Una scossa di magnitudo 3,7 (a 16,6 km di profondità), seguita da altre due repliche di 2,3 e 2,7 gradi. Tutto nel giro di pochi minuti, tra le 2.00 e le 2.14 della notte. Poi, alle 3.57, un'altra scossa di 2,3 gradi. Così i paesi della provincia dell'Aquila sono tornati a tremare, proprio nel giorno delle quattro condanne per il crollo della Casa dello Studente nel sisma che colpì il capoluogo abruzzese la notte del 6 aprile 2009. Fra i centri più colpiti, tutti nel distretto sismico del Gran Sasso, ci sono il comune di Crognaleto, in provincia di Teramo e, in un raggio di 20 chilometri (come riporta il Centro nazionale terremoti dell'Istituto di Geofisica e Vulcanologia), i comuni di Bareto, Barisciano, Capotosto, Pizzoli e Fossa, nell'Aquilano.
PAURA - Il terremoto non sembra abbia provocato danni, ma ha scatenato il panico tra la popolazione. Terrorizzati, in molti ieri hanno deciso di trascorrere il resto della notte in auto, nonostante il freddo pungente. Altri hanno deciso di chiedere ospitalità a parenti o amici, lasciando le proprie case. E poi: decine di chiamate ai centralini dei Vigili del Fuoco e alle forze dell'ordine e il tam tam su Twitter e Facebook.
(Ansa)
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