Lancio da Wallops Island, in Virginia con il nuovo Minotaur V
Luna: una sonda svelerà l'enigma della sua atmosfera
Sottile ed effimera, ma presente e da tenere in considerazione per le future colonie abitate
Anche la Luna ha una sua atmosfera ed è piena di misteri. Sino a poco tempo fa era cognizione comune che il nostro satellite naturale ne fosse spoglio, come le immagini degli astronauti scesi nelle lande deserte e grigie ci avevamo mostrato. Ma negli ultimi anni le indagini compiute dalla Terra con i telescopi o con satelliti in orbita terrestre hanno confermato che una atmosfera lunare esiste, sottile ed effimera nella sua densità, ma presente e da tenere in considerazione soprattutto per le future missioni di insediamento di una colonia abitata.
LADEE - Per cercare di sciogliere l’enigma dell’atmosfera lunare e misurarne con precisione le caratteristiche, il centro Ames della Nasa, in California, lancia nella notte tra il 3 e il 4 settembre la sonda Ladee (Lunar Atmosphere and Dust Environment Explorer). La partenza prevista alla 23,27 dalla Virginia Space Cost, sulla costa Est, avviene inusitatamente dalla base di Wallops Island (il primo lancio di una missione verso un altro corpo celeste effettuato da questa base) con un nuovo tipo di vettore, il Minotaur V, che è una versione civile e potenziata con altri due stadi, del missile Peacekeeper dell’Usaf. E questo il suo battesimo del cosmo.
ATMOSFERA LUNARE - La sonda Ladee delle dimensioni di un’utilitaria (pesa 380 chilogrammi ed è stata realizzata sulla struttura di un veicolo standard concepito dal centro Ames) imbarca quattro strumenti che rileveranno sia i contenuti atmosferici sia le polveri che eventualmente aleggiano. Il primo strumento che aveva segnalato l’esistenza di una certa «aria lunare» era stato depositato sulla superficie dagli astronauti dell’ultima missione Apollo-17 guidata da Eugene Cernan. Si chiamava Lace (Lunar Atmopheric Composition Experiment) e coglieva tracce di elio, argon, neon, ammoniaca, metano e anidride carbonica. A questi si aggiungevano, poi, sodio e potassio. Naturalmente si tratta di vere tracce perché la densità era quasi impercettibile: un milione di molecole per centimetro cubo, mentre sulla Terra ce ne sono 10 miliardi di miliardi nello stesso volume. Però, come hanno fotografato gli stessi astronauti, queste creano un alone ben visibile, anche se la consistenza è pari a quella dell’atmosfera terrestre dove orbita la Stazione spaziale (400 chilometri). Da allora si poneva la domanda sulla consistenza precisa dei vari elementi e soprattutto da dove venissero.
QUATTRO IPOTESI - Quattro erano le ipotesi avanzate:
- il vento solare e i fotoni ad alta energia «strappano» atomi dalla superficie
- reazioni chimiche, causate sempre dal vento solare, con i materiali superficiali
- conseguenza di impatti di meteoroidi
- esalazioni dal sottosuolo.
Forse tutte contribuiscono, ma quale possa essere quella che incide di più, ammesso che ci sia, nessuno lo sa. Ora in cento giorni di osservazioni da un’orbita molto bassa (da 20 a 60 chilometri d’altezza) Ladee tenterà una risposta e sarà molto importante per la progettazione del futuro insediamento di una colonia di astronauti.
LASER TERRA-LUNA - La missione conterrà un’altra «prima» molto importante. Sarà infatti condotta una sperimentazione con un sistema di comunicazioni laser su una distanza mai collaudata, quella appunto Terra-Luna, che permette l’invio di una maggiore quantità di dati, pari a quella che si può far viaggiare sulla Terra con le fibre ottiche. Una tecnologia preziosa per le future spedizioni.
WALLOPS ISLAND - Una nota la merita anche la base di Wallops Island. È famosa soprattutto per il lancio di razzi sonda dedicati allo studio dell’atmosfera, ma da qui sono partiti anche satelliti e pure il primo satellite italiano, il San Marco-1 del professor Luigi Broglio nel dicembre 1964. Ora la sua storia si amplia.
fonte: Corriere della Sera
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