da "Il Secolo XIX"
28 luglio 2011 Renzo Sanna
Chiavari - «Tempo perturbato con piogge e temporali, soprattutto a Levante». Un operatore, mentre prova a tirare le somme al giro di boa di un’estate avara, cerca su Internet le previsioni, poi si imbatte nel portale dell’Arpal, e in un bollettino che sembra una sentenza: «È giorni che è così, io un’estate del genere non la ricordo dal ’77». Benedetto anticiclone. Cesare Boggiano, gestore dei Bagni Marini di Lavagna e numero uno dell’Assobalneari del Tigullio, che raduna una quarantina di gestori, lo invoca quasi fosse una maxicomitiva di turisti. Solo lui, con l’alta pressione che si porterà dietro, potrà salvare una stagione turistica che, per ora, è in rosso. Non per tutti e con differenziazione a seconda del settore, ma nel complesso un’estate che l’esordio, il caldo e le tante presenze di maggio, aveva fatto immaginare diversa.
Poi è arrivato luglio, con i suoi 100 millimetri di pioggia (record del decennio) e le sue giornate fredde, sino ai 12 gradi del 20. A sorridere, spesso, sono i commercianti, beneficiati dalla fuga dalle spiagge, ma alla lunga il cielo grigio neanche per loro si rivela redditizio. I più danneggiati in assoluto gli operatori balneari: «Maggio prometteva bene, anche se le spiagge non sono prese d’assalto, poi già giugno è andato in calo. Luglio è un disastro», dice Boggiano, che non sa ancora quantificare il volume commerciale in meno, ipotizzandolo superiore al 10 per cento: «I bagnanti dei 2-3 giorni, le famiglie che per problemi vari hanno scelto di ridurre l’estate alla prenotazione del posto in spiaggia, e devono rinunciarci, per noi sono una perdita importante. Se poi ci aggiungiamo la crisi generale, quest’anno avvertibile più che in passato, il quadro si fa preoccupante. La fascia che ci è venuta a mancare, comunque, è quella media. E se il tempo nopn migliora, qui è un fallimento per tutti».
Qualcuno è già andato via, a spulciare tra gli alberghi di Chiavari, Rapallo e Sestri, ma il termometro della magra è soprattutto nei consumi: «Negli hotel a cinque stelle il bilancio è stabile - spiega Aldo Verdin, presidente degli albergatori di Rapallo -, qua e là addirittura in crescita rispetto al 2010, ma scende drasticamente se parliamo di consumi». E qui rientra in ballo il maltempo: «Nel mio albergo registro consumazioni inferiori sino al 15 per 100. Succede che col cielo grigio la gente non rimane sulla costa. E di questo risentono anche i ristoranti». Gli alberghi meno lussuosi, quelli la flessione l’hanno avuta invece pesante. Proprio ieri se ne parlava al consorzio Portofino Coast, che raccoglie operatori di tutta la costa: «Ne discutevamo - aggiunge Verdini - con preoccupazione, perché tanti gestori di hotel a una, due, tre stelle dicono che la flessione dall’inizio dell’anno è fra il 30 e il 35 per 100». Un disastro. A mancare sono soprattutto gli italiani. Russi e sudamericani sono le presenze nuove, ma è la clientela tricolore che, per la crisi o il maltempo, latita: «La fetta di clienti della Lombardia, che è la più consistente di cui disponiamo - dice Maurizio Anselmo, presidente degli albergatori di Sestri Levante - ci è mancata soprattutto a giugno, in corrispondenza delle elezioni. A luglio è andata meglio, anche se la flessione c’è. Certo, se il maltempo continua sarà un problema un po’ per tutti».
Antonio Pessagno, rappresentante della stessa associazione di categoria a Chiavari, è sulla medesima linea: «In teoria giugno e luglio non sono andati malissimo - dice l’albergatore - C’è stata la flessione dopo una buona Pasqua ma non possiamo lamentarci, del resto siamo sempre in tempo di crisi. Il problema è che col tempo incerto lavoriamo male un po’ tutti. E poi, appena vengono trasmesse le previsioni meteo per il week end, se sono negative parte la caccia alla cancellazione. Ma in fondo, anche con la pioggia e il cielo grigio si può fare vacanza, e le presenze a Chiavari, alla fiera e alla notte bianca, ne sono una dimostrazione». Pessagno guarda anche oltre, e pensa già ad agosto: «Nel mese che sta per cominciare speriamo anzitutto nel tempo, ma non è il meteo il fattore che temiamo di più, bensì la preoccupazione di chi deve prenotare sotto Ferragosto: c’è una sorta di paura del prezzo alle stelle in alta stagione, ma non è così. La flessione che temiamo è questa».
giovedì 28 luglio 2011
mercoledì 27 luglio 2011
Mezza Italia schiaffeggiata da un'intensa perturbazione. Possibili nubifragi
L'abbiamo definita, da giorni, come la giornata peggiore dell'intera settimana. Non si smentisce, sarà un mercoledì da lupi su molte zone peninsulari e l'intensa perturbazione potrebbe causare locali nubifragi.
(di Ivan Gaddari da "meteogiornale.it" del 27/07/2011)
Osservando l'immagine satellitare ci sarebbe poco o nulla da dire. E' evidente come l'ammasso perturbato proveniente dalla Spagna abbai raggiunto la Sardegna e si stia dirigendo verso la parte centro settentrionale peninsulare. E' la stessa perturbazione che ieri ha causato dei temporali in Catalogna e che poi, transitando sul Mediterraneo, si è caricata d'umidità sino ad ingrossarsi a dismisura. Non v'è da star tranquilli, perché le proiezioni precipitative indicano possibili nubifragi su diverse zone.
Attualmente sta piovendo nella parte nord della Sardegna e i primi temporali abbordano il Grossetano. La Toscana, assieme all'Umbria e alle Marche, sarà la regione che potrebbe patire i maggiori disagi. Dando credito ai modelli si potrebbero superare i 60 mm di accumulo, forse in qualche caso sfiorare addirittura i 100. Sapete che vuol dire? Che nell'arco di poche ore cadrebbe la pioggia non soltanto dell'intero mese di Luglio, bensì dell'intera stagione estiva se non addirittura di più!
Le piogge si espanderanno sin sul Lazio e in Abruzzo, mentre faranno decisamente fatica a raggiungere la Campania e il Molise. Ancor più a sud la nuvolosità diverrà rada, di tipo medio alto, e addirittura in Puglia, Calabria e Sicilia prevarrà il sole. Sarà in quelle regioni che si registreranno le maggiori temperature. Nulla di eclatante, intendiamoci, le massime potrebbero attestarsi sui 30-31 gradi, al più 32 gradi sulla Sicilia orientale. Niente più.
Il regime termico rappresenta uno degli aspetti certamente più interessanti perché da qualche giorno si registrano valori al di sotto della norma. E' ovvio che venga da chiedersi se basterà a compensare l'anomalia positiva della prima parte mensile, se così fosse rammenteremo a lungo questa seconda metà di Luglio. E' da anni che non si verificavano episodi di maltempo di tale portata e con questa costanza. (Ivan Gaddari
Ma torniamo all'evoluzione. Dicevamo degli accumuli. Se si raggiungeranno quei valori è perché si potrebbero verificare locali nubifragi. Invitiamo pertanto a prestare particolare attenzione nelle zone che abbiamo indicato pocanzi. Per un'attenuazione occorrerà attendere la sera, quando la perturbazione inizierà a traslare verso est.
Abbiamo tralasciato le regioni Settentrionali, ma non ci siamo scordati. Sarà una giornata assolutamente instabile, a tratti perturbata. Le precipitazioni saranno diffuse, nel senso che coinvolgeranno tutte le regioni. Per quel che concerne la distribuzione, invece, cadranno a carattere irregolare ma ciò non toglie che localmente si possano manifestare dei rovesci particolarmente intensi. Anche in forma temporalesca e grandinigena.
Concludiamo dando cenno al fatto che i venti saranno deboli o moderati, spesso meridionali o localmente variabili.
(di Ivan Gaddari da "meteogiornale.it" del 27/07/2011)
Osservando l'immagine satellitare ci sarebbe poco o nulla da dire. E' evidente come l'ammasso perturbato proveniente dalla Spagna abbai raggiunto la Sardegna e si stia dirigendo verso la parte centro settentrionale peninsulare. E' la stessa perturbazione che ieri ha causato dei temporali in Catalogna e che poi, transitando sul Mediterraneo, si è caricata d'umidità sino ad ingrossarsi a dismisura. Non v'è da star tranquilli, perché le proiezioni precipitative indicano possibili nubifragi su diverse zone.
Attualmente sta piovendo nella parte nord della Sardegna e i primi temporali abbordano il Grossetano. La Toscana, assieme all'Umbria e alle Marche, sarà la regione che potrebbe patire i maggiori disagi. Dando credito ai modelli si potrebbero superare i 60 mm di accumulo, forse in qualche caso sfiorare addirittura i 100. Sapete che vuol dire? Che nell'arco di poche ore cadrebbe la pioggia non soltanto dell'intero mese di Luglio, bensì dell'intera stagione estiva se non addirittura di più!
Le piogge si espanderanno sin sul Lazio e in Abruzzo, mentre faranno decisamente fatica a raggiungere la Campania e il Molise. Ancor più a sud la nuvolosità diverrà rada, di tipo medio alto, e addirittura in Puglia, Calabria e Sicilia prevarrà il sole. Sarà in quelle regioni che si registreranno le maggiori temperature. Nulla di eclatante, intendiamoci, le massime potrebbero attestarsi sui 30-31 gradi, al più 32 gradi sulla Sicilia orientale. Niente più.
Il regime termico rappresenta uno degli aspetti certamente più interessanti perché da qualche giorno si registrano valori al di sotto della norma. E' ovvio che venga da chiedersi se basterà a compensare l'anomalia positiva della prima parte mensile, se così fosse rammenteremo a lungo questa seconda metà di Luglio. E' da anni che non si verificavano episodi di maltempo di tale portata e con questa costanza. (Ivan Gaddari
Ma torniamo all'evoluzione. Dicevamo degli accumuli. Se si raggiungeranno quei valori è perché si potrebbero verificare locali nubifragi. Invitiamo pertanto a prestare particolare attenzione nelle zone che abbiamo indicato pocanzi. Per un'attenuazione occorrerà attendere la sera, quando la perturbazione inizierà a traslare verso est.
Abbiamo tralasciato le regioni Settentrionali, ma non ci siamo scordati. Sarà una giornata assolutamente instabile, a tratti perturbata. Le precipitazioni saranno diffuse, nel senso che coinvolgeranno tutte le regioni. Per quel che concerne la distribuzione, invece, cadranno a carattere irregolare ma ciò non toglie che localmente si possano manifestare dei rovesci particolarmente intensi. Anche in forma temporalesca e grandinigena.
Concludiamo dando cenno al fatto che i venti saranno deboli o moderati, spesso meridionali o localmente variabili.
Freddo record dal 1966
(ANSA) - GENOVA, 26 LUG - Luglio 'da brividi' a Genova. Le temperature registrate dal centro meteo dell'Arpal nei primi 26 giorni del mese nel capoluogo ligure sono infatti le piu' fredde da trent'anni a questa parte.
La nona temperatura piu' bassa dal 1966, per un mese che invece e' tradizionalmente associato al grand caldo, e' stata registrata mercoledi' scorso, quando la minima ha toccato i 15,3 gradi. Anche la media entra nella top ten del freddo: appena 26,2 gradi contro i 27,3 dei tre decenni 1971-2000. Stesso discorso anche per le altre province: nell'imperiese la media e' stata di 26,4 gradi, nello spezzino di 27,1.(ANSA).
La nona temperatura piu' bassa dal 1966, per un mese che invece e' tradizionalmente associato al grand caldo, e' stata registrata mercoledi' scorso, quando la minima ha toccato i 15,3 gradi. Anche la media entra nella top ten del freddo: appena 26,2 gradi contro i 27,3 dei tre decenni 1971-2000. Stesso discorso anche per le altre province: nell'imperiese la media e' stata di 26,4 gradi, nello spezzino di 27,1.(ANSA).
lunedì 25 luglio 2011
Forte scossa di terremoto, paura in Piemonte
Una forte scossa di terremoto, di magnitudo 4.3, è stata avvertita poco dopo le 14.30 in Piemonte, precisamente nell’area delle Alpi Cozie, nei pressi di Giaveno . Il sisma è stata avvertito anche ad Aosta e in Liguria, in particolare nell’imperiese. Numerose sono le telefonate che giungono in questi minuti alla Centrale unica di soccorso regionale.
«Il sisma è stato registato alle 14.31, con magnitudo 4.4», ha detto Antonio Piersanti, funzionario della sala sismica dell’Ingv. «Il sisma è stato localizzato ad una profondità di 25 chilometri nella Alpi Cozie»ha aggiunto il funzionario. I comuni prossimi all’epicentro sono stati Cantalupa, Pinasca Dubbione e Cumiana, in provincia di Torino.
Il sisma è stato registrato da più stazioni della rete sismica nazionale.
Le prime informazioni, arrivate dalla Centrale Operativa, parlano di lievissimi danni in un’abitazione di corso Vercelli, a Torino. Al momento non vengono segnalati nè ulteriori danni nè feriti.
Disagi sulla rete ferroviaria
Circolazione ferroviaria temporaneamente sospesa a scopo precauzionale dalle 14.30 sulle linee Torino-Modane e Torino-Torre Pellice dopo la scossa di terremoto che si è registrata in Piemonte con epicentro a Villar Perosa. La sospensione - spiegano a Trenitalia - è necessaria per consentire ai tecnici di Rete Ferroviaria Italiana di effettuare le verifiche sull’integrità dell’infrastruttura. Sono previsti ritardi sulle linee della Val di Susa e del Pinerolese con possibili ripercussioni - riferiscono da Trenitalia - anche nelle aree limitrofe.
«Il sisma è stato registato alle 14.31, con magnitudo 4.4», ha detto Antonio Piersanti, funzionario della sala sismica dell’Ingv. «Il sisma è stato localizzato ad una profondità di 25 chilometri nella Alpi Cozie»ha aggiunto il funzionario. I comuni prossimi all’epicentro sono stati Cantalupa, Pinasca Dubbione e Cumiana, in provincia di Torino.
Il sisma è stato registrato da più stazioni della rete sismica nazionale.
Le prime informazioni, arrivate dalla Centrale Operativa, parlano di lievissimi danni in un’abitazione di corso Vercelli, a Torino. Al momento non vengono segnalati nè ulteriori danni nè feriti.
Disagi sulla rete ferroviaria
Circolazione ferroviaria temporaneamente sospesa a scopo precauzionale dalle 14.30 sulle linee Torino-Modane e Torino-Torre Pellice dopo la scossa di terremoto che si è registrata in Piemonte con epicentro a Villar Perosa. La sospensione - spiegano a Trenitalia - è necessaria per consentire ai tecnici di Rete Ferroviaria Italiana di effettuare le verifiche sull’integrità dell’infrastruttura. Sono previsti ritardi sulle linee della Val di Susa e del Pinerolese con possibili ripercussioni - riferiscono da Trenitalia - anche nelle aree limitrofe.
giovedì 21 luglio 2011
Arrivano i risarcimenti per l'alluvione
C’è l’ultima firma, arrivano i 45 milioni dei risarcimenti
21 luglio 2011 Roberto Sculli (Il Secolo XIX)
Genova - L’ultima firma, adesso, c’è davvero. «L’uomo ha fatto la sua parte, ora siamo nelle mani delle macchine», per dirla con il sottosegretario all’Interno, Sonia Viale. Una banale - si fa per dire - comunicazione tra computer: quando anche l’ultimo zero (informatico) avrà preso il suo posto, i quarantacinque milioni di euro che Sestri Ponente e la Liguria attendono come manna dal cielo saranno nelle mani - e sul conto corrente a suo nome alla Banca d’Italia - del commissario straordinario per l’alluvione, il presidente della Regione Claudio Burlando. «L’ufficio del Bilancio - precisa il sottosegretario alla Semplificazione, il leghista Francesco Belsito - ha messo a disposizione tutti i documenti. Li ho qui con me, non ci saranno più sorprese. I tempi saranno quelli tipici di un’operazione bancaria. Due, tre giorni lavorativi. Lunedì, al più tardi, i fondi saranno disponibili».
Mentre ancora Sestri Ponente si lecca le ultime ferite, il primo “pezzo” della ricostruzione post-disastro è in arrivo. Anche Claudio Burlando, e l’assessore regionale alla Protezione civile, Renata Briano, hanno tirato un sospiro di sollievo. «Sembra che, questa volta, davvero siano stati superati tutti gli ostacoli. Purtroppo - ricorda Briano - le rassicurazioni ricevute settimane fa, alla prova dei fatti, erano state premature. In effetti mancava un ultimo passaggio tecnico. E questo, ci dicono da Roma, ieri è stato completato».
I due bonifici da 25 e 20 milioni di euro, in effetti, dopo l’ok di Parlamento prima (risale a febbraio) e della corte dei Conti poi (30 maggio), erano stati autorizzati dalla Protezione civile a metà giugno scorso. Mancava un ultimo nulla osta della Presidenza del consiglio dei ministri, oltre, naturalmente, all’esecuzione della pura operazione bancaria. «Adesso è tutto a posto», rassicurano anche dall’ufficio del sottosegretario e portavoce del premier, Paolo Bonaiuti.
Intanto fa discutere il dossier della Procura, una perizia, che ha stabilito come i danni peggiori potevano essere evitati se fossero stati eseguiti i lavori programmati per mettere in sicurezza gli argini dei torrenti proprio dove sono esondati.
21 luglio 2011 Roberto Sculli (Il Secolo XIX)
Genova - L’ultima firma, adesso, c’è davvero. «L’uomo ha fatto la sua parte, ora siamo nelle mani delle macchine», per dirla con il sottosegretario all’Interno, Sonia Viale. Una banale - si fa per dire - comunicazione tra computer: quando anche l’ultimo zero (informatico) avrà preso il suo posto, i quarantacinque milioni di euro che Sestri Ponente e la Liguria attendono come manna dal cielo saranno nelle mani - e sul conto corrente a suo nome alla Banca d’Italia - del commissario straordinario per l’alluvione, il presidente della Regione Claudio Burlando. «L’ufficio del Bilancio - precisa il sottosegretario alla Semplificazione, il leghista Francesco Belsito - ha messo a disposizione tutti i documenti. Li ho qui con me, non ci saranno più sorprese. I tempi saranno quelli tipici di un’operazione bancaria. Due, tre giorni lavorativi. Lunedì, al più tardi, i fondi saranno disponibili».
Mentre ancora Sestri Ponente si lecca le ultime ferite, il primo “pezzo” della ricostruzione post-disastro è in arrivo. Anche Claudio Burlando, e l’assessore regionale alla Protezione civile, Renata Briano, hanno tirato un sospiro di sollievo. «Sembra che, questa volta, davvero siano stati superati tutti gli ostacoli. Purtroppo - ricorda Briano - le rassicurazioni ricevute settimane fa, alla prova dei fatti, erano state premature. In effetti mancava un ultimo passaggio tecnico. E questo, ci dicono da Roma, ieri è stato completato».
I due bonifici da 25 e 20 milioni di euro, in effetti, dopo l’ok di Parlamento prima (risale a febbraio) e della corte dei Conti poi (30 maggio), erano stati autorizzati dalla Protezione civile a metà giugno scorso. Mancava un ultimo nulla osta della Presidenza del consiglio dei ministri, oltre, naturalmente, all’esecuzione della pura operazione bancaria. «Adesso è tutto a posto», rassicurano anche dall’ufficio del sottosegretario e portavoce del premier, Paolo Bonaiuti.
Intanto fa discutere il dossier della Procura, una perizia, che ha stabilito come i danni peggiori potevano essere evitati se fossero stati eseguiti i lavori programmati per mettere in sicurezza gli argini dei torrenti proprio dove sono esondati.
domenica 17 luglio 2011
Terremoto nel nord Italia
Genova - Una scossa di terremoto è stata avvertita in gran parte del Nord Italia, alle ore 20, 30 minuti e 28 secondi.
Anche da Genova decine le chiamate ai Vigili del fuoco. Centinaia le segnalazioni in Rete, da Torino a Novara, dalla Liguria al Veneto. Moltissime da Milano. Al momento non si ha notizia di danni.
Secondo il professor Claudio Eva, sismologo genovese, l’epicentro sarebbe a 5-10 chilometri di profondità e localizzabile in Emilia-Romagna. Il sismografo dell’Università di Genova ha rilevato una magnitudo 3,3.
Secondo altre fonti, il terremoto è localizzato in Emilia Romagna, 55 km a Nord da Bologna, 58 a Sud Sud Est da Verona e 84 a Est Nord Est da Parma. Qui sarebbe l’epicentro con magnitudo indicata è 4,9.
Anche da Genova decine le chiamate ai Vigili del fuoco. Centinaia le segnalazioni in Rete, da Torino a Novara, dalla Liguria al Veneto. Moltissime da Milano. Al momento non si ha notizia di danni.
Secondo il professor Claudio Eva, sismologo genovese, l’epicentro sarebbe a 5-10 chilometri di profondità e localizzabile in Emilia-Romagna. Il sismografo dell’Università di Genova ha rilevato una magnitudo 3,3.
Secondo altre fonti, il terremoto è localizzato in Emilia Romagna, 55 km a Nord da Bologna, 58 a Sud Sud Est da Verona e 84 a Est Nord Est da Parma. Qui sarebbe l’epicentro con magnitudo indicata è 4,9.
mercoledì 13 luglio 2011
Temporali nel nordovest
Una forte ondata di maltempo si è scatenata nel settore centro nord del Piemonte, con temporali di forte intensità. Maltempo particolarmente acuto, è in atto in Valle d'Aosta, con temporali di insolita violenza.
Caldo intenso, il 13 luglio “bollino rosso” per 13 città.
Prepariamoci a sudare ancora: la calura di luglio sembra destinata a durare almeno per altri tre giorni. Per oggi, 13 luglio, la Protezione civile prevede il livello 3 da “bollino rosso” (ondata di calore) in 13 città: Bologna, Campobasso, Civitavecchia, Firenze, Frosinone, Latina, Messina, Palermo, Perugia, Pescara, Rieti, Roma e Trieste. E arriva il boom di chiamate per il 118.
Intanto, la prima ondata di calore della stagione 2011 non è stata affatto clemente. Le temperature hanno raggiunto punte di 43 gradi a Cagliari e di 40 nell’entroterra nuorese. A Matera registrati 40 gradi all’ombra, mentre la stessa temperatura è stata sfiorata a Firenze e Perugia. Nella città umbra sei gli anziani ricoverati e stato di emergenza calore. In Trentino l’indice di calore (che misura la temperatura percepita) è stato calcolato in 41 gradi, a fronte di una temperatura effettiva di 34,4 gradi.
Per due città, Perugia e Pescara, il livello d’allarme 3 durerà ininterrottamente per altri due giorni. Da giovedì, però, ha detto Massimiliano Pasqui, esperto dell’Istituto di biometeorologia (Ibimet) del Cnr «la situazione cambierà. È infatti in arrivo un flusso di aria dall’Atlantico che porterà temporali nelle regioni settentrionali, per poi estendersi, nel fine settimana, alle regioni centro-meridionali dove, però, ci sarà una `rinfrescata´ senza piogge».
Ieri, intanto, sono state le città roventi a tenere banco. A Roma, dove nel primo pomeriggio di lunedì si sono sfiorati i 40 gradi, gambe a mollo nelle fontane, teste sotto i nasoni (le fontanelle della capitale), corpi spalmati nei pochi ritagli d’ombra. Registrato un aumento de 20% delle chiamate al 118, soprattutto da parte di anziani, e distribuite 15 mila bottiglie d’acqua. Frutta e ghiaccioli per gli animali del Bioparco.
A Milano, sono tutti alla ricerca di fresco nei luoghi chiusi e climatizzati, nei musei (alcuni dei quali gratuiti in questo periodo), nelle gelaterie. Si attende un po’ di refrigerio già oggi con diversi temporali. Nel capoluogo lombardo sono stati superati i 30 gradi e, a causa di un’umidità del 75% si è sfiorata l’afa.
A Bolzano, una delle città da `codice rosso´, il caldo si fa sentire, ma la brezza notturna che scende dalle montagne allevia la sofferenza e non si registrano emergenze. Cinque gradi sopra la media le temperature in Friuli Venezia Giulia con Gorizia, Udine e Pordenone intorno ai 35 gradi.
A Venezia il solleone non ha scoraggiato i turisti che hanno riempito Piazza San Marco cercando un pò di sollievo all’ombra del Campanile. Nel vicentino un 52enne di nazionalità ghanese è stato salvato in extremis dal grave malore probabilmente provocato da un colpo di calore e da una forte disidratazione.
A Genova soffia il Phoen che brucia più dei raggi del sole. In aumento malori e ricoveri in ospedale. In Emilia Romagna una cappa di calore e umidità ha avvolto le città con punte di 38 gradi ed effetti anche sulla riviera romagnola. Boom di chiamate intanto al Bologna soccorso: 167 quelle arrivate ieri, una ventina in più di quanto previsto. A Firenze temperature bollenti ma senza allarmi. Tanti i turisti a Piazza della Signoria e una lunga coda al davanti al fontanello che distribuisce acqua gratis, anche gassata. Valori percepiti sopra i 38 gradi in molte località delle Marche.
A Napoli, è stato istituito un numero verde per gli anziani e, per turisti e cittadini cappellini, ombrellini colorati e bibite fresche.
A L’Aquila, temperature nella media ma all’interno delle case in cartongesso sfiorano i 28,5 gradi.
In Puglia è Foggia, con 36 gradi, la città più calda seguita da Taranto e Lecce. Nel tarantino un incendio ha interessato 20 ettari di vegetazione. Temperature ben oltre i 35 gradi in tutta la Calabria - con punte che in alcuni casi come nel cosentino lambiscono i 40.
A Reggio Calabria il fresco si trova nelle sale dove si custodiscono i Bronzi di Riace. Caldo africano anche Palermo (36 gradi) dove si cerca refrigerio al mare di Mondello e con le granite. Uniche «oasi» fresche in tutta Italia Torino, che sta ancora contando i danni provocati dai nubifragi dei giorni scorsi, e la Valle d’Aosta dove si registrano sì temperature elevate ma inferiori a quelle registrate negli ultimi quattro anni.
Intanto, la prima ondata di calore della stagione 2011 non è stata affatto clemente. Le temperature hanno raggiunto punte di 43 gradi a Cagliari e di 40 nell’entroterra nuorese. A Matera registrati 40 gradi all’ombra, mentre la stessa temperatura è stata sfiorata a Firenze e Perugia. Nella città umbra sei gli anziani ricoverati e stato di emergenza calore. In Trentino l’indice di calore (che misura la temperatura percepita) è stato calcolato in 41 gradi, a fronte di una temperatura effettiva di 34,4 gradi.
Per due città, Perugia e Pescara, il livello d’allarme 3 durerà ininterrottamente per altri due giorni. Da giovedì, però, ha detto Massimiliano Pasqui, esperto dell’Istituto di biometeorologia (Ibimet) del Cnr «la situazione cambierà. È infatti in arrivo un flusso di aria dall’Atlantico che porterà temporali nelle regioni settentrionali, per poi estendersi, nel fine settimana, alle regioni centro-meridionali dove, però, ci sarà una `rinfrescata´ senza piogge».
Ieri, intanto, sono state le città roventi a tenere banco. A Roma, dove nel primo pomeriggio di lunedì si sono sfiorati i 40 gradi, gambe a mollo nelle fontane, teste sotto i nasoni (le fontanelle della capitale), corpi spalmati nei pochi ritagli d’ombra. Registrato un aumento de 20% delle chiamate al 118, soprattutto da parte di anziani, e distribuite 15 mila bottiglie d’acqua. Frutta e ghiaccioli per gli animali del Bioparco.
A Milano, sono tutti alla ricerca di fresco nei luoghi chiusi e climatizzati, nei musei (alcuni dei quali gratuiti in questo periodo), nelle gelaterie. Si attende un po’ di refrigerio già oggi con diversi temporali. Nel capoluogo lombardo sono stati superati i 30 gradi e, a causa di un’umidità del 75% si è sfiorata l’afa.
A Bolzano, una delle città da `codice rosso´, il caldo si fa sentire, ma la brezza notturna che scende dalle montagne allevia la sofferenza e non si registrano emergenze. Cinque gradi sopra la media le temperature in Friuli Venezia Giulia con Gorizia, Udine e Pordenone intorno ai 35 gradi.
A Venezia il solleone non ha scoraggiato i turisti che hanno riempito Piazza San Marco cercando un pò di sollievo all’ombra del Campanile. Nel vicentino un 52enne di nazionalità ghanese è stato salvato in extremis dal grave malore probabilmente provocato da un colpo di calore e da una forte disidratazione.
A Genova soffia il Phoen che brucia più dei raggi del sole. In aumento malori e ricoveri in ospedale. In Emilia Romagna una cappa di calore e umidità ha avvolto le città con punte di 38 gradi ed effetti anche sulla riviera romagnola. Boom di chiamate intanto al Bologna soccorso: 167 quelle arrivate ieri, una ventina in più di quanto previsto. A Firenze temperature bollenti ma senza allarmi. Tanti i turisti a Piazza della Signoria e una lunga coda al davanti al fontanello che distribuisce acqua gratis, anche gassata. Valori percepiti sopra i 38 gradi in molte località delle Marche.
A Napoli, è stato istituito un numero verde per gli anziani e, per turisti e cittadini cappellini, ombrellini colorati e bibite fresche.
A L’Aquila, temperature nella media ma all’interno delle case in cartongesso sfiorano i 28,5 gradi.
In Puglia è Foggia, con 36 gradi, la città più calda seguita da Taranto e Lecce. Nel tarantino un incendio ha interessato 20 ettari di vegetazione. Temperature ben oltre i 35 gradi in tutta la Calabria - con punte che in alcuni casi come nel cosentino lambiscono i 40.
A Reggio Calabria il fresco si trova nelle sale dove si custodiscono i Bronzi di Riace. Caldo africano anche Palermo (36 gradi) dove si cerca refrigerio al mare di Mondello e con le granite. Uniche «oasi» fresche in tutta Italia Torino, che sta ancora contando i danni provocati dai nubifragi dei giorni scorsi, e la Valle d’Aosta dove si registrano sì temperature elevate ma inferiori a quelle registrate negli ultimi quattro anni.
lunedì 11 luglio 2011
Fuoriuscita di benzina a Genova, evacuate 120 persone
(da Il Secolo XIX) 11 luglio 2011
La situazione a Sestri Ponente Genova - Situazione critica a Genova Sestri Ponente per una fuoriuscita di combustibile da una conduttura della società Seapad, gestita dalla raffineria Iplom in via Bressanone, vicino a via Merano. E’ successo durante i lavori di trivellazione sulla strada. Via Merano è stata chiusa ed è stata bloccata anche la linea ferroviaria.
Secondo quanto appreso, la trivellazione è avvenuta in una stradina trasversale rispetto a via Merano. Da quel punto la condotta, che viaggia sotto il sito stradale, è in salita e la trivellazione ha favorito il deflusso all’esterno della benzina che sta uscendo con notevole pressione. I vigili del fuoco, subito intervenuti, hanno coperto la benzina con schiuma inertizzante per evitare l’evaporazione, ma le esalazioni sono avvertite da chiunque passi per strada. Ad ora, sono una settantina gli appartamenti evacuati per un totale di circa 120 persone.
L’assessore alla sicurezza, Scidone, raggiunto dai microfoni di Radio19 ha precisato: «Alle 21,30-22:00 dovremmo risolvere tutto. Siamo pronti a qualsiasi evenienza, ma le persone per quell’ora dovrebbero ritornare nelle loro case. Nei prossimi giorni ricontrolleremo anche la rete fognaria- La situazione, comunque, è sotto controllo».
Un punto di accoglienza per le persone sfollate a Sestri Ponente, a causa della rottura di un oleodotto da cui fuoriesce benzina bianca, è stato allestito nei locali della scuola Carducci dai volontari della Protezione Civile. Chiusa la circolazione veicolare nella zona, è stata sospesa l’energia elettrica ai cantieri navali di Sestri Ponente.
E c’è allarme per le esalazioni. La condotta danneggiata è lunga circa 5 chilometri e dal Porto La perdita di carburante Petroli arriva a Fegino, nell’entroterra. Le esalazioni della benzina sono particolarmente acri e i vigili del fuoco, che hanno disposto l’evacuazione dei palazzi di via Merano, vicino a via Bressanone, hanno parlato di `aria satura di gas´. Al momento però non si sarebbero verificati malori nella popolazione.
«I vigili del fuoco hanno bloccato il passaggio di benzina dal tubo, ma le operazioni di bonifica richiedono tempo», ha detto il presidente del Muncipio Medio Ponente Stefano Bernini a Radio 19. «Sono due i palazzi evacuati, si spera che le persone possano tornare a dormire nelle loro case questa notte ma si pensa ad una sistemazione temporanea forse in alcune palestre».
In corso al Matitone un comitato d’urgenza della Protezione Civile, presieduto dall’assessore alla sicurezza del Comune di Genova Francesco Scidone, per coordinare le operazioni di bonifica e messa in sicurezza dell’area interessata dalla fuoriuscita di carburante. I residenti della zona sono stati invitati dalle forze dell’ordine a tenere le finestre chiuse.
Ripercussioni sulla viabilità cittadina e sulla rete autostradale.
La situazione a Sestri Ponente Genova - Situazione critica a Genova Sestri Ponente per una fuoriuscita di combustibile da una conduttura della società Seapad, gestita dalla raffineria Iplom in via Bressanone, vicino a via Merano. E’ successo durante i lavori di trivellazione sulla strada. Via Merano è stata chiusa ed è stata bloccata anche la linea ferroviaria.
Secondo quanto appreso, la trivellazione è avvenuta in una stradina trasversale rispetto a via Merano. Da quel punto la condotta, che viaggia sotto il sito stradale, è in salita e la trivellazione ha favorito il deflusso all’esterno della benzina che sta uscendo con notevole pressione. I vigili del fuoco, subito intervenuti, hanno coperto la benzina con schiuma inertizzante per evitare l’evaporazione, ma le esalazioni sono avvertite da chiunque passi per strada. Ad ora, sono una settantina gli appartamenti evacuati per un totale di circa 120 persone.
L’assessore alla sicurezza, Scidone, raggiunto dai microfoni di Radio19 ha precisato: «Alle 21,30-22:00 dovremmo risolvere tutto. Siamo pronti a qualsiasi evenienza, ma le persone per quell’ora dovrebbero ritornare nelle loro case. Nei prossimi giorni ricontrolleremo anche la rete fognaria- La situazione, comunque, è sotto controllo».
Un punto di accoglienza per le persone sfollate a Sestri Ponente, a causa della rottura di un oleodotto da cui fuoriesce benzina bianca, è stato allestito nei locali della scuola Carducci dai volontari della Protezione Civile. Chiusa la circolazione veicolare nella zona, è stata sospesa l’energia elettrica ai cantieri navali di Sestri Ponente.
E c’è allarme per le esalazioni. La condotta danneggiata è lunga circa 5 chilometri e dal Porto La perdita di carburante Petroli arriva a Fegino, nell’entroterra. Le esalazioni della benzina sono particolarmente acri e i vigili del fuoco, che hanno disposto l’evacuazione dei palazzi di via Merano, vicino a via Bressanone, hanno parlato di `aria satura di gas´. Al momento però non si sarebbero verificati malori nella popolazione.
«I vigili del fuoco hanno bloccato il passaggio di benzina dal tubo, ma le operazioni di bonifica richiedono tempo», ha detto il presidente del Muncipio Medio Ponente Stefano Bernini a Radio 19. «Sono due i palazzi evacuati, si spera che le persone possano tornare a dormire nelle loro case questa notte ma si pensa ad una sistemazione temporanea forse in alcune palestre».
In corso al Matitone un comitato d’urgenza della Protezione Civile, presieduto dall’assessore alla sicurezza del Comune di Genova Francesco Scidone, per coordinare le operazioni di bonifica e messa in sicurezza dell’area interessata dalla fuoriuscita di carburante. I residenti della zona sono stati invitati dalle forze dell’ordine a tenere le finestre chiuse.
Ripercussioni sulla viabilità cittadina e sulla rete autostradale.
domenica 10 luglio 2011
Giappone trema ancora, temuto tsunami
Forte scossa di magnitudo 7.3 nel nord-est. Evacuati gli operai dalla centrale nucleare di Fukushima
(ANSA 10-07-2011)TOKYO - Il Giappone torna a tremare e rivive l'incubo tsunami: un forte terremoto di magnitudo 7.3, sentito dalla capitale Tokyo fino all'isola più a nord di Hokkaido, si é registrato in mattinata nell'oceano Pacifico, a circa 200 km al largo delle coste della prefettura di Miyagi, portando all' allarme maremoto con onde alte fino a 50 cm. Poca cosa, se riferiti allo tsunami fino a 40 metri dell'11 marzo scorso e responsabile delle devastazioni nel nordest del Paese, ma sufficienti a spingere diverse amministrazioni locali a disporre l'evacuazione "immediata dei residenti" per ridurre al minimo i rischi per i residenti. Al momento non ci sono notizie di feriti o danni causati dal sisma delle ore 9.57 locali (le 2.57 in Italia), di intensità misurata in 4 sulla scala giapponese di 7 in 11 comuni delle prefetture di Iwate, Miyagi e Fukushima, le più colpite dalla tragedia di marzo che ha ucciso più di 15.500 persone, con quasi 5.400 persone ancora disperse.
La Japan Meteorological Agency (Jma), che aveva inizialmente valutato la magnitudo in 7.1 e la profondità dell'epicentro a 10 km (poi portati a oltre 30 km), ha emesso l'allerta tsunami proprio lungo le coste delle tre prefetture, mentre - così come avvenuto a marzo - la tv pubblica Nhk ha cominciato a effettuare la diretta con aggiornamenti in tempo reale, a partire dall' evacuazione del personale impegnato alla messa in sicurezza della disastrata centrale nucleare di Fukushima n1. Alla fine, onde alte 10 cm sono state misurate nei porti di Ofunato (Iwate) e Soma (Fukushima), con le città di Otsuchi (Iwate) e Higashimatsushima (Miyagi) che, tra l'altro, hanno per "motivi prudenziali" voluto far evacuare i residenti, contro altre municipalità che hanno invece formulato raccomandazioni ad allontanarsi "quanto prima dalla costa". L'operatore ferroviario Jr East ha reso noto che i treni proiettile Tohoku Shinkansen si sono fermati per pochi minuti, nell'immediatezza della scossa, per poi riprendere regolarmente il servizio. L'Agenzia meteorologica ha cancellato l'allarme tsunami alle ore 11.45 (le 4.45 in Italia), quasi insieme alle rassicurazioni della Nisa, l'Agenzia per la sicurezza nucleare, che nessun impianto o reattore aveva evidenziato anomalie non solo a Fukushima, ma anche a Onagawa (Miyagi). Secondo la Jma, il terremoto di oggi è da considerare una delle più forti scosse di assestamento del sisma/tsunami dell'11 marzo, ripetibili anche in futuro.
(ANSA 10-07-2011)TOKYO - Il Giappone torna a tremare e rivive l'incubo tsunami: un forte terremoto di magnitudo 7.3, sentito dalla capitale Tokyo fino all'isola più a nord di Hokkaido, si é registrato in mattinata nell'oceano Pacifico, a circa 200 km al largo delle coste della prefettura di Miyagi, portando all' allarme maremoto con onde alte fino a 50 cm. Poca cosa, se riferiti allo tsunami fino a 40 metri dell'11 marzo scorso e responsabile delle devastazioni nel nordest del Paese, ma sufficienti a spingere diverse amministrazioni locali a disporre l'evacuazione "immediata dei residenti" per ridurre al minimo i rischi per i residenti. Al momento non ci sono notizie di feriti o danni causati dal sisma delle ore 9.57 locali (le 2.57 in Italia), di intensità misurata in 4 sulla scala giapponese di 7 in 11 comuni delle prefetture di Iwate, Miyagi e Fukushima, le più colpite dalla tragedia di marzo che ha ucciso più di 15.500 persone, con quasi 5.400 persone ancora disperse.
La Japan Meteorological Agency (Jma), che aveva inizialmente valutato la magnitudo in 7.1 e la profondità dell'epicentro a 10 km (poi portati a oltre 30 km), ha emesso l'allerta tsunami proprio lungo le coste delle tre prefetture, mentre - così come avvenuto a marzo - la tv pubblica Nhk ha cominciato a effettuare la diretta con aggiornamenti in tempo reale, a partire dall' evacuazione del personale impegnato alla messa in sicurezza della disastrata centrale nucleare di Fukushima n1. Alla fine, onde alte 10 cm sono state misurate nei porti di Ofunato (Iwate) e Soma (Fukushima), con le città di Otsuchi (Iwate) e Higashimatsushima (Miyagi) che, tra l'altro, hanno per "motivi prudenziali" voluto far evacuare i residenti, contro altre municipalità che hanno invece formulato raccomandazioni ad allontanarsi "quanto prima dalla costa". L'operatore ferroviario Jr East ha reso noto che i treni proiettile Tohoku Shinkansen si sono fermati per pochi minuti, nell'immediatezza della scossa, per poi riprendere regolarmente il servizio. L'Agenzia meteorologica ha cancellato l'allarme tsunami alle ore 11.45 (le 4.45 in Italia), quasi insieme alle rassicurazioni della Nisa, l'Agenzia per la sicurezza nucleare, che nessun impianto o reattore aveva evidenziato anomalie non solo a Fukushima, ma anche a Onagawa (Miyagi). Secondo la Jma, il terremoto di oggi è da considerare una delle più forti scosse di assestamento del sisma/tsunami dell'11 marzo, ripetibili anche in futuro.
sabato 9 luglio 2011
Eolie, maxi speculazione sulla spiaggia del postino
Sull' isola di Salina in arrivo una colata di cemento proprio sul posto dove l'attore napoletano girò il suo ultimo film. Questi luoghi sono protetti da un vincolo di immodificabilità sancito nel lontano 1976
Un insediamento turistico a cinque stelle mascherato da progetto culturale, “I Giardini dell’Eden”, per il quale sarebbero stati chiesti finanziamenti regionali da parte di una società i cui titolari sarebbero finiti in passato nel mirino delle indagini dei carabinieri di Messina. La demolizione di fabbricati rurali per fare spazio a decine di villette di un residence. Una strada che conduce ai “Giardini” che cancellerebbe svariati ettari di aree verdi e incontaminate. E poi aggressioni e danneggiamenti ai cittadini che denunciano e ricorrono al Tar per respingere quest’ondata di cemento senza precedenti, ritenuta dai residenti illegale e forse anche criminale, che sta per abbattersi su Pollara, la contrada di Salina, nelle Eolie, che fu il set di Troisi nel film Il postino, premio Oscar nel ’94 per la migliore colonna sonora, uno dei luoghi più belli del Mediterraneo, dichiarato, come l’intero arcipelago, patrimonio mondiale dell’Unesco.
Proprio all’Unesco, oltre anche alla regione siciliana, al ministero dell’Ambiente, alle associazioni ambientaliste da Legambiente al Wwf (ma anche ai carabinieri e alla procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto) si è rivolto un gruppo di residenti, turisti e non, che ha firmato un esposto denunciando il clima insostenibile che si respira nell’isola: tra gli aderenti al comitato spontaneo costituito per fronteggiare la colata di cemento vi sono anche i fratelli registi Paolo e Vittorio Taviani e l’eurodeputato Claudio Fava, ma altre firme note sono in corso di raccolta.
“Pollara è stata oggetto nel corso degli ultimi anni di una preoccupante espansione edilizia tale da minarne il pregresso assetto bioambientale – scrivono i residenti nell’esposto – nonché le normali dinamiche civili, essendosi verificata un’escalation di aggressioni e fatti violenti ai danni di alcuni cittadini, regolarmente denunciati alle competenti Autorità”.
Dopo i numerosi esposti e le denunce al Tar per fermare gli scempi edilizi il clima si è fatto incandescente e sono stati gli stessi Carabinieri a mettere in guardia i residenti dal non esporsi eccessivamente, suggerendo loro di riunirsi in un comitato che portasse avanti le legittime istanze di ripristino della legalità.
La battaglia dei residenti si muove verso un obiettivo: fermare il progetto “Il Giardini dell’Eden rubati agli Dei”, in contrada Mancuso (in zona Ovest rispetto al mare) ritenuta una mega-speculazione edilizia che trasformerebbe totalmente, stravolgendoli, i luoghi del set di Troisi, protetti da un vincolo di immodificabilità assoluta, sancito dal piano paesistico delle Eolie, la legge regionale 78 del 1976. Secondo i residenti il progetto, che prevede l’istituzione di “fattorie didattiche”, una fortunata formula di agriturismo già sperimentata con successo in varie parti d’Italia, dall’Emilia Romagna, al Veneto al Trentino Alto Adige, per avvicinare turisti e residenti alla cultura (e alla coltura) della terra, nasconderebbe una colossale speculazione edilizia.
Il comitato ha già chiesto l’accesso agli atti del progetto, per controllarne la legittimità, ma nell’esposto denuncia che “è in corso di redazione il piano Regolatore Generale, nel quale sarebbe prevista anche la costruzione di una imponente strada che dalla via Leni condurrebbe, sventrando parte delle attuali arre verdi, alla ctr. Mancuso ed alla “fattoria didattica”, prevista dal progetto del “Giardino dell’Eden”.
La variante è il primo atto giuridico del progetto che i residenti intendono fermare, una colata di asfalto davanti al mare di Salina che stravolgerebbe intere aree verdi, rimaste intatte da millenni. Il destinatario dell’appello è, in questo caso, il comune di Malfa al quale i cittadini chiedono di “disporre il non luogo a procedere e/o il rigetto espresso della istanza o delle istanze pendenti che violino o ledano il patrimonio naturalistico ambientale di Pollara, con particolare riferimento alla prevista strada ed agli interventi di natura alberghiero-ricettiva di contrada Mancuso, e delle altre opere ‘agricole-didattiche’ in territorio di Pollara”.
da Il Fatto Quotidiano dell’8 luglio 2011
Un insediamento turistico a cinque stelle mascherato da progetto culturale, “I Giardini dell’Eden”, per il quale sarebbero stati chiesti finanziamenti regionali da parte di una società i cui titolari sarebbero finiti in passato nel mirino delle indagini dei carabinieri di Messina. La demolizione di fabbricati rurali per fare spazio a decine di villette di un residence. Una strada che conduce ai “Giardini” che cancellerebbe svariati ettari di aree verdi e incontaminate. E poi aggressioni e danneggiamenti ai cittadini che denunciano e ricorrono al Tar per respingere quest’ondata di cemento senza precedenti, ritenuta dai residenti illegale e forse anche criminale, che sta per abbattersi su Pollara, la contrada di Salina, nelle Eolie, che fu il set di Troisi nel film Il postino, premio Oscar nel ’94 per la migliore colonna sonora, uno dei luoghi più belli del Mediterraneo, dichiarato, come l’intero arcipelago, patrimonio mondiale dell’Unesco.
Proprio all’Unesco, oltre anche alla regione siciliana, al ministero dell’Ambiente, alle associazioni ambientaliste da Legambiente al Wwf (ma anche ai carabinieri e alla procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto) si è rivolto un gruppo di residenti, turisti e non, che ha firmato un esposto denunciando il clima insostenibile che si respira nell’isola: tra gli aderenti al comitato spontaneo costituito per fronteggiare la colata di cemento vi sono anche i fratelli registi Paolo e Vittorio Taviani e l’eurodeputato Claudio Fava, ma altre firme note sono in corso di raccolta.
“Pollara è stata oggetto nel corso degli ultimi anni di una preoccupante espansione edilizia tale da minarne il pregresso assetto bioambientale – scrivono i residenti nell’esposto – nonché le normali dinamiche civili, essendosi verificata un’escalation di aggressioni e fatti violenti ai danni di alcuni cittadini, regolarmente denunciati alle competenti Autorità”.
Dopo i numerosi esposti e le denunce al Tar per fermare gli scempi edilizi il clima si è fatto incandescente e sono stati gli stessi Carabinieri a mettere in guardia i residenti dal non esporsi eccessivamente, suggerendo loro di riunirsi in un comitato che portasse avanti le legittime istanze di ripristino della legalità.
La battaglia dei residenti si muove verso un obiettivo: fermare il progetto “Il Giardini dell’Eden rubati agli Dei”, in contrada Mancuso (in zona Ovest rispetto al mare) ritenuta una mega-speculazione edilizia che trasformerebbe totalmente, stravolgendoli, i luoghi del set di Troisi, protetti da un vincolo di immodificabilità assoluta, sancito dal piano paesistico delle Eolie, la legge regionale 78 del 1976. Secondo i residenti il progetto, che prevede l’istituzione di “fattorie didattiche”, una fortunata formula di agriturismo già sperimentata con successo in varie parti d’Italia, dall’Emilia Romagna, al Veneto al Trentino Alto Adige, per avvicinare turisti e residenti alla cultura (e alla coltura) della terra, nasconderebbe una colossale speculazione edilizia.
Il comitato ha già chiesto l’accesso agli atti del progetto, per controllarne la legittimità, ma nell’esposto denuncia che “è in corso di redazione il piano Regolatore Generale, nel quale sarebbe prevista anche la costruzione di una imponente strada che dalla via Leni condurrebbe, sventrando parte delle attuali arre verdi, alla ctr. Mancuso ed alla “fattoria didattica”, prevista dal progetto del “Giardino dell’Eden”.
La variante è il primo atto giuridico del progetto che i residenti intendono fermare, una colata di asfalto davanti al mare di Salina che stravolgerebbe intere aree verdi, rimaste intatte da millenni. Il destinatario dell’appello è, in questo caso, il comune di Malfa al quale i cittadini chiedono di “disporre il non luogo a procedere e/o il rigetto espresso della istanza o delle istanze pendenti che violino o ledano il patrimonio naturalistico ambientale di Pollara, con particolare riferimento alla prevista strada ed agli interventi di natura alberghiero-ricettiva di contrada Mancuso, e delle altre opere ‘agricole-didattiche’ in territorio di Pollara”.
da Il Fatto Quotidiano dell’8 luglio 2011
venerdì 8 luglio 2011
Terremoto nell'imperiese
Una scossa di terremoto di magnitudo 4.7 e' stata avvertita ieri in tutta la provincia di Imperia e, in particolare, nella zona di Ventimiglia e nel Dianese. Non si registrano danni a cose o persone. L'epicentro del terremoto, e' stato registrato in mare, a Nord Ovest della Corsica, a 150 chilometri dalle coste italiane e a una profondita' di 38,1 chilometri. La scossa e' stata avvertita, secondo quanto riferito dai vigili del fuoco francesi, anche in Corsica e a Marsiglia, nel sud della Francia.
(Ansa news)
(Ansa news)
giovedì 7 luglio 2011
Tempesta di sabbia su Phoenix
Phoenix - Un’incredibile tempesta di sabbia ha inghiottito Phoenix, in Arizona. Una “nuvola” di polvere e sabbia di vastissime proporzioni ha oscurato l’intera città, dopo aver percorso alla velocità di quasi 50 chilometri orari il deserto che separa Phoenix da Tucson. L’aeroporto internazionale è stato chiuso per un’ora, e in alcune zone è mancata l’energia elettrica.
Sisma nel Pacifico: allarme tsunami rientrato
Il Pacific Tsunami Warning Center ha cancellato l'allarme tsunami precedentemente emesso in seguito alla scossa di terremoto (7.8) registrata nel Pacifico al largo della Nuova Zelanda. L'allarme tsunami è rientrato dopo circa un'ora da quando lo stesso Centro lo aveva emesso. Il Pacific Tsunami Warning Center è collocato nelle isole Hawaii.
Il terremoto è stato registrato alle 7:03 ora locale (le 21:03 in Italia) a 211 chilometri a est dell'Isola di Raoul, una delle isole dell'arcipelago delle Kermadec. L'epicentro è stato registrato a 48 chilometri di profondità. Si tratta secondo i sismologi dell'Usgs di una profondità relativamente contenuta.
Il terremoto è stato registrato alle 7:03 ora locale (le 21:03 in Italia) a 211 chilometri a est dell'Isola di Raoul, una delle isole dell'arcipelago delle Kermadec. L'epicentro è stato registrato a 48 chilometri di profondità. Si tratta secondo i sismologi dell'Usgs di una profondità relativamente contenuta.
lunedì 4 luglio 2011
Squalo bianco alla Capraia
Avvistato uno squalo bianco al largo di Capraia
Dubbi sul video, si teme per la stagione turistica
(ANSA 02-07-2011)
CAPRAIA (LIVORNO) - L'avvistamento di uno squalo bianco nell'area dell'arcipelago toscano ha suscitato preoccupazione, ma anche ironia, per gli effetti che potrebbe avere sulla stagione turistica a Capraia. L'avvistamento, da parte di alcuni biologi del museo fiorentino della Specola che hanno effettuato le riprese di quello che sarebbe un esemplare di quattro metri, ha messo a soqquadro la comunità dell'isola. L'avvistamento tra l'altro sarebbe avvenuto a sei miglia dalla costa, cioé circa a metà strada del tratto di mare che separa Capraia dalla Corsica. "Si è instaurato un clima di terrore, tant'é che subacquei e bagnanti si sono rifiutati di tuffarsi nello splendido mare di quest'isola", dice l'assessore al turismo di Capraia Fabio Mazzei, "indignato - si definisce - per una notizia data con superficialità e senza i dovuti riscontri". Mazzei, esperto subacqueo, sostiene che il video dei ricercatori, che erano in zona per uno studio nel 'Santuario dei cetacei', "mostra alcune incongruenze". "In 25 anni di mare mai avuto incontri con uno squalo bianco, ma soltanto un paio di verdesche. Né ho mai sentito pescatori locali affermare di aver pescato un solo animale di tale specie. I pescatori, al massimo, hanno catturato esemplari di verdesca o squali-manzo", dice Mazzei. E aggiunge tra l'altro che "affermare di aver avvistato uno squalo bianco a largo della nostra isola, senza i dovuti riscontri, è sicuramente, un grosso danno per la nostra già mal messa economia che mi riservo di tutelare in tutte le sedi legali, qualora non venissero date prove certe dell'avvistamento nell'isola". Le polemiche sullo squalo sono anche sbarcate sul web e su Facebook. C'é chi, come un gruppo ambientalista, saluta positivamente l'avvistamento dicendo che è sintomo di buona qualità del mare. Altri che stimano che, anche se nuotasse nei pressi, la possibilità di un incontro ravvicinato con un bagnante è "pari a zero". Infine c'é chi la prende con ironia, come Fabio Guidi, fiorentino che da anni ha scelto di vivere a Capraia e che sul suo profilo Facebook ha pubblicato una foto che ritrae un amico nell'atto di mangiare uno squalo giocattolo abbandonato nelle acque del porto, commentando così con un post: "Trovato lo squalo di Capraia! Era nel porto ed è stato catturato da un pescatore professionista".
Dubbi sul video, si teme per la stagione turistica
(ANSA 02-07-2011)
CAPRAIA (LIVORNO) - L'avvistamento di uno squalo bianco nell'area dell'arcipelago toscano ha suscitato preoccupazione, ma anche ironia, per gli effetti che potrebbe avere sulla stagione turistica a Capraia. L'avvistamento, da parte di alcuni biologi del museo fiorentino della Specola che hanno effettuato le riprese di quello che sarebbe un esemplare di quattro metri, ha messo a soqquadro la comunità dell'isola. L'avvistamento tra l'altro sarebbe avvenuto a sei miglia dalla costa, cioé circa a metà strada del tratto di mare che separa Capraia dalla Corsica. "Si è instaurato un clima di terrore, tant'é che subacquei e bagnanti si sono rifiutati di tuffarsi nello splendido mare di quest'isola", dice l'assessore al turismo di Capraia Fabio Mazzei, "indignato - si definisce - per una notizia data con superficialità e senza i dovuti riscontri". Mazzei, esperto subacqueo, sostiene che il video dei ricercatori, che erano in zona per uno studio nel 'Santuario dei cetacei', "mostra alcune incongruenze". "In 25 anni di mare mai avuto incontri con uno squalo bianco, ma soltanto un paio di verdesche. Né ho mai sentito pescatori locali affermare di aver pescato un solo animale di tale specie. I pescatori, al massimo, hanno catturato esemplari di verdesca o squali-manzo", dice Mazzei. E aggiunge tra l'altro che "affermare di aver avvistato uno squalo bianco a largo della nostra isola, senza i dovuti riscontri, è sicuramente, un grosso danno per la nostra già mal messa economia che mi riservo di tutelare in tutte le sedi legali, qualora non venissero date prove certe dell'avvistamento nell'isola". Le polemiche sullo squalo sono anche sbarcate sul web e su Facebook. C'é chi, come un gruppo ambientalista, saluta positivamente l'avvistamento dicendo che è sintomo di buona qualità del mare. Altri che stimano che, anche se nuotasse nei pressi, la possibilità di un incontro ravvicinato con un bagnante è "pari a zero". Infine c'é chi la prende con ironia, come Fabio Guidi, fiorentino che da anni ha scelto di vivere a Capraia e che sul suo profilo Facebook ha pubblicato una foto che ritrae un amico nell'atto di mangiare uno squalo giocattolo abbandonato nelle acque del porto, commentando così con un post: "Trovato lo squalo di Capraia! Era nel porto ed è stato catturato da un pescatore professionista".
Settimana instabile e peggioramenti in vista
Settimana instabile quella che inizia oggi a causa di una saccatura atlantica che transiterà in direzione est sul nostro settore provocando piogge e temporali in particolare sui rilievi, sul Basso Piemonte e sull'entroterra ligure. Correnti legati al sistema ciclonico provenienti da sudovest irromperanno tra mercoledì e venerdì sullo scenario e indirizzeranno la loro azione verso nord in direzione delle isole britanniche portando rovesci e temporali. Previsto un generale aumento delle temperature in concomitanza con l'umidità portata ad una percentuale prossima alla saturazione, aggiungendo al calore la sensazione di afa. Un ulteriore peggioramento delle condizioni meteo potrebbe aversi dal prossimo weekend.
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