto scattare lo stato di allerta, con i pompieri che sono presto giunti sul posto per assistere le squadre anti-incendio di Edf, il gigante energetico francese, che gestisce l'impianto. In un comunicato pubblicato sul sito internet della centrale, Edf ha parlato in un primo tempo di una "fuoriuscita di fumo", che ha fatto scattare l'allarme alle 12:20. "I sistemi di sicurezza - proseguiva la compagnia - si sono attivati normalmente e il reattore si è spento automaticamente. Successivamente, la stessa compagnia energetica ha pubblicato un secondo comunicato: "Alle 13:15, i pompieri sono intervenuti nell'edificio-reattore dell' unità di produzione numero 2" per sedare le fiamme, che stavano iniziando a propagarsi nell'impianto atomico. "Non ci sono stati feriti e l'evento non ha avuto alcuna conseguenza sull'ambiente". Evangelia Petit, responsabile dell'ufficio stampa dell'Autorità francese per la sicurezza nucleare (Asn), basata a Parigi, ha spiegato che "lo stop automatico del reattore è stato causato dall'arresto di una delle pompe del circuito primario". "Successivamente Edf è entrata con i pompieri nell'edificio per vedere cosa stesse accadendo. Sono state riscontrate delle piccole pozzanghere d'olio che erano in fiamme. Così hanno spento l'incendio". Domani, un'equipe tecnica dell'ASN si recherà sul posto per "ispezionare l'impianto". Sempre oggi, ha riferito Edf, uno dei due reattori di un'altra centrale nucleare, a Saint-Laurent-des-Eaux (centro), si è spento automaticamente nel quadro di una procedura d'urgenza scattata dopo un "problema minore" nel sistema idraulico. Intanto, nel programma elettorale che ha presentato oggi alla stampa, il presidente Nicolas Sarkozy, candidato alle presidenziali del 22 aprile e del 6 maggio, ha ribadito l'intenzione di andare avanti con l'atomo. Mentre il suo principale sfidante, il socialista Francois Hollande, favorito nei sondaggi, promette una riduzione progressiva della parte atomica nella produzione di energia. (info: Ansa.it)
lunedì 2 aprile 2012
Scosse sismiche in Calabria
Un evento sismico di media intensità è stato registrato nella serata di ieri al largo delle coste calabre. L'epicentro localizzato in mare dalla ING alle ore 21:21 del 1-4-2012 ha fatto registrare una magnitudo di 3,8 con ipocentro a 276 chilometri di profondità nel distretto denominato Costa Calabra Occidentale. Le città relativamente prossime all'epicentro sono: Cosenza (65 km), Salerno (133 km), Taranto (143 km). Non ci sono notizie di danni a cose o persone.
Una seconda scossa di magnitudo 3.1 con ipocentro a 98 km è stata registrata alle ore 02:04 di questa notte, sempre in Calabria nella zona della Piana di Gioia Tauro. Nessuna notizia di danni a cose o persone. Località entro i 10 km di raggio dall'epicentro: Gioia Tauro, Palmi, Rizziconi, Seminara.
Una seconda scossa di magnitudo 3.1 con ipocentro a 98 km è stata registrata alle ore 02:04 di questa notte, sempre in Calabria nella zona della Piana di Gioia Tauro. Nessuna notizia di danni a cose o persone. Località entro i 10 km di raggio dall'epicentro: Gioia Tauro, Palmi, Rizziconi, Seminara.
Violento terremoto a Fukushima: 5.9 Richter
TOKYO - Un sisma di magnitudo 5.9 e' stato registrato alle 23.04 locali (le 16.04 in Italia) nel Giappone del nordest, con epicentro a due passi dalla disastrata centrale nucleare di Fukushima. Lo ha riferito la Japan Meteorological Agency, che non ha lanciato alcun allarme tsunami.
La scossa, ha reso noto la Jma, ha avuto un'intensita' di 5- sulla scala di rilevazione nipponica che ha un massimo di 7, proprio nelle citta' di Naraha e Tomioka. Entrambe ospitano l'impianto nucleare di Fukushima Daini, distante poco piu' di 10 km dalla struttura pesantemente danneggiata dal sisma/tsunami dell'11 marzo del 2011, e sono state evacuate proprio a causa dell'emergenza atomica perche' nel raggio di 20 km di 'no-entry zone'.
L'epicentro e' stato individuato nelle acque del Pacifico, con ipocentro a 50 km di profondita', sufficiente perche' il terremoto fosse avvertito da Hokkaido (nord dell'arcipelago) fino a sud di Tokyo. Nella capitale i palazzi, anche quelli meno alti, hanno cominciato a oscillare. La Nhk, la tv pubblica nipponica, ha interrotto la normale programmazione per avviare una diretta sull'evoluzione della situazione: l'emergenza e' rientrata pochi minuti fa, quando la Nisa e la Tepco, il gestore di Fukushima, hanno riferito che non sono stati registrati anomalie nel funzionamento delle attivita' della centrale.
La Nisa, l'agenzia nipponica per la sicurezza nucleare, ha reso noto che "non sono state segnalate anomalie" alla centrale nucleare di Fukushima. L'ipocentro a 50 km di profondità.
La scossa, ha reso noto la Jma, ha avuto un'intensita' di 5- sulla scala di rilevazione nipponica che ha un massimo di 7, proprio nelle citta' di Naraha e Tomioka. Entrambe ospitano l'impianto nucleare di Fukushima Daini, distante poco piu' di 10 km dalla struttura pesantemente danneggiata dal sisma/tsunami dell'11 marzo del 2011, e sono state evacuate proprio a causa dell'emergenza atomica perche' nel raggio di 20 km di 'no-entry zone'.
L'epicentro e' stato individuato nelle acque del Pacifico, con ipocentro a 50 km di profondita', sufficiente perche' il terremoto fosse avvertito da Hokkaido (nord dell'arcipelago) fino a sud di Tokyo. Nella capitale i palazzi, anche quelli meno alti, hanno cominciato a oscillare. La Nhk, la tv pubblica nipponica, ha interrotto la normale programmazione per avviare una diretta sull'evoluzione della situazione: l'emergenza e' rientrata pochi minuti fa, quando la Nisa e la Tepco, il gestore di Fukushima, hanno riferito che non sono stati registrati anomalie nel funzionamento delle attivita' della centrale.
La Nisa, l'agenzia nipponica per la sicurezza nucleare, ha reso noto che "non sono state segnalate anomalie" alla centrale nucleare di Fukushima. L'ipocentro a 50 km di profondità.
domenica 1 aprile 2012
Settimana Santa fredda e piovosa
Tempo prevalentemente piovoso sull'Italia intera nella Settimana Santa. La paura di una siccità paventata in questi giorni nel nord del paese lascerà il posto ad un maggiore ottimismo ma, sicuramente, non sarà una cura indolore a causa del ritorno ad elevati tassi di umidità provocati dalle correnti sud-occidentali, a loro volta richiamate dalla struttura depressionaria (saccatura) generata da un vortice proveniente dalla Scandinavia, in espansione tra il nostro settore e la penisola Iberica.
L'apice del brutto tempo dovrebbe essere raggiunto tra mercoledì 4 e giovedì 5 aprile con temperature in calo anche di 10 °C, accompagnate da piogge consistenti e temporali sparsi. Discesa dello zero termico tra i 1500 e 2000 metri con rischio neve a quote collinari.
Per le festività di Pasqua e Pasquetta, le giornate saranno quindi all'insegna del cielo molto nuvoloso o coperto con accompagnamento di qualche pioggia senza escludere fenomeni temporaleschi sempre a carattere isolato, sia nell'interno che lungo in litorale.
L'apice del brutto tempo dovrebbe essere raggiunto tra mercoledì 4 e giovedì 5 aprile con temperature in calo anche di 10 °C, accompagnate da piogge consistenti e temporali sparsi. Discesa dello zero termico tra i 1500 e 2000 metri con rischio neve a quote collinari.
Per le festività di Pasqua e Pasquetta, le giornate saranno quindi all'insegna del cielo molto nuvoloso o coperto con accompagnamento di qualche pioggia senza escludere fenomeni temporaleschi sempre a carattere isolato, sia nell'interno che lungo in litorale.
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