domenica 19 agosto 2012

Caldo torrido, effetto autunno

da "Il Secolo XIX - web"

Genova - Perdono le foglie per sopravvivere a un’estate che più torrida non potrebbe essere. Sono gli alberi della città, che stanno inesorabilmente trasformando il paesaggio urbano in una sorta di autunno “a 40 gradi centigradi”. Con la gente che si aggira assetata e in calzoncini corti tra i viali dei parchi di Nervi, i giardini di Brignole e i contro viali di corso Torino, con un tappeto di foglie a infilarsi tra le infradito.
Paradossi di una stagione durissima dal punto di vista ambientale, con una siccità da record e un’altrettanto grande sofferenza delle essenze arboree. Colpa anche di una scarsa manutenzione e prevenzione, che si sarebbe dovuta fare in primavera. Senza dimenticare che Genova resta una delle poche grandi città, in cui non esiste un sistema di irrigazione sotterraneo.
Il risultato è che gli alberi soffrono lo stress e a Genova ci sono strade in cui è già autunno dal punto di vista botanico. I platani sono spogli, gli aceri e i ciliegi secchi e sfibrati, gli ippocastani (vedere il caso del lungo Bisagno, in via Bobbio e corso Galliera) si sono colorati di un rosso fuoco degno delle più belle cartoline autunnali. Tonnellate di foglie morte sono a terra, cotte dal sole.
La situazione non rappresenta una novità in senso assoluto: a Milano nel 2007 era accaduto lo stesso. Ma questo non significa che sia normale e che non sia pericolosa e non solo per gli alberi. Le piante, proprio perdendo le foglie, risparmiano energia e riescono a sopravvivere. Ma la loro vita media si accorcia: «Alberi che solitamente vivono un secolo, come i platani, avendo subito un’estate tanto intensa e stressante camperanno vent’anni di meno – prevede Paola Spagnolli, che è stata direttrice del servizio giardini e foreste e dirigente del settore Vivibilità – a Genova sta accadendo quel che avviene normalmente in Africa, dove è abituale vedere le foglie che cadono in piena estate».

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