domenica 8 gennaio 2012

Disastro ambientale sulle coste Neozelandesi

Si è spezzata in due tronconi, a causa di una tempesta, la portacontainer greca naufragata tre mesi fa su una barriera corallina al largo della Nuova Zelanda, rinnovando i timori di inquinamento da carburante.
Secondo quanto riferito dalle autorità marittime neozelandesi, i due tronconi della petroliera Rena si sono allontanati «da 20 a 30 metri» l’uno dall’altro dopo essere stati staccati dalle onde, alcune alte sino a 6 metri. La Guardia Costiera è intervenuta per recuperare quanto resta del carburante (circa 60 tonnellate) e mettere in sicurezza i pezzi della nave, nel tentativo di evitare un disastro ambientale.
La Rena si era incagliata il 5 ottobre scorso sulla barriera corallina dell’Astrolabio, nella parte settentrionale del paese, nella zona turistica della Baia di Plenty, famosa per la fauna marina: 350 tonnellate di carburante sono già finite in mare, inquinando le spiagge e la barriera corallina e uccidendo almeno 1300 uccelli. In questi mesi, i soccorritori hanno portato via quasi tutte le 1300 tonnellate di carburante a bordo e avevano incominciato a portare molti degli oltre mille contenitori.
Il comandante e il secondo ufficiale della Rena sono stati rinviati a giudizio: rischiano sino a 12 mesi di carcere o una multa di quasi 6000 euro.

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