sabato 27 agosto 2011

Uragano Irene

"Ci aspettano 72 ore molto lunghe".
Lo ha detto Barack Obama in visita ai funzionari della Protezione Civile americana, (Fema), in prima linea nel coordinamento dei soccorsi per limitare i danni provocati dall'uragano "Irene", che in questo week end riguarda 65 milioni di americani.

Obama, rientrato a Washington ieri sera tardi assieme alla 'first family', già stamane, di prima mattina, ha avuto una conference call sugli ultimi sviluppi dell'emergenza sull'uragano Irene dal segretario alla sicurezza nazionale, Janet Napolitano. Quindi, sempre assieme a Napolitano, ha visitato per un'ora il quartier generale della Fema, la Protezione civile americana. Qui, dopo aver lodato il lavoro dei suoi funzionari, ha avuto una video-conferenza con i responsabili delle altre agenzie federali impegnate nei soccorsi.

BILANCIO VITTIME SALE, MORTO BAMBINO 11 ANNI - Sale il bilancio delle vittime dell'uragano Irene: secondo quanto riferito dalle autorità, in Virginia è morto un bambino di 11 anni, colpito da un alberto divelto dai forti venti dell'uragano Irene, che spirano a 60 miglia all'ora.

GIA' UN MILIONE SENZA LUCE TRA N.CAROLINA E VIRGINIA - Sono già un milione gli americani che sono rimasti senza corrente elettrica, tra gli abitanti della North Carolina e la Virginia, i due stati dove Irene ha già fatto i maggiori danni in questo week end drammatico per la East Coast degli Stati Uniti.

CNN, E' GRANDE QUANTO L'EUROPA - L'uragano Irene ha ormai assunto le dimensioni dell'Europa. Lo sostiene la Cnn, mentre Irene si sta avvicinando, col suo potere distruttivo, alle coste del Maryland.

IRENE: COLPISCE COSTA USA, PRIME VITTIME; ALLERTA A NY - L'uragano Irene si abbatte sulle coste del North Carolina e fa le prime vittime, almeno cinque, tra cui un bambino. Declassato a categoria 1, Irene resta in ogni caso forte con venti di 136 chilometri all'ora: "Ci aspettano 72 ore molto lunghe", a preoccupare - afferma il presidente Barack Obama, in costante contatto la Protezione civile americana per seguire gli sviluppi - sono "le inondazioni e i blackout".

La tempesta marcia verso New York dove ha già iniziato farsi sentire con piogge battenti: i marciapiedi vuoti e la corsa agli acquisti, con code di diversi isolati, scattano una fotografia diversa della New York sempre di corsa. Il sindaco della Grande Mela, Michael Bloomberg, invita a rispettare l'ordine di evacuazione, dato che sarebbe "folle" non farlo: "Dobbiamo prepararci al peggio", New York - ammette - non ha molta esperienza negli uragani e, memore di Katrina, tiene alta l'allerta: la metropolitana, che trasporta nei giorni settimanali 5 milioni di persone al giorno, si ferma per la prima volta a causa di un fenomeno naturale.

L'evacuazione riguarda 370.000 newyorkesi, complessivamente 2,3 milioni di americani nella costa orientale sui 65 milioni colpiti da Irene, ovvero il 20% della popolazione americana. Un milione di persone hanno già lasciato le coste del New Jersey e Atlantic City appare spettrale, con tutti i casinò chiusi e le autorità passate a bussare porta a porta per convincere i residenti a lasciare.

Le dieci centrali nucleari che Irene incontra sulla East Coast sono state messe in sicurezza e lavorano ad attività ridotta ma nessun problema sembra finora esserci stato. A Washington, l'uragano Irene non dovrebbe causare particolari disagi, mostrandosi come tempesta tropicale. I primi danni di Irene sono subito evidenti: in North Carolina oltre 650.000 persone sono senza elettrica e le dieci maggiori arterie stradali dello stato sono state chiuse.

I voli cancellati dalle compagnie americane fino a lunedì dagli aeroporti di New York, Boston, Washington e Philadelphia sono 9.125, con disagi al trasporto aereo che potrebbero protrarsi per giorni. Difficoltà nelle linee telefoniche: 12.000 clienti in North Carolina e Virgina - in base ai dati diffusi dal Federal Communications Commission - sono isolati: le autorità invitano a contattare amici e parenti tramite sms e social media. Al momento il bilancio delle vittime è quattro, di cui tre in North Carolina dove un uomo è stato ucciso da un albero divelto dai forti venti. Un altro ha avuto un infarto mentre cercava di mettere in sicurezza le proprie finestre.

La terza vittima si trovava in macchina - secondo quanto riporta la stampa americana - quando Irene è arrivata sulla sua strada causando un incidente mortale. Due persone, tra cui bambino di 11 anni, sono morte in Virginia albero sradicati a causa dei forti venti, che spirano a 60 miglia all'ora. "Seguite le indicazioni, fate scorte" per alcuni giorni ribadisce il segretario alla sicurezza nazionale, Janet Napolitano. "Aspettiamo significativi blackout" aggiunge. E senza corrente elettrica rischia si restare, per due o tre giorni, Lower Manhattan: la Conedison, la società che gestione l'elettrica nella Grande Mela, ha già disattivato 10 miglia di cavi e avvertito: se ci saranno inondazioni ci vorranno giorni per la ripresa del servizio. A rischio anche Wall Street: il Nyse e il Nasdaq affermano che saranno aperte ma i pochi precedenti non garantiscono che sia possibile.

A WASHINGTON TEMPESTA TROPICALE,RISCHIO VENTO - Irene dovrebbe risparmiare Washington. L'uragano che sta flagellando l'intera east cost con la sua scia di devastazione, nella capitale americana dovrebbe provocare una tempesta tropicale, come ne accadono spesso in questa latitudine. Se New York ha il fiato sospeso per il rischio alluvioni sul Lower Manahttan, e già sta organizzando evacuazioni dalle dimensioni bibliche, qui a Washington la situazione, per ora, è molto meno drammatica. Secondo gli esperti il passaggio di Irene dovrebbe scaricare per terra fra i 15 e i 30 centimetri d'acqua. Così, a preoccupare, sono le raffiche violente di 100 chilometri all'ora. Nelle prime ore della mattina, mentre Irene già scaricava la sua furia sul Nord Carolina, la frangia più settentrionale dell'uragano lambiva la zona sud dell'area di Washington. Le prime piogge ci sono state su Chesabeake Bay, la baia che divide le coste della Virginia da quelle del Delaware, alla cui sommità, ma qualche chilometro verso l'interno, c'é Washington. Poco più tardi, il cielo si è improvvisamente scurito ed è cominciata la pioggia. Prima leggera e poi, ormai da qualche ora, sempre più potente. Le autorità locali si sono così limitate a raccomandare prudenza, evitare di uscire con la macchina e, in sostanza, avere il buon senso di rimanere tappati in casa per tutto il week end. Il picco di questa tempesta tropicale, qui a Washington, si dovrebbe raggiungere tra la serata di sabato e le prime ore di domenica. L'acqua dovrebbe lasciare questa zona tra circa 20 ore. Insomma, sempre che gli esperti abbiano ragione, solo un brutto fine settimana. E dire che in tanti militanti per i diritti civili, in larghissima maggioranza afroamericani, erano già pronti a sbarcare nella capitale proprio domenica, in programma c'era l'attesissima inaugurazione del monumento in onore di Martin Luther King. Avrebbe dovuto parlare Barak Obama davanti a una folla di 250 mila persone, proprio lui, il primo presidente nero della storia americana, 48 anni dopo lo storico discorso di 'I have a dream'. Doveva essere una giornata di festa, ma Irene si è messa di mezzo. E ora tutto è stato rinviato a data da destinarsi.

QUI BROOKLYN, PRONTI AD OGNI EVENTUALITA' - "Ci hanno detto che l'uragano Irene non dovrebbe avere un impatto su Brooklyn, non quanto su Coney Island almeno, ma non siamo tranquilli e ci siamo attrezzati comunque". Maria Rita Intravaia, italoamericana di 40 anni originaria della Sicilia, da 23 a New York, sposata e con una bimba di 10, è in ansia, come molte altre migliaia di italiani che vivono nella Grande Mela. L'uragano Irene è appena arrivato sul North Carolina e questa notte toccherà Coney Island. Anche se per la zona di Brooklyn non è arrivato l'ordine di evacuazione gli abitanti hanno comunque deciso di attrezzarsi. "Ieri con mio marito siamo andati ad acquistare batterie e candele, ma abbiamo dovuto girare tre negozi prima di poterli trovare" - racconta all'ANSA Intravaia -. "Sugli scaffali erano già finite le bottiglie d'acqua, barattoli di conserve e anche il pane". Il Coney Island Hospital di Brooklyn è stato evacuato e i malati trasferiti in altri ospedali, negli ospizi oppure dalle famiglie e due licei di Brooklyn si preparano ad accogliere gli eventuali evacuati. "Alcune persone che conosco e che vivono a Coney Island hanno dovuto lasciare la propria abitazione. Noi per ora rimaniamo qui, ma siamo pronti ad ogni eventualità, in caso particolare se dovesse mancare la corrente elettrica come già ci hanno avvertito. Inoltre - prosegue Intravaia - ci siamo attrezzati anche con il kit di emergenza che hanno raccomandato a tutti e che include documenti, soldi, carte di credito, acqua, un cambio e oggetti per l'igiene personale. Dicono che Irene non avrà un grande impatto, ma questo cielo grigio e il forte vento non promettono nulla di buono".

BLOOMBERG; EVACUAZIONI OK, PREPARSI AL PEGGIO - Le evacuazioni procedono e questo ''va benissimo'': ma ''dobbiamo prepararci al peggio''. Lo afferma il sindaco di New York. Le evacuazioni a New York riguardano 370.000 persone. Lo afferma il sindaco Michael Bloomberg sottolineando che 7.000 pazienti sono gia' stati evacuati dagli ospedali di New York nelle aree a rischio. Bloomberg ha messo in guardia dal rischio di eventuali blackout che potrebbero spingere i palazzi americani a sospendere il servizio di ascensore per evitare che si possa restare intrappolati. Bloomberg invita a stare ai piani bassi. 'Coloro che si trovano nelle zone a rischio - afferma Bloomberg - devono andare via e rispettare l'ordine di evacuazione, che in molti stanno eseguendo: ''non farlo e' pericoloso, folle''. L'uragano Irene, che e' ''pericoloso'' dovrebbe colpire New York ''questa sera''. Lo prevede il sindaco Michael Bloomberg, sottolineando che New York non ha molta esperienza di uragani ma deve ''essere pronta'', ''mettetevi al sicuro''. Bloomberg invita coloro nelle aree da evacuare a procedere subito, a non attendere lo stop dei mezzi pubblici.

Intanto le evacuazioni delle aree a rischio a New York procedono. Diverse stazioni di servizio a Staten Island hanno terminato la benzina, prese d'assalto da coloro che si sono preparati a lasciare le proprie abitazioni per l'uragano Irene: nella notte lunghe code si sono accumulate alle stazioni di servizio nelle aree da evacuare. ''Sorry no gas'' e' la scritta che si trova davanti a diversi benzinai. Una coda di 1.000 persone davanti Macy's, uno dei templi dello shopping newyorkese, in attesa dalle prime ore del mattino per l'apertura del grande magazzino, prevista alle 10.00 ma non ancora avvenuta. I responsabili non danno alcuna indicazione ai clienti in attesa sulla tempistica dell'eventuale apertura e sale la rabbia fra la gente fuori. Uno dei commessi del grande magazzino afferma all'Ansa: ''Non sappiamo se riusciremo ad aprire, non c'e' abbastanza personale. Sono rimasti tutti a casa per via dell'uragano'. Tariffe fisse per i taxi a New York che, con l'uragano Irene, rinunciano al tassametro per favorire la circolazione in attesa dello stop dei mezzi pubblici, inclusa la metropolitana. ''Ritengo che i taxi di New York si fermeranno da questa sera e tutta la giornata di domani'' afferma Li Run, tassista cinese della Grande Mela. ''Io vivo qui da 20 anni e non ho mai visto niente del genere, eccetto che per l'11 settembre: mai evacuazioni e mai uno stop generale della circolazione''. Secondo alcuni tassisti, lo stop dei mezzi pubblici ed emergenze come quelle dell'uragano Irene rappresentano un'occasione d'oro per fare affari.

AUTORITA' DISTRIBUISCONO SACCHI SABBIA A BALTIMORA - Le autorita' americane distribuiscono sacchi di sabbia a Baltimora in attesa dell'uragano Irene. Una cinquantina di persone sono in fila per accaparrarsi i sacchi e mettere a sicurezza la propria abitazione da eventuali inondazioni. L'uragano Irene dovrebbe arrivare a Baltimora in serata.

AUTORITA', USATE SMS E SOCIAL MEDIA PER CONTATTO CARI - Le autorita' americane invitano gli abitanti della East Coast a contattare amici e parenti tramite sms e social media per evitare un intasamento delle linee telefoniche che saranno prese d'assalto con l'uragano Irene.Il Centro nazionale Usa per gli uragani ritiene che comunque Irene restera' un uragano mentre si sposterà domenica verso nord, lungo la costa atlantica. La scala di valutazione degli uragani, la Saffir-Simpson, prevede 5 livelli, dal più debole 1 al più forte 5

Articolo ANSA 27-08-2011

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