sabato 27 agosto 2011

Uragano Irene

"Ci aspettano 72 ore molto lunghe".
Lo ha detto Barack Obama in visita ai funzionari della Protezione Civile americana, (Fema), in prima linea nel coordinamento dei soccorsi per limitare i danni provocati dall'uragano "Irene", che in questo week end riguarda 65 milioni di americani.

Obama, rientrato a Washington ieri sera tardi assieme alla 'first family', già stamane, di prima mattina, ha avuto una conference call sugli ultimi sviluppi dell'emergenza sull'uragano Irene dal segretario alla sicurezza nazionale, Janet Napolitano. Quindi, sempre assieme a Napolitano, ha visitato per un'ora il quartier generale della Fema, la Protezione civile americana. Qui, dopo aver lodato il lavoro dei suoi funzionari, ha avuto una video-conferenza con i responsabili delle altre agenzie federali impegnate nei soccorsi.

BILANCIO VITTIME SALE, MORTO BAMBINO 11 ANNI - Sale il bilancio delle vittime dell'uragano Irene: secondo quanto riferito dalle autorità, in Virginia è morto un bambino di 11 anni, colpito da un alberto divelto dai forti venti dell'uragano Irene, che spirano a 60 miglia all'ora.

GIA' UN MILIONE SENZA LUCE TRA N.CAROLINA E VIRGINIA - Sono già un milione gli americani che sono rimasti senza corrente elettrica, tra gli abitanti della North Carolina e la Virginia, i due stati dove Irene ha già fatto i maggiori danni in questo week end drammatico per la East Coast degli Stati Uniti.

CNN, E' GRANDE QUANTO L'EUROPA - L'uragano Irene ha ormai assunto le dimensioni dell'Europa. Lo sostiene la Cnn, mentre Irene si sta avvicinando, col suo potere distruttivo, alle coste del Maryland.

IRENE: COLPISCE COSTA USA, PRIME VITTIME; ALLERTA A NY - L'uragano Irene si abbatte sulle coste del North Carolina e fa le prime vittime, almeno cinque, tra cui un bambino. Declassato a categoria 1, Irene resta in ogni caso forte con venti di 136 chilometri all'ora: "Ci aspettano 72 ore molto lunghe", a preoccupare - afferma il presidente Barack Obama, in costante contatto la Protezione civile americana per seguire gli sviluppi - sono "le inondazioni e i blackout".

La tempesta marcia verso New York dove ha già iniziato farsi sentire con piogge battenti: i marciapiedi vuoti e la corsa agli acquisti, con code di diversi isolati, scattano una fotografia diversa della New York sempre di corsa. Il sindaco della Grande Mela, Michael Bloomberg, invita a rispettare l'ordine di evacuazione, dato che sarebbe "folle" non farlo: "Dobbiamo prepararci al peggio", New York - ammette - non ha molta esperienza negli uragani e, memore di Katrina, tiene alta l'allerta: la metropolitana, che trasporta nei giorni settimanali 5 milioni di persone al giorno, si ferma per la prima volta a causa di un fenomeno naturale.

L'evacuazione riguarda 370.000 newyorkesi, complessivamente 2,3 milioni di americani nella costa orientale sui 65 milioni colpiti da Irene, ovvero il 20% della popolazione americana. Un milione di persone hanno già lasciato le coste del New Jersey e Atlantic City appare spettrale, con tutti i casinò chiusi e le autorità passate a bussare porta a porta per convincere i residenti a lasciare.

Le dieci centrali nucleari che Irene incontra sulla East Coast sono state messe in sicurezza e lavorano ad attività ridotta ma nessun problema sembra finora esserci stato. A Washington, l'uragano Irene non dovrebbe causare particolari disagi, mostrandosi come tempesta tropicale. I primi danni di Irene sono subito evidenti: in North Carolina oltre 650.000 persone sono senza elettrica e le dieci maggiori arterie stradali dello stato sono state chiuse.

I voli cancellati dalle compagnie americane fino a lunedì dagli aeroporti di New York, Boston, Washington e Philadelphia sono 9.125, con disagi al trasporto aereo che potrebbero protrarsi per giorni. Difficoltà nelle linee telefoniche: 12.000 clienti in North Carolina e Virgina - in base ai dati diffusi dal Federal Communications Commission - sono isolati: le autorità invitano a contattare amici e parenti tramite sms e social media. Al momento il bilancio delle vittime è quattro, di cui tre in North Carolina dove un uomo è stato ucciso da un albero divelto dai forti venti. Un altro ha avuto un infarto mentre cercava di mettere in sicurezza le proprie finestre.

La terza vittima si trovava in macchina - secondo quanto riporta la stampa americana - quando Irene è arrivata sulla sua strada causando un incidente mortale. Due persone, tra cui bambino di 11 anni, sono morte in Virginia albero sradicati a causa dei forti venti, che spirano a 60 miglia all'ora. "Seguite le indicazioni, fate scorte" per alcuni giorni ribadisce il segretario alla sicurezza nazionale, Janet Napolitano. "Aspettiamo significativi blackout" aggiunge. E senza corrente elettrica rischia si restare, per due o tre giorni, Lower Manhattan: la Conedison, la società che gestione l'elettrica nella Grande Mela, ha già disattivato 10 miglia di cavi e avvertito: se ci saranno inondazioni ci vorranno giorni per la ripresa del servizio. A rischio anche Wall Street: il Nyse e il Nasdaq affermano che saranno aperte ma i pochi precedenti non garantiscono che sia possibile.

A WASHINGTON TEMPESTA TROPICALE,RISCHIO VENTO - Irene dovrebbe risparmiare Washington. L'uragano che sta flagellando l'intera east cost con la sua scia di devastazione, nella capitale americana dovrebbe provocare una tempesta tropicale, come ne accadono spesso in questa latitudine. Se New York ha il fiato sospeso per il rischio alluvioni sul Lower Manahttan, e già sta organizzando evacuazioni dalle dimensioni bibliche, qui a Washington la situazione, per ora, è molto meno drammatica. Secondo gli esperti il passaggio di Irene dovrebbe scaricare per terra fra i 15 e i 30 centimetri d'acqua. Così, a preoccupare, sono le raffiche violente di 100 chilometri all'ora. Nelle prime ore della mattina, mentre Irene già scaricava la sua furia sul Nord Carolina, la frangia più settentrionale dell'uragano lambiva la zona sud dell'area di Washington. Le prime piogge ci sono state su Chesabeake Bay, la baia che divide le coste della Virginia da quelle del Delaware, alla cui sommità, ma qualche chilometro verso l'interno, c'é Washington. Poco più tardi, il cielo si è improvvisamente scurito ed è cominciata la pioggia. Prima leggera e poi, ormai da qualche ora, sempre più potente. Le autorità locali si sono così limitate a raccomandare prudenza, evitare di uscire con la macchina e, in sostanza, avere il buon senso di rimanere tappati in casa per tutto il week end. Il picco di questa tempesta tropicale, qui a Washington, si dovrebbe raggiungere tra la serata di sabato e le prime ore di domenica. L'acqua dovrebbe lasciare questa zona tra circa 20 ore. Insomma, sempre che gli esperti abbiano ragione, solo un brutto fine settimana. E dire che in tanti militanti per i diritti civili, in larghissima maggioranza afroamericani, erano già pronti a sbarcare nella capitale proprio domenica, in programma c'era l'attesissima inaugurazione del monumento in onore di Martin Luther King. Avrebbe dovuto parlare Barak Obama davanti a una folla di 250 mila persone, proprio lui, il primo presidente nero della storia americana, 48 anni dopo lo storico discorso di 'I have a dream'. Doveva essere una giornata di festa, ma Irene si è messa di mezzo. E ora tutto è stato rinviato a data da destinarsi.

QUI BROOKLYN, PRONTI AD OGNI EVENTUALITA' - "Ci hanno detto che l'uragano Irene non dovrebbe avere un impatto su Brooklyn, non quanto su Coney Island almeno, ma non siamo tranquilli e ci siamo attrezzati comunque". Maria Rita Intravaia, italoamericana di 40 anni originaria della Sicilia, da 23 a New York, sposata e con una bimba di 10, è in ansia, come molte altre migliaia di italiani che vivono nella Grande Mela. L'uragano Irene è appena arrivato sul North Carolina e questa notte toccherà Coney Island. Anche se per la zona di Brooklyn non è arrivato l'ordine di evacuazione gli abitanti hanno comunque deciso di attrezzarsi. "Ieri con mio marito siamo andati ad acquistare batterie e candele, ma abbiamo dovuto girare tre negozi prima di poterli trovare" - racconta all'ANSA Intravaia -. "Sugli scaffali erano già finite le bottiglie d'acqua, barattoli di conserve e anche il pane". Il Coney Island Hospital di Brooklyn è stato evacuato e i malati trasferiti in altri ospedali, negli ospizi oppure dalle famiglie e due licei di Brooklyn si preparano ad accogliere gli eventuali evacuati. "Alcune persone che conosco e che vivono a Coney Island hanno dovuto lasciare la propria abitazione. Noi per ora rimaniamo qui, ma siamo pronti ad ogni eventualità, in caso particolare se dovesse mancare la corrente elettrica come già ci hanno avvertito. Inoltre - prosegue Intravaia - ci siamo attrezzati anche con il kit di emergenza che hanno raccomandato a tutti e che include documenti, soldi, carte di credito, acqua, un cambio e oggetti per l'igiene personale. Dicono che Irene non avrà un grande impatto, ma questo cielo grigio e il forte vento non promettono nulla di buono".

BLOOMBERG; EVACUAZIONI OK, PREPARSI AL PEGGIO - Le evacuazioni procedono e questo ''va benissimo'': ma ''dobbiamo prepararci al peggio''. Lo afferma il sindaco di New York. Le evacuazioni a New York riguardano 370.000 persone. Lo afferma il sindaco Michael Bloomberg sottolineando che 7.000 pazienti sono gia' stati evacuati dagli ospedali di New York nelle aree a rischio. Bloomberg ha messo in guardia dal rischio di eventuali blackout che potrebbero spingere i palazzi americani a sospendere il servizio di ascensore per evitare che si possa restare intrappolati. Bloomberg invita a stare ai piani bassi. 'Coloro che si trovano nelle zone a rischio - afferma Bloomberg - devono andare via e rispettare l'ordine di evacuazione, che in molti stanno eseguendo: ''non farlo e' pericoloso, folle''. L'uragano Irene, che e' ''pericoloso'' dovrebbe colpire New York ''questa sera''. Lo prevede il sindaco Michael Bloomberg, sottolineando che New York non ha molta esperienza di uragani ma deve ''essere pronta'', ''mettetevi al sicuro''. Bloomberg invita coloro nelle aree da evacuare a procedere subito, a non attendere lo stop dei mezzi pubblici.

Intanto le evacuazioni delle aree a rischio a New York procedono. Diverse stazioni di servizio a Staten Island hanno terminato la benzina, prese d'assalto da coloro che si sono preparati a lasciare le proprie abitazioni per l'uragano Irene: nella notte lunghe code si sono accumulate alle stazioni di servizio nelle aree da evacuare. ''Sorry no gas'' e' la scritta che si trova davanti a diversi benzinai. Una coda di 1.000 persone davanti Macy's, uno dei templi dello shopping newyorkese, in attesa dalle prime ore del mattino per l'apertura del grande magazzino, prevista alle 10.00 ma non ancora avvenuta. I responsabili non danno alcuna indicazione ai clienti in attesa sulla tempistica dell'eventuale apertura e sale la rabbia fra la gente fuori. Uno dei commessi del grande magazzino afferma all'Ansa: ''Non sappiamo se riusciremo ad aprire, non c'e' abbastanza personale. Sono rimasti tutti a casa per via dell'uragano'. Tariffe fisse per i taxi a New York che, con l'uragano Irene, rinunciano al tassametro per favorire la circolazione in attesa dello stop dei mezzi pubblici, inclusa la metropolitana. ''Ritengo che i taxi di New York si fermeranno da questa sera e tutta la giornata di domani'' afferma Li Run, tassista cinese della Grande Mela. ''Io vivo qui da 20 anni e non ho mai visto niente del genere, eccetto che per l'11 settembre: mai evacuazioni e mai uno stop generale della circolazione''. Secondo alcuni tassisti, lo stop dei mezzi pubblici ed emergenze come quelle dell'uragano Irene rappresentano un'occasione d'oro per fare affari.

AUTORITA' DISTRIBUISCONO SACCHI SABBIA A BALTIMORA - Le autorita' americane distribuiscono sacchi di sabbia a Baltimora in attesa dell'uragano Irene. Una cinquantina di persone sono in fila per accaparrarsi i sacchi e mettere a sicurezza la propria abitazione da eventuali inondazioni. L'uragano Irene dovrebbe arrivare a Baltimora in serata.

AUTORITA', USATE SMS E SOCIAL MEDIA PER CONTATTO CARI - Le autorita' americane invitano gli abitanti della East Coast a contattare amici e parenti tramite sms e social media per evitare un intasamento delle linee telefoniche che saranno prese d'assalto con l'uragano Irene.Il Centro nazionale Usa per gli uragani ritiene che comunque Irene restera' un uragano mentre si sposterà domenica verso nord, lungo la costa atlantica. La scala di valutazione degli uragani, la Saffir-Simpson, prevede 5 livelli, dal più debole 1 al più forte 5

Articolo ANSA 27-08-2011

lunedì 22 agosto 2011

Caldo, allerta in 16 città da lunedì

(fonte ANSA)
Protezione civile, adottare interventi di prevenzione mirati a popolazione a rischio
ROMA - Non accenna a diminuire il caldo afoso sull'Italia: secondo le previsioni dell'Aeronautica militare, le temperatura anche per domani saranno ben al di sopra delle medie stagionali con massime che avranno valori compresi tra i 35 e i 40 gradi sulla maggior parte delle regioni. Il tempo previsto per i giorni della prossima settimana non lascia scampo alla calura: anche per martedi' le temperature rimarranno alte e stazionarie, mentre fino a sabato e' previsto ''tempo bello e molto caldo''.

Secondo il bollettino della Protezione Civile, lunedì saranno 16 le città con l'allerta al massimo livello. Il fenomeno si ha quando le condizioni di caldo e umidità persistono per tre o più giorni. Si devono adottare interventi di prevenzione mirati alla popolazione a rischio. L'ondata di calore investirà Bolzano, Bologna, Brescia, Campobasso, Firenze, Frosinone, Latina, Messina, Milano, Napoli, Perugia, Rieti, Roma, Torino, Trieste, Verona.

Il caldo africano ci accompagnerà fino alla fine del mese, per indebolirsi nella prima settimana di settembre. Temperature alte, fino a 40 gradi, e afa al nell'ultima parte di una stagione per alcuni versi anomala. Ma il "colpo di coda" della stagione più calda dell'anno è ormai una tendenza consolidata. Lo afferma Massimiliano Pasqui, ricercatore del Cnr-Ibimet, l'Istituto di Biometeorologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche.

"La seconda vera rimonta anticiclonica di matrice africana - spiega - ci accompagnerà fino alla fine di agosto su tutto il territorio, con temperature che tra domenica e martedì raggiungeranno nelle regioni centrali i 35-40 gradi di temperatura reale e supereranno abbondantemente i 40 gradi di temperatura percepita. Un lieve indebolimento nelle seconda parte della settimana potrebbe essere insufficiente a spazzare via l'afa attualmente presente".

"Negli ultimi anni - continua il ricercatore - siamo stati abituati ad assistere ad ondate calde nella parte finale dell'estate (agosto-settembre): era successo già nel 2009 e 2007, ad esempio, con punte intorno ai 40 gradi. E' una tendenza oramai consolidata e documentata da anni in numerosi studi scientifici. Questa seconda rimonta anticiclonica dopo quella della prima decade di luglio segue un lungo periodo di sostanziale debolezza, probabilmente dovuta a una debolezza delle circolazioni tropicali in Africa e India, alle quali si è sovraimposta un'anomalia delle temperature del mar Mediterraneo, più calde del normale nella parte occidentale. Questi elementi hanno concorso a determinare una locale debolezza dell'anticiclone sul Mediterraneo occidentale, con alcune anomalie importanti anche per il resto dell'Europa: molto fresca e piovosa nella sua parte occidentale, calda ad oriente. In Italia, da un luglio più fresco della norma e piovoso al nord e da una prima decade di agosto con temperature notturne fresche come non se ne ricordavano da tempo, siamo passati gradualmente a una seconda metà di agosto soleggiata e calda, dove l'afa crescerà nei prossimi giorni soprattutto sulle regioni centro meridionali. Al momento sembra che l'afa ci accompagnerà fino a fine agosto prima che l'Atlantico riprenda il sopravvento portando il refrigerio anche al di sotto delle Alpi".

domenica 21 agosto 2011

Nuovi incendi sul ponente

Ancora incendi nel ponente ligure dove venti ettari di vegetazione e bosco nel pomeriggio di ieri sono andati in fiamme sulle alture di Civezza. Il ritrovamento di alcuni inneschi ha reso ormai certa l'ipotesi dolosa. Incendio anche sulle alture di Moltedo, messo sotto controllo dai vigili del fuoco.

venerdì 19 agosto 2011

Arriva il caldo, ma gli italiani finiscono le vacanze.

Da ANSA (18-08-2011)
Chi pensava di poter già rimettere in soffitta ventilatori e condizionatori si fermi. Quello che sta per arrivare sarà uno dei fine settimana più caldi di questa stagione estiva 2011. E la gran parte degli italiani non potrà neanche aggrapparsi all'idea dell'avvicinarsi della vacanza, perché sabato comincerà il controesodo.

E' un'estate "bizzarra" questa che pian piano va a chiudersi. Il caldo, finora mai arrivato in maniera stabile, da domani si imporrà con prepotenza in tutta Italia e - affermano i meteorologi - ci farà compagnia per una settimana (col rischio incendi in aumento nelle campagne, sottolinea la Coldiretti). Sono in arrivo temperature "africane", che sfioreranno i 39 gradi. La protezione civile lancia l'allarme su due città in particolare, Brescia e Torino, dove la temperatura massima percepita a raggiungerà rispettivamente i 38 e 39 gradi. In tutto sono 28 le città monitorate e il livello 3, quello che evidenzia un'ondata di calore in corso, verrà raggiunto domani e dopodomani a Torino, dopodomani a Brescia. Sarebbe quindi il momento ideale per partire per il mare.

Ma, in gran parte, le vacanze degli italiani ormai sono agli sgoccioli. In molti, sabato e domenica faranno ritorno a casa, tanto che sulle autostrade si prevede traffico da "bollino rosso" verso il nord e le aree metropolitane. Autostrade per l'Italia ha comunque registrato un incremento del traffico già da oggi sulle direttrici che collegano le località di villeggiatura ai grandi centri urbani e soprattutto sulla A14 Bologna-Taranto: per percorrere il tratto tra Fano e Riccione verso Bologna oggi pomeriggio serviva circa un'ora. Per i prossimi giorni è previsto traffico intenso soprattutto tra la costa adriatica e la Lombardia (attraverso le autostrade A14 Bologna-Taranto, da Ancona a Bologna, e l'A1 Milano-Napoli, da Bologna a Milano) e nel tratto appenninico dell'A1 da Firenze verso Bologna e in ingresso nella Capitale.

Probabili rallentamenti e code anche sulle autostrade del nord est: giornata cruciale sabato quando Autovie Venete attende il controesodo da Croazia e Slovenia. Si invita alla prudenza, dunque, anche perché, dopo l'incidente di sabato scorso sull'A26 in cui hanno perso la vita quattro ragazzi francesi, oggi sull'A23 Udine-Tarvisio un'auto con roulotte si è ribaltata. Paura anche in montagna. Dopo i due turisti di Forlì soccorsi ieri sera dopo essere caduti in un fiume sui monti della Carnia (Udine), oggi un'altra coppia è stata soccorsa sempre sugli stessi monti e un'escursionista bolognese è stato recuperato dopo un malore sul Monte Vettore (Ascoli Piceno). Niente da fare invece per un turista francese di 23 anni, morto annegato nel mar Ionio davanti alle coste di Pizzo Calabro (Vibo Valentia).

venerdì 12 agosto 2011

Bruciano le Cinqueterre

La Spezia - Sarebbe di origine quantomeno colposa l’incendio che, in poche ore, ha bruciato sette ettari di boschi fra Riomaggiore e Manarola, sulle alture delle Cinque Terre, davanti allo sguardo terrorizzato dei turisti presenti sui vari sentieri del parco.
Per evitare che le fiamme raggiungessero il centro abitato di Riomaggiore, sono intervenute cinque squadre di vigili del fuoco, due elicotteri della Regione Liguria e un Canadair, mentre l’odore acre del fumo si estendeva fino a La Spezia, a una ventina di chilometri di distanza.
Il fronte delle fiamme è stato circoscritto soltanto dopo cinque ore, ma per spegnere tutti i focolai ci vorrà l’intera notte.
L’incendio s’è scatenato intorno alle 14 sulle alture alle spalle di Riomaggiore e Manarola, due delle Cinque Terre.
Il rogo, molto vasto, ha preso vita nella zona della via dei Santuari, nel cuore del Parco, e il fumo acre è tanto intenso che si respira perfino in città, alla Spezia, nonostante la distanza.
E’ scattato subito l’allarme tra i tanti turisti presenti sui vari sentieri del Parco e anche per chi abita le molte case che punteggiano un po’ tutte le colline della zona, spesso difficilmente raggiungibili.
L’origine delle fiamme potrebbe essere dolosa, o derivare da uno dei tanti fuochi di sterpaglie che continuano ad essere accesi in modo superficiale, ai margini dei boschi, per ripulire i terreni.
Si calcola che siano andati in cenere almeno due ettari di macchia mediterranea pregiata, ma intorno alle 17 il lavoro di accerchiamento delle squadre a terra e dei velivoli dal cielo ha costretto le fiamme a cedere e ritirarsi, e fortunatamente è calato anche il vento.

giovedì 11 agosto 2011

l'avventura di "Goletta Liguria"

La Liguria raccontata dal mare, per valorizzare il suo territorio e far conoscere i progetti europei per il Santuario dei Cetacei. E' l'originale rotta di Goletta Liguria, veliero d'epoca che in 40 giorni, a partire dal 2 agosto, tocchera' 40 porti. Una crociera senza precedenti tra le meraviglie liguri, raccontata in diretta con immagini e commenti sui piu' moderni mezzi di comunicazione.

Da Facebook a Twitter, gli amanti del mare di tutto il mondo potranno cosi' scoprire la Liguria e le sue bellezze naturali. Ad ogni scalo saranno presentati i progetti europei transfrontalieri Italia-Francia. Nove programmi, finanziati con un investimenti di 50 milioni di euro, per il mare tra le regioni Provenza-Alpi-Costa Azzurra, Liguria, Toscana, Sardegna e Corsica, ovvero Pit Ports Riviera, Tpe, Odyssea, Innautic, Terragir, Corem, Gionha, Marte+ e Resmar.

Goletta Liguria salpera' il 2 agosto dal porto di Genova, citta' della Lanterna. Tocchera' Sanremo, la citta' dei Fiori, le spiagge di Alassio e l'isola di Bergeggi, Portofino e la Baia del Silenzio di Sestri Levante, le Cinque Terre, Patrimonio dell'umanita' Unesco, e l'isola Palmaria.

Gran finale di nuovo a Genova, a ottobre sui moli della Fiera, in occasione del 51/mo Salone Nautico Internazionale, dove sara' presentato il diario di bordo e l'inedito archivio video in alta definizione sui porti e le meraviglie della Liguria. La comunicazione sceglie il mare, insomma, con un intenso progetto in grado di valorizzare la Liguria e i progetti europei a tutela dell'ambiente marino: quaranta porti in settanta giorni, con interviste a personaggi celebri, riprese video e immagini, incontri, divulgazione scientifica e promozione turistica.

Protagonisti di questo viaggio tra le onde balenottere, capodogli, delfini, globicefali, zifi, grampi, stenelle, tursiopi, ovvero alcuni dei cetacei avvistabili a bordo di Goletta Liguria nel tratto ligure del Santuario dei Cetacei, noto in Francia come Santuario Pelagos.

L'inziativa Goletta Liguria, promossa dalla Regione Liguria e sostenuta dalla Comunita' Europea, sara' gestita dalla Sail Training Association Italia, associazione senza fini di lucro impegnata nella diffusione dei valori educativi legati al mare, con l'appoggio di Acquario di Genova, Costa Edutainment, Autostrada dei Fiori, Qui! Group e Societa' Autostrada Ligure Toscana.

domenica 7 agosto 2011

Nuovo risveglio dell'Etna

Fontane di lava e boati dal cratere di sud est
CATANIA - L'Etna è tornato a dare spettacolo in nottata con una nuova fase parossistica dell'attività stromboliana dalla bocca apertasi sul fianco orientale del cratere di sud est. Il fenomeno, cominciato alle 23 è durato circa un paio di ore. L'attività ha dato luogo a fontane di lava, una colata che si è diretta nella Valle del Bove, boati ed emissioni di cenere, ricaduta poi su alcuni centri della provincia. L'aeroporto di Fontanarossa è rimasto chiuso alcune ore, dalla mezzanotte fino alle 7 di stamani, per precauzione. Sono stati cancellati cinque voli previsti nella fascia notturna.

giovedì 4 agosto 2011

Bretagna, muoiono decine di cinghiali

«Uccisi dalle alghe killer»

Colpiti 36 animali in una settimana. L'ira degli ecologisti
 PARIGI - In dieci giorni 36 cinghiali si sono accasciati per sempre nella baia di Saint-Brieuc, in Bretagna. Ad ucciderli, denunciano gli ambientalisti, sono i gas tossici sprigionati da tonnellate di alghe, lasciate a marcire sotto il sole. I sospetti sulla marea verde sono stati ora confermati dai risultati delle prime analisi: in 5 delle 6 carcasse esaminate è stata rinvenuta un’alta concentrazione di gas tossico rilasciato dalle alghe in putrefazione. La prefettura locale attende l’esito degli altri esami prima di tirare conclusioni definitive.
POLEMICHE - Ma gli ambientalisti denunciano la negligenza delle autorità. Il fenomeno infatti non è recente. «Queste alghe infestano il litorale da decenni, già in un rapporto del 1985 denunciavo la presenza di alta concentrazione di nitrati» ha ricordato Jean Yves Piriou, ricercatore dell’Istituto nazionale per lo studio dei rischi ambientali. Alghe assassine, che hanno già tolto la vita a un cavallo nel 2009 e due cani l’anno prima. I cinghiali sono le ultime vittime. In attesa dei risultati conclusivi, gli ecologisti chiedono la chiusura immediata delle spiagge dove le alghe non vengono raccolte ogni giorno. Il presidente dell’associazione «Halte aux Marées vertes», Michel Guillemot chiede l'intervento dell’esercito per pulire le spiagge invase ed evitare ulteriori decessi. «Per lottare contro la proliferazione di alghe verdi bisognerebbe cambiare le pratiche agricole» ha ammonito l’Associazione Eau et riviere de Bretagne, ricordando che la presenza dell’alga è legata soprattutto all’eccesso di fertilizzanti e pesticidi scaricati nei fiumi. Nella baia di Saint Brieuc sfocia il Gouessant. Il mese scorso è stato ricordato Thierry Morfoisse, un trasportatore che trattava proprio le alghe verdi, morto due anni fa nella zona ufficialmente per una crisi cardiaca. Ma la sua famiglia è convinta che sia stato intossicato dai gas velenosi. Un’indagine è in corso.