L’alluvione e i fondi dimenticati
Genova - Piove, il governo non paga. Assicura, promette, stanzia, ma alla fine il fiume di denaro si trasforma in un rivolo dal percorso accidentato. Degli 11,5 milioni destinati alla Liguria per mettere in sicurezza il suo territorio, franato tra la fine dell’anno scorso e quest’anno sono arrivati nelle casse della Regione soltanto 2 milioni e 850mila euro e altrettanti sono ancora per strada. E questa è una storia.
Ma le vicende dei finanziamenti per i danni alluvionali in Italia sono sempre complicati. La Regione Liguria, ad esempio, deve ancora distribuire alle imprese alluvionate 23 milioni di fondi (su un totale di 40) perché la documentazione che deve essere presentata è molto complessa e non tutti i danneggiati sono stati in grado di completarla.
Il caso dell’alluvione del 2012/2013 è emblematico. A cavallo dell’autunno e della primavera le piogge battono il territorio ligure. Frane ovunque. L’assessorato Ambiente della Regione censisce situazioni ad alto rischio a Uscio, Casarza Ligure, Sestri Levante, Camogli, Sant’Olcese, Mendatica e anche nel perimetro dell’ospedale San Martino. La situazione più grave è quella di Ortonovo e della val di Magra, già provate dalle alluvioni del 2011. Il territorio si sbriciola. Il commissario straordinario che poi è il presidente della Regione, Claudio Burlando, ottiene 11,5 milioni. Non sono fondi emergenziali, ma mirati. Devono servire per le infrastrutture dissestate, le frane e i danni in Val di Magra.
Ma di quei soldi ne sono arrivati ben pochi in Liguria e la nuova stagione delle piogge è alle porte.
fonte: Il Secolo XIX - web
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