Inquinamento delle coste, sotto accusa le foci Imperia “bandiera nera” d’Italia
Imperia è l’unico capoluogo di provincia in Italia a non avere un impianto di depurazione delle acque. Per questo Legambiente gli ha consegnato la prima bandiera nera, oscar al modello di sviluppo insostenibile.
«Oltre alla mancanza di un depuratore - spiega Santo Grammatico di Legambiente Liguria - Imperia si è dotata di una mega opera portuale, il porto turistico che sarà il più grande del Mediterraneo che tanti problemi ancora oggi sta dando e che non porta benefici in termini economici ambientali».
Come ogni anno, Legambiente ha presentato i dati sullo stato di salute del mare delle coste liguri. A preoccupare maggiormente gli ambientalisti sono i fiumi e i corsi d’acqua minori: dall’entroterra alle foci, gli scarichi fognari che arrivano direttamente al mare non correttamente depurati. Una situazione grave, per Legambiente, che necessita urgenti inteventi per arginare l’inquinamento microbiologico.
«I risultati sono gravi alle foci dei torrenti e dei fiumi - continua Santo Grammatico - Da Imperia a La Spezia abbiamo rilevato su 13 punti campionati, 13 punti gravemente inquinati: livelli superiori di escherichia coli e enterococchi fecali, inquinamento quindi di origine umana e di natura organica. Se la situazione del Mar Ligure complessivamente risulta tra il buono e l’eccellente, un grave inquinamento risulta alle foci dei nostri torrenti. Noi lo crediamo che questo sia imputabile agli scarichi non controllati e a una depurazione che deve essere assolutamente migliorata nella nostra regione»
Tre i punti su tutti citati da Santo Grammatico: la foce dell’Entella, tra Chiavari e Lavagna; la foce del Rio Vernazza alle Cinque Terre e il torrente Argentina nell’Imperiese. «Tendenzialmente sono scarichi abusivi non controllati. Tubazioni che inaspettatamente troviamo lungo i torrenti che scaricano liquami con colori dubbi. Chiediamo un maggior controllo da parte dei Comuni». (da "Il Secolo XIX")
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