Articolo de "Il Secolo XIX" (25/09/2012).
Frana, Briano: "Non era prevedibile".
La Spezia - Frana ancora in movimento sulla Via dell’Amore che, dopo il ferimento di quattro turiste australiane, rimane chiusa fino a nuovo ordine. Si trovano ancora in ospedale alla Spezia e Genova le due turiste che hanno riportato le ferite più gravi.
Intanto i Comuni delle Cinque Terre monitorano le pareti rocciose sulla rete dei sentieri del Parco per verificarne la sicurezza e il Parco raccomanda prudenza. Vengono diffusi messaggi via radio e con cartelli sui sentieri rimasti aperti, soprattutto in previsione di maltempo sulla zona.
Il Parco comunica che «è stato interdetto il transito sul sentiero n° 2 Riomaggiore - Manarola (Via dell’Amore) e il tratto Monterosso - Manarola (sentiero azzurro)» e «raccomanda ai residenti e ai visitatori di assumere ogni cautela nell’intraprendere i sentieri tuttora aperti, soprattutto in previsione di condizioni meteorologiche avverse».
«Si ricorda - riporta una nota del Parco - che la percorrenza sui tracciati del Parco nazionale delle Cinque Terre dovrà sempre avvenire in condizioni meteo climatiche buone, con calzature adatte e da parte di persone dotate di buona pratica escursionistica».
Briano: «Bene il piano di prevenzione, ma bisogna riportare l’ambiente al centro delle politiche»
L’assessore regionale all’Ambiente, rispondendo, a margine del Consiglio regionale, sulla frana alle Cinque Terre. Quanto accaduto sulla Via dell’Amore, nel Parco Nazionale della Cinque Terre, «era imprevedibile, ma ci mette di fronte ai grandi rischi del dissesto idrogeologico».
Dissesto «che va affrontato certamente, come sostiene il ministro dell’Ambiente Corrado Clini, con un grande piano di prevenzione nazionale che dovrà tenere conto la fragilità della Liguria», ma al tempo stesso «è necessario un cambio di passo da parte di tutti che riporti il presidio del territorio e l’entroterra al centro delle politiche agricole, forestali nazionali e locali».
L’assessore ha fatto anche il punto sui fondi impiegati per i danni dell’alluvione dello scorso anno nello Spezzino. «Noi partiamo da una stima dei danni che si aggira sul miliardo e mezzo - ha detto Briano - mentre lo stanziamento del decreto del Consiglio dei ministri 3973/2011 è di 49,5 milioni di cui 40 disponibili immediatamente. Per quanto riguarda la parte relativa all’aumento dell’accisa sulla benzina (stimata in 8 milioni di euro), essa sarà disponibile nel corso dell’anno. A questi fondi si sono aggiunti, grazie a precedenti economie su eventi alluvionali, circa 7 milioni di euro e 12 milioni del fondo di solidarietà europeo che saranno disponibili a fine estate».
«Complessivamente - ha detto l’assessore - resta però uno scarto enorme fra il danno che la Liguria ha subito e le risorse di cui disponiamo. In questi mesi il nostro lavoro fondamentale è stato quello di mettere insieme tutti i fondi nazionali, europei e regionali e le donazioni dei privati in un’ottica di riequilibrio territoriale. Le risorse disponibili sono state localizzate per le emergenze in circa 16 milioni, a fronte di 22 milioni di richieste, per le somme urgenze in 24 milioni contro i 200 milioni di richieste, per la messa in sicurezza delle infrastrutture in 6 milioni contro i 63 di richieste».
«Ai privati danneggiati sono stati destinati più di 6 milioni a fronte di danni per 135 milioni. Per loro potranno essere utilizzate le risorse derivanti dall’aumento della tassa sulla benzina. Altri 30 milioni circa andranno alle attività economiche che utilizzerà i fondi dell’assessorato allo sviluppo economico» ha detto ancora l’assessore.
Il presidente del Parco: «Bisogna “rileggere” il territorio»
«Si è trattato di un evento imprevedibile che ci costringe e “rileggere” il nostro territorio»: lo ha detto il presidente dell’Ente Parco 5 Terre Vittorio Alessandro. «Questo territorio ha bisogno di essere “riletto” perché ha subito trasformazioni profonde - ha sottolineato-. La sicurezza deve prevalere su ogni altro aspetto. Solo così si tutela anche il turismo. Il Parco è e deve diventare sempre di più una casa comune nel nome della protezione dell’ambiente».
I turisti travolti dalla frana
A Riomaggiore lo chiamano volgarmente tossico. È una pianta grassa capace di sfidare sole e salsedine. Un arbusto resistente che ieri mattina ha salvato la vita a Lairi Iaon, australiana di 62 anni, travolta assieme ad altre tre amiche da una frana sulla Via dell’Amore, all’imbocco della galleria di Batternana (fotogallery). La donna è stata sbalzata dai massi al di là della ringhiera di protezione del sentiero. Il suo corpo s’è fermato a pochissimi centimetri dal dirupo che finisce sulla scogliera, dopo un salto di oltre venti metri.
La donna ha rimediato uno schiacciamento della cassa toracica e numerosi traumi, ma è rimasta sempre lucida e cosciente. C’è voluta l’abilità dei vigili del fuoco e dei volontari del Soccorso Alpino per stabilizzarla e trasportarla in codice rosso al reparto di rianimazione dell’ospedale Sant’Andrea. Le sue condizioni sono stazionarie, ma i medici sono ottimisti.
Decisamente più gravi le condizioni della sua compagna di viaggio, Judy Greig, 61 anni, imprigionata sotto i sassi, alcuni dei quali di notevoli dimensioni. La donna è stata trasportata in elicottero all’ospedale San Martino di Genova dov’è stata sottoposta a intervento chirurgico per rimediare al trauma toracico addominale. I medici le hanno asportato la milza, curato la rottura del diaframma, mentre per le fratture al bacino interverranno solo successivamente. La donna resta ricoverata in rianimazione, in prognosi riservata, ma non è in pericolo di vita. Più lievi, invece, le ferite delle altre due donne australiane, soccorse in stato di choc: nel pomeriggio sono state dimesse dall’ospedale di Sarzana.
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