mercoledì 26 ottobre 2011
Alluvione: aumentano le vittime
Cresce il bilancio dei dispersi in seguito all'alluvione che ha colpito lo spezzino. Secondo fonti della Prefettura sono sei le persone disperse, di cui tre mancano all'appello a Borghetto Vara, ma sono in corso gli accertamenti per verificare se fra i tre dispersi di Borghetto sono inclusi i due anziani trovati morti nella loro abitazione. Si contano anche, tre dispersi sul territorio delle cinque terre, in particolare, due a Monterosso e uno a Vernazza.
Alluvione: si contano le vittime
I due turisti che si credevano morti a Vernazza, trascinati via con la loro auto dalla piena, sono stati ritrovati. Sono vivi. E’ confermato dalla Prefettura della Spezia, impegnata nella gestione di questa difficilissima fase di ricerca dei tanti dispersi che ancora mancano all’appello. Tre le persone morte nel crollo della loro casa a Borghetto Vara: una quarta persona risulta ancora dispersa. Tre le persone ufficilmente disperse a Pignone. Una persona risulta ancora dispersa a Vernazza. In tutto, sono almeno cinque, i nominativi di persone che risultano “scomparse” in provincia della Spezia, alle quali va aggiunta la persona dispersa ad Aulla (Massa Carrara), dove è morta una donna. Si prosegue con l’intreccio dei dati e delle segnalazioni. Il buio, la pioggia, i black out in atto non consentono di ritenere che il numero dei dispersi sia definitivo. Proseguono le ricerche e gli interventi per liberare persone intrappolate in casa. In atto anche operazioni di salvataggio dei molti animali rimasti chiusi nei recinti, con l’acqua alla gola. Capre, cani, cavalli, asini, mucche: la lista è lunga.
Un morto in Lunigiana
Il corpo di una donna e’ stato trovato in un’auto rovesciata e travolta dall’acqua ad Aulla (in provincia di Massa Carrara, al confine con la provincia della Spezia). Un’altra persona risulta dispersa. Lo ha reso noto la protezione civile regionale della Toscana. L’auto con il cadavere della donna era in via della Resistenza, una delle zone piu’ colpite dalle esondazioni.
Sale dunque a quattro il bilancio complessivo dei morti nella zona a cavallo tra le province della Spezia e di Massa Carrara, mentre i dispersi sono ufficialmente sei.
La persona dispersa viene ricercata dai vigili del fuoco, anche con i sommozzatori, nei fossi e nelle aree alluvionate di Aulla. Un’altra persona, delle quali non si avevano piu’ informazioni, e’ stata invece trovata in stato di choc vicino all’ospedale di Pontremoli, dove la situazione e’ relativamente migliorata, con il ritorno alla normalita’ dell’erogazione dell’energia elettrica.
Sono circa 300 le persone evacuate ad Aulla a causa del maltempo e ospitate al palasport della cittadina della Lunigiana. Una cinquantina di esse sono state tratte in salvo dai vigili del fuoco, intervenuti con gommoni. La viabilita’ nella zona e’ stata ripristinata per l’accesso ai mezzi di soccorso, anche se alcuni ponti sono pericolanti. Sulla costa, a Marina di Massa, la protezione civile regionale segnala la presenza di barche i cui ormeggi erano stati strappati a Bocca di Magra.
Un morto in Lunigiana
Il corpo di una donna e’ stato trovato in un’auto rovesciata e travolta dall’acqua ad Aulla (in provincia di Massa Carrara, al confine con la provincia della Spezia). Un’altra persona risulta dispersa. Lo ha reso noto la protezione civile regionale della Toscana. L’auto con il cadavere della donna era in via della Resistenza, una delle zone piu’ colpite dalle esondazioni.
Sale dunque a quattro il bilancio complessivo dei morti nella zona a cavallo tra le province della Spezia e di Massa Carrara, mentre i dispersi sono ufficialmente sei.
La persona dispersa viene ricercata dai vigili del fuoco, anche con i sommozzatori, nei fossi e nelle aree alluvionate di Aulla. Un’altra persona, delle quali non si avevano piu’ informazioni, e’ stata invece trovata in stato di choc vicino all’ospedale di Pontremoli, dove la situazione e’ relativamente migliorata, con il ritorno alla normalita’ dell’erogazione dell’energia elettrica.
Sono circa 300 le persone evacuate ad Aulla a causa del maltempo e ospitate al palasport della cittadina della Lunigiana. Una cinquantina di esse sono state tratte in salvo dai vigili del fuoco, intervenuti con gommoni. La viabilita’ nella zona e’ stata ripristinata per l’accesso ai mezzi di soccorso, anche se alcuni ponti sono pericolanti. Sulla costa, a Marina di Massa, la protezione civile regionale segnala la presenza di barche i cui ormeggi erano stati strappati a Bocca di Magra.
martedì 25 ottobre 2011
Allerta meteo news
Una ragazza, intrappolata sotto le macerie della casa crollata a Cassana, frazione di Borghetto Vara, nello spezzino, è stata estratta viva dai soccorritori, che continuano a scavare per cercare altre tre persone.
Si aggrava ancora il bilancio dei dispersi nel Levante ligure, duramente colpito dal maltempo delle ultime ore. Sono almeno sette le persone di cui non si hanno più notizie. Lo comunica la Prefettura di La Spezia, che rivolge alla popolazione un invito pressante a non uscire di casa.
Le ferrovie prevedono almeno 36 ore di lavoro per riattivare uno dei due binari della linea Genova-La Spezia. Il passaggio dei treni, fra Levanto e Corniglia, riprenderà sul binario lato mare. Il fronte franoso si estende per circa 2 chilometri e ha raggiunto in alcuni punti anche 4 metri di altezza. Le squadre tecniche di Rete Ferroviaria Italiana sono già al lavoro per rimuovere la fanghiglia e il terreno franato. Le avverse condizioni operative tutt’ora in atto, con acqua che trasporta ancora a valle fanghi e detriti, sono state ipotizzate circa 36 ore di lavoro per poter rimettere in servizio un binario. I tempi sono legati anche al fatto che i mezzi meccanici possono raggiungere la zona della frana solo via ferrovia in quanto le strade di accesso non sono precorribili.
Il prefetto di La Spezia, Giuseppe Forlani, ha convocato una riunione d’emergenza in Prefettura sull’emergenza alluvione nello Spezzino. Vi partecipano i responsabili del coordinamento provinciale delle forze di sicurezza. La situazione, hanno riferito in Prefettura , è di «emergenza piena». Continuano ad arrivare segnalazioni di richieste di aiuto da parte di persone rimaste intrappolate, segnalazioni di frane, di allagamenti, di smottamenti. Almeno una trentina i comuni coinvolti, dei quali cinque sono isolati. Tra essi Brugnato, dove una famiglia è bloccata sul tetto della sua casa. I soccorsi sono difficilissimi, perché la zona è isolata. Il diluvio continua, in emergenza sicuramente anche Vernazza, Borghetto e Monterosso. Le preoccupazioni maggiori - hanno sottolineato in Prefettura - vengono dalle piene del torrente Vara, un affluente del fiume Magra.
Si aggrava ancora il bilancio dei dispersi nel Levante ligure, duramente colpito dal maltempo delle ultime ore. Sono almeno sette le persone di cui non si hanno più notizie. Lo comunica la Prefettura di La Spezia, che rivolge alla popolazione un invito pressante a non uscire di casa.
Le ferrovie prevedono almeno 36 ore di lavoro per riattivare uno dei due binari della linea Genova-La Spezia. Il passaggio dei treni, fra Levanto e Corniglia, riprenderà sul binario lato mare. Il fronte franoso si estende per circa 2 chilometri e ha raggiunto in alcuni punti anche 4 metri di altezza. Le squadre tecniche di Rete Ferroviaria Italiana sono già al lavoro per rimuovere la fanghiglia e il terreno franato. Le avverse condizioni operative tutt’ora in atto, con acqua che trasporta ancora a valle fanghi e detriti, sono state ipotizzate circa 36 ore di lavoro per poter rimettere in servizio un binario. I tempi sono legati anche al fatto che i mezzi meccanici possono raggiungere la zona della frana solo via ferrovia in quanto le strade di accesso non sono precorribili.
Il prefetto di La Spezia, Giuseppe Forlani, ha convocato una riunione d’emergenza in Prefettura sull’emergenza alluvione nello Spezzino. Vi partecipano i responsabili del coordinamento provinciale delle forze di sicurezza. La situazione, hanno riferito in Prefettura , è di «emergenza piena». Continuano ad arrivare segnalazioni di richieste di aiuto da parte di persone rimaste intrappolate, segnalazioni di frane, di allagamenti, di smottamenti. Almeno una trentina i comuni coinvolti, dei quali cinque sono isolati. Tra essi Brugnato, dove una famiglia è bloccata sul tetto della sua casa. I soccorsi sono difficilissimi, perché la zona è isolata. Il diluvio continua, in emergenza sicuramente anche Vernazza, Borghetto e Monterosso. Le preoccupazioni maggiori - hanno sottolineato in Prefettura - vengono dalle piene del torrente Vara, un affluente del fiume Magra.
Cinque dispersi nello spezzino
A Borghetto Vara la gente teme per la vita di alcune persone, ma la Prefettura e l’Unità di crisi non confermano. Due dispersi a Vernazza. Fiasella: «Qui ci vuole l’esercito». A Brugnato e in altre località la gente è salita sui tetti o addirittura sugli alberi. La piena del Vara e di altri torrenti ha travolto auto, camion e vari oggetti. Scene di devastazione e panico per i cittadini. In molte località manca la luce e i collegamenti telefonici sono quasi impossibili. Centinaia i passeggeri bloccati nelle stazioni ferroviarie. Fermi in autostrada anche i giocatori del Savona diretti a Poggibonsi. L’ A12 resterà chiusa sino a domani. Si consiglia di non mettersi in viaggio
Levante a rischio alluvione
Altissimo rischio alluvione sulla Liguria di Levante, dove l'allerta idrologica, in base agli ultimi aggiornamenti del Centro Funzionale Meteo-Idrologico della Liguria, è al livello massimo: violentissimi temporali marittimi stanno portando acqua a secchiate senza sosta, da diverse ore, sull'area delle Cinque Terre tra Sestri Levante e La Spezia. A Levanto, dove si segnalano ingenti allagamenti, l'accumulo complessivo ha toccato i 220 millimetri, di cui quasi tutti caduti in meno di 4 ore. Ancora peggiore la situazione a Monterosso, la zona più occidentale delle Cinque Terre, dove gli accumuli hanno raggiunto i 320 millimetri, quasi tutti venuti giù nell'arco di appena 5-6 ore.
Gli allagamenti e le frane hanno costretto alla chiusura di una tratto dell'autostrada A12 fra Sestri Levante e La Spezia, ma ci sono grosse difficoltà anche per la circolazione ferroviaria, interrotta tra Levanto e le Cinque Terre. Il nubifragio si è esteso anche alla media Val di Vara, dove l'acqua sta cadendo con una violenza impressionante: caduti 520 millimetri a Brugnato, di cui oltre 140 in una sola ora, dove il Vara ha superato il livello di piena straordinaria.
Rammentiamo che la feroce ondata perturbata è ancora pienamente in atto, quindi i dati sulle precipitazioni forniti risultano del tutto provvisori e destinati a crescere. Il maltempo non sembra destinato ad attenuarsi prima di diverse ore, anche se la speranza è che i fenomeni possano addolcirsi, altrimenti la situazione rischia di diventare catastrofica. Visto quanto sta accadendo, la portata dell'evento attuale sembra pienamente paragonabile all'alluvione che si era abbattuto poco più di anno nei pressi di Genova: sulle alture di Sestri Ponente si erano riversati ben 400 millimetri in appena 5-6 ore.
Gli allagamenti e le frane hanno costretto alla chiusura di una tratto dell'autostrada A12 fra Sestri Levante e La Spezia, ma ci sono grosse difficoltà anche per la circolazione ferroviaria, interrotta tra Levanto e le Cinque Terre. Il nubifragio si è esteso anche alla media Val di Vara, dove l'acqua sta cadendo con una violenza impressionante: caduti 520 millimetri a Brugnato, di cui oltre 140 in una sola ora, dove il Vara ha superato il livello di piena straordinaria.
Rammentiamo che la feroce ondata perturbata è ancora pienamente in atto, quindi i dati sulle precipitazioni forniti risultano del tutto provvisori e destinati a crescere. Il maltempo non sembra destinato ad attenuarsi prima di diverse ore, anche se la speranza è che i fenomeni possano addolcirsi, altrimenti la situazione rischia di diventare catastrofica. Visto quanto sta accadendo, la portata dell'evento attuale sembra pienamente paragonabile all'alluvione che si era abbattuto poco più di anno nei pressi di Genova: sulle alture di Sestri Ponente si erano riversati ben 400 millimetri in appena 5-6 ore.
Allerta meteo 1
La vasta depressione atlantica in avvicinamento, porta con sé una perturbazione intensa che determina una giornata di maltempo su tutta la regione con cielo coperto, piogge diffuse anche intense sin dal mattino e temporali. Temperature in calo; vento da nord moderato a forte anche a carattere di burrasca moderata con raffiche a 70 km/h. Mare molto mosso fino ad agitato al largo del ponente. Condizione di Allerta Meteo 1 su tutta la regione; Allerta Meteo 2 su bacino marittimo di levante zona Val di Magra per rischio dissesto idrogeologico da eccesso di precipitazione.
Mercoledì, l'allontanamento della perturbazione verso oriente porterà ad una cessazione degli eventi precipitativi; cielo nuvoloso con ampie schiarite già dalla mattinata; possibilità di piogge residue, all'alba, sullo spezzino. Temperature in ripresa, vento da moderato a debole da settentrione, mare molto mosso in attenuazione. Cessazione dello stato di Allerta Meteo su tutti i versanti.
Giovedì giornata prevalentemente soleggiata con qualche addensamento sui versanti padani causato da un flusso di correnti umide orientali. Temperature minime stazionarie, massime in lieve aumento. Venti deboli settentrionali, mare mosso con moto ondoso in diminuzione nella serata.
Mercoledì, l'allontanamento della perturbazione verso oriente porterà ad una cessazione degli eventi precipitativi; cielo nuvoloso con ampie schiarite già dalla mattinata; possibilità di piogge residue, all'alba, sullo spezzino. Temperature in ripresa, vento da moderato a debole da settentrione, mare molto mosso in attenuazione. Cessazione dello stato di Allerta Meteo su tutti i versanti.
Giovedì giornata prevalentemente soleggiata con qualche addensamento sui versanti padani causato da un flusso di correnti umide orientali. Temperature minime stazionarie, massime in lieve aumento. Venti deboli settentrionali, mare mosso con moto ondoso in diminuzione nella serata.
lunedì 24 ottobre 2011
Martedì 25/10 allerta meteo
Da domani il maltempo colpirà l’intera penisola Genova - In quest’ultima settimana di ottobre l’Italia sarà ancora nel mirino del maltempo. Le previsioni fornite dal Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare annunciano un forte peggioramento che interesserà l’intera penisola. Da domani le piogge coinvolgeranno quasi tutte le regioni, con temporali forti soprattutto sulla Sardegna.
Al Nord è previsto bel tempo in mattinata con nebbie sulle zone pianeggianti, ma con tendenza ad aumento della nuvolosità ad iniziare dal settore occidentale, con possibili, deboli piogge su Liguria e Piemonte dalla serata. Schiarite persistenti potranno interessare l’Emilia-Romagna ed il basso Veneto. Centro e Sardegna saranno colpiti da un progressivo peggioramento, con piogge in serata su Toscana e Lazio. Ampi e persistenti rasserenamenti interesseranno il versante adriatico salvo temporanei consistenti addensamenti. Al Sud e in Sicilia la nuvolosità estesa caratterizzerà le condizioni sul settore ionico con piogge sparse, ma solo nella prima parte della giornata, per poi migliorare rapidamente; il tempo sarà variabile sul resto del meridione con deboli piogge sulla Campania in serata. Mercoledì, il maltempo si estenderà anche al centro-sud con violenti rovesci ovunque.
La Protezione civile della Regione Liguria ha emanato lo stato di preallerta per i prossimi giorni. Domani, lunedì 24, ci sarà un progressivo peggioramento a partire dal pomeriggio, con precipitazioni diffuse di lieve intensità con possibili rovesci o temporali di media portata, più probabili sui rilievi. Mentre dopodomani, martedì 25 ottobre, è previsto un deciso peggioramento con alta probabilità di temporali e rovesci anche di forte intensità. Nell’entroterra di Savona potrebbero verificarsi forti gelate e nevicate sopra gli 800 metri. I venti saranno forti a raffiche e il mare tra mosso e molto mosso su tutta la costa.
Al Nord è previsto bel tempo in mattinata con nebbie sulle zone pianeggianti, ma con tendenza ad aumento della nuvolosità ad iniziare dal settore occidentale, con possibili, deboli piogge su Liguria e Piemonte dalla serata. Schiarite persistenti potranno interessare l’Emilia-Romagna ed il basso Veneto. Centro e Sardegna saranno colpiti da un progressivo peggioramento, con piogge in serata su Toscana e Lazio. Ampi e persistenti rasserenamenti interesseranno il versante adriatico salvo temporanei consistenti addensamenti. Al Sud e in Sicilia la nuvolosità estesa caratterizzerà le condizioni sul settore ionico con piogge sparse, ma solo nella prima parte della giornata, per poi migliorare rapidamente; il tempo sarà variabile sul resto del meridione con deboli piogge sulla Campania in serata. Mercoledì, il maltempo si estenderà anche al centro-sud con violenti rovesci ovunque.
La Protezione civile della Regione Liguria ha emanato lo stato di preallerta per i prossimi giorni. Domani, lunedì 24, ci sarà un progressivo peggioramento a partire dal pomeriggio, con precipitazioni diffuse di lieve intensità con possibili rovesci o temporali di media portata, più probabili sui rilievi. Mentre dopodomani, martedì 25 ottobre, è previsto un deciso peggioramento con alta probabilità di temporali e rovesci anche di forte intensità. Nell’entroterra di Savona potrebbero verificarsi forti gelate e nevicate sopra gli 800 metri. I venti saranno forti a raffiche e il mare tra mosso e molto mosso su tutta la costa.
giovedì 20 ottobre 2011
Terremoto nel Levante
Genova - Intorno alle 8.10, una lieve scossa di terremoto è stata avvertita distintamente nel centro del capoluogo ligure.
Il terremoto si è sentito con maggiore forza nel Tigullio, in particolare nella zona di Lavagna, ma ripercussioni sono arrivate addirittura sino a Milano, oltre che nel Piacentino, nel territorio dei Comuni di Cerignale, Ferriere e Ottone.
Secondo l’ Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia , l’epicentro del terremoto, di magnitudo 4.0 Richter è stato in val Trebbia, alle spalle di Rapallo, a una profondità di 10 chilometri. Un minuto prima c’è stata una scossa lievemente più leggera (magnitudo 3.0) nella stessa zona, mentre nei venti minuti successivi, sino alle 8.31, ci sono state altre cinque scosse “minori”, di magnitudo compresa fra 2.7 e 4.0.
Le scosse sono state avvertite distintamente anche a Santo Stefano d’Aveto, dove la gente è corsa in strada, e a Chiavari. Sempre secondo l’Ingv, l’epicentro della scossa più forte, è compreso nei dieci chilometri di distanza dai comuni di Rezzoaglio e Santo Stefano d’Aveto.
Al momento non si ha notizia di danni a cose o persone, ma per precauzione a Santo Stefano e in altre località vicine sono state evacuate alcune scuole.
Il terremoto si è sentito con maggiore forza nel Tigullio, in particolare nella zona di Lavagna, ma ripercussioni sono arrivate addirittura sino a Milano, oltre che nel Piacentino, nel territorio dei Comuni di Cerignale, Ferriere e Ottone.
Secondo l’ Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia , l’epicentro del terremoto, di magnitudo 4.0 Richter è stato in val Trebbia, alle spalle di Rapallo, a una profondità di 10 chilometri. Un minuto prima c’è stata una scossa lievemente più leggera (magnitudo 3.0) nella stessa zona, mentre nei venti minuti successivi, sino alle 8.31, ci sono state altre cinque scosse “minori”, di magnitudo compresa fra 2.7 e 4.0.
Le scosse sono state avvertite distintamente anche a Santo Stefano d’Aveto, dove la gente è corsa in strada, e a Chiavari. Sempre secondo l’Ingv, l’epicentro della scossa più forte, è compreso nei dieci chilometri di distanza dai comuni di Rezzoaglio e Santo Stefano d’Aveto.
Al momento non si ha notizia di danni a cose o persone, ma per precauzione a Santo Stefano e in altre località vicine sono state evacuate alcune scuole.
lunedì 17 ottobre 2011
Altri incendi, anche vicino a questa stazione meteo
A Genova si è sviluppato un nuovo incendio nella zona di Marassi, precisamente in via Fratelli Cervi, sopra via Bracelli a pochi metri dalle installazioni di questa stazione meteorologica. Ignote al momento le cause del rogo: sul posto vigili del Fuoco.
Evacuato anche un istituto scolastico. Un centinaio di studenti sono stati fatti uscire da una scuola elementare a causa di un nuovo incendio divampato a pochi metri dall’istituto.
Gli alunni delle cinque classi sono stati accompagnati fuori dalle insegnanti, assistiti da alcuni agenti della polizia municipale.
Sul posto, per spegnere l’ennesimo rogo, sta lavorando anche un elicottero della protezione civile.
Restano intanto sotto controllo, i tre incendi di vaste proporzioni che dal tardo pomeriggio di ieri stanno impegnando diverse squadre di vigili del Fuoco e di uomini della Forestale sulle colline nella zona di Staglieno.
Sulla città, anche nei quartieri del centro, si sente un acre odore di bruciato, mentre su molte zone sta scendendo una leggera “pioggia” di cenere e fuliggine.
L’intensità dei roghi è aumentata in serata, a causa del vento teso e del clima secco: a bruciare sono state le alture di San Gottardo, in Valbisagno, mentre la situazione è in deciso miglioramento su quelle di Sestri Ponente, nei pressi del monte Gazzo, e la zona di San Carlo di Cese, sopra Pegli.
In Valbisagno, ieri le fiamme ha minacciato i binari della ferrovia Genova-Casella e oggi, ben visibile dalla zona di Staglieno, sono state vicine ad alcune abitazioni (soprattutto fra la notte e le prime luci del giorno) e al percorso dell’autostrada A12.
Secondo quanto spiegato dal comando dei pompieri, la zona dove attualmente si lavora più intensamente è quella fra via delle Gavette, via Preli, San’Antonino e, appunto, il raccordo autostradale di Genova Est, chiuso dalle 7 per poco meno di un’ora e poi di nuovo dopo le 8, ma solo in entrata: secondo le informazioni, il blocco proseguirà “a singhiozzo”, a seconda delle necessità.
L’incendio nella foto scatta da Simone Moretti alle 14.30 fra via Cervi e via Magretti
In zona il traffico è stato a lungo in tilt, con la coda fra Recco e Genova che a inizio mattinata ha toccato i sette chilometri, e ripercussioni anche sulla viabilità ordinaria. Intorno alle 11, la polizia Stradale ha deciso la chiusura dello svincolo di Genova Est solo per il traffico in uscita. La situazione è andata “normalizzandosi” solo intorno alle 12.
Dopo le 10, intanto, la Regione Liguria ha fatto scattare le procedure di legge per consentire a una quarantina di volontari di lasciare il posto di lavoro e recarsi nella zona, mentre un secondo Canadair è stato chiamato a intervenire sull’incendio, che poco prima delle 13 si è esteso su un fronte di circa due chilometri, estendosi anche verso la zona del Righi.
La situazione sembra comunque in miglioramento, sia grazie alle tante persone impegnate sia per la diminuzione del vento.
Questa notte, in via delle Banchelle, alcune famiglie sono state fatte allontanare dalle loro abitazioni.
Indagini sono in corso per risalire all’origine delle fiamme e a scoprire i colpevoli, forse contadini che hanno perso il controllo di piccoli fuochi.
Evacuato anche un istituto scolastico. Un centinaio di studenti sono stati fatti uscire da una scuola elementare a causa di un nuovo incendio divampato a pochi metri dall’istituto.
Gli alunni delle cinque classi sono stati accompagnati fuori dalle insegnanti, assistiti da alcuni agenti della polizia municipale.
Sul posto, per spegnere l’ennesimo rogo, sta lavorando anche un elicottero della protezione civile.
Restano intanto sotto controllo, i tre incendi di vaste proporzioni che dal tardo pomeriggio di ieri stanno impegnando diverse squadre di vigili del Fuoco e di uomini della Forestale sulle colline nella zona di Staglieno.
Sulla città, anche nei quartieri del centro, si sente un acre odore di bruciato, mentre su molte zone sta scendendo una leggera “pioggia” di cenere e fuliggine.
L’intensità dei roghi è aumentata in serata, a causa del vento teso e del clima secco: a bruciare sono state le alture di San Gottardo, in Valbisagno, mentre la situazione è in deciso miglioramento su quelle di Sestri Ponente, nei pressi del monte Gazzo, e la zona di San Carlo di Cese, sopra Pegli.
In Valbisagno, ieri le fiamme ha minacciato i binari della ferrovia Genova-Casella e oggi, ben visibile dalla zona di Staglieno, sono state vicine ad alcune abitazioni (soprattutto fra la notte e le prime luci del giorno) e al percorso dell’autostrada A12.
Secondo quanto spiegato dal comando dei pompieri, la zona dove attualmente si lavora più intensamente è quella fra via delle Gavette, via Preli, San’Antonino e, appunto, il raccordo autostradale di Genova Est, chiuso dalle 7 per poco meno di un’ora e poi di nuovo dopo le 8, ma solo in entrata: secondo le informazioni, il blocco proseguirà “a singhiozzo”, a seconda delle necessità.
L’incendio nella foto scatta da Simone Moretti alle 14.30 fra via Cervi e via Magretti
In zona il traffico è stato a lungo in tilt, con la coda fra Recco e Genova che a inizio mattinata ha toccato i sette chilometri, e ripercussioni anche sulla viabilità ordinaria. Intorno alle 11, la polizia Stradale ha deciso la chiusura dello svincolo di Genova Est solo per il traffico in uscita. La situazione è andata “normalizzandosi” solo intorno alle 12.
Dopo le 10, intanto, la Regione Liguria ha fatto scattare le procedure di legge per consentire a una quarantina di volontari di lasciare il posto di lavoro e recarsi nella zona, mentre un secondo Canadair è stato chiamato a intervenire sull’incendio, che poco prima delle 13 si è esteso su un fronte di circa due chilometri, estendosi anche verso la zona del Righi.
La situazione sembra comunque in miglioramento, sia grazie alle tante persone impegnate sia per la diminuzione del vento.
Questa notte, in via delle Banchelle, alcune famiglie sono state fatte allontanare dalle loro abitazioni.
Indagini sono in corso per risalire all’origine delle fiamme e a scoprire i colpevoli, forse contadini che hanno perso il controllo di piccoli fuochi.
Un altro satellite precipita sulla Terra
A nemmeno un mese dal rientro del satellite americano Uars, un altro satellite si prepara a rientrare nell'atmosfera fra il 21 e il 25 ottobre. Si tratta di Rosat (ROentgen SATellite), il telescopio spaziale per l'osservazione del cielo ai raggi X lanciato nel 1990 dalla Nasa e gestito dall'Agenzia spaziale tedesca Dlr.
Proprio come e' accaduto un mese fa, non si esclude che i materiali fortemente resistenti al calore che costituiscono il satellite possano in parte 'sopravvivere' all'impatto con l'atmosfera. Tanto che, secondo le stime della Dlr, almeno una trentina di frammenti potrebbero raggiungere la Terra nel raggio di circa 80 chilometri. Il piu' grande potrebbe probabilmente essere il grande specchio del telescopio spaziale, dal peso di 1,7 tonnellate. Tuttavia, proprio come e' accaduto un mese fa, al momento non e' possibile prevedere su quale area della Terra potra' avvenire l'impatto perche' sono numerosi i fattori che influenzano il movimento del satellite e che fino all'ultimo istante possono orientarlo diversamente.
Poiche' il telescopio spaziale non ha a bordo un sistema di propulsione, a partire dalla fine della missione, nel 1999, non e' stato possibile manovrarlo in modo da controllare la fase di rientro. Nei nove anni della sua carriera Rosat ha funzionato su un'orbita ellittica posta fra 585 e 565 chilometri dalla Terra e al termine della sua vita operativa ha cominciato a perdere progressivamente quota per effetto dell'attrazione terrestre finche' nel giugno scorso si trovava a soli 327 chilometri dalla Terra.
Proprio come e' accaduto un mese fa, non si esclude che i materiali fortemente resistenti al calore che costituiscono il satellite possano in parte 'sopravvivere' all'impatto con l'atmosfera. Tanto che, secondo le stime della Dlr, almeno una trentina di frammenti potrebbero raggiungere la Terra nel raggio di circa 80 chilometri. Il piu' grande potrebbe probabilmente essere il grande specchio del telescopio spaziale, dal peso di 1,7 tonnellate. Tuttavia, proprio come e' accaduto un mese fa, al momento non e' possibile prevedere su quale area della Terra potra' avvenire l'impatto perche' sono numerosi i fattori che influenzano il movimento del satellite e che fino all'ultimo istante possono orientarlo diversamente.
Poiche' il telescopio spaziale non ha a bordo un sistema di propulsione, a partire dalla fine della missione, nel 1999, non e' stato possibile manovrarlo in modo da controllare la fase di rientro. Nei nove anni della sua carriera Rosat ha funzionato su un'orbita ellittica posta fra 585 e 565 chilometri dalla Terra e al termine della sua vita operativa ha cominciato a perdere progressivamente quota per effetto dell'attrazione terrestre finche' nel giugno scorso si trovava a soli 327 chilometri dalla Terra.
Nuovo incendio in Val Bisagno; pioggia di cenere su Genova
Sono ancora attivi, i tre incendi di vaste proporzioni che dal tardo pomeriggio di ieri stanno impegnando diverse squadre di vigili del Fuoco e di uomini della Forestale sulle colline intorno al capoluogo ligure, soprattutto impegnati per evitare che le fiamme possano raggiungere le abitazioni.
Sulla città, anche nei quartieri del centro, si sente un acre odore di bruciato, mentre su molte zone sta scendendo una leggera “pioggia” di cenere e fuliggine.
I roghi, quasi tutti di natura dolosa, sono aumentati in serata a causa del vento teso e del clima secco: a bruciare sono le alture di San Gottardo, in Valbisagno, quelle di Sestri Ponente, nei pressi del monte Gazzo, e la zona di San Carlo di Cese, sopra Pegli.
I due incendi a ponente sembrano sotto controllo, mentre a preoccupare, questa mattina, è soprattutto quello della Valbisagno, che ieri ha minacciato i binari della ferrovia Genova-Casella e oggi, ben visibile dalla zona di Staglieno, è stato vicino ad alcune abitazioni (soprattutto fra la notte e le prime luci del giorno) e al percorso dell’autostrada A12.
Secondo quanto spiegato dal comando dei pompieri, la zona dove attualmente si lavora più intensamente è quella fra via delle Gavette, via Preli, San’Antonino e, appunto, il raccordo autostradale di Genova Est, chiuso dalle 7 per poco meno di un’ora, probabilmente per consentire i lanci di acqua con aerei o elicotteri. Dopo le 8, il casello è stato di nuovo chiuso, ma solo in entrata: secondo le informazioni, il blocco proseguirà “a singhiozzo”, a seconda delle necessità.
In zona il traffico è in tilt, con la coda fra Recco e Genova che a inizio mattinata ha toccato i sette chilometri e ripercussioni anche sulla viabilità ordinaria. Intorno alle 11, la polizia Stradale ha anche deciso la chiusura del tratto fra Nervi e Genova Est per chi arriva dal Levante.
Dopo le 10, la Regione Liguria ha fatto scattare le procedure di legge per consentire a una quarantina di volontari di lasciare il posto di lavoro e recarsi nella zona.
Questa notte, in via delle Banchelle, alcune famiglie sono state fatte allontanare dalle loro abitazioni, mentre il fronte del fuoco si muove verso la zona del Righi e del parco del Peralto.
Sulla città, anche nei quartieri del centro, si sente un acre odore di bruciato, mentre su molte zone sta scendendo una leggera “pioggia” di cenere e fuliggine.
I roghi, quasi tutti di natura dolosa, sono aumentati in serata a causa del vento teso e del clima secco: a bruciare sono le alture di San Gottardo, in Valbisagno, quelle di Sestri Ponente, nei pressi del monte Gazzo, e la zona di San Carlo di Cese, sopra Pegli.
I due incendi a ponente sembrano sotto controllo, mentre a preoccupare, questa mattina, è soprattutto quello della Valbisagno, che ieri ha minacciato i binari della ferrovia Genova-Casella e oggi, ben visibile dalla zona di Staglieno, è stato vicino ad alcune abitazioni (soprattutto fra la notte e le prime luci del giorno) e al percorso dell’autostrada A12.
Secondo quanto spiegato dal comando dei pompieri, la zona dove attualmente si lavora più intensamente è quella fra via delle Gavette, via Preli, San’Antonino e, appunto, il raccordo autostradale di Genova Est, chiuso dalle 7 per poco meno di un’ora, probabilmente per consentire i lanci di acqua con aerei o elicotteri. Dopo le 8, il casello è stato di nuovo chiuso, ma solo in entrata: secondo le informazioni, il blocco proseguirà “a singhiozzo”, a seconda delle necessità.
In zona il traffico è in tilt, con la coda fra Recco e Genova che a inizio mattinata ha toccato i sette chilometri e ripercussioni anche sulla viabilità ordinaria. Intorno alle 11, la polizia Stradale ha anche deciso la chiusura del tratto fra Nervi e Genova Est per chi arriva dal Levante.
Dopo le 10, la Regione Liguria ha fatto scattare le procedure di legge per consentire a una quarantina di volontari di lasciare il posto di lavoro e recarsi nella zona.
Questa notte, in via delle Banchelle, alcune famiglie sono state fatte allontanare dalle loro abitazioni, mentre il fronte del fuoco si muove verso la zona del Righi e del parco del Peralto.
Genova in fiamme
Genova - I fronti di fuoco si stanno aprendo uno dopo l’altro dal tardo pomeriggio di ieri nei boschi intorno a Genova: in ordine, gli alberi hanno cominciato a bruciare a San Gottardo, in Valbisagno, San Carlo di Cese, sopra Pegli, sul Monte Gazzo (sopra Sestri), e infine ancora in Valbisagno, a Sant’Eusebio.
Non c’è dubbio che si tratti di roghi dolosi appiccati da piromani che hanno deciso di approfittare della giornata ventosa per bruciare i boschi sopra la città.
I vigili del fuoco, impegnati insieme alla Forestale nelle operazioni per spegnere le fiamme, hanno anche impiegato alcune squadre a presidio delle abitazioni più vicine ai fronti di fuoco, a San Carlo di Cese e a San Gottardo. Cenere, fumo, odore di bruciato, sono scesi anche sul centro della città.
Non c’è dubbio che si tratti di roghi dolosi appiccati da piromani che hanno deciso di approfittare della giornata ventosa per bruciare i boschi sopra la città.
I vigili del fuoco, impegnati insieme alla Forestale nelle operazioni per spegnere le fiamme, hanno anche impiegato alcune squadre a presidio delle abitazioni più vicine ai fronti di fuoco, a San Carlo di Cese e a San Gottardo. Cenere, fumo, odore di bruciato, sono scesi anche sul centro della città.
sabato 15 ottobre 2011
Le Cinque Terre in fiamme
La Spezia - Brucia la vegetazione nelle Cinque Terre, dove è scoppiato un grande incendio tra Canneto e Riomaggiore, in prossimità della seconda galleria della Litoranea. Ripercussioni anche per la circolazione stradale. La strada che da Biassa conduce a Riomaggiore al momento non è percorribile.
Si lotta contro le fiamme da oggi alle 16. Il grande incendio è divampato sul versante di Biassa e sta bloccando la circolazione stradale tra le Cinque Terre e La Spezia. Due velivoli, un Canadair e un Ericsson, oltre cinquanta uomini tra volontari dell’antincendio boschivo, guardie della Forestale e Vigili del fuoco, stanno lottando per contenere l’incendio ma il rogo non è circoscritto.
Il comandante provinciale della Forestale, Benito Castiglia, fa sapere che le squadre continueranno a lavorare per tutta la notte, anche dopo che i mezzi aerei saranno rientrati con il calare del buio, aiutati da altri due gruppi di pattuglie e tre mezzi dei Vigili del fuoco con un’autocisterna che si stanno dirigendo sul posto.
Si lotta contro le fiamme da oggi alle 16. Il grande incendio è divampato sul versante di Biassa e sta bloccando la circolazione stradale tra le Cinque Terre e La Spezia. Due velivoli, un Canadair e un Ericsson, oltre cinquanta uomini tra volontari dell’antincendio boschivo, guardie della Forestale e Vigili del fuoco, stanno lottando per contenere l’incendio ma il rogo non è circoscritto.
Il comandante provinciale della Forestale, Benito Castiglia, fa sapere che le squadre continueranno a lavorare per tutta la notte, anche dopo che i mezzi aerei saranno rientrati con il calare del buio, aiutati da altri due gruppi di pattuglie e tre mezzi dei Vigili del fuoco con un’autocisterna che si stanno dirigendo sul posto.
lunedì 10 ottobre 2011
Nord più freddo per un calo dell'attività solare
L'attività solare determina la rigidità degli inverni in Europa e Nord America. E' quanto risulta dal modello climatico elaborato da un gruppo di ricercatori britannici del Met Office Hadley Centre, che mette in relazione diretta la riduzione quasi ciclica della radiazione ultravioletta proveniente dalla nostra stella con il clima dell'emisfero settentrionale. I dati sono pubblicati sulla rivista Nature Geoscience.
Il Sole è una fonte di energia fondamentale del nostro pianeta e del sistema climatico e la sua attività, misurata in base al numero di macchie solari che compaiono in maniera ciclica, ha registrato in questi ultimi anni un inaspettato calo ponendo molti interrogativi ai ricercatori. Le attenzioni di molti si sono concentrate sulla relazione tra l’irradiazione ultravioletta, dato difficile da misurare, e il clima terrestre.
Lo studio britannico, basato su un modello che analizza anche i fenomeni degli strati alti dell’atmosfera, suggerisce che durante i periodi di minima attività del Sole si verificano effetti a cascata per i quali importanti masse di aria fredda si spostano in inverno verso il Nord di Europa e America e rendendo più miti i climi delle regioni meridionali, tra cui l’Italia. I dati dell’irradiazione solare presi in considerazione, che si riferiscono al periodo 2004/2007, sono stati forniti dallo strumento Spectral irradiance monitor (Sim) che si trova a bordo del satellite della Nasa Sorce, lanciato nel 2003.
Il Sole è una fonte di energia fondamentale del nostro pianeta e del sistema climatico e la sua attività, misurata in base al numero di macchie solari che compaiono in maniera ciclica, ha registrato in questi ultimi anni un inaspettato calo ponendo molti interrogativi ai ricercatori. Le attenzioni di molti si sono concentrate sulla relazione tra l’irradiazione ultravioletta, dato difficile da misurare, e il clima terrestre.
Lo studio britannico, basato su un modello che analizza anche i fenomeni degli strati alti dell’atmosfera, suggerisce che durante i periodi di minima attività del Sole si verificano effetti a cascata per i quali importanti masse di aria fredda si spostano in inverno verso il Nord di Europa e America e rendendo più miti i climi delle regioni meridionali, tra cui l’Italia. I dati dell’irradiazione solare presi in considerazione, che si riferiscono al periodo 2004/2007, sono stati forniti dallo strumento Spectral irradiance monitor (Sim) che si trova a bordo del satellite della Nasa Sorce, lanciato nel 2003.
domenica 9 ottobre 2011
Neve sulle Alpi, chiusi alcuni passi
Nevischio e grandine anche in Abruzzo
PESCARA - Nevischio viene segnalato in alcuni tratti dell'autostrada A/24 Roma-Teramo in Abruzzo, mentre sull'autostrada A/14 piove e a tratti grandina. In particolare il tratto attualmente interessato dal nevischio è compreso tra Assergi (L'Aquila) e S.Gabriele Colledara (Teramo), mentre nella prima mattinata era esteso fino al capoluogo abruzzese; il nevischio era comparso anche nel tratto tra Pescina (L'Aquila) e Cocullo (L'Aquila). Sulla costa un nubifragio, con grandine intensa in alcune zone, ha interessato varie località abruzzesi.
VAL D'AOSTA, CHIUSI PASSI PICCOLO E GRAN S. BERNARDO - I passi del Piccolo e del Gran San Bernardo al confine rispettivamente con Francia e Svizzera sono chiusi al transito per il maltempo. Il passo del Piccolo San Bernardo (Francia) resta temporaneamente chiuso al traffico a causa della presenza di
ghiaccio, che stamane ha reso impossibile il ripristino del collegamento da parte dell'Anas. Il tratto di strada statale 26 tra La Thuile e il colle non è al momento percorribile. Per lo stesso motivo la viabilità è interrotta anche al passo del Gran San Bernardo, al confine con la Svizzera. La strada statale 27, che conduce al confine elvetico, è chiusa al km 23.
ALTO ADIGE, CHIUSO IL PASSO DELLO STELVIO - Un brusco abbassamento della temperatura ha causato estese nevicate fino a quota 1000 sui
monti dell'Alto Adige. Per l'intensa nevicata è stato chiuso al traffico il passo dello Stelvio. Chiuso al traffico per motivi di sicurezza anche il passo del
Rombo. Per transitare in montagna - avverte la Centrale viabilità di Bolzano - è necessaria l'attrezzatura invernale.
VENTO E TROMBE ARIA NELLE MARCHE, ANCHE PRIMA NEVE - La prima spruzzata di neve sui Monti Sibillini sopra i 1.400 metri, piccole trombe d'aria lungo il litorale fra Civitanova Marche e Porto San Giorgio, e un forte vento da Nord-Est che ha fatto cadere alberi e rami pericolanti. Nelle Marche quella di oggi è stata la seconda giornata di maltempo autunnale, dopo l'esordio di venerdì scorso, che ha visto un calo delle temperature di circa dieci gradi rispetto al
clima estivo durato fino a metà settimana. Vari gli interventi dei vigili del fuoco nelle province di Ancona e Macerata, per rimuovere le piante cadute sulle strade.
Ansa - 09-10-2011
PESCARA - Nevischio viene segnalato in alcuni tratti dell'autostrada A/24 Roma-Teramo in Abruzzo, mentre sull'autostrada A/14 piove e a tratti grandina. In particolare il tratto attualmente interessato dal nevischio è compreso tra Assergi (L'Aquila) e S.Gabriele Colledara (Teramo), mentre nella prima mattinata era esteso fino al capoluogo abruzzese; il nevischio era comparso anche nel tratto tra Pescina (L'Aquila) e Cocullo (L'Aquila). Sulla costa un nubifragio, con grandine intensa in alcune zone, ha interessato varie località abruzzesi.
VAL D'AOSTA, CHIUSI PASSI PICCOLO E GRAN S. BERNARDO - I passi del Piccolo e del Gran San Bernardo al confine rispettivamente con Francia e Svizzera sono chiusi al transito per il maltempo. Il passo del Piccolo San Bernardo (Francia) resta temporaneamente chiuso al traffico a causa della presenza di
ghiaccio, che stamane ha reso impossibile il ripristino del collegamento da parte dell'Anas. Il tratto di strada statale 26 tra La Thuile e il colle non è al momento percorribile. Per lo stesso motivo la viabilità è interrotta anche al passo del Gran San Bernardo, al confine con la Svizzera. La strada statale 27, che conduce al confine elvetico, è chiusa al km 23.
ALTO ADIGE, CHIUSO IL PASSO DELLO STELVIO - Un brusco abbassamento della temperatura ha causato estese nevicate fino a quota 1000 sui
monti dell'Alto Adige. Per l'intensa nevicata è stato chiuso al traffico il passo dello Stelvio. Chiuso al traffico per motivi di sicurezza anche il passo del
Rombo. Per transitare in montagna - avverte la Centrale viabilità di Bolzano - è necessaria l'attrezzatura invernale.
VENTO E TROMBE ARIA NELLE MARCHE, ANCHE PRIMA NEVE - La prima spruzzata di neve sui Monti Sibillini sopra i 1.400 metri, piccole trombe d'aria lungo il litorale fra Civitanova Marche e Porto San Giorgio, e un forte vento da Nord-Est che ha fatto cadere alberi e rami pericolanti. Nelle Marche quella di oggi è stata la seconda giornata di maltempo autunnale, dopo l'esordio di venerdì scorso, che ha visto un calo delle temperature di circa dieci gradi rispetto al
clima estivo durato fino a metà settimana. Vari gli interventi dei vigili del fuoco nelle province di Ancona e Macerata, per rimuovere le piante cadute sulle strade.
Ansa - 09-10-2011
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