«Uccisi dalle alghe killer»
Colpiti 36 animali in una settimana. L'ira degli ecologisti
PARIGI - In dieci giorni 36 cinghiali si sono accasciati per sempre nella baia di Saint-Brieuc, in Bretagna. Ad ucciderli, denunciano gli ambientalisti, sono i gas tossici sprigionati da tonnellate di alghe, lasciate a marcire sotto il sole. I sospetti sulla marea verde sono stati ora confermati dai risultati delle prime analisi: in 5 delle 6 carcasse esaminate è stata rinvenuta un’alta concentrazione di gas tossico rilasciato dalle alghe in putrefazione. La prefettura locale attende l’esito degli altri esami prima di tirare conclusioni definitive.
POLEMICHE - Ma gli ambientalisti denunciano la negligenza delle autorità. Il fenomeno infatti non è recente. «Queste alghe infestano il litorale da decenni, già in un rapporto del 1985 denunciavo la presenza di alta concentrazione di nitrati» ha ricordato Jean Yves Piriou, ricercatore dell’Istituto nazionale per lo studio dei rischi ambientali. Alghe assassine, che hanno già tolto la vita a un cavallo nel 2009 e due cani l’anno prima. I cinghiali sono le ultime vittime. In attesa dei risultati conclusivi, gli ecologisti chiedono la chiusura immediata delle spiagge dove le alghe non vengono raccolte ogni giorno. Il presidente dell’associazione «Halte aux Marées vertes», Michel Guillemot chiede l'intervento dell’esercito per pulire le spiagge invase ed evitare ulteriori decessi. «Per lottare contro la proliferazione di alghe verdi bisognerebbe cambiare le pratiche agricole» ha ammonito l’Associazione Eau et riviere de Bretagne, ricordando che la presenza dell’alga è legata soprattutto all’eccesso di fertilizzanti e pesticidi scaricati nei fiumi. Nella baia di Saint Brieuc sfocia il Gouessant. Il mese scorso è stato ricordato Thierry Morfoisse, un trasportatore che trattava proprio le alghe verdi, morto due anni fa nella zona ufficialmente per una crisi cardiaca. Ma la sua famiglia è convinta che sia stato intossicato dai gas velenosi. Un’indagine è in corso.
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