giovedì 28 luglio 2011

Pioggia e freddo, la stagione non decolla

da "Il Secolo XIX"
28 luglio 2011 Renzo Sanna
Chiavari - «Tempo perturbato con piogge e temporali, soprattutto a Levante». Un operatore, mentre prova a tirare le somme al giro di boa di un’estate avara, cerca su Internet le previsioni, poi si imbatte nel portale dell’Arpal, e in un bollettino che sembra una sentenza: «È giorni che è così, io un’estate del genere non la ricordo dal ’77». Benedetto anticiclone. Cesare Boggiano, gestore dei Bagni Marini di Lavagna e numero uno dell’Assobalneari del Tigullio, che raduna una quarantina di gestori, lo invoca quasi fosse una maxicomitiva di turisti. Solo lui, con l’alta pressione che si porterà dietro, potrà salvare una stagione turistica che, per ora, è in rosso. Non per tutti e con differenziazione a seconda del settore, ma nel complesso un’estate che l’esordio, il caldo e le tante presenze di maggio, aveva fatto immaginare diversa.
Poi è arrivato luglio, con i suoi 100 millimetri di pioggia (record del decennio) e le sue giornate fredde, sino ai 12 gradi del 20. A sorridere, spesso, sono i commercianti, beneficiati dalla fuga dalle spiagge, ma alla lunga il cielo grigio neanche per loro si rivela redditizio. I più danneggiati in assoluto gli operatori balneari: «Maggio prometteva bene, anche se le spiagge non sono prese d’assalto, poi già giugno è andato in calo. Luglio è un disastro», dice Boggiano, che non sa ancora quantificare il volume commerciale in meno, ipotizzandolo superiore al 10 per cento: «I bagnanti dei 2-3 giorni, le famiglie che per problemi vari hanno scelto di ridurre l’estate alla prenotazione del posto in spiaggia, e devono rinunciarci, per noi sono una perdita importante. Se poi ci aggiungiamo la crisi generale, quest’anno avvertibile più che in passato, il quadro si fa preoccupante. La fascia che ci è venuta a mancare, comunque, è quella media. E se il tempo nopn migliora, qui è un fallimento per tutti».
Qualcuno è già andato via, a spulciare tra gli alberghi di Chiavari, Rapallo e Sestri, ma il termometro della magra è soprattutto nei consumi: «Negli hotel a cinque stelle il bilancio è stabile - spiega Aldo Verdin, presidente degli albergatori di Rapallo -, qua e là addirittura in crescita rispetto al 2010, ma scende drasticamente se parliamo di consumi». E qui rientra in ballo il maltempo: «Nel mio albergo registro consumazioni inferiori sino al 15 per 100. Succede che col cielo grigio la gente non rimane sulla costa. E di questo risentono anche i ristoranti». Gli alberghi meno lussuosi, quelli la flessione l’hanno avuta invece pesante. Proprio ieri se ne parlava al consorzio Portofino Coast, che raccoglie operatori di tutta la costa: «Ne discutevamo - aggiunge Verdini - con preoccupazione, perché tanti gestori di hotel a una, due, tre stelle dicono che la flessione dall’inizio dell’anno è fra il 30 e il 35 per 100». Un disastro. A mancare sono soprattutto gli italiani. Russi e sudamericani sono le presenze nuove, ma è la clientela tricolore che, per la crisi o il maltempo, latita: «La fetta di clienti della Lombardia, che è la più consistente di cui disponiamo - dice Maurizio Anselmo, presidente degli albergatori di Sestri Levante - ci è mancata soprattutto a giugno, in corrispondenza delle elezioni. A luglio è andata meglio, anche se la flessione c’è. Certo, se il maltempo continua sarà un problema un po’ per tutti».
Antonio Pessagno, rappresentante della stessa associazione di categoria a Chiavari, è sulla medesima linea: «In teoria giugno e luglio non sono andati malissimo - dice l’albergatore - C’è stata la flessione dopo una buona Pasqua ma non possiamo lamentarci, del resto siamo sempre in tempo di crisi. Il problema è che col tempo incerto lavoriamo male un po’ tutti. E poi, appena vengono trasmesse le previsioni meteo per il week end, se sono negative parte la caccia alla cancellazione. Ma in fondo, anche con la pioggia e il cielo grigio si può fare vacanza, e le presenze a Chiavari, alla fiera e alla notte bianca, ne sono una dimostrazione». Pessagno guarda anche oltre, e pensa già ad agosto: «Nel mese che sta per cominciare speriamo anzitutto nel tempo, ma non è il meteo il fattore che temiamo di più, bensì la preoccupazione di chi deve prenotare sotto Ferragosto: c’è una sorta di paura del prezzo alle stelle in alta stagione, ma non è così. La flessione che temiamo è questa».

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