domenica 28 aprile 2013

La frana di Albaro

La frana tra Via Dassori e Via Montevideo
Genova - «Potevano venire venerdì, giovedì. Dovevano far qualcosa prima». Stenta a trattenere la rabbia Cinzia Munaretto, la titolare del negozio di ricambi “Moto Rider”, in via Montevideo, chiuso fino a data da destinarsi per l’aggravarsi della frana in via Dassori, in Albaro.
Una parte di muraglione, una struttura a secco vecchia di oltre un secolo, era venuta giù mercoledì scorso. I detriti avevano investito un vecchio capannone nell’area di un supermercato Carrefour e il retro del negozio di motoricambi, che però fino a ieri erano rimasti aperti. Intorno all’una e mezza del pomeriggio, le fortissime piogge hanno dato un altro colpo alla strada. E costretto alla chiusura i due negozi. «Abbiamo subito interrotto la viabilità e le passerelle di accesso ai palazzi» che sono basati in via Montevideo, spiega il commissario Ermanno Tesserin, della polizia municipale. Sotto il diluvio, dal fronte franato continuano a cadere rivoletti di detriti, terra e pezzi d’asfalto. Vigili urbani e pompieri, insieme ai tecnici di Iren Reti gas, sono subito arrivati a controllare una situazione di cui forse si è sottovalutata la gravità. «Non ce l’aspettavamo, probabilmente la colpa è stata della pioggia intensa delle ultime ore», cerca di ragionare Alessandro Morgante, presidente del Municipio Medio Levante, tra i primi ad accorrere sul posto. «Gli abitanti si lamentano e giustamente, si sperava in un intervento di messa in sicurezza più rapido. Certo, ci sono dei tempi tecnici… il Comune comunque segue la cosa».
Forse, si potevano subito sistemare dei teloni sul fronte franato, per evitare che si gonfiasse di pioggia, operazione compiuta solo ieri sera, sull’onda dell’emergenza. «Qualcosa per tenere almeno i detriti, una palizzata, dei sacchi di sabbia...» si dispera Munaretto. Invece, dal 24 aprile non è stato fatto ancora nulla. E anche ieri pomeriggio, sotto la pioggia battente, i teloni non si trovavano. I responsabili di un’azienda edile della zona, la Aspera, si mettono a disposizione, portano un camioncino con dei teli, ma secondo i vigili del fuoco non vanno bene. Troppo piccoli, troppo leggeri. «E comunque andavano messi prima», scuote la testa l’ingegnere dei pompieri, mentre i suoi uomini, con un’autopompa, portano via l’acqua che ristagna dal chiusino ormai bloccato dalla frana. I teloni vengono sistemati solo intorno alle 19. Il marciapiede verso via Pozzo viene chiuso al transito. Sotto, da corso Gastaldi, il supermercato Carrefour, già parzialmente transennato mercoledì, è chiuso.
Non c’è solo un problema di incolumità pubblica, ma anche strutturale: alcuni gruppi elettrici sono saltati, mezzo negozio è al buio. Un responsabile d’area è incollato al telefonino, cerca qualcuno che gli dia una mano a portare via migliaia di euro di surgelati e prodotti freschi che nel giro di qualche ora saranno da buttare via. «Potevo cercare di salvare qualcosa, potevano dirmi la situazione com’era, no? Potevano venire quando c’era il sole», protesta ancora Munaretto. Ora l’area sarebbe tecnicamente in sicurezza: a quanto pare la frana ha ormai eroso quasi tutto ciò che era intorno a un contrafforte del muraglione, ritenuto più stabile.
Il transito tra via Dassori e via Pozzo resta ristretto a una carreggiata. «Monitoriamo la situazione con la polizia municipale, ogni due ore e la notte ogni ora – spiega Gianni Crivello, assessore alla Manutenzione del Comune – domani mattina comincerà al messa in sicurezza, con la palificazione e altri interventi, secondo le norme della somma urgenza». Ma perché solo domani? «Sono i tempi che ci impongono le procedure – replica Crivello – bisogna individuare l’impresa e metterla in condizione di operare. Capisco la rabbia delle persone danneggiate, ma non avevamo altro modo di intervenire».
Nella notte, intanto, una frana di grandi dimensioni è caduta sulla strada provinciale a Serra Riccò, nell’entroterra di Genova: sul posto sono accorsi carabinieri e tecnici del Comune, e un ristorante è stato sgomberato per precauzione.
Fonte: "Il Secolo XIX"

lunedì 22 aprile 2013

Terremoto M3.6 nel Montefeltro

BOLOGNA - Una scossa di magnitudo 3.6 è stata registrata alle 5,51 dall'Istituto di Geofisica e Vulcanologia nel distretto sismico del Montefeltro. La scossa è stata registrata a 52,5 km di profondità. Dai primi accertamenti non ci sarebbero danni.

L'EPICENTRO - La scossa ha avuto epicentro - riferisce l'Ingv - nella zona di Mercato Saraceno e Sarsina, in provincia di Forlì-Cesena. Una decina gli altri comuni compresi in un'area tra i 10 e i 20 chilometri: Bagno di Romagna, Civitella, Meldola, Sogliano al Rubicone, Verghereto, Casteldelci, Novafeltria, Pennabilli, Sant'Agata Feltria e Talamello. (fonte: Ansa)

domenica 21 aprile 2013

Terremoto Umbria, circa 100 scosse in un giorno a Città di Castello

CITTA’ DI CASTELLO - Una scossa di 3.6 gradi della scala Richter, a poco più di 6 chilometri di profondità, con un forte rumore, descritto come un sordo boato, è stata avvertita in Umbria, con epicentro a Città di Castello (Perugia) alle 9.57 del 20 aprile. Soprattutto nel centro storico della cittadina gli abitanti sono scesi in strada, mentre per motivi prudenziali le scuole sono state fatte evacuare. Sono caduti alcuni calcinacci, e il muro della casa danneggiata dall’esplosione di una bombola di gas di due giorni prima è in parte crollato perchè ormai irrimediabilmente già instabile.

sabato 20 aprile 2013

Forte terremoto in Cina, paura in molte città: al momento non sono segnalate vittime

La forte scossa di terremoto di magnitudo 6.9 (successivamente declassata a 6.6 dall’Istituto Geologico degli Stati Uniti), è stata avvertita diffusamente dai residenti della capitale provinciale Chengdu, ubicata a circa 140 chilometri da Ya’an. Un residente della stessa città, che al momento della scossa si trovava su un palazzo di 13 piani, ha riferito di aver sentito la costruzione tremare per circa 20 secondi, con qualche danno strutturale negli edifici limitrofi. Il terremoto è stato sentito anche dai residenti della città di Leshan e nella vicina Chongqing.  Per il momento, secondo l’agenzia Nuova Cina, non sono segnalate vittime. L’area, che è la terza provincia più popolosa della Repubblica Popolare Cinese, è molto soggetta a fenomeni tellurici. Nel 2008 una fortissima scossa di magnitudo 8.0 causò la morte di 90.000 residenti.
Fonte: meteoweb.eu

venerdì 19 aprile 2013

Terremoto M7.2 alle Curili

Tokyo, 19 aprile 2013 - Un sisma di magnitudo 7,2 secondo la scala Richter ha colpito questa mattina il nord del Giappone, al largo delle isole Curili amministrate dalla Russia. Il terremoto è stato avvertito in tutto l'arcipelago (che i giapponesi considerano naturale estensione dei propri territori nel Pacifico) ma al momento non è scattato alcun allerta tsunami, ha fatto sapere l'Istituto di geofisica americano (Usgs).
L'epicentro è stato individuato a più di 500 chilometri a nord-est dell'isola settentrionale giapponese di Hokkaido, a una trentina di chilometri al largo di Urup, una delle isole Curili. L'Usgs ha stimato che la scossa si è prodotta a una profondità di 122,3 chilometri. La polizia, al momento, non ha ricevuto segnalazioni di danni gravi e feriti. Sabato scorso un sisma di magnitudo 6,3 aveva colpito l'ovest del Paese, l'area attorno alla metropoli portuale di Kobe.

mercoledì 17 aprile 2013

Terremoto in Valdarno, due scosse: M3.1 e M.3.3

Due scosse di terremoto sono state registrate questo pomeriggio alle in provincia di Firenze nel distretto del Valdarno inferiore.
Secondo i dati rilevati dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il primo sisma di Magnitudo 3.1 delle 16.44.28 ha avuto ipocentro a 6,8 km di profondità ed epicentro tra i comuni di Lastra a Signa, Montespertoli, San Casciano in Val di Pesa e Scandicci.
Il secondo, ha avuto Magnitudo 3.3, con ipocentro a 8,3 km di profondità ed è stato registrato alle 16.50.33. Alle prime due scosse ne sono seguite altre due di magnitudo inferiore a 2.
In allerta la Protezione civile ma al momento non si registrano particolari danni a persone o cose.

Terremoto 6.8 nel mare di Papua Nuova Guinea

Un terremoto di magnitudo 6.8 è stato registrato alle 00:55:27 (ora italiana) in Papua Nuova Guinea con epicentro al largo della costa settentrionale ed ipocentro ad una profondità di 10 km. Non si hanno notizie di danni a persone o cose. Scongiurato l'allarme tsunami.

martedì 16 aprile 2013

Devastante terremoto in Iran, 7.8 di magnitudo. Centinaia le vittime!

Scossa di magnitudo 7.8  in Iran. Il terremoto e' stata avvertito anche in Qatar, India e Pakista. La scossa è stata registrata nei pressi della città Khash, che conta oltre 50.000 abitanti, al confine tra Iran e Pakistan. "E' stato il terremoto più potente che ha colpito l'Iran da 40 anni ad oggi e ci attendiamo centinaia di vittime" ha dichiarato un responsabile governativo iraniano che ha voluto mantenere l'anonimato. Nel 2003 un sisma di magnitudo 6,6 provocò in Iran 31mila morti.

Il bilancio provvisorio delle vittime è di almeno 81 morti e migliaia di edifici crollati.

 L'Usgs ha fissato a 7.8 la magnitudo del sisma che ha colpito il sudest dell'Iran al confine con il Pakistan. L'epicentro è stato localizzato a circa 86 km dalla città di Khash e 81 km da Saravan, entrambe con oltre 50.000 abitanti, e a 167 km da Iranshahr, che invece ne conta quasi 100.000. La zona colpita "é un'area rurale, con la gran parte delle case costruite con mattoni di fango.

La città di Hiduch nel sudest dell'Iran, abitata da mille persone,  "é stata interamente distrutta" dal sisma che ha colpito l'area. Lo scrive il Guardian, citando fonti iraniane.

La zona al confine tra Iran e Pakistan è nota per essere fortemente sismica poiché è il crocevia di quattro grandi placche tettoniche (quella Arabica, l'Eurasiatica, l'Indiana e l'Africana), più la piccola placca dell'Anatolia. L'ente per la sorveglianza geologica degli Stati Uniti, l'Usgs, rileva che il segno tangibile dell'intensa attività delle placche in quest'area è la conformazione delle montagne, che risulta dai movimenti compressivi. La spinta esercitata nell'area colpita oggi dal terremoto si deve soprattutto all' incontro fra la placca Eurasiatica, quella Africana e quella Iraniana.

La compagnia russa costruttrice della centrale nucleare di Bushehr afferma che l'impianto non ha subito alcun danno dal devastante sisma che ha scosso l'Iran sud orientale. La centrale è situata dalla parte opposta, affacciata sul Golfo, dove pure il terremoto è stato pesantemente avvertito.

La forte scossa di terremoto che ha colpito oggi l'Iran si è avvertita distintamente anche negli Emirati Arabi Uniti (Eau). A differenza dei tremori percepiti durante il sisma del 9 Aprile, questa volta le onde telluriche hanno fatto tremare visibilmente anche i piani bassi degli edifici. I residenti e gli studenti di centinaia i grattacieli e scuole si sono riversati nelle strade e nei cortili. "Ho visto tremare i muri e mi sono precipitata per strada. Prima però ho avvistato più vicini di casa possibile di seguirmi", ha detto all'ANSA con la voce tremante Rosa D'amico, da trent'anni residente a Abu Dhabi. Al momento non si registra alcuna vittima o danno negli Eau. L'epicentro del sisma, di magnitudo 7.8 è stato localizzato ad oltre 100km di profondità al confine tra Iran e Pakistan.

La scossa è stata avvertita anche a New Delhi e nella città satellite di Gurgaon. I tremori hanno scatenato il panico fra i residenti dei piani alti dei palazzi che sono scappati in strada. Tuttavia non si registrano per ora vittime o danni alle abitazioni, secondo quanto riferisce la televisione Cnn-Ibn che ha interrotto la programmazione per seguire in diretta l'evento. Il sisma ha fatto tremare la terra anche in Gujarat, Punjab e nella vallata himalayana del Kashmir, colpita da un forte terremoto nel 2005. Il sisma, avente magnitudo di 7,8 gradi, è stato avvertito anche nelle metropoli del Pakistan. Le televisioni mostrano la popolazione in strada, ma secondo i media locali non ci sono notizie su eventuali crolli

Solo una settimana fa un terremoto di magnitudo 6,1 Richter aveva colpito la provincia di Bushehr causando almeno 39 morti e circa 850 feriti secondo il bilancio della Fars. Anche secondo l'Aiea, l'agenzia atomica internazionale, il sisma però non aveva provocato alcun danno all'unica centrale atomica iraniana, quella che sorge nell'area. L'Iran è un paese fortemente sismico: già nell'agosto scorso vi era stato un terremoto con 306 morti e circa 4.500 feriti a Tabriz, nel nordovest. Il sisma che nel dicembre 2003 colpì l'antica città di Bam, con le sue case di fango, causò 31 mila morti e ancor più tragico fu il terremoto del giugno 1990, ancora una volta nel nord-ovest, che fece circa 37 mila vittime e più di 100 mila feriti nelle province di Gilan e Zanjan.

giovedì 11 aprile 2013

Terremoto 5.5 in Honduras

Tegucigalpa - Un terremoto ha fatto tremare ieri sera la capitale dell’Honduras Tegucigalpa anche se al momento non vengono riportati danni. Secondo il U.S. Geological survey la scossa di magnitudo 5.5 sarebbe stata registrata a 160 chilometri dalla Capitale.

mercoledì 10 aprile 2013

Terremoto 6.1 in Iran; devastate 6 città. Decine i morti.

Un terremoto di magnitudo 6,1 ha colpito l'Iran meridionale nella zona dove sorge l'unica centrale atomica iraniana causando decine di vittime e centinaia di feriti secondo un bilancio ufficioso che si teme possa aggravarsi. La centrale nucleare di Bushehr, stando a dichiarazioni delle autorità iraniane avallate dall'agenzia atomica internazionale Aiea, non ha subito danni.
Il sisma si è scatenato alle 16:22 locali, le 13:52 in Italia, di ieri 9 aprile, con epicentro nei pressi di Kaki, una cittadina nella provincia di Bushehr, e una forza tale da essere avvertito anche sull'altra sponda del Golfo Persico, tra l'altro in Arabia Saudita, Dubai e Qatar. Il bilancio provvisorio è di almeno 40 morti e oltre 850 feriti ed è stato fornito dall'agenzia Irna citando fonti ufficiose. Il governatorato provinciale ha precisato che sono andate distrutte completamente 700 "case" e altre 30 hanno subito danni fino al 70%. Sulla base di precedenti informazioni, un elevato numero di vittime è stato segnalato nei villaggi di Shanbé, Sanà e Baghan distrutti al 50% secondo la Protezione civile iraniana che ha stimato in 650 i feriti nella sola città di Khormuj, dove in serata la direzione dell'ospedale Zeinabie ha annunciato di avere 37 morti solo nel suo nosocomio.
E' stato però evitato il disastro atomico dato che la centrale di Bushehr, costruita dalla Russia e in via di affidamento all'Iran - come annunciato proprio oggi - entro la fine di aprile, non ha subito danni né vi è stata perdita di radioattività: lo hanno sostenuto autorità iraniane come il governatorato provinciale e il capo esecutivo del progetto, Mahmud Jafari. In dichiarazioni all'Irna, Jafari ha sottolineato la distanza (tra i 150 e i 160 km) dell'epicentro del sisma. L'Aiea, da Vienna, ha preso nota delle assicurazioni e ha annunciato di non aver bisogno di altre informazioni vista la magnitudo e altri parametri del terremoto.

lunedì 8 aprile 2013

Terremoto di 3.3 in provincia di Cuneo

Una scossa di terremoto di magnitudo 3.3 è stata registrata alle 5.13 di ieri 7 aprile, sulle alpi Marittime piemontesi, in provincia di Cuneo: secondo i rilievi dell’Istituto nazionale di Geofisica e vulcanologia, il sisma ha avuto ipocentro a 10 chilometri di profondità ed epicentro in prossimità delle località di Bernezzo, Borgo San Dalmazzo, Entracque, Gaiola, Moiola, Rittana, Roaschia, Robilante, Roccasparvera, Roccavione, Valdieri, Valloriate e Vignolo, a poca distanza dal confine con la Liguria.
La Protezione Civile ha confermato che, dalle verifiche effettuate non risultano al momento danni a persone o cose, ma che il sisma è stato «chiaramente avvertito» dalla popolazione delle località prossime all’epicentro.

sabato 6 aprile 2013

Frane a Quiliano e Sanremo

Genova - Due smottamenti franosi si sono verificati nella notte di ieri (4-5 aprile) a causa delle forti piogge cadute in questi giorni su tutta la Liguria.
Una frana ha interessato la strada comunale per Roviasca nel territorio comunale di Quiliano, in provincia di Savona: sull’asfalto sono cadute una decina di pietre poi rimosse dall’intervento dei vigili del Fuoco e dei tecnici del Comune; poco distante, due settimane fa un altro smottamento più grave aveva fatto crollare il terrapieno sotto la carreggiata, interrompendo anche la condotta fognaria.
Più a ponente, una frana ha interessato anche la strada San Lorenzo a Sanremo, con una delle due corsie invase dai massi: dopo il sopralluogo dei pompieri, sul posto è arrivata una ditta specializzata, che ha ripulito la strada rimuovendo i detriti.

venerdì 5 aprile 2013

Domenica 7 aprile, bonifica dell'ordigno bellico nel Porto di Genova

Porto di Genova - Calata Bettolo
Genova - Una bomba d’aereo Usa inesplosa risalente alla Seconda Guerra mondiale è stata trovata in Porto a Genova.
La bonifica sarà effettuata domenica quando un’intera area portuale del capoluogo ligure (Calata Bettolo) sarà sgomberata e isolata. Lo ha comunicato la Prefettura precisando che la bomba, del peso di 500 libbre (200 kg circa), è armata di due spolette e la sua messa in sicurezza necessita di “operazioni di despolettamento e combustione”.
Le operazioni sono state affidate al 32/mo Reggimento Genio Guastatori di Torino e si svolgeranno a partire dalle 9.
Per la bonifica la Prefettura ha preso alcune misure (pdf ) tra cui lo sgombero entro le 8.30 di tutto il personale civile e non nell’area della cosiddetta “danger zone”, con un raggio minimo di 300 metri dal luogo in cui è stato trovato l’ordigno.
Altri ritrovamenti di residuati bellici sono avvenuti anche lo scorso anno nell’area del porto di Genova.

lunedì 1 aprile 2013

Mauritius, dieci morti nelle inondazioni

ANSA
La Farnesina: nessun italiano coinvolto
Dieci persone sono morte nelle inondazioni causate dalle piogge torrenziali di ieri a Port-Louis, capitale delle Mauritius. Lo riferiscono fonti di polizia locale. I corpi di sei vittime sono stati ritrovati in un tunnel pedonale nel centro di Port-Louis, un altro e' stato rinvenuto in un giardino e altri due in un parcheggio sotterraneo. Infine, un'altra persona e' deceduta per un attacco di cuore durante l'inondazione.

Non risultano italiani coinvolti, riferiscono fonti della Farnesina interpellate sulla situazione nell'arcipelago, meta di molti turisti durante le feste pasquali. Secondo quanto riferito dal console onorario d'Italia - sottolineano le stesse fonti - le inondazioni hanno colpito prevalentemente la capitale, senza provocare problemi nelle zone turistiche, e al momento non ci sono coinvolgimenti di connazionali.

Valanghe in Piemonte, un morto e un ferito grave

ANSA
Paura in Val di Fassa, sciatori bloccati su seggiovia per oltre un'ora
TORINO - Due sci-alpinisti, di cui uno e' morto, sono stati travolti da due valanghe in Piemonte. A Baceno (Verbania), a Devero Passo della Rossa, la prima valanga ha coinvolto uno sciatore che e' riuscito a uscire dalla neve, e che e' stato portato dall'elisoccorso svizzero all'ospedale di Berna dove e' gravissimo. E' invece morto sotto la valanga lo sciatore trovato dalle unita' cinofile del Soccorso Alpino a Formazza (Verbania), a 1.700 metri di quota. Stava sciando con tre amici.

Lo scialpinista morto in Val Formazza, in Val d'Ossola, si chiamava Gilberto Bazzoli, aveva 26 anni ed era di Trento, come gli altri due amici con i quali era andato oggi a sciare e che, pur travolti dalla valanga sono riusciti a uscirne salvandosi. Questi hanno 26 e 36 anni. Hanno chiamato loro i soccorsi, che hanno dovuto raggiungere la montagna a piedi e non in elicottero a causa del forte vento. Sono ancora sconosciute, invece, le generalita' dello sci alpinista rimasto ferito sotto l'altra valanga a Devero, tuttora ricoverato in gravissime condizioni all'ospedale di Berna.

PAURA PER SCIATORI BLOCCATI SU SEGGIOVIA IN VAL DI FASSA - Attimi di paura per venti sciatori in Val di Fassa, in Trentino, che nel centro sciistico Belvedere a Canazei, sono rimasti bloccati su una seggiovia per un guasto tecnico. Grazie all'intervento di recupero, durato 90 minuti, tutte le persone coinvolte sono state tratti in salvo. Forse per l'abbondante nevicata ha ceduto una tettoia di protezione della stazione a valle dell'impianto della seggiovia quadriposto, adagiandosi sulla fune portante. Sono intervenuti il soccorso alpino della Val di Fassa, l'Aiut Alpin Dolomites e il Soccorso piste della Polizia.